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Autore: xingchan    06/08/2013    1 recensioni
Xing, cinque anni dopo (la fine del manga! XP).
Ling Yao è divenuto imperatore da appena tre anni, e Lan Fan come al solito è al suo fianco come sua protettrice. Tutto procede più o meno tranquillamente a corte, grazie all'unione delle famiglie e alle innovazioni che il nuovo sovrano introduce nel suo impero, accompagnate da numerosi doveri che il ragazzo dovrà caricare sulle proprie spalle, molti dei quali gli risulteranno trmendamente contrastanti con i suoi sentimenti e con il suo modo di essere.
L'intenzione di Ling di modificare alcune leggi, il misterioso caso dell'omicidio del suo predecessore e un'invidia covata da tempo e mai espressa saranno le cause per cui Ling dovrà impugnare ancora le armi per difendere la Pietra Filosofale, il suo regno e coloro che ama.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lan Fan, Ling Yao, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fragments of a Love'
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Sfida in campo aperto



Il tono duro e imperturbabile dell'anziano fece storcere il naso al suo interlocutore che, girando il capo verso Lou, gli ordinò di prendere Ying e di portarla sotto la sua diretta custodia, conducendola da lui, il più vicino possibile al trono. "Con il vostro permesso," disse l'imperatore "ma la principessa ora è obbligata a sottostare alla mia completa volontà." Il combattente Han, con il volto coperto, le si avvicinò con cautela e le porse la mano, invitandola a seguirlo. Lasciando il consigliere esterrefatto.

"La principessa Ying è dalla mia parte." sentenziò l'imperatore, vedendo la ragazza che incedeva con Lou al fianco del suo trono. "E' indiscutibilmente d'accordo con la mai intenzione di mutare il codice."

Gli altri consiglieri, il padre della giovane Huxian compreso, rimasero a fissare Ling a lungo, prima che uno di loro obiettò con voce persuasiva. "Io ero concorde con la vostra richiesta di cambiamento, Maestà, e lo sapete bene. Ma in questi giorni ho riflettuto molto, e non penso che un protocollo vecchio di secoli e rigido come il nostro debba subìre evoluzioni. Vi prego umilmente di seguire il consiglio del capoclan Huxian e di rispettare il regolamento così come gli altri sovrano hanno sempre fatto."

La reazione di Ling a quelle parole non tardò ad arrivare. Aggrottò le sopracciglia e digrignò i denti, tentando di non esplodere dalla rabbia.

"Siete in debito nei miei confronti!" esclamò il giovane sovrano quasi furibondo, con un cipiglio di sfida dipinto in volto. Sun e Chiang sussultarono dallo spavento. E l'assemblea non osò più fiatare. Tranne che per un altro anziano che, bloccando quello che l'altro affianco a lui stava per obiettare, prese la parola in modo così docile che a Ling ricordò i modi gentili e garbati di Chen. "Avete ragione," disse "ma non solo noi. Tutta la nazione vi deve qualcosa in cambio. Abbiamo rimurginato su questo vostro desiderio, anche quando eravamo prossimi alla morte. Io avevo contratto la malattia che voi stesso avete debellato, così come il qui presente capo degli Huxian." continuò, indicando l'anziano con disprezzo. "Perciò, ora mi sento fortemente in debito, e non solo verso di voi. Devo la mia vita anche a chi, come i vostri servi, hanno messo a repentaglio la propria proprio perchè in voi vedevano e vedono ancora un esempio di come dovrebbe essere un vero re, aiutandovi nella vostra impresa ad Amestris."

L'espressione severa del padre di Ying, che non preoccupò di poco Ling, s'indurì ancora di più, mentre sua figlia sorrise.

"Ciò che avete la volontà di fare cancellerà per sempre il pretesto per i principi di togliersi di mezzo l'uno con l'altro, stabilendo così una dinastia forte e duratura. So che avete dei sentimenti che vi spingono verso l'amore per una sola donna, anche se non ho la minima idea di chi sia, ma sono certo che la vostra rivoluzione non è volta soltanto al conseguimento dei vostri obiettivi personali. Voi, Altezza, avete calibrato bene l'equilibrio fra le vostre necessità e quelle del popolo, e questo non possiamo ignorarlo."

Per la prima volta dopo tanto tempo, il ragazzo si sentì avvolto di una riconoscenza che a lui sembrò infinita, e una sorta di calore umano si diramò a partire dal cuore in maniera così rassicurante che per un attimo gli parve di piangere. Non successe lì, davanti a tutti, grazie al cielo. Ma avendone davvero l'impressione, con gli occhi che gli s'infiammarono dall'emozione divenuta quasi insostenibile, chinò il capo per qualche secondo, prima di ricomporsi e rimettersi diritto. Aveva una sacco di cose da rivelare, cose che aveva covato per lungo tempo nell'anima, ed ora che faticava ad emettere un solo, misero suono, si affidò completamente all'istinto ed alla voce dei propri pensieri più profondi.

"Quando ero ancora un principe, ho viaggiato a lungo per trovare l'immortalità. Sono rimasto ad Amestris per mesi, e finalmente avevo trovato quello che cercavo, la Pietra Filosofale. Ma ho imparato una cosa: che essere immortali non serve un bel niente se la gente intorno a te muore mentre tu sei immune dalla morte e incapace di salvare qualcun altro. Ho perso una delle persona più importanti della mia vita per diventare imperatore, e mi sono caricato di un peso nel cuore che porto ancora adesso e per il quale ho passato di tutto. Ma poi, quando quella fiala scarlatta era finalmente fra le mie mani, ho fatto un solenne giuramento a me stesso: che non l'avrei mai utilizzata per prolungarmi la vita. L'avrei invece riposta in un nascondiglio affinché venisse usata in casi di emergenza per la popolazione di Xing, come ho fatto ora. Ho davvero sacrificato qualsiasi cosa per il bene della gente di Xing, ed ora, com'è giusto che sia, vorrei che acconsentiste alla mia proposta."

"Non nascondo che questo potrebbe davvero porre fine alle rivendicazioni per il trono." asserì un altro anziano, riflettendo a voce alta. "Anzi, sono sicuro che questo assicurerà più sicurezza anche alle classi più deboli."

"Già!" rimbeccò un ennesimo capoclan con fare sarcastico. "Parli in questo modo perché con l'ascesa al trono di Ling Yao hai visto molto più oro di quanto ne possedesse normalmente il vostro casato!"

Il suo interlocutore deformò la sua espressione, che diventò carica di sdegno. Ma, fortunatamente sapeva bene come ribattere a tono. "Molti capiclan contrari sono morti. Al momento, la differenza fra gli assensi e i dissensi è davvero minima." terminò ironizzando l'altro, incrociando le braccia e sorridendo furbescamente.

"Adesso basta!" disse Ling sospirando. "Voi, so bene che non avete pensieri avidi che vi spingono a schierarvi dalla mia parte." proseguì parlando all'ultimo. "Nessuno li ha, specialmente chi cerca di sostenermi. Vogliono solo il benessere del paese, ancora più per i nostri abitanti. Il protocollo ha delle lacune, e favorisce instabilità politica. Perchè non aprite gli occhi e cercate di ragionare al di là delle convenzioni?! Pensate a tutto, ad ogni minimo dettaglio negativo. Stilando quella pergamena ho avuto modo di farlo, e credetemi, quel codice viola molti diritti umani, quegli stessi che la nobiltà possiede e sono preclusi ai più poveri. Per non parlare delle donne: non importa a quale status sociale appartengono; sono solo e soltanto stumenti di perpetuazione delle famiglie, e nient'altro."

Ancora una volta, sulla sala aleggiò un silenzio riverente.

Il ragazzo volse lo sguardo verso Ying, in piedi accanto a lui, che osservava ed ascoltava silenziosamente tutto quello che veniva fatto e detto.

"Per esempio," appurò, dandole un'ultima occhiata per poi rivolgere la sua attenzione al consiglio "tutte le principesse vengono letteralmente segregate nelle loro residenze finché non arriva il momento di unirsi in matrimonio con l'Imperatore. Vengono ignorati i loro desideri personali e mandate da un uomo che non amano per l'adempimento del suo dovere. E se non sono in grado di dare un erede al proprio signore, vengono uccise alla morte di quest'ultimo.*"

La sua cadenza di voce aspra ed inorridita fece raggelare tutti. La ragazza nobile trasalì impercettibilmente, pensando a cosa sarebbe potuta andare incontro.

Molti sembrarono sbalorditi dalla veemenza che il monarca aveva utilizzato e, a dir la verità, era meglio così. Ma c'era uno che non si lasciò impressionare da Ling.

Il capoclan Huxian.

Non poteva sopportare neanche l'idea che sua figlia non rispettasse la tradizione e che avesse preso le parti dell'imperatore in questa faccenda. Quella stupida doveva starsene fuori dalla politica; in quanto donna, aveva solo l'obbligo di ubbidire a suo padre. Inoltre, era inammissibile che si era messa contro il suo stesso capoclan. Lui aveva progettato quelle nozze fin dalla sua nascita, ed ora non poteva vedere la sua immagine di fianco a quella di un servitore per il resto della vita, sgetolando così il suo sogno. Su padre aveva in mente di renderla la moglie della più alta carica di Xing e lei, scioccamente, sosteneva il monarca attuale per il conseguimento dello stesso scopo! Personalmente, li considerava degeneri entrambi.

"Lei è una donna!" protestò infine il padre della principessa, ormai paonazzo. "Non ha voce in capitolo, dannazione!"

"Cosa rende le donne diverse dagli uomini? Anche loro potrebbero riuscire in compiti esclusivi per l'uomo!"

"E' tenuta a rispettare ed onorare il proprio clan! Così come voi!"

"Per lei, come per tutte loro, è una vita d'inferno! E' questo ciò che volete per vostra figlia?"

"Sì!" insistette l'altro.

Aveva raggiunto al limite. Quel vecchio aveva sul serio raggiunto il limite. Ling serrò i pugni già stretti per costringersi a frenare la lingua e mandarlo in prigione. Quel maledetto che non voleva ammettere le brutalità del codice imperiale!

"Maestà, se permettete...". Chiang per la prima volta cercò di intervenire, timoroso. Lui e Sun non avevano mosso un muscolo per tutta la durata del dibattito, ed ora sentiva l'urgente bisogno di ricambiare il favore.

Tutti i presenti tesero le orecchie, ansiosi di sentire ciò che aveva da dire.

"Sono a conoscenza di questa vostra volontà e, sebbene il mio capoclan fosse del tutto restio a concedervi il proprio permesso, avrete tutta la mia approvazione, anche a suo nome..." esitò prima di continuare. "Anche se non mi è più permesso di partecipare alla vita politica..."

"Sono felice che voi abbiate dimostrato la vostra gratitudine, principe..." appurò Ling Yao.

"Tutte pazzie!" esclamò il padre di Ying. Poi si rivolse direttamente a lei, osservandola con uno sguardo truce, mentre Ying non aveva altra scelta se non quella di sfidare il genitore apertamente. Non avrebbe mai voluto arrivare a tanto, ma ora era messa davvero alle strette. Stava per rispondere, ma l'imperatore, ignaro delle sue intenzioni, la precedette.

"L'obbedienza verso l'imperatore viene prima di tutto. O sbaglio?" pungolò Ling al consigliere, sorridendo sornione. "Non potete chiedere a vostra figlia di non rispettare la volontà del sovrano, non credete?" insinuò, stavolta con tono ironicamente persuasivo. Al che il capoclan rimase a corto di repliche, non sapendo più come aggirare la situazione.

"Siccome siamo rimasti in pochi" esordì un altro consigliere ancora, riferendosi al gruppo di saggi "abbiamo il compito di preservare i clan rimasti senza una guida, così da evitare il declino delle altre famiglie."

"Ma non è ammesso che un nobile si unisca in matrimonio con un servitore!"

"L'Imperatore ha messo in conto anche questo aspetto!" rispose un altro suo pari con fare saccente.

Ling intervenne ancora, sempre verso il capo Huxian. "Se questo le donerà felicità, non vedo perché non dovrebbe..." asserì, protendendosi in avanti per marchiare bene le sue parole.

"E' deciso, allora!".

Un altro nobile, uno dei più giovani, constatando che la maggioranza si era già espressa appuntandolo su di un foglio di pergamena steso su un leggìo, si fece avanti per annunciare: "Ho preso appunti. Dalle informazioni raccolte in precedenza, e da questa seduta, vi sono trenta a favore della riforma. Non comporta la maggioranza assoluta, ma è pur sempre una vittoria, a discapito della vecchia normativa. Questo potrebbe gravare sul tempo impiegato, vale a dire che avrete bisogno molto di più di quei pochi mesi che normalmente potreste metterci. Ma infine riuscirete, senza dubbio, sire. Con il supporto dei consiglieri e dei principi schierati dalla vostra parte, potete vincere questa battaglia contro queste ferree e denigranti usanze."

Mise via il rotolo, sorridendo al giovane imperatore. "Ed avete anche il mio, di appoggio."

Il vecchio Huxian era sul punto di obiettare, ma l'espressione eloquente che il giovane nobile gli rivolse gli fece comprendere che non era il caso. Ling Yao notò quella loro comunicazione silenziosa e ne fu rincuorato.

Gettò un'ultima occhiata a Ying, che ora aveva i lineamenti più distesi e rilassati. Stava scambiando un sorriso complice a Lou, il quale, dietro la maschera, le aveva fatto un occhiolino.

Con un po' di pazienza i loro sogni si sarebbero relizzati, e probabilmente anche quelli di centinaia di persone. E, finalmente, Ling avrebbe avuto una sola sposa, ovvero, colei che amava.










NDA

*Non è frutto della fantasia dell'autrice.


Capitolo a tratti scorrevole, con varie ripetizioni. Lasciato interamente all'ispirazione. Ma soprattutto... l'ultimo prima dell'epilogo.

Yep, men. Con il prossimo aggiornamento concluderò questa ff, la più lunga che abbia mai scritto! *-*

Ho avuto l'impressione che qui abbia reso le cose molto più facili per Ling. Ma poi ho pensato: "Con tutto quello che ha passato (escludendo il manga),che gli ho fatto passare , penso che più di così l'avrei letteralmente fatto impazzire!" XD Ho scritto che ci avrebbe messo settimane, mesi, anni (?), ma non starò a trattare (ipotizzando) tutta quella parte.

Che poi, questo è il massimo che sono riuscita a fare in questi giorni *caldi*. 

Spero di scrivere l'epilogo il più presto possibile!

A presto!! ;)

   
 
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