"L'amore è la chiave che apre tutte le porte dell'impossibile."
{ShikaTema}
"Incredibile.
In tutta la battaglia non sono
riuscito a sopraffare di una virgola quella pifferaia, mentre a lei è bastato un
colpo per metterla fuori gioco.
E' incredibilmente forte, ma... è veramente
una tipa tosta. Fa più paura lei di mia madre."
Temari si voltò, sorridendo
con quel suo ghigno divertito e superbo. «Che ci voleva?»
"...ma questa volta
non posso fare a meno di ringraziarla."
Un sorrisetto inebetito gli illuminò
il volto escoriato.
La ragazza, con una mano al fianco, portò con un
movimento rapido il ventaglio nel cofanetto dietro la schiena. L'osservò,
stranita. «Che hai da ridere?»
Shikamaru tossì per celare la soggezione che
quella domanda gli aveva messo addosso. «Non sto ridendo»
«Già, era una
smorfia di dolore quella... di ha massacrato la stronzetta eh?» osservò lei,
avvicinandosi di un passo. Shika l'ignorò, sedendosi con la schiena contro il
tronco e le mani dietro la nuca. «Veramente, avevamo cominciato a combattere da
poco. Se avessi avuto il tempo, l'avrei massacrata io»
«Sìsì... si vede,
eravate in una situazione di stallo in cui lei stava vincendo, ma tu avevi un
piano, vero?» ridacchiò lei, perfida. Il ragazzo volse gli occhi
altrove.
Anche se era un'irritante seccatura, gli aveva pur sempre salvato la
vita. Doveva per forza ringraziarla... non tanto per galanteria, quanto per il
suo orgoglio fatto a pezzi da quell'essere stato salvato da una
donna.
«Senti... grazie...» bofonchiò, mangiandosi metà delle sillabe,
tenendo lo sguardo puntato su un ramo lontano.
Temari aveva sentito
perfettamente; tuttavia, si avvicinò ulteriormente, facendo la vaga «Che hai
detto?»
«Umpf...» borbottò lui, convinto che glielo volesse far ripetere solo
per il gusto di sentirselo dire. Di sicuro non si stava sbagliando, poichè un
sorrisetto malizioso sfiorò le labbra della Kunoichi di Suna.
«Ho detto,
grazie» ripetè lui, a voce più alta. Nonostante questo, continuava a non
guardarla negli occhi.
Anzi, cominciava pure a sentirsi un po' in
soggezione... quella donna gli faceva un gran strano effetto.
Temari ghignò.
«Non mi guardi in faccia per paura che possa svanire e lasciarti tra le braccia
di quella stronzetta?»
Shikamaru emise un singhiozzo divertito. «Non dire
cretinate»
«E allora perchè continui a non guardarmi?» lo incastrò, ironica,
chinandosi su di lui per metterlo maggiormente a disagio; sapeva di avere questo
potere su di lui, e sicuramente l'avrebbe sfruttato appieno.
«Perchè sei
brutta» la liquidò lui.
Il sorriso di Temari svanì. Si rizzò, con un sommesso
«oh» che la lasciava per qualche momento senza parole. Forse ci era rimasta
male, forse l'aveva davvero zittita, fatto sta che il giovane Nara, notando come
quella fosse l'ultima frase che si sarebbe aspettata, colse l'occasione e la
prese di sorpresa. Spostò velocemente il busto in avanti e le chiuse le gambe,
così da impedirle l'equilibrio e farla cadere; peccato che il suo asse fosse
rivolto verso l'interno, così che la direzione di caduta era proprio la
sua.
Ecco cosa succede a non calcolare tutto: Temari gli era caduta addosso,
e, dato il brusco tonfo che si era udito subito dopo, doveva aver anche sbattuto
la testa al tronco.
Shikamaru, spalmato a pancia in giù, optò per rimanere
fermo, magari coprendosi la testa con le mani per evitare eventuali attacchi di
furia. «AHIO!! Cretino!!» urlò la ragazza dietro di lui, sedendoglisi sulla
schiena.
«Mi sono fatta male! Sei un deficiente!! Se mi è venuto un trauma
cranico è colpa tua!!» ruggì, massaggiandosi la fronte coperta dalla frangia. Al
ragazzo scappò un risolino.
Si meritò così uno schiaffo in testa che gli
disfece il codino. Tentò di alzarsi, ma il peso di Temari sulla schiena glielo
impediva, così si limitò a ribaltarsi a pancia in su «Scema! Sai quanto mi ci
vuole a rifarmi il codino?»
«Molto meno di quanto ci metterà il mio
bernoccolo a sparire!!» obiettò, ripreso l'equilibrio, ora seduta sul suo
stomaco.
«Santocielo quanto pesi... Beh dai, guarda il lato positivo: sei
talmente brutta che quel bernoccolo è un abbellimento»
Doppio insulto, doppia
vendetta: Temari si spostò scivolando lungo il corpo della sua poltrona vivente,
diretta verso il bacino, andando così a schiacciargli le zone
delicate.
«Ahiahi levatiiii» ululò lui, al che lei si spostò subito, intuendo
il male atroce «Ok, calmati»
Scivolò stavolta a sedersi tra le sue gambe,
così che Shikamaru avesse lo spazio per alzare il busto e rifarsi il
codino.
Mentre era impegnato nella sacra operazione, sentì lo sguardo della
ragazza su di sè.
«Che c'è?» «Certo che sei parecchio sexy con i capelli
sciolti»
Shikamaru quasi non si strozzò con la sua stessa saliva. Lanciò
un'occhiata davanti a sè, notando lo sguardo malizioso e divertito della
giovane. «Lo so che non sei abituato a complimenti del genere... però non
traumatizzarti»
«Puah... non mi traumatizzo per così poco» ribattè, poco
convinto. Poi però gli venne un'idea.
Facendo finta di nulla, allungò una
mano e sciolse uno dei codini biondi a lui più vicini. Temari protestò irritata,
reclamando l'elastico che le era stato sottratto.
«Prendilo, seccatura, e
sbraita di meno» Shikamaru distese il busto sul tronco finendo in posizione
supina, allontanando l'elastico dalla portata della ragazza; questa dovette
allungarsi su di lui per tentare di riprenderlo, ma il moretto, alzando il
braccio e serrando il pugno, glielo impediva.
Temari, spalmata contro il suo
corpo, si sentiva profondamente presa in giro. Smise di sbracciarsi, ma rimase
in quella per lei comoda posizione.
«Ti piace avermi addosso eh?» «Scherzi?!
Pesi un casino»
«Già, però ti piace lo stesso» «Continua a sognare,
seccatura»
Lo sguardo della bionda si deformò in un leggero ghigno, sadico ed
estremamente malizioso.
«Potrei anche decidere di baciarti, sai? La posizione
è perfetta...»
Shikamaru non reagì, se non dandole corda; era una situazione
prevista, a quanto pareva.
«E' una minaccia o una promessa?»
Il labbro
della Kunoichi si allungò impercettibilmente. Schiuse gli occhi, portando le
mani ai lati del viso dello Shinobi. Questo stava per essere colto da un
infarto: sfidarla era una cosa, ma che lo stesse facendo non era previsto nei
suoi piani!.. Però dovette comunque ammettere che non gli dispiaceva per
niente...
Chiuse gli occhi, stendendo leggermente le labbra...
«Che stai
facendo, ebete?»
Riaprì gli occhi. Temari era in piedi, con il suo bacino tra
i piedi. Aveva posato le mani per darsi lo slancio ed alzarsi, non
per...
«Niente.» tagliò corto lui, imitandola. «Beh, se non hai altri
"complimenti" da farmi, raggiungiamo Gaara e Kankuro»
«Ci sono anche i tuoi
fratelli?!» domandò lui, piuttosto sorpreso. «Certo, pensavi che fossi venuta
solo per te?»
Temari prese la corsa fra gli alberi, saltellando come uno
scoiattolo. Shikamaru, rimasto qualche secondo attonito e spiazzato, la seguì,
pregando perchè non avesse visto la sua faccia delusa.
"L'amore è la chiave che apre tutte le porte dell'impossibile."
NDA: Ed ecco a
voi la mia prima raccolta! *-*
In ogni capitolo, un proverbio cinese
sull'amore e la sua "applicazione" o "sviluppo" con un pairing... Ho già nove
one-shot con altrettanti proverbi in mente, ma mi rimane il decimo, cioè il
proverbio più... come dire? Fulminante!, che ancora è senza pairing!!
Come
vedere, non potevo non cominciare con i miei adorati Shika e Tem... *-* Spero
vivamente di non aver fatto una schifezza, oggi non mi sento particolarmente
ispirata o.o''... Voi ditemi, io mi fido! ^.^
Un zalutone,
Niraw^^