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Autore: bambi88    14/02/2008    16 recensioni
- una mano mai, vero pigrone?-
Temari teneva la porta con un piede, i capelli biondi e crespi agitati dal vento.
- manco morto, fuori si scatena il finimondo –
La ragazza fece scattare la lingua irritata, trascinando dietro di sé l’amaca, divelta dalla tempesta improvvisa.
- peccato…- Shikamaru l’affiancò, mani ben infilate in tasca - …era un così bel party – disse, osservando il gazebo deserto nel giardino, tutt’intorno le decorazioni sbattute lontano dal vento.
Temari spostò lo sguardo su di lui, piccata – a te dispiace solo dell’amaca, che non hai potuto usare per dormire, razza di pigrone! –

Breve song fic dedicata a San Valentino...e alla coppia meno valentinosa XD...più o meno!
Shika/Tema, ovviamente...
Sulle note di Che coss'è l'amour, di Vinicio Capossela
Spero di avervi incuriosito
Un bacione!
Roberta
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Altri, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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che cos'è l'amore


Che cos'è l'amor

chiedilo al vento
che sferza il suo lamento sulla ghiaia
del viale del tramonto
all' amaca gelata
che ha perso il suo gazebo
guaire alla stagione andata all'ombra
del lampione san soucì


Shikamaru si tirò i capelli, stringendo tra i denti l’elastico.
La finestra sbatté con forza, facendo dondolare il quadro con la barca, quello che sua madre diceva sempre che le ricordava il vecchio porto ( e Shikamaru si chiedeva sempre quanto dovesse essere stato orrendo, il vecchio porto).
Sbuffò, legando i ciuffi scuri nella classica coda alta, prima di sbadigliare rumorosamente.
-    una mano mai, vero pigrone?-
Temari teneva la porta con un piede, i capelli biondi e crespi agitati dal vento.
-    manco morto, fuori si scatena il finimondo –
La ragazza fece scattare la lingua irritata, trascinando dietro di sé l’amaca, divelta dalla tempesta improvvisa.
-    peccato…- Shikamaru l’affiancò, mani ben infilate in tasca - …era un così bel party – disse, osservando il gazebo deserto nel giardino, tutt’intorno le decorazioni sbattute lontano dal vento.
Temari spostò lo sguardo su di lui, piccata – a te dispiace solo dell’amaca, che non hai potuto usare per dormire, razza di pigrone! –
L’altro annuì, serio – mi sembra un motivo più che ragionevole – rispose, occhi socchiusi e espressione concentrata.
Temari sbatté la porta, borbottando – almeno aiutami a tirare via i festoni – disse, gelida, indicando con lo sguardo i cuoricini di carta pesta appesi un po’ ovunque – stupido San Valentino – concluse, uscendo nuovamente nel giardino.
Il ragazzo si sporse dalla finestra, osservandola camminare nel vialetto di ghiaia, lottando con il leggero spolverino contro il vento gelido. Si lasciò sfuggire un ghigno divertito quando la vide rincorrere uno dei trecento palloncini che Ino aveva seminato allegramente.
Temari ne afferrò uno digrignando i denti e Shikamaru lesse nel suo sguardo il pensiero di fare lo scalpo all’amica.
Sorrise nuovamente, lasciandosi cadere sul divano.
Effettivamente Temari aveva ragione: al primo segno di mal tempo se ne erano andati tutti, lasciandoli a sistemare la casa caotica.
Ma dopotutto avevano da fare. Quello era San Valentino.
E lui e Temari erano gli unici single.
…o almeno questo continuavano ad asserire.
-    rinunci già?- Shikamaru osservò Temari entrare nella stanza, sbattendo con furia la porta d’ingresso.
Lei lo fulminò con lo sguardo, gettando lo spolverino chiaro a terra, ancheggiando fino al divano con la mini cortissima – fammi spazio – rispose, tono furioso.
Shikamaru si scostò, sbadigliando.
Temari, intanto, aveva preso, nervosa, a giocherellare con un codino, guardandosi attorno spazientita.
-    ehy, Nara…- sussurrò avvicinandosi al ragazzo.
Shikamaru ruotò gli occhi su di lei, sbuffando.
-    …mi annoio – concluse Temari, litigando con la generosa scollatura della maglia.
Shikamaru lasciò un ghigno nascergli sulle labbra – ovvio…sei una seccatura -
La ragazza storse la bocca in una smorfia irritata, borbottando – inutile parlarti…sembri un disco rotto! – sbottò lei, voltandosi verso la finestra, volto tra le mani.
Shikamaru seguì il suo sguardo, osservando il sole scendere lento all’orizzonte.
-    e ora non ti fissare con le tue stupide nuvole – Temari lo fissava imbronciata, braccia strette sotto in seno, fermamente deciso a strabordare sia al reggiseno che dalla maglia viola.
Shikamaru sbadigliò, portando le mani dietro la nuca – al tramonto sono rosa. Il rosa è un colore da femmine –
-    e che cazzo c’entra?!- Temari gli era quasi saltata addosso, una gamba piegata attaccata al suo fianco ossuto
-    come se tu dicessi solo cose sensate!- rispose l’altro, spostando lo sguardo sulle ombre dei cuoricini appesi, lunghe linee scure sulla parete.
Temari digrignò i denti, mordicchiandosi il labbro inferiore.
Carnoso, umido e invitante.
Shikamaru distolse lo sguardo, pensando che i tre “elisir d’amore”, che Ino gli aveva a forza somministrato, dovevano avere all’interno qualche super alcolico particolarmente efficace.
-    Amaca –
Il ragazzo storse la bocca, stupito –scusa, puoi ripetere?-
Temari tirò fuori la lingua – A M A C A – sillabò, maliziosa.
L’altro deglutì rumorosamente, scansandosi quando lei gli rotolò vicino – e quindi?-
-    mi annoio perché non sto festeggiando San Valentino – chiarì la ragazza, tono saccente – e tu sai benissimo come farmi…passare la noia –
Shikamaru si passò teatralmente una mano tra i capelli – riuscirai mai a dirmi che ti faccio divertire? –
-    ti piacerebbe, piagnone! – sbottò lei, tirandogli l’orecchino.
-    E quindi?- riprese il ragazzo, staccandosi non senza difficoltà dalla presa di lei.
Lei si sollevò, sistemandosi la gonna con una mano, gesto stizzito – niente – borbottò, ricadendo pesantemente sul divano.
- questo coso è vecchio – Shikamaru batté stancamente un pugno sull’imbottitura – e tu non sei una piuma. Vacci piano seccatura -
Temari fece schioccare la lingua, irritata – se pensi di provocarmi così…- disse, accavallando le gambe tornite - …sbagli di grosso. Irritante piagnone stoccafisso –
Shikamaru ghignò – stoccafisso? – alzò un sopracciglio – di solito sei più…come dire “ ingegnosa”? –
-    di solito non sono così annoiata –
Il ragazzo si sporse, osservando il giardino, sempre più in condizioni disastrose – bhe, puoi sempre darti da fare lì – obiettò, canzonatorio – ora ha solo iniziato a diluviare -
-    ah ah –  rispose Temari, ironica – certo…- borbottò, afferrando al volo, e con una certa stizza, il palloncino che svolazzava allegro per la stanza.
Shikamaru allungò le gambe, sgranchendosi – era un’idea!- sbottò, mentre la ragazza digrignava i denti.
-    ah…seccatura…- le disse poi, alzandosi in piedi.
-    Bhe?- Temari sollevò un sopraciglio incuriosita, osservandolo stendere a terra quel che restava dell’amaca.
Il ragazzo prese a fischiettare, gettandosi sul tessuto ruvido – avevi detto che non potevo usare l’amaca?- chiese, derisorio – sottovalutavi il mio quoziente intellettivo – riprese, osservandola socchiudere minacciosa gli occhi.
-    oh, certo…sdraiarsi per terra su un pezzo di stoffa umida è davvero da “geni”…ma va, va!- sbottò Temari, stringendo i pugni.
Shikamaru ghignò malizioso, tirandosi a sedere di fronte a lei – c’è una cosa che non hai capito ancora…- l’afferrò per la vita, facendole perdere l’equilibrio.
Temari sbarrò gli occhi, cadendogli al fianco – ma che…-
-    …che mi dispiaceva non dividere con te l’amaca…- l’interruppe lui, portando una mano svogliatamente sulla spalla di lei.
La ragazza sorrise sbieca, avvinghiandogli le gambe attorno la sua – a dir la verità una mezza idea me l’ero fatta…- ammise, giocherellando con l’orecchino di lui.
Shikamaru sbuffò – mollami – mormorò, esausto.
-    te la sei cercata!- sbottò lei, ridendo.
Lui si divincolò, prima di aumentare la stretta, riuscendo, con esasperata lentezza ( e dopo una dura contesa), a far poggiare la testa riccioluta di lei contro il petto.
-    zitta, seccatura…- sussurrò, portandole una mano tra i capelli.
Temari chiuse gli occhi, sospirando – ok…tregua concessa – rispose, tagliente.
I due portarono lo sguardo sulla finestra, osservando il cielo cupo del temporale e la pioggia che batteva irriverente al vetro.
- bhe…alla fine non è stato così brutto, come san Valentino…- mormorò Temari, seguendo la linea sottile degli addominali di lui sotto la camicia
- ah bhe…poteva andare peggio – l’interruppe lui, ricevendo l’occhiata truce della ragazza - ..ma mi va benissimo così – si affrettò a rispondere.
E il tuono che sorprese i due, li colse abbracciati, le bocche unite, le mani intrecciate.
Sarà questo, allora, l'amore?


Scusate...ma non potevo esimermi dallo scrivere una shikatema sanvalentinosa! l'opzione era tra due...questa è la prima, nei prossimi giorni arriverà l'atra.
Per la scelta prendetevela con Cami! :P hola sempai!
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Un bacione!

Roberta










  
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