06/08/2013
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30 Luglio ~ Maniero della famiglia Malfoy
Le eleganti pareti argentee della sua stanza non gli erano mai sembrate così fredde.
Seduto a terra di fianco al suo letto con la schiena aderente al muro, Draco giaceva in silenzio ad ascoltare le voci nella stanza accanto, per quanto deboli e incasinate fossero.
Quando sua madre aveva insistito per scortarlo nella sua camera, non aveva posto resistenza, si era lasciato trascinare come una bambola di pezza inanimata, ma la curiosità era rimasta e adesso non poteva fare altro che stare schiacciato contro la parete, ad origliare.
Era sicuro che sua madre, suo padre e sua zia Bellatrix stessero parlando di lui. Succedeva spesso che dopo l’ultimo incontro della notte con gli altri Mangiamorte i suoi genitori si ritirassero in privato per parlare del suo futuro. Discutevano per ore, senza neanche interpellarlo. Era la cosa che lo faceva incazzare di più, ma non poteva farci niente. Tutti ormai prendevano decisioni per il suo futuro senza preoccuparsi di cosa ne pensasse a riguardo.
Come se neanche abitasse lì.
Come se stessero parlando di un’estraneo giovane uomo che si chiamava come lui.
Un estraneo la cui maggiore aspirazione era quella di adempiere ai desideri del Signore Oscuro.
Perché era questo ciò che avrebbe dovuto fare. Una note, era riuscito a sentire distintamente il nome del più potente Mago Oscuro di tutti i tempi in mezzo ad una delle tante conversazioni che lo riguardavano. Aveva scoperto che, in qualche modo, il suo nome era collegato a lui e che entro la fine del prossimo anno scolastico avrebbe dovuto fare qualcosa.
Se aveva sentito bene, si trattava di una specie di missione, ed era alquanto pericolosa. Ovviamente, non si azzardava a chiedere spiegazioni ai suoi genitori, perché insistere con suo padre non avrebbe portato da nessuna parte e non avrebbe guadagnato altro che non fosse una porta sbattuta in faccia. Sua madre aveva modi un po’ più cortesi, ma era pur sempre una donna rigida e severa, perciò qualsiasi speranza di ottenere delle informazioni da lei era pressoché inesistente.
Quando udì un rumore di porta chiusa a chiave e i tacchi di zia Bellatrix che percorrevano il corridoio, capì che la conversazione era finita.
Rimase comunque seduto a terra, sperando che la parete lo inglobasse e non lo facesse più uscire. L’atmosfera che aleggiava in casa era così diversa dagli ultimi tempi, che Draco non riusciva a capacitarsene. Come mai sua madre sembrava sempre sul punto di scoppiare in lacrime, quando a tavola suo padre pronunciava le parole ‘Abbiamo in serbo bei progetti per te figliolo’ ? Come mai molti degli agi a cui era stato abituato fin da piccolo ora gli venivano negati? Come mai nessuno gli spiegava mai nulla?
Si lasciò sfuggire un’enorme sospiro, prima di scattare in piedi quando la maniglia della porta si girò lentamente.
Velocemente, si tolse le scarpe e buttò la giacca nera ai piedi del letto, facendo appena in tempo ad infilarsi sotto le coperte mentre sua madre s’intrufolava nella stanza. L’alternativa migliore sarebbe quella di fingere di dormire, pensò, così forse mi svelerà qualcosa senza preoccuparsi di essere sentita da mio padre...
Narcissa allungò il braccio e toccò dolcemente il capo di suo figlio. Accarezzò i folti capelli biondi per qualche secondo, prima di sussurrare al vuoto “Oh Draco, sei così giovane…Il tempo ti rincorre e le responsabilità si fanno sentire, ma non voglio che ti tocchino, figlio mio. Certo, quello che il Signore Oscuro ti sta offrendo è un grande privilegio, ma è troppo presto, piccolo mio. Troppo… Verrà il tempo in cui riempirai d’onore la tua famiglia. Vorrei solo non doverti dire addio così presto.”
Chinandosi per offrirgli un bacio delicato sulla fronte, Narcissa si congedò, lasciando Draco più confuso che mai.
Cosa intendeva dire con ‘vorrei solo non doverti dire addio così presto’? Stava per fare un viaggio? E se così fosse, per dove? Ma all’improvviso un pensiero gli balenò in mente…Un viaggio può anche avere un altro tipo di destinazione. Può essere un viaggio verso la morte. La morte.
Non aveva mai pensato alla sua morte prima d’ora, ritenendola una cosa ridicola e un’eventualità troppo remota per essere presa in considerazione.
Con un padre famoso e ricco, nelle grazie del Signore Oscuro, il mago più potente di tutti i tempi, che cosa avrebbe avuto da temere?
Eppure, il tono preoccupato e malinconico di sua madre aveva fatto scattare un campanello d’allarme nella mente di Draco, che non riuscì a chiudere occhio tutta la notte.
~ A/N: Ringrazio le persone che stanno leggendo questa nota finale, perché vuol dire che sono arrivate alla fine del prologo e non si sono bloccate alla prima frase.
Spero che la storia vi abbia ‘agganciato’ e che, in qualche modo, siate curiosi di sapere come andrà ;) Purtroppo, vado in vacanza per due settimane perciò non potrò pubblicare prima, ma almeno ho impostato un’inizio. A presto, Alice :)