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Autore: ElizabethSwann666    06/08/2013    3 recensioni
David e Valentina sono completamente diversi, uno è un playboy e l'altra è un po' imbranata con i ragazzi. Diventeranno presto amici, ma quanto durerà la loro amicizia? Soprattutto quando ci si metteranno di mezzo la gelosia e il lavoro di lui? Leggete per scoprirlo!!!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Maschera d'Amore



Capitolo 4: Ma Siamo Matti?



Le reazioni dei 3 sono: lui sembra serio ma sta palesemente ridendo sotto i baffi, la tro….pardon la ragazza sposta lo sguardo da me a lui come se non potesse credere alle sue orecchie e io povera anima mi ritrovo ferma impalata con gli occhi spalancati per lo stupore.

- “No no guarda lui non è….” Prima che finisca la frase lui mi mette un braccio intorno alle spalle e risponde:
- “Oh sì questa è la mia ragazza!” Io lo guardo e penso che abbia bisogno di uno strizzacervelli.
- “Ma lei non può essere la tua ragazza!!! Cioè io non posso crederci!!! Ma allora perché è così tranquilla nel sapere che sei venuto a letto con me?” L’oca allora non è così stupida come credevo.
- “No ma ecco io…..” Ok Valentina concentrati, sei una ragazza cornuta, fatti valere ”Ma cosa cazzo ti dice il cervello brutto pezzo di merda!!! Ma ti pare che io mi assento per un po’ di giorni e ti trovo a letto con questa!!! Ma io ti uccido brutto bastardo!!! Anzi no ti taglio quel fottutissimo cazzo che ti ritrovi!!! E guai se mi dici ancora che mi ami!!! Io ti odio e non ti voglio più vedere! Perciò fuori da casa mia!!!! HAI CAPITO INUTILE INSETTO????”.

Riprendo fiato e noto che lui mi sta guardando come se non si aspettasse una reazione così. Lei mi sta guardando come se fossi pazza e dice:
- “Ah io me né vado! Né ho abbastanza di pazzi per oggi”. Così in 2 secondi sentiamo la porta chiudersi forte e la bionda oca finalmente fuori dalle scatole.
- “Wow Valentina non pensavo che sapessi recitare così bene!!!”
- “Eh lo so, dono di natura. Comunque quando vuoi sono qui. Mi piace litigare con te!”
- “Anche a me piace molto litigare con te”.

Dallo sguardo intrigante che ci mandiamo sembra che stiamo pensando di qualcosa di erotico e non ad un litigio. Ma in un secondo ritorna tutto normale. Infatti per smorzare la tensione(quasi sessuale) che si era creata, ridiamo della povera bionda che ci crederà a litigare, mentre noi l’abbiamo solo presa per i fondelli.
- “Allora andiamo a mangiare?”. Chiedo ancora sorridente.
- “Sì sì vado solo a mettermi qualcosa addosso! Intanto fai pure come a casa tua, non fare complimenti”. Lui mi sorride e mi indica il divano.

Lo vedo entrare in camera sua e intanto osservo il salotto. Dio come è elegante nell’arredamento: c’è un bellissimo divano nero angolare che occupa il centro della stanza e intorno solo un tavolino con una lanterna. Le pareti sono decorate con quadri davvero molto belli e dal balcone proviene molta luce che illumina tutta la stanza. Anche se non è la prima volta che vengo, ogni volta né rimango affascinata.

Il mio sguardo cade sul reggiseno che ha ancora l’etichetta attaccata. Lo prendo in mano e noto che è di Dolce & Gabbana. Rimango per qualche secondo a fissare il prezzo (astronomico) senza muovere un muscolo e dopo un po’ trovo la forza di muovermi.
È un reggiseno nero tutto di pizzo con le coppe modello push-up. È davvero bellissimo, poi io adoro il pizzo. Mentre che non c’è ancora me lo poso sopra il seno per vedere se potrebbe andarmi bene e credo che potrebbe starmi! Non faccio in tempo a sentire la porta della camera aprirsi che spunta lui e vedendomi con il reggiseno in mano mi dice:”Provatelo dovrebbe andarti bene”
- “No no davvero grazie ma non posso.”
- “Perché no? Tanto a me non serve!”
- “E dov’è finita la tua teoria che se le ragazze vedono un reggiseno sul divano loro pensano che tu…”
- “Non importa, vedrò di mandarle via con un’altra scusa! Su forza ora vai in bagno e provalo!”
- “Non posso accettarlo!”
- “Perché no? È solo un reggiseno!”
- “Perché di solito un reggiseno te lo regala il fidanzato, non un amico!” Lui sembra rimanerci male.
- “Hai il ragazzo in questo momento?”
- “No però…..” Non mi lascia finire la frase.
- “No, non voglio scuse! Ora tu porti il tuo culetto nel mio bagno e provi sto fottuto reggiseno! Quando avrai un fidanzato te lo regalerà lui un reggiseno, ma ora che non c’è ci penso io ok?”

Io squittisco un “ok” e mi precipito in bagno per provarmi questa meraviglia. Non pensavo che avesse un così un buon gusto per l’intimo però devo ammettere che incornicia davvero bene il seno e lo tira su.
Anche se ho una 3° abbondante, questo reggiseno mi fa sembrare che abbia una 5° e non capisco davvero come faccia! Non ha molta imbottitura! Vabbè amen, vorrà dire che oggi sarò una tettona, perché col cavolo che sto reggiseno non me lo prendo.

Sento David che bussa chiedendomi come mi sta. Così decido di tenermi questo sotto e di mettermi la mia solita canotta lunga fino a metà coscia con sotto i jeans. Il mio povero reggiseno che indossavo prima lo ficco in borsa, ormai dimenticato.

Esco dal bagno, gli chiedo come sto e quando il suo sguardo scende sul mio seno, noto che lo sta osservando un po’ troppo insistentemente, così gli dico: “Beh devo dire che questo reggiseno ha già fatto la prima vittima!”.
Lui pare non sentire le mie parole, infatti risponde con un grugnito tipico di un uomo delle caverne. Dopo qualche secondo abbasso lo sguardo sul mio seno e mi accorgo che la canotta lascia una ampia scollatura in cui si intravede il solco tra i seni. Noto il suo sguardo rapito e mi chiedo se un reggiseno giusto possa fare la differenza. Sì, può fare la differenza!

Decido di giocare un po’ e metterlo ancora di più in difficoltà; ci penso su e finalmente trovo un modo perfetto. Mi tocco leggermente il solco tra i seni e mormoro con voce roca:”Allora Daaaavid! Ti piace quello che vedi?”. Lui rimane immobile, ma noto una goccia di sudore sulla fronte. Così mi avvicino a lui e gli appoggio le mani sul torace e mi avvicino al suo orecchio:”Dimmi ti piace il mio seno?”
Lui finalmente si riprende e dice con voce ancora più roca della mia:”Non ho mai visto un seno così bello, e conta che né sto vedendo solo una parte!”.
- “Dimmi David vorresti toccarlo?” credo di essere completamente impazzita….
- “Ci sono tante cose che vorrei fare con il tuo seno, molte vietate ai minori…..” Un po’ mi riprendo.
- “David è solo un reggiseno che trasforma una 3° in una 5°, non c’è niente di più…”
- “Infatti non stavo mica parlando del reggiseno, sto pensando a quando deve essere morbido, delicato e roseo il tuo seno. Sarà l’unico seno che non vedrò in vita mia, ma allo stesso tempo l’unico che desidero davvero.” Il gioco mi sta scivolando dalle mani, non so che pesci prendere e soprattutto non so se sta parlando sul serio.

Lui sembra riprendersi completamente, mi allontana e un po’ imbarazzato(lui imbarazzato?)mi dice:
- “Scusa non so che mi sia preso! Comunque io…ehm vado un attimo in bagno e poi andiamo ok? Comunque ti sta bene il reggiseno, davvero davvero bene.” Io sorrido nervosamente.
- “Beh è meglio che vada altrimenti ci prenderanno il posto in pizzeria. Ci metterò solo 2 minuti.”

Di minuti c’è né mise 15, tanto che credetti che fosse scappato dalla finestra, anche se eravamo all’ultimo piano. Ritorna in salotto e quasi non mi guarda tanto è imbarazzato.
Io mi alzo mi paro davanti a lui e gli dico”Stai tranquillo, non è successo niente prima! Lo so che sei un uomo e tutto però noi siamo amici e sono sicura che ti sei solo fatto prendere dal momento! Capita! È ovvio che stavi pensando al seno della bionda di poco fa…. Comunque stiamo tranquilli, non è successo niente”

Lui mi guarda come se non avessi capito niente, ma comunque mi sorride e dice:”Ok pulce andiamo!”
- “Pulce? E questa dove è uscita? Comunque non vedo l’ora di mangiare una pizza, sto morendo di fame”. Lui si avvicina, mi abbraccia e sprofondo nella camicia nera che ha indossato e inspiro il suo profumo di uomo. Ad un certo punto lui mi sussurra:
- “Sei sicura che vada tutto bene? Ti ho turbata in qualche modo?”
- “No no tranquillo sto bene!”
- “Bene perché se qualcuno prova a fissarti le tette lo prendo a pugni!”
- “Bene allora prenditi a pugni da solo.” Lui ci rimane male. Strano….
- “Ehi dai stavo scherzando! E poi io voglio che i ragazzi mi guardino liberamente e non potranno se gli farai paura!”
- “Ok però se ti infastidiscono fammi un fischio.”
- “Ok papà!”

Non appena arrivammo al ristorante ci accorgemmo che qualcosa non andava, soprattutto perché normalmente ci sono molte famiglie, invece quella sera erano tutti in coppia.
All’inizio non ci facemmo caso, ma quando il cameriere accese la candela sul tavolo e ci portò un menù fatto a cuore, cominciammo ad insospettirci. Venimmo a sapere da una coppia di 40enni che quella era la serata degli innamorati.
- “Ma oggi non è il 14 febbraio? O sbaglio!”.
- “No infatti. Credo che il proprietario abbia avuto questa brillante idea per attirare più gente possibile!” rispose David.
- “Vabbé allora amore che cosa ordini?”. A lui quasi andò l’acqua di traverso, ma stette al gioco.
- “Oh non lo so amore una pizza 4 stagioni penso possa andare…..”
- “Benissimo amore, io ordino invece una pizza con speck e rucola.”
- “La tua preferita amore…”
- “Oh te né sei ricordato amore….” Lui che evidentemente né aveva le scatole piene mi disse:
- “Per quanto dobbiamo continuare a chiamarci “amore”?”
- “Non lo so amore. Ma scusa non ti diverti a pigliare in giro gli innamorati?”
- “Si ma sai io non chiamerei mai “amore” una ragazza..”
- “Perché come la vuoi chiamare?” Ero proprio curiosa di saperlo….
- “Stella del mattino, luce dei miei occhi, mia unica ragione di vita…..Ecco come si dovrebbe chiamare la propria ragazza, se ami davvero una persona, “amore” è troppo riduttivo.” Che romanticone…..
- “La tua ragazza sarà davvero una donna fortunata ad averti”.
- “Grazie piccola…” In quel momento arrivò il cameriere per prendere le nostre ordinazioni e noi non mancammo di prenderlo in giro chiamandoci in modi talmente sdolcinati che io li trovavo impossibili.

Ma la svolta ci fu quando arrivarono le nostre pizze, o forse dovrei dire la nostra pizza!!! Perché, credendo davvero che fossimo fidanzati, ci portarono le nostre pizze attaccate e a forma di cuore.
Io guardai prima la pizza poi David e poi il cameriere sorridente che attendeva un nostro commento di approvazione. Dato ché David era in stato di shock momentaneo io dissi al cameriere con voce poco convinta che la pizza era davvero bella e che non vedevamo l’ora di mangiarla.

Quando il cameriere se né andò io mi misi a ridere sia per la pizza che per David, il quale mi guardava come fossi impazzita.
Quando mi ripresi dissi:”Beh amore, è pur sempre una pizza no?”. Per riuscire a mangiarla meglio la tagliammo a metà così da avere il pezzo di cuore sinistro per David e il destro per me. Questo fatto fece abbastanza scalpore perché tutta la sala si girò nella nostra direzione per controllare se avessimo davvero tagliato il nostro cuore (simbolo del nostro, si fa per dire, amore) a metà.

Notai che le altre coppie invece ne tagliavano una striscia orizzontale e la mettevano in bocca tutti e due insieme, per ottenere credo il risultato di “Lilli e il Vagabondo” con gli spaghetti, anche se che si stavano tutti sbrodolando come bambini.

Al momento del conto decise di pagare David perché avevamo paura che ci spellassero vivi se avessimo pagato metà ciascuno. (Anche se devo ammettere che non è la prima volta che mi offre la cena, infatti “per farsi perdonare” che alcune volte è impossibile stargli vicino perché ha le palle girate, paga lui! Che tenero!)
Appena fuori ci mettemmo a ridere per almeno 10 minuti, perché a nessuno dei due era mai capitata una cosa del genere.

Dopo un po’ presi coraggio e gli chiesi:
- “Senti David, mi potresti dire che lavoro fai? Perché sei occupato quasi tutte le sere e non ho ancora capito perché non me lo dici! Che cosa farai di così brutto?” Il suo sorriso si spense ma cercò di sembrare sereno, ma non lo era per niente.
- “Non ti piacerebbe quello che faccio…” Comincio a pensare al peggio.
- “Oh mio dio sei un killer???”
- “NOOOO, figurati. Non è niente di tutto questo…”
- “Senti io non ti giudico mica per il lavoro che fai? Sai che resteremo amici per sempre”
- “Va bene! Lo vedrai domani sera!” Disse con lo sguardo serio e io mi chiesi che cavolo di lavoro è che deve tenerlo così segreto.



Siamo già al quarto capitolo: mio dio sta storia la sto scrivendo davvero velocemente!!! ringrazio tutti quelli che la stanno leggendo, mettendo nelle seguite, preferite ecc. ci vediamo alla prossima!!! baci baci<3
  
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