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Autore: elemontana    06/08/2013    4 recensioni
Allora ella si alzò dolorante,le guancie bollenti,sferzate dalle lacrime..e si avviò verso la finestra,con il cuore a pezzi,dolorante per il suo folle amore incompreso,che era diventata una gabbia,una schiavitú,e non la rendeva felice.
Guardò la luna,che era piena,guardo la pioggia che lentamente cadeva,tambureggiando sulla villa.
Aprî la finestra,odorò il buon profumo della pioggia simile alle sue lacrime e assaporò il vento che ululava in quella serata.
Lentamente si mise in piedi sulla finestra.. e senza pensarci due volte.. si buttò.
Ma ecco che mentre serrava gli occhi e si lasciava cadere...
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Era seduta su un letto a baldacchino grande e polveroso,ricco di coperte di velluto nere piuttosto pesanti.
La camera era piccolina,con alte pareti ruvide e grigie,contornate da parecchie ragnatele.
Anche l'arredamento era ridotto al minimo.
Un armadio davanti al letto e un comodino alla sua destra.
E Bellatrix stava li,nella sua camera di Villa Malfoy seduta con la testa tra le mani. Le palpebre pesanti e molto truccate erano chiuse.
Piangeva .
Sgorgava lacrime e singhiozzava il più silenziosamente possibile mentre il suo cuore era a pezzi.
"Il mio Signore.. il mio Signore non è capace di amare.. ma il mio Signore mi ammira..".
La Lestrange non si dava pace.. era distrutta da questo amore che provava per il Signore Oscuro.
Era stato l'unico,l'unico nella sua vita a darle fiducia,l'unico che l'avesse presa a cuore(se di cuore si puo' parlare) e che l'aveva accettata nella sua stretta cerchia di seguaci:I Mangiamorte.
E lei era una mangiamorte autorevole e ammirata.. era stata lodata a lungo da Lord Voldemort.
Ma era anche stata punita.
Per ogni suo errore lei vedeva il loro legame sparire lentamente,dissolversi.
E così piangeva.
Lei amava l'incarnazione della morte,della distruzione.
Lei amava l'inflelicità.
Lei non avrebbe mai ricevuto amore da lui,che rappresentava il gelo,l'odio. Urlò:"Io non sono nulla senza te! Nulla! Io ti amo,Signore mio! Io sono la tua serva prediletta!"
Ma il suo Signore non poteva sentirla,il suo Signore non era capace di comprenderla.
Allora ella si alzò dolorante,le guancie bollenti,sferzate dalle lacrime..e si avviò verso la finestra,con il cuore a pezzi,dolorante per il suo folle amore incompreso,che era diventata una gabbia,una schiavitú,e non la rendeva felice.
Guardò la luna,che era piena,guardo la pioggia che lentamente cadeva,tambureggiando sulla villa.
Aprî la finestra,odorò il buon profumo della pioggia simile alle sue lacrime e assaporò il vento che ululava in quella serata.
Lentamente si mise in piedi sulla finestra.. e senza pensarci due volte.. si buttò.

Ma ecco che mentre serrava gli occhi e si lasciava cadere avvertì una presenza,che la prese e la strinse a sè.
"Che cosa credevi di fare Bella?"
sussurrò la voce lentamente,mentre con le lunghe dita bianche accarezzava i capelli neri,ricci e folti della donna.
E lei sorridendo,capì.
"Mio Signore.."
  
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