~ a thousand {years}
more.
# viaggio
«E così te ne sei andato» mormorò
Rapunzel, guardandolo con un’espressione di sincera
condivisione.
Hiccup
non riuscì a risponderle. Corse ai ripari attizzando il fuoco acceso da Sdentato,
cercando di non pensare che quella storia non l’aveva raccontata mai a nessuno,
mai, a nessuno, neanche a Merida – Merida che era il motivo per cui era partito una seconda
volta, quando ormai avrebbe potuto semplicemente restare. Ma Rapunzel aveva qualcosa negli occhi, una qualche fiamma
molto diversa da quelle che bruciavano e soffocavano e distruggevano, una luce
buona che sembrava sempre dirti sono qui.
Parlarle era stato incomprensibilmente facile e per niente voluto; Hiccup aveva aperto bocca non appena si erano seduti
insieme su quel tronco marcio nel cuore della radura e non si era fermato
finché la storia non era finita, laggiù nel regno di DunBroch,
dove sembrava esserne cominciata un’altra – che non era ancora pronto,
dopotutto, a condividere con lei.
Rapunzel
non aggiunse altro; si fece soltanto più vicina al fuoco e a lui. La sbirciò,
sperando che non se ne accorgesse. Era bella, insicura, allegra, combattuta;
era un paradosso vivente, anche lei. Ed era una principessa, anche lei. Solo che
non lo sapeva.
Avrebbe dovuto
dirglielo? Avrebbe dovuto raccontarle che là dove erano sorti i quattro clan
destinati a congiungersi per mezzo del matrimonio della figlia di re Fergus
esistevano ancora persone che aspettavano, soffrivano, pregavano per il ritorno
della bimba perduta? Ma non spettava a lui, dopotutto... Lui non aveva alcun
diritto di piombare dal cielo attraverso la sua finestra e sconvolgerle
completamente la vita. Anche se lei era voluta
uscire, per scoprire il mondo e tante altre cose che non le erano ancora
chiare, questo non significava che volesse
sapere la verità... Giusto? E poi se
gliel’avesse detto avrebbe dovuto dirle anche di Merida,
e allora, ecco, le cose si sarebbero fatte imbarazzanti e...
Aveva
rimuginato troppo. Ora Rapunzel ricambiava
apertamente il suo sguardo, e quel sorriso non contribuiva a schiarirgli le
idee.
«A me sembri
piuttosto sereno, adesso. Quindi quel posto deve essere proprio quello giusto
per te... Vero?»
Hiccup
sperò con ogni singola fibra del suo essere che la luce del fuoco gli
mascherasse le guance. Lanciò un’occhiata a Sdentato e lo scoprì assopito, come
al solito immune a tutti quegli sciocchi discorsi umani. Non per la prima
volta, lo invidiò da morire.
Rapunzel
sbadigliò, si stiracchiò, si accoccolò meglio contro il tronco scivolando
nell’erba e nel muoversi così gli si fece ancora più vicina. Hiccup invidiò anche quel suo riuscire ad appassionarsi
alle storie degli altri e dimenticare in tal modo, per l’arco di una notte, la
propria.
La guardò
chiudere gli occhi e si rese conto che la meta di questo nuovo viaggio aveva di
certo a che fare con una principessa – solo che lui stesso non avrebbe saputo
dire quale.
~
Hanno detto loro di sedersi su
tre delle quattro sedie vuote. Hiccup non si abituerà
mai al fatto che lo osservino mentre disegna; per Rapunzel
disegnare è esprimersi, è parlare, ma lui lo fa solo per se stesso. E d’altro
canto in situazioni come questa non riesce a concentrarsi.
Merida
sbircia costantemente sopra la sua spalla e Rapunzel la
rimprovera ridendo. Merida fa smorfie, scarabocchia
qualcosa, ricomincia daccapo. Rapunzel sorride a Hiccup di sotto in su mentre delinea una forma sempre più
simile a quella di Sdentato. Hiccup non riesce, no,
non riesce assolutamente a disegnare alcunché. Sa che deve farlo, è questo lo
scopo della seduta, ma accidenti, avrebbe preferito essere solo...
Alla fine, con
un sospiro, si tira appena un po’ indietro e comincia a studiare le due
ragazze, riflettendo se ci vorrà più tempo per i riccioli dell’una o per la
chioma lunghissima dell’altra. Merida si volta a
guardarlo e gli sorride come se sapesse tutto ciò che gli passa per la testa,
facendolo avvampare.
Dicono che nei disegni si nascondono i nostri
desideri...
Spazio dell’autrice
Ah-ha,
indizi significativi circa il modernverse: ora penso
che qualcuno di voi indovinerà perlomeno il contesto, ma shh,
non dico altro.
Questo
episodio è la diretta conseguenza del primissimo capitolo; Hic e Punzie sono partiti insieme perché, come finalmente ho avuto modo di svelare!, l’intento
primario di Hiccup – che ha indovinato l’identità
della Principessa Perduta – è di riportarla a casa in modo da restaurare il
legittimo trono, caduto alla scomparsa di Rapunzel
bambina e sostituito dall’alleanza dei quattro clan; in questo modo l’altra principessa, Merida,
sarà libera di fare ciò che vuole (e di sposare
chi vuole: ricordate il secondo capitolo? ;D) Da ciò il potenziale
triangolo.
Ve
l’avevo detto che un senso a tutto questo c’era, d’oh. *saltella felice perché pian
piano la storia si districa*
Aya
~