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Autore: itsdomii    06/08/2013    0 recensioni
"Hey, Lou.. - è girato di spalle con le mani poggiate sul lavandino, la testa china su quest'ultimo - .. Senti, mi dispiace ok? Qualsiasi cosa abbia fatto, perché credimi, non ne ho la più pallida idea.", dico cercando di sorridere. Lui soffoca una risata e si volta verso di me.
"Non..non ne hai idea. - ha le braccia conserte, oddio non è che sta per fare il serio? - Il bello è che non lo so neanche io, Tiffany."
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'What about us?'
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Now you see me.

 

"Ehi, Tiffany! - , esclama Harry appena mi vede. Sti sta letteralmente sbracciando. Indossa una semplice maglietta bianca con lo scollo a vu, i jeans neri che tanto ama, nonostante gli fermino la circolazione ed, evento da segnare sul calendario, le care vecchie canvas bianche. Che poi, proprio bianche non sono: ci hanno accompagnato al concerto dei Muse e a quello di Ed Sheeran; al primo giorno delle superiori e al diploma; c'erano alla mia partenza per Roma, dove sono andata a studiare moda. Ora sta correndo nella mia direzione, sono quasi sicura che mi stia per aiutare con le valige. - Dio, quanto mi sei mancata!", e invece no. Le mie cose sono ancora al mio fianco, ma io sono letteralmente sommersa nel mega abbraccio - Styles, quello che ti tolgono il fiato. Ricambio, per quanto le mie braccia me lo permettano e cerco di riprendere fiato.
"Anche tu mi sei mancato, Edward - dico contro la sua maglia, e al sentire il suo secondo nome aumenta la stretta intorno al mio corpo. - Styles..N-non respiro..", e lui, rendendosi finalmente conto della mia scomoda situazione, mi lascia andare, mostrandomi quel bellissimo sorriso che mi era tanto mancato. Adesso che lo guardo meglio, vedo che è cresciuto: quella sottospecie di cespuglio che aveva in testa è relativamente più ordinato, la mia tanto adorata pancetta è sparita, lasciando spazio ad un fisico più tonico e muscoloso, le gambe sono messe meglio delle mie ed i suoi tatuaggi ammontano ad un numero non ben definito. Ma i suoi occhi: no, quelli non sono cambiati affatto. Sono rimasti gli stessi di quando avevamo sedici anni.
"Scusa, è solo che ancora non ci credo che sei qui. Dopo tre anni, ma ti rendi conto?!", esclama accennando una risata mettendo così in mostra le fossette.
"Oh, quanto mi sono mancate!", dico mettendo l'inidice destro nel piccolo buco della guancia sinistra, sorridendo impercettibilmente. Lui sbuffa, non riuscendo però a trattenere un sorriso divertito. In fondo, se lo doveva aspettare.
Quando l'ho conosciuto, ben dodici anni fa, mi ha subito colpito per questo suo particolare sulle guance. Lui era un bambino decisamente iper attivo, sempre in movimento, non conosceva la parola 'pausa'. Si dilettava a cantare qualche canzone dei Take That o di Michael Jackson, ed io potevo sentirlo perfettamente dalla mia cameretta, nella casa affianco alla sua. La sua vocina da bambino mi accompagnava mentre giocavo con le Barbie, e disegnavo prototipi di vestiti per quest'ultime. Harry era un po' lo spiraglio di luce che serviva nelle mie giornate.
Non ho mai avuto una vita del tutto felice. I miei litigavano sempre, Niall, mio fratello, mi rassicurava dicendomi che sarebbe finito presto. Ma il fatto è che non smettevano di urlare, e quando succedeva era perché uno dei due era crollato in un pianto isterico. Il più delle volte era la mammeroa, ma giuro che il ventinove marzo, giorno del mio quattordicesimo compleanno, mentre ero in salotto a parlare con Amber ed Harry, sentii dei mugolii provenire dalla cucina. E Niall, mamma e tutti gli altri invitati erano nella sala con me. Mancava solo lui.
Sorrido amaramente al ricordo, ed Harry se ne accorge.
"So a che cosa stai pensando, e stai tranquilla. Si risolve tutto", dice facendomi sbattere la faccia nuovamente contro il suo petto e lasciandomi un bacio tra i capelli. Decido di non parlare, se non per chiedere aiuto al mio migliore amico con i bagagli. Lui non esita e prova a tirarne su due insieme, povero illuso.
"Ma che ti sei portata da Roma? Il Colosseo?!", sbotta in una smorfia. Sorrido scuotendo la testa, gli rubo le chiavi della macchina e comincio ad incamminarmi verso l'uscita, con borsa e trolley.
"Dove hai parcheggiato Betty?" chiedo continuando a camminare, lanciando di tanto in tanto delle occhiate ad Harry per controllare che mi stia seguendo. Betty è un'Opel Astra, grigio tortora con i sedili malandati a causa delle sue avventure amorose. Con quella macchina ci siamo andati al ballo di fine anno e al matrimonio di mia madre e del suo nuovo compagno, Clark.
"Non ho più Betty, - dice con tranquillità, facendomi bloccare in mezzo al corridoio. - Ora ho Claire, ed è al settore D posto venticinque.", continua, come se quello che ha appena detto non ha causato niente.
"E Betty?" chiedo aprendo di poco la bocca, formando una piccola 'O'.
"Rottamazione. Ora ho Claire, è una ford..", non lo lascio nemmeno finire.
"ROTTAMAZIONE?! Ma non l'ho neanche salutata, la mia ultima corsa è stata quella per l'aereoporto. E'..triste. Sei spregevole Styles! Ma hai un cuore?!" chiedo, cominciando a sparare parole senza un nesso logico. Lui per tutta risposta scoppia a ridere, prendendo le chiavi della macchina e sorpassandomi, ormai immune alla pesantezza delle mie valige. Lo seguo senza fare più troppe storie. Arriviamo a destinazione, mettiamo le cose nel bagagliaio e partiamo, direzione: casa Styles.







Cosa avevo detto? Casa Styles?
Ecco, rettifico. Siamo a casa Tomlinson, per mia sfortuna.
Louis Tomlinson è forse la persona più detestabile che si presenta sul pianeta Terra. Capelli scuri, statura media, occhi azzurri vispi ed un sorriso allucinante. In sette anni che lo conosco non l'ho mai visto alle prese con un discorso serio, e questo mi ha sempre dato fastidio.
Non fraintendetemi. Non che io sia una ragazza troppo seria, che pensa solo allo studio e che non conosce una vita sociale, anzi. Ma Louis 'Tommo' Tomlinson mi da proprio i nervi.
Ora siamo seduti sul divano in pelle nera, e non oso pensare cosa ci abbia fatto con quel manico di scopa che è la sua ragazza, Eleanor Calder.
Faccio una smorfia disgustata, e mi stringo di più a Zayn, al mio fianco, poggiando la testa sulla spalla, evitando il contatto con il divano.
Zayn sorride, spero che abbia capito il perché di questo gesto. Louis ed Harry stanno parlando di non so cosa, Niall e Liam si stanno sfidando a FIFA 13. Sbuffo, non sapendo che fare. Prendo il cellulare e controllo se ci sono chiamate in arrivo, o anche solo messaggi. E invece niente.
"Perché nessuno mi ama?!", dico con fare teatrale, ricordando una scena dell'Era Glaciale. Tutti, tranne mio fratello e Liam, si girano nella mia direzione. Harry mi guarda aggrottando le sopracciglia, come Zayn, mentre Louis si limita a ridere, ovviamente.
"Oh, no Tiffay non dire così. - esordisce Malik guardandomi e posando una mano sulla mia coscia, scoperta dalla gonna - Io ti voglio tanto bene, e posso dimostrartelo in tutti i modi..", sbaglio o si sta avvicinando? E la sua mano è ancora sulla mia gamba?
"Oh, Zayn.. - sussurro avvicinandomi a lui, puntando prima le sue labbra e poi il suo orecchio - smettila di provarci, con me non attacca. E leva la mano, prima che ti castri.", faccio un sorrisetto e me ne torno al mio posto, notando le mani di Tomlinson chiuse a pugno. Si alza e ci lascia con un "Vado a prendere altra birra.". Lo guardo mentre se ne va, perplessa. Harry mi fa cenno di seguirlo. Aggrotto ancora di più le sopracciglia e scuoto la testa, in segno di disapprovazione. Ma lui indurisce lo sguardo, e so che devo andare in cucina.
"Hey, Lou.. - è girato di spalle con le mani poggiate sul lavandino, la testa china su quest'ultimo - .. Senti, mi dispiace ok? Qualsiasi cosa abbia fatto, perché credimi, non ne ho la più pallida idea.", dico cercando di sorridere. Lui soffoca una risata e si volta verso di me.
"Non..non ne hai idea. - ha le braccia conserte, oddio non è che sta per fare il serio? - Il bello è che non lo so neanche io, Tiffany. Non so che cosa mi fai. Non ti sei mai chiesta il perché di tutti gli scherzi e le prese in giro che ti ho fatto? Ti dicevo che eri grassa, ma facevi invidia alle modelle. Che eri piatta, ma ci sono persone che pagherebbero per un seno come il tuo. Quando ho messo per la scuola quella tua foto vestita e truccata da panda dicendoti che eri ridicola, ma eri semplicemente dolcissima. Anche il giorno della tua partenza, quando ti ho detto esplicitamente di non tornare più, che a Roma avresti trovato l'amore e messo su famiglia. Beh, speravo veramente che non succedesse. Perché volevo vederti tornare, dopo gli studi. Volevo essere io quello di cui farti innamorare, e magari anche mettere su famiglia. Dio, possibile che non fosse così palese?".
Ok, ora sono sconvolta.
Sbaglio, o Louis Sono Stupido Tomlinson si è appena dichiarato?
No, non può essere possibile..
"Louis, io..", tento di rispondere ma mi blocca un gesto della mano.
"No, fammi finire, Horan. - e sono costretta a rimanere in silenzio - Non so quand'è che ho cominciato a provare queste cose per te, sinceramente. Forse è scattato qualcosa quando eravamo a giocare al gioco della bottiglia a casa di Kaya Thompson. Te la ricordi, no? Capelli scuri, lunghi, mossi ed occhi azzurri. Lo sai che ora è in prigione?", cosa?!
"Thompson? In prigione?!"
"Sì, per possesso di droga, ma non è questo il punto. Mi ricordo che tu scegliesti bacio, e che quel pervertito di Malik scelse me come vittima. All'inizio non volevo, farlo. Avevi tredici anni, non mi andava di baciare una bambina. Ma poi Liam mi diede una spinta e finii sulle tue soffici labbra. E credimi se ti dico che non riscordo esperienza più bella.
Da lì è come scattata una molla, che mi costringeva ad osservarti in ogni singola mossa. Amavo il modo in cui ti spostavi i capelli da una spalla all'altra quando avevi caldo, come ti sistemavi gli occhiali quando studiavi, il fatto che mi chiamavi sempre idiota e non usavi parole troppo pesanti. Amavo vederti con quel maglioncino a righe bianco e blu, con i jeans a sigaretta e le vans blu in primavera. Quando ti sei tinta i capelli da biondo a castano, ho pensato 'Questa è pazza'. Ma poi ho visto come risaltavano i tuoi occhi azzurri come il cielo e profondi come il mare. E allora ho capito che il pazzo ero di sicuro io, ma di te."
Wow. Sono letteralmente senza parole, e piacevolmente sconvolta.
Voglio dire, Tommo è innamorato di me? Da sei anni? Ed ha notato tutte queste cose?
Non ci credo. Ma ho bisogno di risposte.
Non aspetto che riapra bocca e mi fiondo sulle sue labbra.
Sembra che sia sorpreso, ma subito dopo lascia l'accesso alla mia lingua, così da poter incontrare la sua.
E sento come se mi sia esploso qualcosa nel petto, e il cuore sembra gridare che sto facendo la cosa giusta. Passo una mano tra i suoi capelli e l'altra sui suoi addominali scolpiti. Lui mi prende dalle gambe e mi fa sedere sul tavolo di legno.
Ad un certo punto ci stacchiamo per riprendere fiato.
"Allora?", mi chiede lui con il fiato corto.
"Avevo bisogno di certezze. E, Tomlinson? Dovrai conquistarmi.", dico respirando ancora a fatica.
"Sarà fatto, Horan.", sorride sulle mie labbra per poi baciarmi nuovamente, con, se possibile, più passione e trasporto di prima.
Sì, sarà una bella permanenza.





 



Ok, eccomi con la prima OS su Tommo :)
Ho intenzione di farne una per ognuno dei ragazzi, e per ora sono a quota due lol (?)
Beh, spero che vi piaccia.
Recensite in molti, voglio vedere cosa ne pensate :)
Se mi followate su
TWITTAH sono felice e ricambio :D

Love ya xx

 

 

   
 
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