Autore:  _Alle_ 

Titolo: Odio dover sceglire i titoli Tutto è melodia 

Personaggi: Kidou Yuuto, Gakuya Otomura

Pairing: Kidou Yuuto / Gakuya Otomura –ma no?-

N° parole: 762 secondo Microsoft Word 2007

Avvertimenti: Lievemente OOC –illudiamoci che sia solo lievemente OOC-, shounen-ai, crack!pairing, AU –credo .u.-

Dedicata a: La dedicherei a tutti coloro che shippano la pairing –quindi… 4 persone?- ma non mi convince troppo, perciò si può dire che la dedico a chiunque shippa la pairing e gradisce questa shot. Non voglio che la mia OTP perda i pochi fans che ha çUUUç

Desclaimer!: I fatti e i personaggi descritti in questa Fanfiction sono frutto di pura fantasia e, perciò, ogni riferimento a fatti e persone realmente esistiti/esistenti è puramente casuale; inoltre, i personaggi descritti in questa Fanfiction non sono di mia proprietà (ahimè!), ma appartengono ai relativi creatori. Questa Faniction non è stata scritta ad alcun scopo di lucro, ma per puro e semplice divertimento.

 

~ • ~ • ~ • ~ 
 

Tutto è melodia

 

La corrente del piccolo fiumiciattolo di montagna superava senza problema ogni ostacolo, che fosse una pietra o un essere vivente.

L’acqua creava così piccoli vortici e cascatelle, emanando un delizioso suono. Sembrava stesse suonando una vera e propria melodia. 

La brezza, leggermente frizzante, scuoteva dolcemente le fronde ancora verdi degli alberi, arricchendo quella lieve musica.

Sulla sponda destra del fiume, sabbiosa e quasi priva di rocce, era seduto un ragazzo con gli occhi chiusi, intento ad ascoltare e percepire ogni piccolo rumore, dal ronzio di un insetto al fruscio delle foglie, dal canto del vento ai cinguettii sommessi degli uccellini.

Poco lontano, vi era un altro ragazzo, steso su un asciugamano di spugna, visibilmente annoiato.

Questi spostava continuamente i suoi occhi vermigli sul suo orologio, poi tornava a fissare un punto qualsiasi del cielo, sospirando.

«Gakuya, cortesemente, potresti ascoltare anche la melodia della mia voce, oltre a quella che “leggi” nell’ambiente?» disse dopo un po’, colorando quelle parole di ironia.

L’altro sbuffò. 

«Arrivo» si limitò a rispondere, leggermente scocciato, per poi raggiungerlo sul telo sporco di sabbia –o forse è più corretto dire terriccio?-.

«Sai, se avessi saputo che non mi avresti degnato di mezzo sguardo, avrei evitato di venire in questo posto polveroso e pieno di sassi» borbottò, alzando gli occhi al cielo e storcendo lievemente la bocca.

«Oh, Kidou! Non sai proprio apprezzare le meraviglie che ti vengono offerte gratuitamente, eh?»

Kidou scosse la testa. «Ah, sarà un problema mio, allora.»

L’espressione di Gakuya si illuminò di un sorriso divertito. «Su, non fare il duro, o meglio, lo scorbutico come tuo solito. Chiudi gli occhi e mettiti in ascolto di qualcosa che non siano i tuoi pensieri, una volta tanto. Variare un po’ non potrà certo danneggiarti, no?» E così dicendo si sdraiò sulla schiena al fianco di Kidou, con le braccia incrociate sotto la testa.

«Come vuoi tu» fu l’unica risposta, detta in maniera a dir poco acida.

In un primo momento, il ragazzo dagli occhi rossi riuscì a sentire solo il presentimento che il suo fidanzato stesse per fare qualcosa che non gli sarebbe stato gradito, perciò la sua mente geniale si concentrò soltanto sulla ricerca di un possibile metodo di vendetta che non fosse troppo crudele –quella che aveva al suo fianco era pur sempre una persona cara-.

Quando, finalmente, capì che Gakuya non avrebbe mosso neppure un dito per turbarlo, liberò per qualche istante la testa da ogni preoccupazione, piccola o grande che fosse. 

Bastarono pochi secondi a quella soave melodia per insinuarsi tra i pensieri di Kidou, sostituendoli. Anche lui cominciò a percepire, poco a poco, la semplice, leggera bellezza della Natura. Era, senza ombra di dubbio, una sensazione nuova e molto, molto piacevole.

Senza accorgersene, lasciò che le sue labbra si incurvassero in un sorriso rilassato, puro, sereno.

Gakuya, che lo osservava con una punta di divertimento negli occhi, fu tentato svariate volte di rompere quel ritmo perfetto che si era creato fra i pensieri del suo ragazzo e la melodia dell’ambiente, come Kidou aveva fatto in più di un’occasione, ma evitò. 

Quando mai avrebbe avuto nuovamente l’opportunità di vedere Kidou Yuuto mostrare delle emozioni?

Solo quando si rese conto che il tempo continuava tranquillamente a scorrere, si decise a spezzare quel delizioso equilibrio, un po’ a malincuore.

Si avvicinò silenziosamente al volto dell’altro, sorrise tra sé, poi posò le sue labbra su quelle di Kidou, dandogli un bacio a fior di labbra, privo di ogni malizia.

«Non è poi così male, eh, Yuuto?» sussurrò radioso in volto.

«No, in fondo, non avevi totalmente torto» rispose l’altro, con il solito tono distaccato, alzandosi in piedi e scrollandosi la sabbia di dosso.

«Non avevo totalmente torto? Avevo ragione. Perfettamente ragione. Ma questo tu non lo ammetterai mai, vero, Yuuto?» ribatté l’altro con fare sicuro, alzandosi a sua volta.

«No, infatti, Otomura» rispose Kidou, ultimando i preparativi per tornare a casa.

«Quante volte ti ho detto di non chiamarmi per cognome?» Sospirò.

«Tante quante sono le melodie che hai preferito ascoltare rispetto alla mia voce. O forse tante quante sono le volte che ti ho detto di non chiamarmi Yuuto» rispose, allungando il passo con fare di superiorità.

«Non importa» sussurrò Gakuya «Puoi cambiare argomento quante volte ti pare, Kidou, io rimarrò ugualmente consapevole di aver ragione. E di aver avuto ragione più volte, in passato» disse inclinando un po’ la testa, imitando il tono con cui gli si era appena rivolto il suo ragazzo.

«Hai intenzione di accelerare il passo oppure rimani lì a descrivere la semi-perfezione della musica al fiume, Otomura?» fu la risposta.

 

 

Magnifico angolo di una piccola Allegra~

.u.

.u.

.u.

È inutile, so’ impedita a scrivere sulle pairing.

È inutile, so’ impedita pure a trovare i titoli.

Comunque sia, eccomi qui con una piccola one-shot sulla KidoGaku. Sono consapevole della banalità e della semplicità di questa Fanfiction, ma ero in crisi da astinenza di OTP e anche se non è un granché, insieme sono carini ugualmente, non credete?

*grilli*

Aehm. Per il titolo, ringrazio sempre Ro, la mia migliore amica/manager cattiva. Senza di lei si chiamerebbero tutte “No title”, o giù di là .u.

Nella FIC i personaggi sono leggermente ooc, e mi spiace. C’è inoltre qualche mio headcanon. Ad esempio, per la mia malata mente, Kidou detesta farsi chiamare per nome e Gakuya per cognome –l’importante è che ne sia convinta-.

Ad ogni modo, come già detto prima, avrei qualche persona a cui dedicarla –Iris, Mari, Cami , la mia manager cattiva Ro e forse qualcun altro che li shippa-, ma non mi convince e non voglio urtare nessuno dedicandogli una FIC che non è venuta troppo bene (?).

Però se a qualcuno che shippa KidoGaku è piaciuta, può considerarla dedicata a sé (?) <3 <- dubbio italiano.

Due parole sull’avvertimento AU. Per scrivere questa one-shot, mi sono ispirata alle meraviglie che mi sono state offerte gratuitamente (?) dal fiume che frequento qua in montagna (?) –dove spero di andare questo pomeriggio-  e non so se in Giappone ci sono panorami del genere, perciò ho messo AU perché le mie conoscenza geografiche sono davvero scarse. Comunque è un AU leggero, eh.

Okay, credo di aver detto tutto.

Spero di ricevere recensioni per avere dei consigli su come migliorare a scrivere sulle pairing. Sono davvero impedita .u.

Vado a correggere l’altra FIC , a rispondere alle recensione arretrate –non ho ignorato i vostri commenti, non lo farei mai~-e torno a scrivere. Ancora.

A presto e grazie a chi è arrivato fin qui <3

Allegra la Magnifica