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Autore: xhisjuliet_    06/08/2013    4 recensioni
due amici, una ragazza, una scommessa.
«Scommettiamo?» propose Jack.
Matt annuì, stringendogli la mano. «Farò innamorare qualunque ragazza di me e la trasformerò in reginetta del ballo. Ti ricrederai»
Jack rise. «A patto che sia io a scegliere la ragazza»
«Ci sto!»
Matthew Miller e Cheryl Brooks.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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non so se innamorarmi o farmi un panino, l'idea è quella
di sentire qualcosa nello stomaco.

 




«Non ci posso credere, sapevo che sarebbe successo!» urlò Dana entusiasta.
La fulminai con lo sguardo, fermandomi vicino l’armadietto per prendere i libri. Le avevo appena raccontato del bacio tra me e Matt.
«Cambiando discorso – dissi – oggi andiamo insieme a  comprare il vestito?»
Lei annuì, con veemenza. «Ho già in mente un paio di negozi, fidati di me!»
«Va bene, ci vediamo dopo, ora ho francese»
Lei annuì, camminando in direzione opposta alla mia.
«Cher!»
Mi voltai, riconoscendo Matt. «Ehi»
«Sei arrabbiata?» mi cinse le spalle con un braccio, camminando al mio fianco, ignorando gli sguardi di tutti gli studenti che camminavano per il corridoio.
Scossi la testa.  «No, però ora devo andare» Mi liberai dalla sua presa, abbassando lo sguardo.
«Volevo chiederti di vederci questo pomeriggio, ti va?» chiese.
Scossi la testa, fermandomi poi avanti l’aula. «Non posso oggi»
La campanella suonò, facendomi sussultare.
«Stasera?» chiese Matt.
Annuii. «Va bene, ci vediamo»
Lui sorrise soddisfatto. «Okay, a dopo allora.. Ora scappo!»
Lo vidi correre via, poi entrai in aula, sedendomi ad uno dei primi banchi.
«Ehilà, Brooks»
Mi voltai, ruotando gli occhi al cielo nel riconoscere Taylor.
«Pronta per domani? Pronta ad essere umiliata avanti a tutti?» chiese ridendo.
Sbuffai, alzandomi. «Queste domande le stai ponendo a te, o a me?»
«A te, ovvio» sbottò lei infastidita.
Il professore entrò, facendo calare in aula un silenzio tombale. Taylor mi rivolse un’occhiataccia e poi tornò a posto. Sbuffai.
Alla fine dell’ora, la bionda malefica – come la chiamava Dana – si avvicinò di nuovo al mio banco, disturbandomi nuovamente.
«E poi, fammi capire – disse lei – con chi è che andrai al ballo?..»
Già, con chi andavo al ballo?
Taylor rise istericamente, scuotendo la testa divertita. «Non pensavi mica di andare con Matt?»
«Non sono affari tuoi, Taylor.» sbottai infastidita.
Lei si avvicinò di più a me. «Matt tempo fa mi ha promesso che fosse venuto con me al ballo, mi dispiace per te, sfigata»
Andò via, sculettando.

«Lasciala perdere» Dana mi si avvicinò, prendendomi a braccetto. «Dai andiamo, abbiamo educazione fisica»
Annuii, dirigendomi verso la palestra con la mia amica.
L’ora passò, fortunatamente. La materia che più odiavo al mondo era proprio quella.
«Certo che fare educazione fisica il venerdì all’ultima ora è un suicidio» sbottò Dana gettandosi sulla panca dello spogliatoio.
«Già – risposi ridendo – fortunatamente è passata in fretta»
Si alzò, sistemando la tuta nel borsone. «Si certo per te e per Matt. Hai già dimenticato le occhiate, i sorrisi che vi scambiavate? Patetici»
Risi, spingendola amichevolmente. «E smettila»
«E’ vero – rispose lei ridendo – Sembrate due fidanzatini appiccicosi»
Sistemai anche io le cose nel borsone. «Non lo siamo e non lo saremo mai»
«Si certo – sbottò lei – perché a baciarci ieri sotto la pioggia eravamo io e Zac Efron»
Risi, buttandogli l’asciugamano addosso. «Vedrai che lui non sarà mai interessato a me in quel senso. Non so perché mi abbia baciato, non ne abbiamo ancora parlato, ma comunque quale ragazzo sano di mente si metterebbe con me? lui non di certo. E’ così perfetto per una come me.»
«Ti sottovaluti troppo» commentò lei.
Scossi la testa, sospirando. «E’ la verità, Dana. E’ inutile illudermi a qualcosa di più, vedrai che quando troverà qualcuno di migliore mi rimpiazzerà, dimenticandosi completamente di un’inutile sfigata come me.»
«Io dico che ti sbagli.. Perché non dovrebbe più parlarti?» chiese lei. «E smettila di chiamarti sfigata! Ti ricordo che sei bellissima, che uno dei ragazzi più popolari della scuola è interessato a te e che hai un’amica fantastica come me, quindi, altro che sfigata!»
Risi, poi feci spallucce. «Non lo so, io non so più che pensare in realtà..»
«E comunque così hai ammesso che ti piace!» disse lei.

 

«Ciao Matt»
Lo raggiunsi, era seduto sulla panchina del parco in cui ci eravamo dato l’appuntamento.
Erano le 20:00, quel pomeriggio era stato davvero un incubo. Dana mi aveva fatto provare 1000 vestiti per il ballo per poi prendere il terzo che avevo provato.
«Ehi Cher» si alzò, baciandomi la guancia.
Avevo indossato un vestitino nero stretto sul seno e che scendeva morbido sui fianchi, con ai piedi le ballerine.
Ci sedemmo di nuovo sulla panchina, rimanendo in silenzio a fissare i bambini che correvano a giocare sugli scivoli e sulle altalene.
Lui tossì, schiarendosi la voce. «Così.. hai.. hai preso il vestito?»
Sembrava quasi agitato, per cosa non lo sapevo, ma comunque. «Si, l’ho preso – risposi – E’ stato un pomeriggio d’inferno»
Lui rise. «Immagino..»
«Andrai con Taylor? – chiesi – Al ballo, intendo»
Lui mi fissò,abbassando poi lo sguardo. «Dovrei..»
«Capisco..» risposi interrompendolo, portando lo sguardo a terra.
Lui rise, alzandosi. Mi porse la mano, stringendola con la mia. Lo imitai,camminammo per il parco, mano nella mano. Sorrisi a quel contatto.
«Non mi hai fatto finire – disse stringendo la mia mano – Ho detto.. dovrei, ma non lo farò»
Risi. «Come mai non andrai con lei? Penso che potrebbe morire alla notizia»
«Non è un mio problema – disse – E’ finita tra noi e non vedo perché dovrei andare con lei al ballo»
Scrollai le spalle, fingendo indifferenza, quando poi, mi faceva immensamente piacere. «Capisco..e con chi andrai?»
Lui fece spallucce. «In realtà – si fermò di scatto, facendo fermare anche me – c’è una ragazza..» Prese anche l’altra mia mano, stringendole entrambe. Appoggiò la fronte sulla mia, facendo sfiorare i nostri nasi.
«E chi sarebbe?» sussurrai a bassa voce.
Posò le sue labbra sulle mie, lasciandovi un bacio. «Tu»
Gli sorrisi imbarazzata, poi mi allontanai, riprendendo a camminare.
Raggiungemmo una casetta di legno, rotta, con uno scivolo arrugginito e il ponte senza assi di legno utili per poterlo attraversare.
Ci sedemmo sui gradini della casetta, rimasi stupita da quante scritte potevano esserci lì sopra. «E’ impressionante – commentai – guarda quante scritte!»
Lui rise. «Manca una nostra..»
Si alzò, raggiungendo una bambina che poco lontano scriveva su un albero.
«Scusa, puoi prestarmi un po’ il pennarello?»
La bambina annuì, porgendogli il pennarello, sorridendo raggiante. «Va bene, ma fai in fretta»
Matt si avvicinò a me, sorridendo. «Ecco, guarda»
Aprì il pennarello, scrivendo nello spazio libero un semplice ‘Matt&Cher’
Sorrisi, lasciandogli un bacio sulla guancia. «Ora? Cosa si fa?»
Fece spallucce. «Ti va di andare a mangiare qualcosa?» 
Annuii, sorridendogli. Sfiorò il mio naso con il suo, poi sf
ortunatamente, la bambina c'interruppe. Avvampai, voltandomi dal lato opposto per non farlo notare a Matt.
«Il mio pennarello?» chiese la bambina.
Matt glielo porse, sorridendo. «Tieni, grazie»

 

«E poi ti ha accompagnata a casa dopo aver cenato al Mc Donald?» chiese Rose.
Annuii. «Si.»
E non c’è stato nessun bacio?» chiese.
Scossi la testa. «No.»
«E come mai?» chiese ancora.
Sbuffai, ruotando gli occhi al cielo. «E smettila con tutte queste domande! Perché avremmo dovuto baciarci?»
Fece spallucce. «Insomma, secondo te, cosa c’è tra voi?»
«Qualcosa..» risposi. «Ne amore, ne amicizia, non saprei definirlo..»
Si fermò, appoggiandosi all’albero per riprendere fiato. «Aspetta – disse col fiatone – Sono stanca»
Risi. «Di già?»
«Si – rispose sbuffando – Odio fare jogging, soprattutto il sabato mattina alle 9:00»
Camminammo poi a passo lento, dirette verso casa.
«Guarda lì! – Rose m’indicò la vetrina di una gioielleria – Ci sono degli orecchini fantastici per questa sera!»
Ruotai gli occhi al cielo, insomma erano così importanti tutti quegli accessori?
Mi avvicinai alla vetrina, con fare scocciato.
«Quelli sono davvero belli» disse lei, indicandone un paio.
Sorrisi, erano davvero bellissimi. «Già.. peccato che non potrei mai permettermeli!»
«Ti piacciono? Bene, allora li avrai, come non lo so, ma li avrai, fidati.»

 

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Ciaaao.
Questo capitolo fa pena, non avevo molte idee sulla giornata del venerdì ed è uscito così,
poi diciamo che è di passaggio. Spero che comunque vi piaccia,
fatemi sapere(:
Grazie a tutte come sempre, alla prossima<3

  
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