«Addio papà» aveva detto lei in un sussurro sapendo che lui sarebbe già stato troppo lontano per sentirla.
«Ti vorrò comunque bene» le sue parole uscivano spontanee, parole che non era riuscita a dirgli quando lui era ancora con lei.
Scarlett, piangeva.
Scarlett, urlava.
Scarlett, soffriva.
***
Scarlett…
«Dobbiamo andare» aveva detto l’uomo dei servizi sociali. La sua voce era buona, dolce e gentile. Nulla in confronto a quella di sua madre, però.
La ragazzina prese la sua valigia e con testa bassa si era diretta verso l’uomo che l’aspettava per portarla via.
Una mano le si era posata sulla spalla in segno di conforto. Anche se quel conforto non le arrivava, aveva apprezzato il gesto.
«Passerai qualche giorno in un centro, poi ti porteremo dalla tua nuova famiglia» aveva detto l’uomo facendo salire la ragazzina in un’auto nera con i vetri oscurati.
I vicini di casa guardavano la scena con disprezzo, avevano sempre odiato Scarlett, non per il suo aspetto, non per il suo carattere, ma per la sua famiglia.
“Passerà” aveva pensato Scarlett. Si, sarebbe passato, come tutto d'altronde. Tutto le sarebbe scivolato addosso come acqua, ancora.
***
«Questa è la volontà di Corine» aveva detto l’uomo al telefono. La donna dall’altro campo piangeva già, non poteva immaginare che ‘lei’ fosse morta e non le fosse stata accanto.
«Va bene» aveva risposto la donna con voce rotta. Chiuse la chiamata e salì le scale per preparare quella che sarebbe stata la camera da letto di quella dolce ragazzina.
Certo, in quella stanza c’era solo un letto e un armadio, ma con il tempo l’avrebbe abbellita insieme a quella che avrebbe trattato come una figlia.
“Chissà se le assomiglia” si era chiesta mille volte la donna.
“Voglio vederla” questo era il suo desiderio. Poter vedere, la bellissima figlia della sua migliore amica.
«Mamma!» la voce roca di suo figlio l’aveva fatta svegliare dai suoi pensieri.
«Siamo tornati!» era stata la figlia a parlare questa volta. Erano tornati da lavoro e sicuramente chiedevano cosa avrebbero mangiato per pranzo.
«Mamma che ci fai qui?» i figli erano entrati nella stanza dove si trovava la donna.
«Venite qui…» si sedette sul letto e poi anche i figli fecero allo stesso modo. Gemma da un lato e Harry dall’altro.
«Voi sapete che il mio nuovo marito non è vostro padre…» cominciò la donna prendendo la mano del figlio, Harry.
«Dove vuoi arrivare?» chiese la ragazza scatenando una lieve risatina da parte della madre. Aveva sempre adorato i suoi ‘Vai al dunque’
«Sua figlia verrà a vivere qui» aveva accontentato la figlia andando direttamente al punto. Harry e Gemma la guardarono con la bocca socchiusa, non sapevano che dire.
Loro, non volevano una sorella, erano sempre stati loro due insieme, non volevano una rompiscatole in giro per casa.
«Capisco…» aveva detto la donna alzandosi dal letto, rimasta male per la loro reazione.
***
Ciao ragazze.
Allooooora...come avete sicuramente notato, sono spesso in ritardo con i capitoli di Fireworks e Françoise.
Ed ecco svelato il motivo, avevo in mente di scrivere una nuova ff, solo che non ho voluto dirvelo.
Credo che questa andrà avanti per un po' di tempo...
Spero nelle vostr recensioni, un bacio.
Ciao tigrottine ♥ ♥ ♥
Questa è la nostra Scarlett