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Autore: helpless    06/08/2013    2 recensioni
"A quanto pare, portava a questo guardare commedie romantiche assieme al suo amico così dolce, così speciale, così sexy,così ...
Forse ,era meglio smetterla di sottolineare tutti i motivi per cui la sua mente stava fantasticando su di lui."
Chris Colfer, Darren Criss e una realtà assurda tutta da scoprire.
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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hhhhh
  • That's what you're missing
Purtroppo (in questo mondo reale)  Darren Criss , Chris Colfer e altri personaggi realmente esistenti, citati in questo scritto, non mi appartengono (anche perché sono più che sicura che una persona reale non si possa più possedere da quando hanno abolito la schiavitù) ed inoltre non conosco nessuno di loro, quindi le vicende narrate non sono reali (ovviamente). La storia non è stata scritta a scopo di lucro. Però, e lo scrivo con soddisfazione , in questo capitolo c'è una personcina che m'appartiene.



5.
About lies and lovely puppets.

Lauren e Darren stavano entusiasticamente intrattenendo una fitta conversazione tra di loro, Chris riusciva a capire quanto l'altro fosse interessato dall'argomento dal modo in cui continuava ad agitare con forza le mani mentre cacciava dalle labbra fiumi e fiumi di parole , ma non sapeva esattamente di cosa stessero parlando, perché  aveva da un pezzo perso il filo del discorso ,in quanto troppo distratto dalla sua  Amanda, che era in braccio al compagno . La piccola continuava a muovere  il famoso elefantino di pezza come fosse una marionetta, canticchiando confusamente una canzoncina astratta :  sul suo viso  c'era un sorriso così contento e splendete da riuscire a fargli dimenticare tutto il resto del mondo.
- Ehi, il mio stomaco sta praticamente urlando in cerca di cibo, che ne dite se ordiniamo dei panini?
Quella richiesta da parte di Darren lo fece tornare  improvvisamente alla realtà .
 Alzò gli occhi e fissò  colui  che aveva osato fare una richiesta del genere , notando  l'espressione supplicante che aveva assunto, come se tutto quello che desiderava al momento fosse una risposta affermativa .
Scosse la testa, assumendo un cipiglio contrariato e subito disse:
- Hai fatto colazione poco fa ,Darren . Con succo di mela, pancakes e tanto sciroppo , non dovresti avere fame, non per davvero.
Joe ride a quella risposta, dimostrandosi più che abituato agli attacchi di fame del ragazzo riccio ed alzando il  pollice all'insù per assentire silenziosamente alla sua proposta.
Darren fece prima un piccolo occhiolino al suo amico spilungone e poi si girò verso Chris,mettendo il broncio e allargando gli occhi quasi senza rendersene conto.
- Ma i pancakes li ho fatti io , insomma si sa che la mia cucina non riempie lo stomaco - si toccò l'addome e poi guardò verso i suoi amici, in cerca di sostegno, nel caso i suoi occhi da cucciolo ed suo il tono petulante  non avessero convinto  abbastanza suo marito - Non è vero che fa schifo,ragazzi?
Gli altri due risero solamente , ma la bambina tra le sue braccia annuì fortemente e Chris provò pena per lei: era così piccola ed  aveva già dovuto subire l'orribile destino di ingerire quella roba che Darren Criss spacciava per cibo.
- Non è presto per pranzare? Che ore sono? - chiede  Lauren, controllando poi lei stessa l'orario  -
Oh mio dio! Ma è tardi!
Esclamò improvvisamente  poi , fissando con occhi sgranati le lancette del suo orologio da polso ed agitandosi.
-Tardi per cosa? Devi andare?
Chiede Joe con tono confuso e con malcelato dispiacere nel tono di voce.
- Ho un appuntamento importante - iniziò a spiegare mentre si alzava freneticamente dalla sua sedia e recuperava la sua borsa, poi si interruppe avvicinandosi  al soprano  e dandogli un bacio sulla guancia per salutarlo - tra meno di mezz'ora - aggiunse , prima di salutare anche Darren - e non so nemmeno se riuscirò ad arrivarci in tempo.
Concluse , allargando le braccia  ed esortando sua figlia a saltargli in braccio .
 Mandie non si mosse dalle ginocchia del babbo, guardando sua madre e
mostrandole i suoi occhioni tristi , facendo anche  il labbruccio ed iniziando a supplicarla lagnosamente:
- Laaaalù, re'ta qui.!
Chris s'intenerì, decidendo che avrebbe potuto anche trattenere Lauren Lopez   in quella piccolo locale tutto il giorno, se solo sarebbe servito a far tornare il sorriso sul viso della bimba.
Lei ,ovviamente, non sembrava di certo dello stesso avviso.
La ragazza sospirò fortemente, abbassandosi in ginocchio,  in modo da poter guardare negli occhi sua figlia, le poggiò una mano sul viso e l'accarezzò , assicurandole che le avrebbe telefonato quella sera stessa e gli altri giorni a venire, promettendole che si sarebbero viste il più presto possibile e ricordandole che non  c'era bisogno di fare i capricci.
- Adesso me lo fai un piccolo sorriso?
Le chiese dolcemente infine , solleticando il suo naso con quello della bimba.
Amanda l'accontentò ,alzando appena gli angoli della bocca,  e l'abbracciò di slancio ,lasciandola andare solo quando dovette alzarsi.
Nel momento esatto in cui la giovane madre  fu di nuovo in piedi, Joe Walker scattò sulla sua sedia , quasi come se fosse stato punto da un spillo e s'alzò , facendo sbadatamente cascare a terra il suo berretto di lana e creando più fracasso del dovuto per riuscire a riprenderselo.
Lauren ridacchiò piano,avvicinandosi e recuperandolo prima delle mani maldestre del suo amico.
Lui alzò il viso, guardandola con un certo rossore sulle guance e provò a farfugliare dei ringraziamenti ,mentre con calma Lauren gli poggiava il cappello sul capo,facendoglielo calzare. Sorrise ,una volta che ci riuscì ,aggiustandogli anche il ciuffo di capelli che gli rimaneva sul viso.
Darren tossì, come a sottolineare la presenza loro e degli altri clienti del posto e Chris lo colpì con uno scappellotto, suscitando il disappunto della loro figlioletta.
Suo marito lo guardò malissimo  a quel gesto, ma poi ghignò notando lo sguardo di rimprovero che aveva sul viso.
- Peccato - sussurrò poi piano Joe,interrompendo lo scambio di sguardi tra Chris e Darren ,incentrando l'attenzione su di lui - Avrei voluto pranzare con te.
Lauren fece un piccolo sorriso, lasciando intendere che l'idea non le sarebbe affatto dispiaciuta,ma alzò le spalle, allungandosi poi sulle punte per dare un bacio sulla guancia al ragazzo ,soffermandosi più a lungo di quanto non avesse  fatto precedentemente con gli altri. Poi si voltò , sventolò la mano a mo' di saluto verso gli altri ed uscì.
Joe Walker non ebbe neanche il tempo di tornare a sedersi che Darren si rivolse  a lui ,diventando serio tutto d'un tratto:
- C'è qualcosa tra te e Lauren?
Chris si aspettava che il ragazzo annuisse , oppure semplicemente ridesse alla domanda e la ignorasse. Ma lui scosse fortemente la testa, agitandosi più del dovuto.
Darren si accigliò osservando la reazione del suo amico,provando a smentirlo e sottolineare quanto fosse evidente che stava mentendo , ma l'altro iniziò a farfugliare parole a caso e di colpo ammise di dover andare. Salutò appena e poi si diresse velocemente verso la porta.
- Strano comportamento.
Si limitò a commentare Chris che fino a d'ora aveva attentamente osservato la scena e il riccio
rise amaramente, apparendo molto  infastidito .
Chris 
lo scrutò stupefatto, notando il modo in cui continuava a mangiucchiarsi insistentemente l'unghia del pollice,fissando il pavimento,ma forse non vedendolo realmente, mentre batteva  un ritmo sconnesso con il piede destro, facendo traballare così anche la piccola Amanda che divenne di colpo confusa.
Darren Criss era davvero troppo pensieroso, preoccupato - e quelli non erano di certo stati d'animo consueti per lui.
- Ehi.
Disse dolcemente, scuotendo piano il braccio del suo migliore amico . La piccola approfittò di quel momento per sgusciare dalla stretta del padre e scendere dalla sedia, rimanendo però accanto al tavolino , limitandosi solo a girare in tondo.
Il riccio
si voltò verso di lui , guardandolo come se avesse realizzato  solo in quel momento  di essere rimasto fermo ed in silenzio. Sbatté le palpebre , inspirò a fondo e di colpo tornò a sorridere contento.
-Che dici se torniamo a casa per mangiare ?
Gli chiese, guardando di sfuggita la piccolina  che ancora girava , con il pupazzo stretto tra le dita.
A quella domanda la bimba si fermò, sbandando mentre provava ad avvicinarsi a loro e iniziò ad annuire, correndo già verso l'uscita .
 
                                                                         ###

Ritornare a casa fu un impresa piuttosto ardua per Chris Colfer.
Non tanto per il tragitto da compiere in se, ma in quanto aveva scoperto che Darren Criss e la sua pargoletta potevano divenire delle gran belle distrazioni.
Il soprano temeva ad ogni passo che faceva di sbagliare la  strada di ritorno a casa per la troppa poca concentrazione e si era reso conto che suo marito non sarebbe stato affatto di aiuto nel caso di fossero persi , in quanto lui stesso era già da tempo perso in un mondo di arcobaleni e festosi pupazzi assieme ad Amanda J.
Infatti,
la piccolina aveva - letteralmente-   implorato Darren  per  salire sulle sue spalle  e  sembrava essersi messa d'impegno per diventare il più iperattiva possibile, attirando in tutti i modi la sua attenzione.
Amanda guardava  tutto quello che la circondava da quella minima altezza che il padre poteva offrirle,esaltandosi alla vista di ogni piccola creatura o oggetto che potesse sembrare anche lontanamente adorabile.
Fu ancora più difficile portare a termine la sua missione quando  la piccola notò un negozio di giocattoli.
Chris avanzò subito il passo, stringendo forte il braccio dell'altro per fare in modo che non rallentasse, ma purtroppo Darren inchiodò i piedi a terra e fu impossibile continuare a camminare. Chris si accorse troppo tardi che era stata colpa di sua figlia , che con le piccole manine aveva stretto forte i ricci del ragazzo e lo aveva costretto a fermarsi.  Rise, non riuscendo a credere che una bambina potesse arrivare a tanto.
Le lasciò il tempo di esaltarsi e desiderare ogni balocco in vetrina , rendendosi neanche conto che anche Darren era rimasto meravigliato ad osservare un gigante pupazzo a forma di banana che si intravedeva appena dall'esterno , poi prima che uno dei due potesse iniziare a frignare per ottenere quello che voleva, tirò suo marito per un braccio e continuò il suo cammino verso casa.
Per quale diamine di motivo non avevano usato un'automobile ?
Quello che mise più in difficoltà le sue capacità di controllo però era stato, ovviamente, Darren Criss. Da quando erano usciti da quel fastfood, il ragazzo aveva continuato a tendergli la mano, in attesa che lui la stringesse, come aveva fatto anche durante tutto il tragitto all'andata.  Ma Chris, reagendo in modo ancora più infantile di quanto credesse,non solo lo aveva ignorato, ma aveva anche occupato con il pupazzo a forma d'elefante la mano rivolta verso il riccio,in modo da avere una stupida scusa per non stringere quella dell'altro.
Era piuttosto sciocco da parte sua, ma stringere la mano al suo migliore amico per strada, camminando come una coppietta felice, era qualcosa che non aveva il coraggio di fare; non importava quanto spesso avesse sfiorato le sue labbra quel giorno.
 Ma Darren non si arrese, rise solamente e girando attorno a lui  si mise sull'altro lato , riuscendo  a stringere la sua mano tra la sua, obbligando dolcemente le loro dita ad incastrarsi perfettamente.
Fu strano percepire il modo in cui ogni parte della sua pelle gli urlasse contro che quella sensazione era perfetta, ma naturalmente la ignorò.
Quando vide il fronte della sua abitazione, quasi si commosse.
Si sentiva tanto Ulisse in ritorno alla sua Itaca.
Il tragitto dal portone  fino alla  porta ingresso di casa sua  lo fece correndo,allontanandosi con improvvisa riluttanza dalla mano di suo 
marito e lasciandosi alle spalle quest'ultimo e sua figlia che camminavano tranquillamente e lo guardarono sconcertati.
Quando finalmente riuscì a sedersi sul suo divano , rimase piuttosto sorpreso realizzando che era da un po' che regnava del silenzio nella sua testa.
- Ehi , che fine hai fatto?
Pensò, pentendosene una frazione di secondo dopo : aveva finalmente la quiete e lui scatenava la tempesta richiamando quell'essere, forse era masochista.
- Oh, cos'è? Senti la mia mancanza,tesoro?
Se lo vide  comparire davanti  agli occhi velocemente, sempre con l'aspetto  del suo collega Mark Salling. Questa volta non era un semplice riflesso allo specchio però : era difronte a lui, seduto sul tavolino posto davanti al divano , apparendo quasi come una
persona qualsiasi, se non fosse stato per i contorni così poco distinti della sua figura e per quella sua voce decisamente insolita per essere reale.
- Avresti potuto avvertirmi,stavo rischiando un infarto.
-Avrei perso tutto il divertimento, non trovi tesoro?
Chris sbuffò solamente in risposta.
-Adesso tutti i dettagli sono completi, almeno.
Il ragazzo inclinò la testa, non capendo a cosa si riferisse e per la prima volta non provando neanche a scoprirlo.
Poi si ricordò improvvisamente delle sue reazioni precedenti , che lo avevano irritato in quanto sembrava che quell'ologramma avesse anche il controllo delle sue azioni.
-Eri tu a costringermi a dire quelle battute?
Chiese, leggermente esausto per anche solo iniziare ad insultarlo .
-Ovviamente, come avrei fatto a divertirmi altrimenti?
- Potresti, di grazia, smetterla di controllare almeno me?
-Sicuro, tesoro?
-VORREI ESSERE CONSAPEVOLE DI ALMENO QUELLO CHE DICO.
Il finto-Mark alzò le spalle, non provando nemmeno a controbattere, ghignò  in direzione di Chris e poi s'avvicinò  lentamente a lui , fermandosi solamente quando il suo viso astratto fu a pochi centimetri dell'altro.
-Tieni presente una cosa,tesoro. Potrò aver controllato qualche parola ,quello che ti accade attorno, ma i tuoi pensieri? le tue sensazioni? i tuoi sentimenti - calcò quell'ultima parola con più forza - tutte le volte che il tuo cuoricino batte incontrollato? Quello proviene tutto da te ,tesoro.
E  poi  Chris batté le palpebre e lui scomparì così com'era comparso.
Il ragazzo, rimasto solo,
chiuse gli occhi e provò a calmarsi : l'assurdità di quella situazione scombussolava la sua psiche più di quanto credesse, stava tremando in quel momento.
I dannati baci di Darren; la presenza di quella piccola adorabile bambina che sembrava essere sua figlia: quel diamine di essere impiccione e parlante che scombinava ed invadeva i suoi pensieri ...
Per quanto la percezione che tutto quello era un sogno fosse ancora presente in lui  , le emozioni e sensazioni che aveva provato in quelle poche ore lo stravolgevano continuamente, senza sosta , come un vortice inarrestabile in cui continuava a volteggiare. E se quell'essere non stesse affatto mentendo?

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Lo sparlare sconclusionato e gli inutili chiarimenti di  l'angolo di Helpless.
Eccomi qui,
con un giorno di anticipo rispetto a quello che avevo programmato, meglio così no?
E' un capitolo piuttosto di passaggio, in realtà avrei voluto aggiungere altre scene, ma ho preferito inserirle più tardi , comunque contiene alcuni avvenimenti che verranno ripresi nei prossimi capitolo, quindi non lo sottovalutate!  Spero che non sia al di sotto delle vostre aspettative!
La mia piccola richiesta di commenti è stata più che accettata e vi ringrazio con tutto il mio piccolo,palpitante,emozionato  cuoricino per questo , sperando tanto che voi continuate a farvi sentire e farmi sapere la vostra opinione che per me è sempre molto importante.
Anche le persone che hanno aggiunto ai preferite e alle seguite sono aumentate, MI VIENE VOGLIA DI ATTRAVERSARE LO SCHERMO ED ABBRACCIARVI TUTTI TUTTI.
Grazie,Grazie,Grazie.
Ora è tempo di stupide note colorate! Ah no .. aspettate, mi sono resa conto che per questo capitolo ... non ce ne sono. Che strana sensazione. Comunque sia, se volete precisazioni su qualcosa, non esitate affatto a chiedere , io sarò sempre pronta a rispondervi!
Vi ricordo ancora il mio account twitter nel caso vogliate seguirmi : @leascupcake.
Grazie ancora, spero di non aver dimenticato nulla, al prossimo capitolo xoxo!









  
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