Lo Confesso.
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Harry si svegliò come al solito
in ritardo, la situazione stava prendendo una piega non proprio piacevole,
accidenti! La guerra era finita, da un pezzo ormai, e lui si era convinto che
da quel momento avrebbe avuto finalmente una vita normale.
Invece nel momento meno
opportuno era arrivato lui. Beh non proprio arrivato, erano sette anni che lo
conosceva ormai, eppure in un certo senso sembrava proprio essere finalmente
arrivato, per lui.
Ormai stavano insieme da mesi,
e si amavano, almeno Harry era sicuro di amarlo sopra ogni cosa, più di quanto
avesse mai amato.
Ma... con Draco Malfoy c’era
sempre un ma...
Lui non aveva nessuna
intenzione di rendere pubblica la cosa, nessuno sapeva di loro a parte
Hermione, Ron e Blaise Zabini, e Draco non aveva la minima intenzione di uscire
allo scoperto.
Harry era stato d’accordo con
lui fino ad un mese prima, poi lentamente qualcosa si era fatto strada in lui.
Perché continuare a
nascondersi?
Perché fingere ancora?
Non aveva niente da temere a
quel punto, insomma era tutto finito, Harry voleva la pace e la felicità che
pensava di meritare.
Non che non fosse in grado di
capire la paura di Draco, di sicuro i suoi genitori non sarebbero stati
d’accordo, ma lui era sicuro che prima o poi si sarebbero rassegnati alla cosa
e poi era stanco.
Non poteva andare avanti così!
Rubare piccoli momenti qua e là, perdere il sonno per vederlo nella stanza
delle necessità ogni notte per poi tornare al suo letto all’alba.
Ma non era quello il problema,
la sensazione più terribile di tutte era doverlo incontrare e sentirsi
ignorato, vederlo distante, come se tutto quello che condividevano era frutto
della sua sola fantasia, come se svanisse al mattino non appena il sole faceva
capolino, lasciandogli la sensazione che quello fosse solo un sogno.
Doveva parlare con Draco,
insomma era arrivato il momento di metterlo alle strette, aveva provato a
convincerlo, ma la risposta era sempre stata la stessa, un chiaro NO, senza
diritto di repliche.
Non poteva accettarlo ancora!
Si alzò dal letto ancora
assonnato, ma con un nuovo spirito, con una chiara intenzione, avrebbe fermato
Draco di li a poco mentre andavano a lezione di CDCM, e lo avrebbe affrontato
davanti a tutti!
A quel punto in un modo o in un
altro la cosa si sarebbe chiarita.
Aveva il terrore della reazione
del compagno, ma la scacciò con decisione, e dopo essersi vestito scese in sala
comune, Ron ed Hermione lo stavano aspettando scambiandosi qualche effusione,
era ancora strano vederli così, eppure la cosa lo rendeva davvero felice.
“Harry!” esclamò la riccia con
un sorriso alzandosi dal divano con un pizzico di imbarazzo.
Lui sorrise ad entrambi e si
avvicinò “Ho preso una decisione.” dichiarò con voce ferma “Preparatevi
perché... beh avrete un colpo oppure dovrete raccogliere i pezzi di me sparsi
per il giardino, non so quale delle due sia più probabile, ma insomma, non ho
scelta.”
Ron lo fissò confuso mentre
Hermione sgranava gli occhi stupita e preoccupata “Oh Harry... non avrai
intenzione di...”
“Si, è proprio così Herm, e non
cambierò idea” annuì serio.
“Ma si arrabbierà! Lo sai com’è
fatto! Prova a parlargliene un’ultima volta, decidete insieme!” esclamò l’amica
lasciandosi cadere sul divano accanto a Ron che ancora li scrutava perplesso.
Harry scosse il capo “Ci ho
provato, voi lo sapete, ora non ne posso più, se questo significa che mi
lascerà allora vuol dire che non mi ama davvero, ma io oggi gli parlerò davanti
a tutti.”
“Oh miseriaccia...” bisbigliò
il rossino passandosi una mano sul viso “Ti ammazzerà Harry...”
Il moro mostrò un sorriso
sghembo e si strinse nella spalle “Beh... pazienza...” mormorò dispiaciuto.
Allora i due si alzarono e lo
seguirono fuori dalla sala comune, scesero a fare colazione ed Harry era più
silenzioso del solito, Hermione era decisamente preoccupata per lui, però aveva
deciso di appoggiarlo in quella sua decisione, perché credeva che a conti
fatto, il suo migliore amico avesse perfettamente ragione.
Harry si alzò dalla sua sedia e
li guardò un solo momento con un barlume di indecisione, alla fine sospirò
“Forza, andiamo.”
“Tu sei sicuro di quello che
stai facendo, vero amico?” chiese Ron per niente tranquillo.
“Si, sicurissimo...” confermò
il moro guardando la porta della Sala Grande, Draco era appena uscito
attorniato da Blaise Zabini, Pansy Parkinson e qualche altro Serpeverde.
Anche loro tre si avviarono
vicini, Harry sentiva le occhiate dei due su di se ma decise di ignorarle e di
farsi coraggio, una volta fuori dal castello vide Draco camminare verso la
capanna di Hagrid.
Affrettò il passo avvicinandosi
sempre di più e poi a pochi metri da lui si fermò “Draco?” lo chiamo con voce
ferma, anche se il cuore sembrava esplodergli nel petto.
Il biondo si voltò così come
tutti i suoi compagni, lo fissò per un momento incerto, mentre gli altri
avevano un sorriso di derisione sul viso, tranne Blaise che sembrava
condividere a pieno la preoccupazione di Hermione.
“Cos’è Potter, ti sei bevuto il
cervello?” chiese Draco con tono velenoso lanciandogli un’occhiata di
avvertimento “Non farlo Harry... ti prego non farlo...” pensò fra se con il
cuore in tumulto.
Harry fece qualche altro passo
accorciando le distanze “Probabilmente si, perché so che non ti piacerà quello
che sto facendo, so come la pensi ma io sono stanco di nascondermi Draco, ti
prego... voglio solo che tutto sia come lo è per tutti, voglio solo non dovermi
nascondere ancora, ho dovuto farlo, per troppo tempo, ed ora anche con te, ti
prego Draco... sono stanco...”
“Potter, hai preso un
allucinogeno?” chiese Pansy ridendo sguaiatamente, imitata da tutti i compagni
di Serpeverde a parte Draco e Blaise.
“Potter, sta zitto, credimi,
non ti conviene, va a lezione e falla finita!” sibilò Draco assottigliando lo
sguardo.
Harry sospirò chiudendo gli
occhi un momento, poi li riaprì e si avvicinò a Draco baciandolo davanti a
tutti, il biondo rimase impietrito, sgranò gli occhi grigi e non riuscì neanche
a rispondere al bacio, Harry lo lasciò andare deluso e ferito “Io ti amo, ti
amo, e non me ne frega niente di tutto il resto, capisco che hai paura, ma...
non ha senso, ora possiamo vivere tranquilli Draco, possiamo... adesso noi
possiamo... per favore...”
Draco sentì la rabbia crescere
dentro di se, aveva deciso da solo, lo aveva messo in trappola! Ignorando
deliberatamente i suoi desideri! Aveva agito senza neanche parlargliene, come
diavolo aveva osato!? Potevano esserci milioni di soluzioni, e se non poteva
accettare di vivere in quel modo, come ultima spiaggia, poteva lasciarlo,
anziché metterlo davanti al fatto compiuto davanti a tutta la scuola!
Lo spinse lontano da se
fissandolo come se non riuscisse a vedere altro che un cumulo di puzzolente
spazzatura “Come diavolo osi?!” sibilò, avvertiva appena le risa e gli
schiamazzi dei suoi compagni, o i mormorii di coloro che si erano fermati a
gustarsi la scena “Vuoi sapere una cosa Potter? Tu hai seri problemi, credimi,
fatti controllare il cervello, credo che ti sia andato in fumo del tutto!”
ringhiò con voce strozzata passandosi il polsino sulla labbra come a voler
cancellare quel bacio “E soprattutto, sta lontano da me! Alla larga Potter, hai
capito!?” gridò spingendolo ancora più
lontano da se.
Si soffermò a guardarlo negli
occhi, e quello che vide gli arrivò dritto al cuore come una lama avvelenata,
lo sguardo di Harry era così... oddio... gli voltò le spalle avviandosi a
grandi passi verso la foresta proibita, seguito dal suo gruppo che continuava a
ridere, e intonava motivetti canzonatori su Potter.
Hermione e Blaise si guardarono
un momento, poi il moro Serpeverde sospirò rassegnato e corse dietro a Draco,
la riccia guardò per un attimo Harry, sembrava distrutto, avvertì la rabbia
accecarla e tornò a guardare la figura di Draco che era piuttosto lontana, ma
ancora poteva sentirla, ne era sicura “SEI UN CODARDO MALFOY! E TE NE
PENTIRAI!” gridò con quanto fiato aveva in gola, dopo di che afferrò Harry per
un braccio e lo guidò all’interno del castello.
Ron li seguì mesto, posò una
mano sulla spalla di Harry e tentò di sorridergli “Una lezione possiamo anche
saltarla, vero Herm?”
“Si, certo...” mormorò la riccia
scura in volto, poi si voltò a guardare Harry e sospirò “Come... come stai..?”
azzardò fermandosi nel bel mezzo di un corridoio deserto.
Harry aveva l’aria così ferita
ed arrabbiata, sembrava a pezzi ma scrollò le spalle fingendosi tranquillo,
anche se non gli riusciva affatto “Bene... del resto dovevo aspettarmelo... lo
aveva messo in preventivo che sarebbe potuto accadere... solo...” si passò una
mano sul viso poggiandosi contro il muro “Solo pensavo che dovendo scegliere
avrebbe scelto me... lo so com’è fatto, so che ho sbagliato... non gli ho dato
scelta secondo lui, lo conosco bene, e so che è questo che pensa, ma...” alzò
il viso guardandoli “Una scelta l’aveva, c’è sempre una scelta... vero?”
I due si limitarono ad annuire
poco convinti ed Harry distolse lo sguardo adesso ancora più arrabbiato “Bene,
è finita, non credo che mi cercherà più,
ma se lo farà gli dirò che è finita!” sbottò serio spingendosi via dal muro ed
avviandosi a grandi passi verso la sala comune.
Hermione lo fermò per un
braccio guardandolo seria “Però Harry... lui è un idiota, è vero ha reagito nel
modo più stupido e sbagliato possibile... ma tu... beh Harry sei sicuro di aver
agito nel modo più giusto?”
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“Sei. Davvero. Un. Idiota!!”
Fantastico! Non bastava aver
passato una giornata di merda! Ora doveva mettercisi anche lui! Non che non se
l’era aspettata, sapeva che non appena soli Blaise sarebbe partito con le sue
maledizioni e le sue paranoie.
Ma lui si sentiva già
sufficientemente a pezzi... insomma, aveva sopportato le battute idiote di
tutti, poi per fortuna avevano smesso quando aveva dato un pugno a Nott,
rompendogli il naso, come avvertimento di farla finita. E quello non era
bastato, perché tanto li sentiva bisbigliare, tutta la scuola parlava di quello
che era successo e lui era stato così... quella dannata mezzosangue aveva
ragione... codardo.
“Blaise falla finita!” sbottò
lasciandosi andare sul suo letto.
“Finita! FINITA!?” gridò quello
camminando su e giù per la stanza “Ma come diavolo hai potuto Draco!? Io non ti
capisco! Tu lo ami, lo sappiamo benissimo! Come hai potuto fargli questo,
umiliarlo così davanti a tutta la scuola!”
Draco si tirò su di scatto
“Come ho potuto io!? Ok, ho reagito male! Ma tu lo sai come sono fatto Blaise!
Mai mettermi in trappola, non lo sopporto!”
“Hai reagito male?!” chiese il
moro fermandosi a guardarlo con aria scettica “E così tu hai solo reagito
male!” sbottò alzando le braccia al cielo e lasciandole cadere poi lungo i
fianchi con aria esasperata.
Draco sospirò “Senti... basta!
Non rompere Blaise! Non capisco come gli sia saltato in mente! Ma adesso
basta!”
“Forse si aspettava che
decidessi di fargli un regalo vero per oggi.”
“Regalo vero?” chiese il biondo
aggrottando la fronte “E certo, mi alzo una mattina e faccio un paio di test
con Potter per vedere se mi ama, che ne dici? Potrei chiedergli di buttarsi
dalla torre più alta del castello o magari...”
“Draco! Oggi è san Valentino!”
sibilò Blaise fermando la sua sequela di stronzate.
“Ah...” mormorò il biondo
fissandolo senza parole, con tutto quel casino se n’era dimenticato, e pensare
che aveva persino organizzato una serata per loro due, una cosa un po’ troppo
romantica per i suoi gusti, ma l’aveva fatto per Harry, perché sapeva che certe
cose le apprezzava e lo rendevano felice.
Cena a lume di candela,
l’atmosfera romantica, vestiti in modo elegante... per una volta aveva deciso
di fare una cosa carina, andando contro il suo imbarazzo, e l’aveva fatto per
lui, ed Harry aveva messo su un vero casino.
E anche lui aveva
contribuito...
Sarebbe bastato così poco,
doveva solo dirgli che lo amava... doveva solo smetterla di preoccuparsi
inutilmente, la vita era sua del resto, che gli altri andassero al diavolo se
non erano d’accordo!
Ma Harry lo aveva colto alla
sprovvista, lo aveva messo in trappola, e lui odiava sentirsi costretto,
sentirsi ingannato...
Però aveva esagerato...
Quello sguardo deluso, quel
dolore che aveva scorto in quegli occhi verdi, lo avevano tormentato tutto il
giorno, insieme al pensiero che fosse chissà dove, perché non aveva più visto
il trio per l’intera giornata, neanche a pranzo.
“Ok, senti, troverò una
soluzione... d’accordo?” chiese alzandosi “Non ho idea di come farò... ma
troverò una soluzione.” affermò alzandosi.
“Ti conviene farlo Draco...
perché altrimenti lo sai, non ti darai pace... tu lo ami.” mormorò Blaise con
aria preoccupata.
Draco annuì e sospirò “Andiamo
a cena adesso, forza...” inutile negare che sperava di vederlo in Sala Grande,
era preoccupato, sapeva che Harry non sarebbe riuscito a perdonarlo tanto
facilmente, sapeva che a quel punto, se voleva rimettere le cose a posto, aveva
un’unica scelta, ed in più non poteva fare a meno di chiedersi dove fosse stato
tutto il giorno, stava bene?
Quando entrò nella Sala il
brusio si trasformò in bisbigli ed occhiate curiose, Harry non era al suo posto
e questo bastò a farlo sentire perso, si avviò verso il tavolo e si mise seduto
ignorando tutti, Blaise accanto a lui sospirava contrariato.
“Oh Draco! Eccoti!” Pansy
Parkinson aveva passato la giornata a ridere e a fare battutine su Harry, si
era zittita per un po’ dopo il pugno che Draco aveva rifilato a Theo, ma non era
durato molto “Che giornata incredibile! Ancora non riesco a smettere di
ridere!”cinguettò con un risolino infantile “E che faccia che ha fatto! Ma dico
come si può essere così idioti!?”
Lei continuava a parlare e
Draco stava facendo leva su tutto se stesso per non prendere a pugni anche lei,
diede un’occhiata alla porta, ma di Harry neanche l’ombra, abbassò lo sguardo
concentrandosi sul suo piatto giocherellando con il cibo che non aveva nessuna
intenzione di provare.
La sentiva parlare ancora e
ridere, mentre Blaise tentava di zittirla e decise di ignorarla per quanto possibile.
“E poi dico, come si fa a fare
una simile figuraccia! Da dove gli è saltata fuori una roba simile, eh Draco?”
chiese ridendo ancora “Guardalo lì, con quell’aria da cane bastonato, e certo,
è normale che si vergogni, secondo me hai ragione, ha perso il senno. Se ne sta
seduto al suo tavolo senza neanche alzare lo sguardo! Come farà a guardare più
le persone in faccia davvero non lo so!” la risata di Pansy gli morì in gola
quando Draco le afferrò il polso guardandola con un sottile odio.
Poi il biondo diede una fugace
occhiata al tavolo rosso-oro, Harry era lì!
Si voltò verso Pansy
incenerendola con lo sguardo “Come farai tu a sopravvivere se dici anche solo
un’altra parola su Harry... questo dovresti chiederti.” sibilò alzandosi e
lasciandola con la bocca aperta.
“Draco...” Blaise lo guardava
confuso “Non vorrai...?”
“Ho un’altra scelta Blaise?”
chiese il biondo senza distogliere lo sguardo da Harry.
Il compagno sorrise “Credo di
no... beh, in bocca al lupo amico, ti servirà tutta la fortuna di questo
mondo.”
Draco rise guardandolo per un
momento “Crepi...” mormorò prima di scostare indietro la sedia ed avviarsi
verso il tavolo dei Grifondoro, forse se fosse passato dall’entrata avrebbe
dato meno nell’occhio, ma non era quella la sua intenzione, voleva che tutti
vedessero, se doveva farlo, almeno avrebbe fatto le cose per bene.
Passò davanti al tavolo degli
insegnati ignorando le occhiate sorprese di tutti i professori e si avviò a
passo spedito verso Harry.
Ron lo notò subito e lasciò
cadere la forchetta nel piatto “Oh porca miseria... oh porca miseria!”
“Ron che ti prende?” chiese
Hermione seguendo il suo sguardo, rimase per un momento incredula, poi poggiò
una mano sul braccio di Harry “Ehm... senti Harry...”
“Cosa Herm..?” chiese lui
svogliatamente, non aveva neanche sentito Ron e fissava il piatto con aria
cupa.
“Ecco, ehm... lui sta venendo
qui...” bisbigliò guardando ancora il biondo che ormai era a pochi passi.
“Lui chi?” chiese Harry
sollevando lo sguardo su di lei.
Ma l’amica non fece in tempo a
rispondere, fissava Draco, in piedi dietro di loro e sospirò.
“Harry, devo parlarti.” la voce
di Draco era chiara e limpida, non poteva crederci, la sala si era
completamente zittita, e si sentiva solo l’eco di quella voce, si voltò piano
guardandolo con aria incredula, ma si riprese subito.
“Cosa vuoi Malfoy? Non dovresti
parlare con i matti, i tuoi non approverebbero.” ironizzò tagliente, sentiva lo
sguardo dell’intera sala su di loro e il respiro gli mancò per un istante.
“Colpito... hai ragione, me lo
merito, in ogni caso vuoi ascoltarmi o no? Solo un istante.” precisò il biondo
senza scomporsi, ignorare tutti e guardare solo Harry gli rendeva le cose così
semplici, era facile parlare, bastava vedere lui e del resto chi se ne
importava!
Il Grifondoro lanciò un’occhiata
verso gli altri tavoli, alcuni erano addirittura in piedi per potersi gustare
la scena, Pansy Parkinson si teneva a Nott con aria scioccata, per non parlare
di tutti gli altri.
Tornò a fissare Draco ed annuì “Ok,
ma sarà meglio che tu lo faccia qui, non si sa mai, potrei perdere il controllo
di me e violentarti.” ironizzò ancora arrabbiato con lui.
“Non ti ho chiesto di uscire,
solo di parlare un momento.” precisò il biondo poggiando una mano sullo
schienale della sedia di Harry “Non mi piace quando mi mettono davanti al fatto
compiuto, credevo lo avessi capito. Mi sono sentito in trappola ed ho reagito,
mi sono difeso, anche se tu sei l’ultimo da cui dovrei difendermi.”
Harry rimase a bocca aperta per
un momento poi si alzò fronteggiandolo e fregandosene di tutti, vide Hagrid
alzarsi come se volesse difenderlo, e la McGranitt tirarlo giù, percepì le sue
parole “Sta giù Hagrid, aspetta...”
“E’ vero, hai ragione, non
avrei dovuto farlo, ma tu non vuoi ascoltarmi Draco, io non voglio più
nascondermi, se a qualcuno non piacerà che si arrangi, io ti amo, e voglio
stare con te, alla luce del sole!” sbottò fissandolo arrabbiato.
“Lo so... hai ragione, ok?”
chiese il biondo facendo un lungo respiro “Anche io lo voglio, voglio stare con
te, e non me ne frega niente di cosa penseranno tutti, o di come reagiranno i
miei, ti amo e... mi sono comportato da idiota, perciò scusami... ma non osare
mai più farmi uno scherzo simile! Altrimenti...”
Non riuscì a finire la frase perché
Harry gli aveva portato le braccia al collo e lo stava baciando, lui si
irrigidì solo un momento, poi lentamente portò le braccia intorno ai fianchi di
Harry lasciandole scivolare dietro la schiena.
Lo attirò a se ricambiando quel
bacio, quasi come se la stanza fosse sparita, invisibile e lontana, c’erano
solo loro due e quel bacio...
Harry si scostò per guardarlo
negli occhi con un sorriso incredibilmente felice “Allora ti sei deciso?”
Draco rise annuendo “Si, ho
deciso, voglio stare con te...” annuì prendendogli la mano,
lanciò un’occhiata a tutta la sala quasi volesse incenerire chiunque avesse
osato parlare e poi trascinò Harry fuori dalla stanza.
“Ehi... dove andiamo?” chiese
il moro seguendolo ancora emozionato ed incredulo.
“Spero che tu non abbia
mangiato Potter...”
“Figurati, è da stamattina che
non mando giù niente...”
Draco gli lanciò un’occhiata e
rise “Non ti farà poi male un po’ di dieta...”
Harry gli fece la linguaccia e
poi rise a sua volta seguendolo finché Draco non si fermò e fece comparire la
porta della stanza delle necessità.
Quando entrarono Harry rimase a
bocca aperta, incredibile, Draco aveva fatto tutto quello per lui! Candele bianche
fluttuavano nella stanza rendendo l’aria profumata, illuminata da una luce
soffusa, un tavolino apparecchiato per due stava al centro della stanza, due Rose
rosse con il gambo decisamente corto stavano poggiate sui piatti.
Era incredibile, non riusciva
neanche a parlare, Draco gli puntò la bacchetta contro e trasfigurò i suoi
vestiti in un bellissimo smoking nero, facendo poi lo stesso con il suoi, lo
tirò per mano fino al tavolino e incastrò la Rosa nell’occhiello della giacca.
Harry lo guardò negli occhi per
un lungo momento e Draco sorrise, si chinò sfiorandogli appena le labbra per un
solo istante “Buon San Valentino Harry...” sussurrò prima di baciarlo con
desiderio cocente.
Quello sarebbe stato un San
Valentino che nessuno dei due avrebbe mai potuto dimenticare...
“Lo confesso... Ti amo Harry...”
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