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Autore: Vals Fanwriter    14/02/2008    6 recensioni
Pubblicato il Cap.21.
Le Ojamajo hanno 17 anni. Aiko un giorno scopre di avere un nuovo compagno di classe: Leon. Quest’ultimo le svela che le figure nere sono fuggite e vogliono vendicarsi sulle ex-streghette. Lui e i suoi amici hanno il compito di proteggerle e imprigionare le creature maligne.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aiko Seno, Altro Personaggio, Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TOGETHER

TOGETHER

 

Dove eravamo rimasti...?

Le Ojamajo ora hanno 17 anni.

Durante il primo giorno di scuola, Aiko viene a sapere dalla sua amica Naoko che avranno un nuovo compagno di scuola. Quando questo si presenta alla classe, lei lo riconosce come Leon, uno dei maghi appartenenti al gruppo flat, che un tempo tentarono di rapire Hana-chan. Dopo parecchi intoppi, il ragazzo riesce a svelare alla nostra protagonista il perché della sua venuta: le figure nere, che le Ojamajo imprigionarono un tempo nel computer di Oyajiide, sono fuggite e desiderano vendicarsi sulle ex-maghette, e quindi i flat devono proteggerle.

Alla fine della giornata scolastica, durante il ritorno a casa, Aiko viene buttata a terra da qualcuno e sviene...

 

 

 

Capitolo 2

The flats’ house

 

Una voce la stava chiamando, ma lei non voleva svegliarsi... Era tutto buio ed essa, sempre più preoccupata ad ogni secondo che passava, continuava ad echeggiare nella sua testa, chiamando il suo nome... Ma aveva ancora sonno... Non voleva aprire gli occhi... O non poteva?

La persona che la stava chiamando la scosse bruscamente, ma i suoi occhi non ne vollero sapere. Era come se non li avesse più...

Dove si trovava? Era forse morta?

Tentò di scorgere almeno il suo corpo, ma con gli occhi chiusi vedeva ben poco.

Che il luogo dove si trovasse fosse il nulla?

“Aiko! Aiko!”

Ancora quella voce...

Sembrava una voce familiare. Era come se la conoscesse da sempre.

Una goccia d’acqua le arrivò sul viso, ma non riuscì a capire da dove venisse...

Uno scossone più brusco percosse il suo corpo e lei non poté fare a meno di sbarrare gli occhi...

Una luce, seppure fosse debole, la accecò. La voce smise di chiamarla...

Vide un viso... Lo conosceva bene...

Dei capelli dorati luccicavano alla luce fioca di una lampada...

Due occhi azzurri lucidi la fissavano preoccupati...

Era forse un angelo?

Aiko si stropicciò gli occhi, mettendosi a sedere, e poi li riaprì guardando meglio quell’angelo.

Un Leon totalmente bagnato stava in piedi davanti al letto dove Aiko si trovava seduta. Le lacrime che gli rigavano il volto, si intravedevano a mala pena con tutta l’acqua che – pensò Aiko – si era rovesciato addosso.

“Aiko! Stai bene?” le chiese inginocchiandosi davanti a lei e tremando dal freddo.

“Sì, sto bene. Ma... Perché sei tutto bagnato?” domandò lei.

“La... la pioggia...” singhiozzò lui, asciugandosi le lacrime.

“E perché piangi?”

Leon assunse un espressione corrucciata.

“Io... Io non... Piango mai...” rispose, come un bambino che non vuole dire alla sua mamma di aver combinato un pasticcio.

“Ma se ti sgorgano cascate di lacrime dagli occhi...” gli rimbeccò lei priva di tatto.

Gli occhi di Leon si riempirono nuovamente di lacrime. Lui affondò la faccia in uno dei cuscini che erano sul letto, sfogandosi come meglio poté.

Aiko alzò un sopracciglio – Ma è scemo? Vuole soffocare?

Degli urletti soffocati si udirono provenire dal cuscino. Aiko gli batté una mano sulla spalla.

“Sto bene, sto bene.” gli disse un po’ scocciata.

Non capiva perché prima Leon stesse piangendo sul suo corpo inerte, fradicio di pioggia. E poi che posto era questo dove – presumeva – lui l’aveva portata? Ma per saperlo avrebbe prima dovuto calmarlo.

Il biondino emise un ultimo urletto poi alzò la testa, guardandola con i suoi occhioni disperati.

“Povero cuscino...” disse lei, notando la chiazza di acqua e lacrime su di esso.

E povero Leon... Deve essere successo qualcosa di veramente grave per piangere così...

“Mi spieghi che è successo?” si decise a chiedere la sportiva.

“Una figura nera...” si limitò a dire lui, lanciandosi verso la ragazza per abbracciarla.

“No! Meglio di no!” sbottò lei, fermandolo “Mi bagneresti tutta. Comunque potresti essere meno vago nelle tue spiegazioni?”

“Una... Figura nera... Ti ha attaccato...”

Una vena sulla fronte di Aiko cominciò a pulsare.

“Smettila di singhiozzare a intervalli regolari, altrimenti non capisco niente! Io sto bene! Sono viva! Okay? Ora piantala di fare la femminuccia e dimmi che è successo e che posto è questo!”

Leon fece una faccia un po’ offesa.

“Solo un... abbraccino...” la pregò, allargando le braccia e avvicinandosi.

Aiko sbuffò decisamente infastidita.

“Ma sei tutto bagnato...” gli ripeté, allontanandolo di più.

“Lo so... Ma...”

“Non se ne fa niente! Non voglio bagnare la mia bellissima...”

Aiko diede uno sguardo a quella che sarebbe dovuta essere la sua divisa. Al suo posto però vide un pigiamone azzurro, sulla quale maglia c’era scritto in arancione ‘flat’ a lettere minuscole eccetto per una grossa ‘L’. Voltò lo sguardo a destra e a manca in cerca della sua bella divisa, mentre un orribile pensiero le si stagliava nella mente.

Come ha potuto! Come ha potutoooooo!!

“Perché lo hai fatto...?” gli chiese lei piagnucolando e stringendosi le mani al petto.

Leon fece una smorfia, segno che non aveva capito a cosa alludesse Aiko.

“Fatto cosa?” domandò lui innocentemente.

Perchéééééééééééé!?!?” urlò lei, battendo i pugni sul petto di lui.

“Cosa?” chiese lui, scostandosi dalla sua mira.

“Se non sei stato tu, allora dov’è la mia divisa?”

“Non sono stato io? A fare cosa? Non capisco...”

Aiko a quel punto si innervosì ancora di più.

“Grrr... Dov’è la mia divisaaaaaa!?!?”

“Era bagnata e l’ho messa ad asciugare, altrimenti ti sarebbe venuta una polmonite.” spiegò lui semplicemente.

La ragazza avvampò all’istante.

“Come hai... Po... Potuto spo... Spogliarmi...?” chiese lei in un sussurro, rannicchiandosi in un angolino del letto lontano da lui.

“Non ti ho spogliato proprio io...” disse lui, imbarazzato e un po’ arrabbiato per l’accusa.

“Eh?” fece lei, ancora rannicchiata.

“Ho usato la magia!” le spiegò.

Aiko strizzò gli occhi fino a ridurli a due fessure.

“Te lo giuro!! Non ho visto nulla in questo modo!!” si difese lui sempre più rosso.

Lei si rilassò, avendo capito che ‘quello scemo di Leon’ non si sarebbe mai permesso di fare una cosa così meschina.

“Okay... Ti credo, anche se a fatica... Ora puoi spiegarmi che è successo?”

Leon si schiarì la voce e si fece serio d’improvviso, diventando ancora più bello agli occhi della ragazza.

“Quando ti avevo chiesto di accompagnarti a casa, avevo avvertito la presenza di una figura nera nei paraggi.” cominciò a raccontare lui “Così ti ho seguito sperando che non cercasse di attaccarti, ma, come volevasi dimostrare, lo ha fatto.

Il biondino fece una pausa, poi continuò con fare teatrale.

“Sono riuscito a trarti in salvo in tempo, prima che ti succhiasse via tutte le forze.”

“E la pioggia?” gli chiese lei con tono decisamente contrariato dal fatto che lui si vantasse in quel modo di aver fatto l’eroe.

“E’ venuto a piovere, mentre stavo tentando di imprigionarla con lo specchietto...” rispose lui.

Aiko arricciò il naso.

“Quale specchietto?”

Leon tirò fuori da una tasca dei jeans inzuppati, una specie di portacipria dorato.

“Questo!” disse, poi aprì il piccolo contenitore e all’interno uno specchio luccicò alla luce della lampada, che – come Aiko notò –  si trovava sul comodino di fianco al letto.

“Questo specchio permette di collegarci al computer di Oyajiide.”

Aiko assunse un’aria interrogativa.

“Collegarci?”

“Sì! Io e gli altri flat!”

“Accidenti, non credevo che possedeste ancora quel computer.”

“Già! Purtroppo è l’unico modo per catturare quelle creature.”

“Ah, ho capito...” rispose lei, cominciando a fissarsi le mani intrecciate in grembo.

Lunghi minuti di silenzio si stagliarono tra i due sportivi.

Anche il biondino abbassò lo sguardo sul pavimento.

Uffa... E così si sono di nuovo esauriti gli argomenti su cui discutere... – pensò Aiko, alzando un pochino lo sguardo.

I capelli di Leon gocciolavano. Adesso che ci faceva caso, erano sciolti. Era la prima volta che lo vedeva con i capelli sciolti... Era molto più carino così...

Uno starnuto distolse Aiko dai suoi pensieri.

“Non hai freddo tutto bagnato?” gli chiese finalmente, con le guance leggermente rosse.

“Io... Un po’...” rispose leggermente tremante.

“Dovresti asciugarti i capelli e toglierti quei vestiti bagnati...” lo rimproverò.

“Ehm... Lo so... Ma ho consumato tutti i miei poteri per catturare la figura nera e per asciugare i tuoi...”

Aiko assunse un espressione allibita.

“Che io sappia, non serve la magia per asciugarsi e cambiarsi.”

“Per cambiarsi no, ma per asciugarsi serve eccome. E non posso mettermi dei vestiti puliti, altrimenti li bagnerei.”

“Non ce l’hai un phon?” gli chiese lei, facendogli capire che era la soluzione più ovvia.

Leon arrossì per l’imbarazzo della situazione che si era venuta a crearsi.

“Beh... Ecco... Sì... Però... Come dire? Non so usarlo quell’affare...”

Questo è proprio scemo... – pensò lei.

“Vallo a prendere subito!” gli ordinò.

“Perché?” domandò lui.

“Perché così ti prendi tu una polmonite...” lo rimproverò lei.

Leon fece un espressione corrucciata e incrociò le braccia contro il petto.

“I maghi non si ammalano mai!”

La ragazza aggrottò le sopracciglia.

“Ma non dire idiozie! Vai a prendere il phon!” gli urlò.

“Ma non so usarlo!” replicò lui.

“Te li asciugo io i capelli!” gli propose lei.

A quelle parole gli occhi del ragazzo cominciarono a luccicare.

“Lo faresti davvero?”

“Se me lo vai a prendere...”

La ragazza non finì neanche la frase che Leon era già sfrecciato in bagno.

Oh, mio Dio, che pazienza...

Dopo neanche trenta secondi, Leon fu di ritorno con l’impegnativo elettrodomestico tra le mani.

La ragazza dai capelli blu si alzò dal letto e gli fece cenno di sedersi su una sedia.

“Sì.” rispose lui tutto emozionato.

Lei, esasperata come non mai, si abbassò per infilare la presa nel muro. Poi si alzò e premette i due pulsanti sul dorso del phon. Del vento caldo cominciò a soffiare dalla bocca dell’oggetto. Cominciò a spazzolargli i capelli.

Come sono belli...

Lui aveva gli occhi chiusi e assaporava ogni gesto della sua Ai-chan. Non credeva che quella ragazza fosse così importante fino al momento in cui aveva tentato di baciarla in palestra. Lui era innamorato...

Chi l’avrebbe mai detto...? – pensò lui – Adoro Aiko a tal punto da esserne innamorato... Però... Che bella sensazione...

Dopo un po’ il soffio caldo del phon si spense.

“Ecco! Ho finito!” disse Aiko, staccando la presa.

“Eh? Di già?” fece Leon, con uno sguardo che diceva ‘dài, ancora un po’’.

“Ahà!” annuì lei.

“Già finitoooooo...” piagnucolò lui tra sé e sé.

 

 

Il rumore di una porta che si apriva al piano di sotto, distolse Leon dal ‘brutto pensiero’. Si alzò di scatto, poggiandosi un indice sulle labbra, per incitare Aiko a fare silenzio. Si avvicinò quatto quatto alla porta azzurra della stanza socchiusa e sbirciò dalla fessura.

Si sentirono dei passi salire le scale che portavano al piano dove si trovavano i due sportivi. La persona che era entrata in casa si fermò davanti alla porta socchiusa.

Aiko trattenne il fiato per la paura.

La porta si aprì piano e una persona fece per entrare.

“Ti ho preso, figuraccia!!” esclamò il biondino, balzandole addosso “Pensavi di farla franca, vero!? E invece non hai fatto bene i conti! Hehe!”

“Ma che dici?? Spostati, Leon!! Mi fai male!! Sono Aka!!” esclamò una massa di capelli viola, sotto il peso di Leon.

“Eh?” fece l’altro, sbirciando il viso del prigioniero.

Il ragazzo dai capelli viola lo guardò truce.

Akaaaaaaaaa!! Sei tornato!!” esclamò aggrappandosi al suo collo.

“Leon, mi fai un male cane...” sussurrò il nuovo arrivato, cercando di liberarsi dalla stretta dell’amico.

“Scusa...” disse lui alzandosi e lasciandolo andare.

Akatsuki si alzò in piedi, massaggiandosi il collo dolorante.

“Per quello che hai fatto, potrei anche farti arrestare, Leon. Stavi per uccidermi.”

“Dài, non esagerare!” disse l’altro ridendo “Tu non muori mica per così poco! Hehe!”

Il principe dei maghi si batté una mano sulla faccia, disperato.

“Bene! Saltate tutti su Aka! Tanto lui non muore per così poco!” disse poi disegnando con le dita delle virgolette a mezz’aria.

Aiko, che era rimasta in disparte a guardare la scena, si avvicinò al mago dai capelli viola.

“Akatsuki?”

Il principe si girò verso la voce.

“Ma tu...” disse fissandola intensamente “Chi sei?”

Aiko cadde a terra sbigottita.

Akatsuki si girò verso il suo amico.

“Leon, che ti avevo raccomandato?” lo rimproverò.

“Cosa?” chiese lui, ignaro della risposta.

“Ti avevo raccomandato esplicitamente di non portare le tue spasimanti qui!”

“Ma avevi detto che in caso di urgenza avrei potuto portarcela.” gli ricordò Leon.

“Avevo detto di portarci Aiko in caso di emergenza, non le tue fans.” esclamò Akatsuki, disperato.

“Ma lei è Aiko!” replicò il biondino.

Il mago dai capelli viola si voltò in fretta verso Aiko, incredulo. Quel corpo adulto la rendeva irriconoscibile, ma quello sguardo – ora – arrabbiato, era inconfondibile. I capelli blu poi... Come aveva fatto a non riconoscerla?

“A... Aiko... Che... Sorpresa!” esclamò, un po’ spaventato dallo sguardo torvo della ragazza.

La ragazza gli si avvicinò minacciosamente.

“Se dici un’altra volta che sono una delle spasimanti di Leon, giuro che non la passi liscia, principe dei miei stivali. Capito?”

Leon assunse un aria interrogativa.

“Stivali? Quali stivali?” domandò.

Aiko e Akastuki si batterono entrambi una mano sulla faccia.

“Hey! Non vi fate male a picchiarvi da soli?” chiese loro il biondino.

Un vento gelido travolse gli altri due, colpiti dalla stupidità del ragazzo.

Leon scoppiò a ridere.

“Avanti, scherzavo!”

“Comunque...” riprese il principe, rivolto alla ragazza, cercando di non badare all’amico “... Non mi permetterò più di dire che sei una delle spasimanti di Leon. Puoi contarci.”

“Bene!” rispose Aiko.

“Ah!” esclamò Leon, facendo sobbalzare gli altri due “Io devo cambiarmi!”

Il ragazzo si fiondò verso l’armadio, in cerca di vestiti puliti. Trafficò per un po’ tra le grucce, poi tirò fuori un paio di pantaloni blu e una camicia verde chiaro.

“Vado a cambiarmi in bagno.” disse, uscendo con i panni in braccio.

“Ma è stupido?” chiese Aiko all’altro mago.

“Direi di sì.” rispose lui “Dài, vieni! Andiamo in cucina che ti offro qualcosa.”

“Grazie! Ho una fame!”

I due si diressero fuori dalla stanza. Lo sguardo di Aiko si illuminò alla vista che aveva davanti. Si trovava in una enorme casa. Al secondo piano, dove si trovavano adesso c’erano cinque stanze da letto, ognuna con una porta di colore diverso, più un bagno. Scesero i gradini della scalinata e si ritrovarono in un vasto salotto, al quale si collegavano, mediante porta, un bagno, una cucina, una stanza da pranzo e l’ingresso. Il tutto era arredato con mobili di legno di cedro, comodi divani e tappeti colorati.

La ragazza dai capelli blu si girò in tutte le direzioni per non perdersi nessun particolare e d’improvviso notò che c’era anche il sottoscala.

“Caspita! Ma Leon vive da solo in questa casa?” chiese Aiko più a sé stessa che al suo accompagnatore.

“Da solo? Oh, no! Qui viviamo anche io, Tooru, Fujo e Oyajiide.” disse il principe dei maghi.

Aiko ci pensò un po’ su.

“Ma allora come fate ad arrivare ogni mattina a scuola? Tooru dovrebbe andare a New York, dove si trova Onpu, mentre tu e Fujo a Misora, ovvero da Hazuki e Doremi.”

Al sentire il nome di Doremi, Akatsuki si irrigidì di colpo, e Aiko se ne accorse.

“Qualcosa non va?” chiese.

“No, niente.” disse lui con una falsa risata “Stavo pensando a come spiegarti il mistero.”

Aiko fece una faccia poco convinta.

“Vedi il sottoscala?” continuò indicando le scale “Lì ci sono dei varchi magici che ci permettono di andare nei luoghi che desideriamo.”

“Quindi questa casa non si trova a Osaka?” chiese lei dimenticando il comportamento strano del ragazzo.

“No! Questo è il nulla!” disse lui serio.

Aiko si spaventò a quella rivelazione.

“Il nulla?”

“Oh! Non preoccuparti! E’ solo un nome che abbiamo dato a questi luoghi che non hanno una reale posizione.”

“Oh!”

“Dài! Accomodati.” la incitò lui, indicando il divano “Vado a prenderti qualcosina da mettere sotto i denti.”

“Grazie.” disse lei sedendosi, mentre lui spariva in cucina.

 

Leon si specchiò, legandosi i capelli col suo nastro azzurro preferito. La camicia verde un po' sbottonata lasciava intravedere il petto nudo. Sfoderò un sorrisone.

Sono irresistibile! Bene! Ora vado da Ai-chan!

Uscì dal bagno e scese le scale in fretta. Entrò in salotto. Vide Aiko seduta sul divano e le si avvicinò silenziosamente. Giuntole alle spalle, le scoccò un bacio sulla guancia.

Aiko si girò, intuendo già chi fosse, ma posò per sbaglio gli occhi sull’apertura della camicia di lui.

“Leooon!! Che fai?? Abbottonati la camiciaaaaaa!!” strillò avvampando e scattando in piedi.

“Hehe! Stai arrossendo! Ti piaccio, eh!” si vantò lui.

“Macché!!” controbatté lei, con le braccia incrociate.

Lui girò attorno al divano per raggiungerla.

“Ai-chan, ora che sono asciutto, che ne dici se ti abbraccio?”

“Non osare!” esclamò lei, arretrando piano.

“Ti preeeeeego!” la supplicò lui.

“No!”

“Dài! Vieni qua!” disse lui, saltandole letteralmente addosso, tanto da farla cadere sul divano.

“Uffa! No! Lasciami!” gli ordinò lei, cercando inutilmente di allontanarlo.

Lui alzò lo sguardo verso di lei.

Di nuovo quegli occhi incatenanti... – pensò lei, paralizzata.

Lui le accarezzò i capelli blu. Non riuscì a resistere.

Se non riesco a baciarla adesso, allora non ci riuscirò mai più...

Le si avvicinò piano.

Ancora qualche centimetro e ci sono...

 

 

La porta del sottoscala si aprì e un ragazzo dai capelli azzurri ne sbucò fuori.

“Siamo tornatiiiiii!!!” urlò, facendo sobbalzare Leon.

Aiko ne approfittò per scaraventarlo a terra con la sua forza bruta.

“Hey! Leon, ma che combini?” chiese un altro ragazzo, dai capelli arancioni, al seguito di Tooru.

“Sono stufo di essere interrotto...” sussurrò il biondino con la faccia premuta contro il tappeto.

I due non fecero neanche caso a quello che aveva detto il loro amico e perciò si rivolsero subito ad Aiko, che intanto cercava di riprendersi dallo spavento del bacio.

“E tu chi sei?” chiese Tooru.

“Aiko...” riuscì a dire lei, con il cuore che le batteva ancora forte contro le costole.

“Tu sei Aiko!?” esclamò Fujo, incredulo.

“Sì...”

“Wow! Come sei cresciuta!” continuò il mago dai capelli azzurri.

“Sei diventata anche molto bella!” aggiunse l’altro gentilmente.

Le orecchie di Leon si rizzarono come quando un cane viene chiamato dal suo padrone per la pappa. E c’è da dire a questo proposito, che saltò sul divano esattamente come un cane, che va dal suo padrone. A questo punto abbracciò Aiko forte, temendo che uno dei suoi amici tentasse di sedurla.

“Grrr...” fece il cane-Leon, mentre gli altri due lo guardavano scioccati.

“Le... Leon...” si azzardò a dire Tooru “Ma... Sei geloso di Aiko... Per caso...?”

Dalle narici di Leon fuoriuscì del fumo, che tutti interpretarono come un sì.

Aiko tentò di districarsi dall’abbraccio, ma inutilmente.

“Lasciami...” gli disse quindi.

Leon allora obbedì come un cagnolino ubbidiente.

Poi, mentre la ragazza tirava un sospiro di sollievo, entrò in soggiorno Akatsuki con un vassoio di biscotti appena sfornati in mano.

Le orecchie da cane di Leon si rizzarono di nuovo.

Akatsuki avendo capito le sue intenzioni disse “Leon, non essere sgarbato! Prima alla nostra ospite.” e si avvicinò alla ragazza.

“Grazie...” disse lei, prendendo un biscotto.

“Ora potete servirvi anche voi.” continuò il principe, poggiando il vassoio sul tavolino di fianco al divano.

La voracità degli altri tre maghi che ne seguì fu fin troppo traumatizzante per la nostra protagonista, perciò anche io sorvolerò la descrizione di questo imperdibile spettacolo.

 

CENSURATO! XD

 

Quindi, mentre i nostri eroi facevano uno spuntino, una persona, che voi conoscete molto bene, fece irruzione in quel pacifico quadretto.

“Ohohohohò! Siete tutti qui dunque!” disse Oyajiide, mentre si avvicinava col suo solito passo ondeggiante “E sono qui anche i favolosi biscottini di Akatsuki... Gnam!”

E detto questo ne addentò uno, stravaccandosi sul divano di fianco ad Aiko. A quel punto girò lo sguardo verso di lei.

“Ohohohohò! E questa da dove spunta?” domandò con sguardo indagatore e malizioso allo stesso tempo.

La osservò a lungo fino a quando non notò il pigiamone che aveva addosso.

“Leon, quello è il tuo pigiama, vero? Ohohohohò!”

Il biondino alzò lo sguardo dalla sua preda (il biscotto), sempre con la sua solita aria da cagnolino, guardando indifferente colui che lo aveva interrogato.

“Embé?” fece ritornando alla sua solita faccia ingenua.

“Ohohohohò! Come sarebbe ‘embé’? Hai per caso fatto qualcosa che non avresti dovuto fare?”

Il ragazzo assunse un’aria interrogativa, mentre Tooru e Oyajiide sogghignavano. Ma Aiko aveva capito fin troppo bene e stava per scoppiare, tanto era rossa.

Nooooooooo!! Niente di tutto ciò!! Me... me lo ha solo prestato!!” urlò disperata.

“Seee...” fecero Tooru e Oyajiide all’unisono.

“Ve lo giurooo!!” continuò a difendersi lei.

“Avanti, smettetela di fare gli scemi!” si intromise Akatsuki “Aiko non farebbe mai una cosa del genere, specialmente con Leon.”

“Ma cosa? Io non ho capito...” disse Leon.

“Lascia perdere...” disse il principe, battendogli una mano sulla spalla “Sei ancora piccolo per saperlo...”

“Ma che dici? Io sono grande!” obbiettò l’altro.

Akatsuki scosse la testa.

“Se lo dici tu... Ma... Oyajiide, che ti prende?”

Oyajiide era rimasto di sasso alla scoperta sensazionale che aveva appena fatto. La ragazza che aveva preso in giro fino ad ora era Aiko... Aiko Senoo! Una delle ex-apprendiste streghe di Majo Rika.

“Lei... Lei... Aiko! Ohohohohò! Come sei diventata carina!” disse, spostandosi più vicino a lei.

In quel momento il cane-Leon tornò all’azione. Prese il braccio di Aiko con la zampa e la trascinò verso di sé, ringhiando.

“Non ci provare con lei...” disse fissandolo minacciosamente, sempre col fumo che gli usciva dalle narici.

A questo punto la prese per mano e la trascinò su per le scale.

 

Leon si chiuse la porta azzurra alle spalle, con uno sguardo un po’ arrabbiato.

“Piace a tutti...” sussurrò imbronciato, oltrepassando Aiko per andare ad aggiustare il letto, un po’ disfatto.

Caspita... E’ geloso di me... – pensò Aiko – O è solo una mia impressione? Magari mi sta prendendo in giro...

Il ragazzo continuò a girare per la stanza tutto affaccendato.

“Ehm... Leon! Mi stavo chiedendo se potevi accompagnarmi a casa. Sai, è tardi e devo preparare la cena...” gli disse lei.

Lui la guardò ancora imbronciato.

“Cena? Perché devi prepararla tu?” chiese.

“Beh, perché i miei genitori sono al lavoro e io devo...”

“Okay!” la interruppe lui, cancellando dal suo viso il broncio “Ti accompagno io.”

“Sì, però vorrei anche la mia divisa...”

Lui annuì.

“Vado a vedere se è asciutta.”

E così sfrecciò fuori dalla stanza.

Aiko non attese neanche due minuti che lui fu di ritorno con la sua divisa.

“Eccola! E’ asciutta!” le disse allegro.

“Bene... Ehm... Potresti uscire? Mi vorrei cambiare.”

Leon sembrò pensarci un po’ su.

“Okay! Farò la guardia.”

E così dicendo uscì dalla stanza.

“E non sbirciare!” gli gridò lei, mentre chiudeva la porta.

“Non preoccuparti! Non sono così meschino...”

 

Dopo che Aiko ebbe finito di cambiarsi, Leon poté entrare.

“Bene! Vieni qua!” disse lui, allargando le braccia come per abbracciarla.

“Eh?” fece lei contrariata.

“Se non c’è contatto tra di noi, non posso teletrasportarci.” disse lui come se fosse ovvio.

“Non... lo sapevo...” ammise lei.

Lui a quel punto allargò di più le braccia col suo solito sorriso innocente. Lei timidamente si avvicinò e si strinse al suo petto. Lui la avvolse a sua volta in un abbraccio e i due si smaterializzarono magicamente.

 

To be continued...

 

 

 

Salveeeeee! *Vale-chan agita le manine* Finalmente il secondo chappu è finito!

*Il pubblico nota una cordicella tra le mani di Vale-chan, la cui fine si nasconde dietro una porta*

Mi chiedete che cos’è questa? Oh, ma è il guinzaglio di Leon, che è qui con noiiiiii!

*Il cane-Leon entra un po’ imbronciato*

Ma come è carino! Non trovate?

*Leon striscia via*

Oh, beh, è andato via!

Adesso...

Per prima cosa vorrei ringraziare coloro che hanno letto la mia fan fiction, visto il video e soprattutto quelli che hanno recensito: Hazukichan, sakuretta94, mashiro-chan, Ferula_91 e Rioko-chan. Grazie, grazie, grazie mille per le vostre stupende recensioni!

Poi, tornando al chappu, mi sa che ho reso Oyajiide piuttosto antipatico. La risata, che gli ho messo praticamente in tutte le battute, è proprio odiosa, anzi, vi dirò di più, somiglia molto a quella di Babbo Natale... (-_-)

Riguardo a Leon è troppo divertente fargli fare il cane geloso XD.

Guardate! Questa è la scena disegnata da me di quando arrivano Fujo e Tooru.

http://img167.imageshack.us/img167/8549/togetherleondogvk5.jpg

Però poverina la mia Aiko... Quante disgrazie deve sopportare!

Okay! Basta! Ora vi lascio ai vostri affarucci, sperando che il chappu (nonostante sia sprovvisto di avvenimenti importanti) vi sia piaciuto.

CIAUZ A TUTTI! SMACK! ^-^

   
 
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