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Autore: Simona_73    13/02/2008    1 recensioni
Giorgia stava sorseggiando il caffè, quando percepì una delle sue visioni arrivare: no, ti prego non adesso!
Tutto è coperto da una luce verde, come se ci fosse uno strato di gelatina sul mondo. Avanza, fluttuando come un fantasma sopra i disegni tracciati sul cemento con i gessetti.
Il corpo della ragazza è adagiato mollemente sul pavimento di cemento. Un rivolo di sangue secco corre lungo la guancia, lasciando una traccia nera. Il suo collo è riverso all'indietro.
D'un tratto c'è un rumore, piedi che scivolano sul cemento umido. Giorgia si gira e si trova a guardare un volto deturpato da una lunga cicatrice. Il viso  è immobile come una maschera di morte mentre tende una mano verso di lei.
Lui sorride e lei comincia a gridare.
Genere: Azione, Thriller, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’indomani mattina, guardando la propria immagine riflessa nell’enorme specchio dagli angoli smussati che occupava un’intera parete della grande stanza da bagno, Giorgia notò le grandi ombre nere che le cerchiavano gli occhi e che erano il chiaro indizio di mancanza di sonno.
Che cosa aveva fatto?
Ora, alla fredda luce del giorno, ripensò alla notte di sesso disinibito che aveva condiviso con Max. Non aveva mai permesso ai suoi ormoni di prendere il sopravvento sul buon senso, prima. Era sinceramente sconcertata del proprio comportamento!
Max si era rivelato un amante sensazionale, appassionato e tenero allo stesso tempo. Tutto era iniziato al rientro dalla cena, quando Max aveva iniziato a baciarla e le aveva chiesto: "Possiamo continuare con gemiti e mormorii a letto, tesoro?" Lei era  sobbalzata come una rana fulminata da elettrodi.

“Okay," aveva risposto a mezza voce, sforzandosi  di rilassarsi.
Le sue dita  avevano iniziato a camminare giù per la maglietta di cotone, finché  non avevano incontrato la pelle nuda. Nel giro di pochi minuti Giorgia si era trovata con la maglietta sollevata. Lui aveva iniziato a leccarla sotto al seno e a massaggiarle i fianchi. Aveva poi afferrato un cuscino e lo aveva usato per sollevarle le natiche, creando un’angolazione migliore. Aveva assaporato la sua carne salata come il mare, facendola impazzire di piacere…
Quando Giorgia lo raggiunse per la colazione l’uomo era perfetto nel suo impeccabile completo di sartoria e sembrava freddo distaccato, come se tra loro non fosse successo nulla.
“Hai trovato tutto quello di cui avevi bisogno?”esordì con gentilezza, appoggiando la tazza di caffè sul tavolo e ripiegando il giornale che stava leggendo.
“Sì, grazie, in questo albergo il bagno è rifornito di qualsiasi articolo da toeletta che si possa desiderare,” rispose lei con un sorriso scherzoso.
Max si alzò e si avvicinò a Giorgia: “Cos'hai per me, oggi?"
"Appena rientriamo a Torino hai sei rapporti da sbrigare e un pacco di altre stronzate amministrative che Susanna dice devi solo leggere e firmare.”
“Bene bene, fredda e professionale! Non mi e’ mai capitato prima d’ora; di solito non sono le donne che si  comportano come se niente fosse successo, appena fuori dal letto!”
“Credo che quello che è successo ieri sera sia stato un grosso errore, dato che siamo due adulti e che dobbiamo continuare a lavorare insieme. Dovremmo analizzare la cosa per quello che è stata in realtà, una notte di sesso, piacevole, ma senza coinvolgimenti emotivi e soprattutto irripetibile.”
“Se lo dici tu sarà così, anche se, sempre che non mi sbagli, meno di 24 ore fa avevi detto che dovevo imparare a perdere….” Il sorriso di scherno di Max la fece innervosire.
“Sei proprio un cafone!” Giorgia, indispettita, si diresse in camera per preparare le ultime cose; l’aereo partiva alle 10.30 e dovevano sbrigarsi.
Giorgia era appena entrata nella stanza quando sentì il cellulare squillare.
“Pronto?”
“Ciao, sono Sara. Ti ho cercato ieri sera non eri a casa, ti sei fatta il fidanzato e non mi dici niente?”
“No, scema! Sono a Roma per lavoro.”
“Roma, la mia città preferita! Quando torni? Sono a Torino dai miei per le vacanze di Natale e volevo organizzare qualcosa con te.”
“Volentieri, questa sera sono a Torino, ci sentiamo più tardi, ok?”
“Sì, va bene. Ciao”
Sara era la sua migliore amica, si erano conosciute alle scuole elementari e da allora erano sempre state molto vicine.
Al primo anno di liceo, Sara  aveva iniziato una folgorante carriera da modella che l’aveva portata per lunghi periodi lontano da casa. Questo però non aveva impedito loro di continuare a vedersi ogni volta che potevano.
Un brutto incidente d’auto, avvenuto un paio d’anni prima, aveva bruscamente messo fine alla carriera della sua amica, ma grazie ai risparmi accumulati nel periodo delle vacche grasse, Sara  aveva aperto un’agenzia per modelle che aveva un bel giro d’affari.
……………..
Circa un’ora dopo Giorgia e Max stavano sorvolando l’Italia in un silenzio quasi irreale.
Da quella mattina a colazione non si erano più rivolti la parola. Giorgia era preoccupata, non voleva assolutamente che la sua stupidaggine avesse compromesso l’incarico affidatole da poco e la sua prossima promozione. Decise però che era meglio far calmare le acque prima di affrontare il discorso.
  
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