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Autore: Sprezia    14/02/2008    1 recensioni
cio' che una padre a volte non capisce commettendo sempre i soliti errori
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lode a Papā

 

Ti guardo allontanarti...

Il tuo profilo č una sagoma scura nel pieno di luce che mi travolge... non riesco a guardarti andare via...

Il fiato vorrebbe uscire per urlare il tuo nome...

come una volta mi insegnasti a nuotare, io ti insegno a vivere papā.

Non ricordo il giorno o l’ora in cui ci perdemmo, ma ricordo il tuo sguardo e quella sensazione di inadeguatezza nei tuoi confronti... ed č per questo che il fiato si blocca in gola... le labbra doloranti del bloccare quel respiro di salvezza sono le acerrime nemiche dei miei occhi piangenti. Si papā, le lacrime solcano il mio viso come non ho mai visto fare nel tuo.

Tu forte e coraggioso, tu piccolo e superbo. Eri il mio eroe, il mio mito... la mia fortezza.

Gli anni passano e non ti vedo papā... sarai cambiato? Anche se l’indifferenza impregna il  mio essere, pių volte mi sono ritrovata a chiedermelo...

Non ti ho dimenticato papā, non ho dimenticato quanto ti volessi bene.

E tu? Rinchiuso nella tua torre di avorio, splendente con le fondamenta marce, č crollata papā? Ti rendi conto di quanto mi manca la tua figura?

Crescere senza un padre non rende pių forti, mi manca qualche pilastro del mio essere... ce l’hai ancora tu nel tuo cuore com’č possibile?

E se ti mandassi per lettera queste cose tu non le capiresti, saresti felice di non essere stato dimenticato e pronto per farmela ricordare ogni volta che tu ritenga opportuna.

Ma non capiresti davvero cosa provo io per te. Il mio bene e il mio odio. La notte mi sveglio piena d’ansia e vedo la tua foto alla parete e ti odio per tutto ciō che mi hai fatto.

La donna la quale amavi non riesce ad alzare la testa al mondo per colpa tua, quella donna che amo e a cui tengo di pių al mondo, mia madre. Non posso perdonare chi ferisce il mio cuore, perché lei č il mio cuore e lo sarā sempre.

Se ti scrivessi queste cose papā non le capiresti; ti sentiresti accusato ingiustamente di cose mai viste o sentite, cose di cui ho i ricordi sulla pelle.

Ebbene papā...

Ti guardo allontanarti dalla mia vita, e anche se vorrei chiamarti... chiudo gli occhi mi volto e mi allontano anch’io.

  
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