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Autore: Vals Fanwriter    31/01/2008    18 recensioni
Pubblicato il Cap.21.
Le Ojamajo hanno 17 anni. Aiko un giorno scopre di avere un nuovo compagno di classe: Leon. Quest’ultimo le svela che le figure nere sono fuggite e vogliono vendicarsi sulle ex-streghette. Lui e i suoi amici hanno il compito di proteggerle e imprigionare le creature maligne.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aiko Seno, Altro Personaggio, Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TOGETHER

TOGETHER

 

Something just isn't right / I can feel it inside

The truth isn't far behind me / You can't deny

 

When I turn the lights out / When I close my eyes

Reality overcomes me / I'm living a lie

 

When I'm alone I / Feel so much better

And when Im around you / I don't feel

 

Together / It doesn't feel right at all

Together / Together we've built a wall

Together / Holding hands we'll fall

Hands we'll fall

 

This has gone on so long / I realize that i need

Something good to rely on / Something for me

 

When I'm alone I / Feel so much better

And when Im around you / I don't feel

 

My heart is broken / I'm lying here

My thoughts are choking on you my dear

On you my dear / On you my dear

 

When I'm alone I / Feel so much better

And when Im around you / I don't feel

 

When I'm around you / When I'm around you

I don't feel together / I don't feel together

When I'm around you / When I'm around you

I don't feel together, no / I don't feel together

 

 

 

Capitolo 1

The wizard with golden hair

 

Primo giorno di scuola. Una ragazza dai capelli blu camminava in direzione della scuola. D’improvviso si fermò davanti ad una vetrina. Si specchiò.

I capelli sono a posto. La divisa anche. Bene! Devo solo sfoggiare un bel sorriso per dare una buona impressione. Non voglio che prendano per la solita Aiko irascibile... Così va benissimo! Ed ora a scuola!

Si rincamminò in direzione di una grande struttura dalle pareti verdi e dalle grandi finestre. Arrivò davanti ad un cancello. Entrò e salì le scale fino ad arrivare ad una classe. Lì non c’era ancora nessuno, ma da un momento all’altro sarebbero arrivati tutti i suoi compagni. Tra i professori e i genitori era girata la voce che quest’anno ci sarebbe stato un nuovo compagno.

Chissà com’è? Un sapientone o uno bello? Uno atletico o uno noioso?

Mentre Aiko si poneva queste domande e poggiava la borsa su uno dei banchi in fondo, una persona entrò.

Aiko!! Ciao!!”

Aiko si voltò e vide un viso familiare.

Naoko!!”

Una ragazza dai capelli verdi stava sulla porta sorridendo. Aiko le corse in contro e l’abbracciò.

“Che bello rivederti dopo tre mesi di vacanze!!” urlò Naoko colma di gioia.

Aiko aveva conosciuto Naoko tre anni prima, durante il primo giorno di scuola. Era arrivata in ritardo, come le succedeva spesso, e aveva notato la ragazzina dai capelli verdi in disparte. Naoko le aveva sorriso timidamente, mentre lei parlava animatamente con un ragazzino dai capelli rossi. Sembrava che lo conoscesse da sempre, mentre lei non conosceva ancora nessuno. Aiko le si era avvicinata e si erano presentate l’un l’altra. Così avevano fatto amicizia ed ora erano amiche per la pelle, nonché compagne di banco.

Hey! Hai saputo di quello nuovo?” le chiese Aiko, sciogliendo l’abbraccio.

“Eh, sì! Sai che stamattina sono passata davanti all’aula dei prof?” le rispose l’altra con un sorriso più ampio.

“E per fare cosa?”

“Per vedere se quello nuovo era già arrivato.”

Aiko scosse la testa tra il disperato e il divertito.

“Sei proprio una ficcanaso!”

“E dài! Non ho fatto niente di male!” rise l'altra.

“Ma almeno l’hai visto?” chiese poi la sportiva, curiosa.

“Di sfuggita, però ho visto che aveva i capelli color dell’oro... Sarà bellissimo... O bellissima, boh!”

“Come bellissima!?”

“Beh, aveva i capelli lunghi fino alle spalle ed erano legati in un nastro azzurro.”

“Ma allora è una ragazza!”

“Non ne sono sicura... Indossava la divisa maschile...”

Aiko storse il naso.

“Cosa? Avremo come compagno un effeminato?”

Naoko rise di nuovo.

“Non esagerare ora...”

Intanto alcuni dei loro compagni erano entrati in classe, chiacchierando del più e del meno.

Un ragazzo dai capelli rossi, avendo sentito la discussione delle due ragazze, si avvicinò ad Aiko.

“Io so per certo che è un maschio!” disse tutto impettito.

Anrima...? Come fai a saperlo?” gli domandò Aiko.

“Avanti qualcuna di voi indosserebbe mai una divisa maschile?” continuò lui come se fosse ovvio.

“Io no!” disse Naoko.

“Io neanche!” disse Aiko.

“Vedete! E’ sicuramente un maschio! Poco virile direi, a sentire la descrizione di Naoko.” confermò lui sicuro di sé.

Un professore entrò in classe. Tutti i ragazzi si precipitarono ai propri posti. Al seguito dell'insegnante c’era un ragazzo con i capelli dorati e gli occhi azzurri. Tutte le ragazze guardarono con aria sognante il biondino, tranne Aiko. Aveva come l’impressione di averlo già visto e questo era molto probabile visto che lei riusciva spesso a dimenticare le cose e, in questo caso, le persone.

“Da questo momento in poi, lui sarà un vostro nuovo compagno di scuola.” disse il professore “Cercate di andare d’accordo e soprattutto accoglietelo come se fosse un vostro fratello!” poi si rivolse al ragazzo in questione “Ed ora presentati!”

Il biondino, che fino ad ora aveva tenuto lo sguardo a terra, alzò la testa e mostrò un bel sorriso.

“Il mio nome è Leon Sokuryoku! Spero che andremo d’accordo!”

Aiko non riusciva proprio a ricordare. Dove lo aveva visto?

Dove l’ho visto? Dove? Leon Sokuryoku... Leon... Aspetta un attimo!! Leon!! Quello dei flat!! Il mago!! Quello che mi rompeva le scatole con assurde sfide!! Che ci fa qui? Perché non è al castello di Akatsuki con tutti gli altri? Perché?

“Bene!” disse il professore e indicò un posto vuoto “Sokuryoku, và a sederti vicino a Senoo. Lì!”

“Sì, professore!” rispose Leon.

Oh, noooooo! Perché proprio vicino a me?

Il biondino si sedette nel banco accanto a quello di Aiko.

“Salve!” disse.

“C... ciao...” sussurrò Aiko senza guardarlo.

Fa che non mi riconosca...

“Era da tanto che non ci vedevamo.”

“Non so di cosa parli.” disse lei subito, come se avesse previsto quello che il ragazzo stava per dirle.

“Avanti, non fare la finta tonta.” insisté lui, ma lei non rispose.

Aiko continuò a fissare il libro di matematica, fino a che gli occhi azzurrissimi di lui non la attirarono.

“Il mondo della magia è così noioso, e così sono venuto a trovarti. Mi mancavi.”

Lei arrossì, chinando di nuovo la testa.

Gli mancavo...?

“Non mi ricordo di averti mai incontrato.” disse lei girandosi di nuovo a guardarlo.

Il suo sguardo duro faceva intendere che non avrebbe ceduto così facilmente, a meno che non fosse giunta l'Apocalisse.

“Allora ti rinfresco la memoria.” disse lui di tutta risposta.

“Eh?” fece lei.

Il ragazzo cominciò a guardare con insistenza la finestra chiusa. I ciuffi ribelli che aveva in testa si mossero e questa si aprì. Una folata di vento sfogliò i quaderni che si trovavano sui banchi.

“Potete chiudere la finestra per piacere?” ordinò il professore.

“Ma prima era chiusa...” disse uno degli alunni.

“Non mi importa chiudetela!” ripeté il professore.

Uno dei ragazzi si alzò per chiudere la finestra. Fece un grande sforzo, ma, niente, la finestra non si chiudeva.

“Professore, non riesco a chiuderla...”

“Non faccia lo spiritoso! Avanti la chiuda!” lo sgridò il professore indignato.

Il ragazzo riprovò, ma non ci riusciva proprio.

“Adesso basta! Lasci fare a me!” disse il professore arrabbiato, dirigendosi verso la finestra.

Anche lui fece un grande sforzo. Intanto molti dei test d’ingresso, che erano sulla cattedra, ora svolazzavano per la classe a causa del vento.

“Basta! Ho capito!” disse Aiko a Leon, allarmata “Mi ricordo di te! Mi sono ricordata fin dall’inizio, ma ora smettila! Smettila di usare la magia, ti prego!”

I ciuffi del biondino smisero di muoversi. La finestra si chiuse di botto, facendo cadere il professore e suscitando delle risa.

“Visto!” disse il prof, rialzandosi “Basta la buona volontà!”

Il mago guardò Aiko soddisfatto e anche un po' divertito.

“Potevi risparmiarti di farmi fare tutta quella scenetta, solo per qualche capriccio.” le sussurrò.

“Ora piantala! Voglio ascoltare la lezione!” gli ordinò lei, infastidita dal suo atteggiamento.

“Okay...” le rispose Leon girandosi a guardare il professore.

“Lo conosci?” chiese Naoko ad Aiko.

“Sì, purtroppo...” le rispose l'altra.

“E’ carino...” le sussurrò la compagna con un ghigno.

“Macché!” rispose lei, alzando un po' la voce.

“Invece sì è un bel ragazzo.”

“Per te sono tutti bei ragazzi.”

“Non è vero. Quello dietro di te è orribile...” disse l’amica con una smorfia.

Aiko si girò indietro. Un ragazzo con molti brufoli sul viso e con degli occhiali spessi la guardava, sfoggiando un apparecchio argentato sui denti.

“Hai ragione... Mi stavo quasi scordando dei nostri compagni maschi...” confermò Aiko, girandosi davanti.

“Già! Non si fa molto caso a loro. Hehe!” Ma ad altri sì, vero, Aiko? Hehe!

“Comunque sappi che tra me e lui non c’è assolutamente niente!”

“E chi ti ha chiesto niente! Hehe!”

 

La campanella della prima ora suonò e il professore uscì dalla classe. Questo fu segno per Aiko che era ora di alzarsi e stiracchiarsi un po'.

Il ragazzo biondo la punzecchiò divertito, toccandole con un indice la pancia e lei fu costretta a interrompere quel breve momento di relax. Lo guardò torva, mentre lui le sorrideva innocentemente, poi se ne andò fuori dalla classe, per aspettare l’arrivo del professore successivo. Come un lampo Naoko la raggiunse piuttosto su di giri.

“Accidenti!” esclamò eccitata “Nessuno, tranne quel ragazzo nuovo, ha mai provato a stuzzicarti. Di solito ti arrabbi tantissimo. Come mai ora no? Non ti piacerà mica?”

“Ma sei scema!!” urlò Aiko, continuando poi normalmente “Gliel’ho fatta passare per questa volta, ma se continua a fare così – giuro – che scoprirà ben presto com’è la vera Aiko.”

“Dolce e romantica?” chiese Naoko, sbattendo le palpebre in modo zuccheroso.

“No! Forte e irascibile!” rispose l'altra, sporgendosi per scorgere in lontananza il professore, nel caso stesse arrivando.

“Se fai così non troverai mai un ragazzo che ti sopporti...” commentò l’amica scuotendo la testa.

“Per ora non m’interessano i ragazzi... Sono così stupidi... Guarda Anrima, per esempio...” e indicò qualcuno in classe.

“Okay! Ma Anrima è un caso eccezionale.”

“Macché! Tutti i maschi sono come lui. Guarda! Come si può giocare al cavalluccio in classe...?”

Naoko si voltò a guardare in classe e scorse Anrima. Il ragazzo rideva come un matto, in groppa a un suo compagno più robusto. Naoko rimase allucinata da quello che facevano dei ragazzi, che presumeva fossero almeno un pochino maturi.

“Hai ragione!” confermò “Sono proprio dei bambini...”

Aiko continuava a guardare quella scena assurda, quando scorse un biondino che guardava la scena da vicino, anche lui un po’ stupito della stupidità dei suoi compagni. Un ragazzo gli si avvicinò incitandolo ad unirsi al gruppo.

“No, no! Grazie...” lo sentì rispondere, agitando le mani.

Volse di nuovo lo sguardo, in modo che lui non la sorprendesse a guardarlo.

“Il prof!!” gracchiò Naoko, dirigendosi in classe ad avvertire i suoi compagni.

Aiko la seguì a ruota, prima che il professore si accorgesse che fosse uscita dalla classe.

Tutti i ragazzi si sedettero e un uomo che indossava una tuta da ginnastica entrò in classe.

“Buon giorno a tutti!” disse poggiando il registro sulla cattedra “Ho saputo che avete un nuovo compagno. Chi è?”

Il biondino alla destra di Aiko si alzò in piedi.

“Sono Leon Sokuryoku.” disse col suo solito sorriso.

“Pratichi qualche sport?” gli chiese il professore.

“Oh, molti.”

“Bene... Puoi sederti.” gli ordinò, poi, dopo che ebbe obbedito, continuò “Ora facciamo l’appello e poi vi porto in palestra.”

I nomi dei ragazzi scorsero sopra l’indice del professore, risposto da ognuno con un ‘presente’ o un ‘assente’. Dopo ciò con la gioia di tutti gli studenti, il professore permise loro di avviarsi in palestra.

Mentre si alzava dalla sua sedia Aiko intravide l’espressione di Leon, che era già quasi arrivato alla porta dell’aula, un sorriso soddisfatto in viso. Lei lo guardò sospettosa, poi alzò le spalle e uscì anche lei dalla classe seguita da Naoko.

 

Essendosi cambiati, gli studenti scesero in campo, mentre il professore era in segreteria per una commissione. Le ragazze avevano un pallone di pallavolo e i ragazzi uno di basket. Tutti cominciarono a giocare.

Aiko, è tua!” urlò Naoko, passandole la palla.

La ragazza dai capelli blu si alzò in volo pronta per schiacciare. La palla volò nel semicampo avversario, con una tale forza che se non l’avessero vista, nessuno avrebbe pensato che fosse stata Aiko.

Leon intanto guardava la scena compiaciuto, col pallone di basket in mano.

Hey, Sokuryoku! Continuiamo?” chiese uno dei suoi compagni scocciato.

“Oh! Certo. Scusa.”

Dopo mezz’ora una ragazza nelle vesti di arbitro fischiò la fine della partita di pallavolo.

Waaa!! Aiko, con te in squadra vinciamo sempre!!” urlò Naoko.

“Già! Hehe!” fece Aiko modesta, inchinandosi a destra e a manca.

Intanto anche i ragazzi avevano smesso di giocare. Leon si diresse verso Aiko palleggiando.

Ai-chan!” la chiamò.

Lei si girò un po’ rabbiosa, infastidita da quel soprannome.

“Che c’è?” gli chiese.

“Che ne dici di fare una partita a basket uno contro uno come ai vecchi tempi? Chi fa almeno due canestri su tre vince. Ci stai?” le propose lui.

“Eh? Tu? Contro di me?”

Lui annuì.

Gli altri loro compagni li guardavano curiosi, gran parte di loro sorridendo sornioni.

Hehe! Sokuryoku ci sta provando con Senoo.” sogghignò uno di loro.

“Non ti conviene! Senoo è una bestia! Hehe!” urlò un altro ridendo.

“Vuoi morire!?” lo minacciò Aiko in risposta.

“No... No...” sussurrò il compagno arretrando, piuttosto spaventato.

“Allora?” chiese Leon in attesa di una risposta “Giochi o non giochi?”

Uffa! – pensò AikoI flat se ne erano andati e ora mi devo sorbire di nuovo tutto da capo... Si ricomincia da tre!

“Non dirmi che ti tiri indietro, Ai-chan!” la provocò lui.

“Primo, non chiamarmi Ai-chan. Secondo, non mi tirerei mai indietro, perciò non ti gasare troppo, biondino.”

Un “Oooh!” echeggiò tra la folla.

Leon abbozzò di nuovo un sorriso soddisfatto.

 

I due si trovavano al centro del campo, mentre i compagni li guardavano curiosi di sapere chi sarebbe stato il vincitore.

Leon palleggiava, guardando Aiko col suo solito sorrisino.

Aiko stava all’erta, pronta per soffiare la palla al biondino non appena avesse provato ad avanzare verso il canestro del suo semicampo.

Il silenzio invadeva la palestra. Tutti stavano col fiato sospeso e gli occhi fissi sui due in campo, in modo da non perdersi il minimo movimento degli sfidanti.

Il ragazzo, che avrebbe dovuto dare il via alla sfida, si mise in bocca il fischietto.

Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiih!!

Leon si spostò alla destra di Aiko, che non essendoselo aspettato non riuscì a bloccarlo. Il biondino arrivò sotto il canestro. Saltò dandosi una forte spinta. La palla volò verso il buco del canestro, ma... Aiko riuscì a prenderla in tempo prima che lo raggiungesse. Corse superando il ragazzo biondo. Poi oltrepassò la linea che separava i semicampi. Leon le stava alle calcagna. Aiko corse più veloce, per seminarlo. Giunta al canestro saltò e lanciò la palla. Essa rotolò sui bordi del canestro. La suspance si faceva sentire. La palla finalmente scivolò nel canestro.

Un urlo forte di ragazze invase il silenzio della palestra.

“Un punto per Aiko!!” urlò l’arbitro.

Vai, Aikoooooooo!!!” urlava Naoko dagli spalti.

Ora la palla era di nuovo in possesso di Leon.

Questa volta non te lo lascerò fare Ai-chan.

Giunto di nuovo al canestro, Aiko gli si parò davanti. I due saltarono nello stesso istante. La palla venne lanciata da Leon verso il canestro, ma le braccia di Aiko la incontrarono prima di esso. Lei atterrò e cominciò a correre di nuovo verso il canestro avversario.

Aiko, Aiko, Aiko!” si udiva ormai anche dalle bocche dei ragazzi.

Leon accelerò e le prese la palla. Lei si voltò veloce per inseguirlo e riprendersela. La prese.

Ricominciò la corsa verso il traguardo. Aiko balzò a tre metri di distanza dal canestro. La palla volò nella sua direzione.

La gente trattenne il respiro, mentre la palla entrava nel canestro.

Le urla dei ragazzi esplosero nella palestra.

Sei un mito, Ai-chan!!” urlò Naoko, correndole incontro.

“Non c’è bisogno del terzo canestro.” disse l’arbitro rivolto a Leon “Ormai hai perso.”

Il professore entrò in palestra un po’ arrabbiato.

“Cosa sono queste urla!?” chiese gridando “Andatevi a cambiare! L’ora è quasi finita!” disse poi.

Tutti si zittirono e si avviarono negli spogliatoi.

Aiko stava per entrare nello spogliatoio femminile, quando Leon la raggiunse.

“Sei proprio forte!” disse.

“Grazie...” rispose lei con poco entusiasmo.

Tutti i ragazzi e le ragazze erano entrati per cambiarsi e loro due erano ormai rimasti da soli.

“Non è cambiato niente.” continuò lui “Sei sempre più brava di me...”

“Ovvio!! Hahaha!” rise lei.

Lui la guardò serio, avvicinandosi piano a lei, poi la prese per le spalle e la mise con la schiena contro il muro.

“... Ed è per questo che mi piaci tanto...” le sussurrò poi, avvicinando il suo viso a quello della ragazza.

Aiko sentiva il fiato caldo di Leon sulle labbra. Era spaventata. Avrebbe voluto districarsi da quella posizione imbarazzante, ma gli occhi azzurri di lui erano per lei come pesanti catene. Le loro labbra stavano quasi per toccarsi.

Aiko chiuse gli occhi.

Che cavolo mi prende...? Non riesco a liberarmi...

“Lasciala andare!” disse un ragazzo, prendendolo per il colletto della maglia e allontanandolo da Aiko, che finalmente fu libera.

“Non cercare di provarci con lei, altrimenti ti faccio gli occhi neri!” lo minacciò Anrima, furioso “Lei è la mia Aiko!”

“Ma non è vero!!!” strepitò Aiko, ma nessuno l'ascoltò.

“Oh! Non preoccuparti!” rispose Leon “Volevo solo metterla alla prova. Hehe!”

Anrima lo lasciò andare e Leon se ne andò nello spogliatoio maschile con un ghigno.

“Stai bene, Aiko?” chiese Anrima, avvicinandosi a lei.

“Sì... Però...” disse lei con lo sguardo a terra.

Dài, non piangere!” la consolò lui.

Ma che piangereee!! Quel tipo mi fa Saltare i nerviiiIII!!” urlò Aiko alzando il viso e mostrando due occhi infuocati “Questa non gliela faccio passare liscia!!”

 

Dopo che la campanella ebbe suonato, tornarono tutti in classe con il professore al seguito. Aiko era ancora di cattivo umore e questo saltò subito agli occhi dell’amica Naoko.

“Che cos’hai?” le chiese appena furono arrivate in classe “Pensavo fossi contenta di aver stravinto.”

L’amica le rispose sbuffando, col la faccia rossa tra le braccia incrociate sul banco.

“Io proprio non ti capisco.” continuò lei, ma notando che all’amica non faceva né caldo né freddo cambiò argomento “Comunque, come mai ci hai messo tutto quel tempo per venire a cambiarti?”

L’umore di Aiko non migliorò per niente e continuò a tacere.

“Ah! Ma allora sei arrabbiata con me?” chiese Naoko un po’ infastidita dal suo comportamento.

Aiko scosse la testa, ancora nascosta tra le braccia.

“Ma allora perché non parli? Il gatto ti ha mangiato la lingua?”

“Lui...” sussurrò Aiko, il suono della voce soffocato a causa della sua posizione “Baciarmi...”

“Cosa? Non ho capito un cricchio, Aiko.”

“Lui... voleva... baciarmi...”

“Chi?” chiese Naoko, chinandosi su di lei per sentire meglio.

Quell’idiota d’un biondinooo!!” urlò Aiko, con uno sguardo infuocato, alzandosi di botto e rischiando di colpire la faccia di Naoko, che si ritrasse in tempo.

“Vuoi... vuoi dire Leon?” chiese ancora una volta Naoko, spaventata.

Siiiiiiiiiiiiii!!!” assentì l’altra, eruttando fumo dalle narici e dalle orecchie.

“Wow!! Com’è coraggioso!!” strillò Naoko eccitata.

Coraggiosoooooo!?” chiese Aiko allibita e arrabbiata allo stesso tempo.

“Sì! Insomma, senza offesa, ma provarci con te equivale al suicidio.” disse schietta l’amica.

“Ancora un po’ e l’avrei ucciso io...”

Dài, non fare così! E poi? Hai detto che ha tentato di baciarti. Come hai fatto ad uscirne? Con la tua forza bruta?”

“Mi ha salvato quell’altro idiota di Anrima...”

Oooh! Quanti spasimanti!!”

Grrr...”

Dài! Non ci riproverà più, vedrai!”

Aiko sbuffò e si accasciò di nuovo sul banco.

“Comunque...” disse Naoko, sedendosi anche lei “Come mai non ce l’hai fatta a liberarti di lui?”

“Era più forte di me...” rispose la ragazza dai capelli blu.

“Ma va!”

“Te lo giuro!”

“Secondo me era così bello, che non ce la facevi a dargli un dispiacere così grande.”

Bellooo!? Ma sei matta!!” urlò la sportiva, scattando di nuovo in piedi, avvampata.

“Parlate di me?” chiese un’altra voce, dietro di loro.

Leon le fissava sorridente.

“Macché... Parlavamo... Ehm... Di Anrima!” improvvisò Aiko.

“Oh! Questo significa che io sono bello al suo confronto! Grazie!” rispose lui innocentemente.

Aiko diventò ancora più rossa di quello che era e ricadde sulla sedia, mentre Leon, avendo visto entrare il professore dell’ora successiva, si era seduto.

“Forza, facciamo l’appello!” disse lui cominciando a chiamare ogni studente.

Ma Aiko ormai non l’ascoltava più. Era proprio infastidita dal comportamento di Leon. Come aveva potuto prenderla in giro in quel modo? E poi come mai non era riuscita a liberarsi del suo sguardo incatenante? Possibile che i suoi poteri di mago arrivassero fino a quel punto?

Un nome che iniziava con la O fu chiamato dal professore, mentre Aiko era ancora persa nei suoi pensieri.

“A che pensi?” sussurrò il biondino alla sua destra.

“A niente che ti possa interessare.” rispose lei a bassa voce, guardandolo truce.

“Avanti, non sarai ancora arrabbiata per la storia del bacio?” le chiese, continuando a mantenere il tono basso.

“Certo che lo sono. Non dovevi permetterti di avvicinarti a me così tanto.” replicò lei, alzando un po’ la voce.

“Ma l’amore fa bene.”

“Peccato che io non sia innamorata di te!”

Seguì un nome con la Pi.

“Oh, dal rossore che hai sulle guance si direbbe il contrario.” la stuzzicò lui.

“Io... Non sono innamorata di te!” continuò a sostenere lei, mentre il viso le si faceva tutto rosso.

Senoo!!” esclamò il professore con rabbia.

“Presente!” rispose Aiko con noncuranza.

“Fuori, Senoo!! E anche lei, Sokuryoku!” gli ordinò l’insegnante.

“Ma...” cercò di dire lei.

“Ho detto fuori! Entrambi!” ripeté lui.

Leon si diresse fuori senza far storie e Aiko lo seguì di mala voglia. Mentre usciva vide con la coda dell’occhio Naoko, che sorrideva con due pollici in su. Aiko alzò gli occhi al cielo disperata.

Che qualcuno mi salvi da questa situazione...

 

Oh! Che nervosismo... – pensò Aiko Sono qui fuori in punizione con Leon solo da dieci minuti e già non ne posso più...

Il silenzio permaneva in quel corridoio, in cui si sentivano solo le voci lontane dei professori che facevano lezione. Aiko si teneva a debita distanza da Leon, sospettando che potesse approfittarne per farle qualcosa. Leon era poggiato al muro, reggendo i secchi d’acqua con i manici, e fissava la finestra di fronte a lui serio. Aiko era almeno a due metri di distanza da lui, anche lei con i secchi in mano, e si osservava i piedi. A volte alzava la testa per vedere cosa facesse il biondino al suo fianco. Avrebbe tanto voluto sorprenderlo a guardarla, così lo avrebbe sgridato un po’ e si sarebbe sfogata. Ma lui non si girava mai.

Perché non dice niente... – pensò ancora lei – Questo silenzio mi dà sui nervi... In classe mi prendeva in giro e ora fa finta che non esisto...

Aiko lo squadrò da capo a piedi. Non era molto cambiato da quando l’aveva incontrato per la prima volta. Era solo più alto, raggiungeva almeno il metro e ottanta. I capelli erano un pochino più lunghi di tanto tempo prima, sempre di quel color oro splendente. E gli occhi – come li aveva chiamati lei – incatenanti erano di quell’azzurro cielo che innamora. I tratti da bambino erano ormai quelli di un perfetto adolescente, però...

Si comporta ancora come un moccioso...

Lo sguardo del ragazzo si spostò finalmente dalla finestra ad Aiko. Adesso era lei a essere nel torto.

“Perché mi fissi?” disse lui con la sua voce adulta.

Aiko avvampò all’istante.

“N... Niente...” rispose lei.

Lui fece spallucce e continuò a fissare la finestra.

Di nuovo questo silenzio opprimente... Devo dire qualcosa...

“Mi stavo chiedendo...” cominciò a dire lei “... Come mai non sei al castello di Akatsuki?”

Lui la guardò. Quello sguardo così intenso, lei, non riusciva proprio a reggerlo. Riprese a guardarsi le scarpe imbarazzata.

“Io...” disse lui “Sono qui per proteggerti...”

“Eh?” fece lei, alzando il capo per guardarlo “Proteggermi?”

“Esatto. E’ successa una cosa terribile nel mondo della magia.”

Il ragazzo fece una pausa. Sospettava che quel momento sarebbe arrivato, che la sua presenza tra i terrestri non sarebbe parsa normale ad Aiko e si era già preparato a dirle tutto.

“Ti ricordi le figure nere che imprigionaste tu e le tue amiche nel computer di Oyajiide?” le chiese.

“Sì! Certo!”

“Beh...Sono fuggite.”

Cosa!?” urlò lei, sconvolta.

La porta della classe si aprì e il professore uscì dalla stanza.

“Fate silenzio voi due!” disse rientrando e sbattendo la porta.

“Sono fuggite!?” riprese Aiko a bassa voce, avvicinandosi a Leon per sentire bene.

“Sì! E hanno intenzione di vendicarsi su di voi, che le avete imprigionate.” le spiegò lui.

“Ma perché non me l’hai detto subito?”

“Come facevo? Quella Naoko ti sta appiccicata come una ventosa e pure quell’altro con i capelli rossi.”

“Avresti potuto dirmelo in palestra, invece di cercare di baciarmi.”

“Quella... è stata solo una debolezza e comunque adesso lo sai.”

Il silenzio ricadde tra i due litiganti.

Una debolezza... A me sembrava che volesse prendermi in giro e basta... – pensò AikoPerò ha detto che deve proteggermi... E le altre? Chi le proteggerà?

“E chi proteggerà le mie amiche se tu sei qui con me? Io so cavarmela, ma loro no! Loro sono...”

“Abbiamo già provveduto a questo.” la interruppe lui, quasi rimproverandola “Aka resterà con Doremi, Fujo si prenderà cura di Hazuki e Tooru penserà a Onpu, che anche se ha un miliardo di guardie del corpo, non possono fare niente contro delle creature magiche, proprio come te. E a questo proposito devo per forza starti alle calcagna, perché potrebbero attaccarti da un momento all’altro.”

Aiko sospirò.

“E se io non volessi che tu mi stessi appiccicato ventiquattro ore su ventiquattro?”

“Eh?”

“Mi dà un po’ fastidio essere seguita dappertutto...”

“Vorrà dire che ti seguirò senza infastidirti.”

Hey! E quando dovrò andare in bagno, quando dovrò farmi la doccia, cambiarmi, eccetera...? Come la mettiamo?” esclamò lei, arrossendo.

“Ma mi hai preso per un maniaco!!” strillò lui imbarazzato “Ti terrò d’occhio con la mente, va bene? Senza venirti appresso dappertutto. Così sei contenta?”

“Ah... Okay...” si zittì lei.

Aiko si mise a guardare per la terza volta le sue scarpe. Possibile che ad ogni parola che dicessero dovevano litigare? Ma lei non lo faceva apposta ad attaccare briga con lui. Le veniva spontaneo.

“Leon...” lo chiamò lei in un sussurro.

Mmh?” fece lui.

“Mi sa che per colpa mia abbiamo iniziato con il piede sbagliato.” disse lei ancora con lo sguardo a terra.

“No, è colpa mia. Sono stato io a sfidarti, a stuzzicarti e a tentare di baciarti. Scusa.”

“Beh... Allora la colpa è di entrambi... Scusami anche tu...”

“Perdonata...”

“Perdonato...”

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!!

La porta della classe si riaprì.

“Forza! Entrate!” ordinò loro il professore, che si avviò lungo il corridoio per lasciare campo libero al docente successivo.

I due entrarono in silenzio.

Appena Aiko si sedette a fianco di Naoko, lei la guardò e fu sicura che fosse successo qualcosa. Era immersa nei suoi pensieri e aveva un leggero rossore sulle guance.

Il ragazzo ci sa fare con Aiko. Hehe!

“Che è successo?” le chiese sorridendo.

“N... Niente...” fece l’altra allarmata “Cosa volevi che succedesse?”

“Pensavo che ci avesse riprovato a giudicare dalla tua faccia.”

“Non ci deve nemmeno pensare.” rispose Aiko, un po’ arrabbiata per la conclusione dell’amica.

“Diciamo che siamo in tempo di pace.” disse Leon dal suo posto, guardandole.

“Già...” sospirò Aiko.

“Ho capito. Hehe!” disse Naoko.

“Tutti ai propri posti!” disse la professoressa che era appena entrata e tutti si sedettero.

Le ultime due ore passarono in fretta. Leon non provo più a far arrabbiare Aiko, e di questo tutti i suoi compagni gli furono grati. Lei del resto era già arrabbiata di per sé. Al solo pensiero che il mago avrebbe dovuto sorvegliarla, si sentiva asfissiare. Era certa che non l’avrebbe lasciata in pace fino a quando non avesse imprigionato di nuovo le figure nere. E, come volevasi dimostrare, all’uscita della scuola, dopo che Aiko ebbe salutato l’amica Naoko e stava quasi per dirigersi a casa, una voce la chiamò.

Ai-chan!”

Una vena sulla fronte di Aiko cominciò a pulsare per la rabbia.

“Ti ho già detto di non chiamarmi Ai-chan, Leon!” disse, girandosi verso la voce.

“Scusa.” fece lui con tanto di aureola.

“Cosa vuoi?” gli chiese lei, calmandosi.

“Posso accompagnarti a casa?”

Ecco che comincia... – pensò AikoLo sapevo che non mi si sarebbe scollato di dosso tanto presto...

“No!” disse lei infine, voltandosi per andarsene.

Leon sospirò. Sapeva che gli avrebbe risposto così.

“Come vuoi...” le disse, prima di smaterializzarsi con la magia.

Aiko si voltò. Non vide più il ragazzo.

Avrà usato la magia... Sempre il solito scansafatiche...

Tutto sembrava tranquillo. Aiko imboccò un vicolo imbronciata.

Il silenzio permeava quella stradina, nessuno la stava percorrendo.

Un vento gelido la attraversò.

Un vento gelido...? Ma... Siamo appena a Settembre... E poi come mai qui non c’è nessuno...?

Un ombra si mosse dietro di lei e all’improvviso si sentì buttare a terra da qualcuno. La vista le si offuscò e fu tutto buio.

 

To be continued...

 

 

 

Salveeeeee!! *Vale-chan saluta con le manine* Finalmente dopo aver letto e riletto questo primo chappu di 'Together', ho avuto il coraggio di pubblicarlo. Considerando il fiasco de 'L'ultimo combattimento' di Tokyo Mew Mew (non mi piaceva proprio), ero indecisa se pubblicarlo o no.

Come avrete appena constatato, questa è una fan fiction a favore della coppia Aiko & Leon (Sinfony & Leon) di Ojamajo Doremi.

Me adora Ojamajo Doremiiiiii!!!

La canzone che ho scritto sopra è 'Together' di Avril Lavigne (testo copiato da http://angolotesti.leonardo.it), che non azzecca granché con la fan fiction, ma con la quale ho fatto un Anime Music Video proprio su Aiko & Leon. Il video lo trovate a questo indirizzo: http://www.youtube.com/watch?v=LfPvar8r39s .

Comunque ringrazio tutti quelli che hanno commentato o anche solo letto 'Chichigoku' e 'L'ultimo combattimento'.

E... Mi lascerete qualche commentuzzo, verooo??

Vabbé! Vale-chan vi lascia ai vostri affarucci!! CIAUZ A TUTTI!! SMACK! ^-^

   
 
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