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Autore: WinryRockbelltheQueen    14/02/2008    4 recensioni
Rimaste entrambe orfane,per morte bianca dei genitori,le due vennero "adottate" dagli studiosi che lavoravano in quell'azienda farmaceutica. Visto che le due non furono mai registrate all'anagrafe,agli ex-colleghi dei loro genitori non parve una cattiva idea sperimentare alcuni nuovi farmaci prima sugli animali,poi su di loro. Le povere due subirono la maggior parte degli effetti collaterali più gravi,quali depressione,sbalzi d'umore,crisi da personalità multipla e,nei casi più gravi momenti di instabilità mentale. Non si può certo dire che le due ebbero un'infanzia felice,ed un contatto improvviso con il "mondo esterno" era comuqnue pericoloso.
Possiamo anche dire che quella che subì in modo più violento gli effetti dei test fu la bionda. Almeno esteriormente. Era lei quella che,soprattutto,sostituiva lunghi momenti di stabilità a momenti di estrema fragilità e/o pazzia. L'unico modo che gli "adulti" avevano per calmarla,era farla giocare con un po' di creta o d'argilla modellabile. Ultimamente,di nascosto,iniziava a rendere le sue creazioni esplosive,inserendo dei piccoli petardi nelle statuette.
- Konan? Konan? Ehi,Konan,ci sei?- la sua mano sventolava davanti gli occhi di lei,sempre insepressivi.
- Konan?- ripetè di nuovo quel nome. La ragazza afferrò il polso che le scorreva davanti,e torse il braccio.
- Ma sei scema?! Mi fai male!!- la ragazza rimase zitta,e mollò il polso.
- Dovresti smetterla. Arriveranno le guardie di turno e ti stringeranno una vite per azzittirti.- commentò la ragazza di nome Konan.
- Salve Konan-chan,salve Deidara-chan. Mi chiamo Tobi! E loro sono i miei amici...Itachi-san,sempre zitto zitto,Kisame-san,la balia di Itachi,Hidan-san,il religioso, Kakuzu-san,lo scroccone,Sasori...anche lui sempre zitto zitto...Pain,il capo e...Zetsu-saaaaaaaaan! Zetsu-saaaaaaaaaan! Guarda qua chi c'è!!-
"Bla,bla,bla. Ma quanto parla questo qua?" pensò Konan,mentre chiudeva gli occhi.
" Parla parla,urla urla. Ma che vuole?" pensò Deidara,mentre cercava di non urlare.
Già Già. In questa fic,Deidara è una ragazza.
E' vietato inserire codici di Word nelle introduzioni, che per altro qui avevano anche deformato la pagina poichè non chiusi.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Akatsuki, Deidara, Tobi, Zetsu
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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01: Screewy Girls in a Cursed Garbe.

- Konan? Konan? Ehi,Konan,ci sei?- la sua mano sventolava davanti gli occhi di lei,sempre insepressivi.
- Konan?- ripetè di nuovo quel nome. La ragazza afferrò il polso che le scorreva davanti,e torse il braccio.
- Ma sei scema?! Mi fai male!!- la ragazza rimase zitta,e mollò il polso.
- Dovresti smetterla. Arriveranno le guardie di turno e ti stringeranno una vite per azzittirti.- commentò la ragazza di nome Konan.

Occhi neri,senza mai nessun riflesso. Un riflesso che perse sin dall'infanzia. Capelli blu,come il mare,lunghi fino alle spalle. Viso lungo ma non gentile,non se lo poteva permettere. Esile come l'origami di una farfalla, forte come il vento in tempesta. Konan.

Dal canto suo,l'interlocutore di Konan mise il broncio, ripose le ginocchia al petto ed incrociò le spalle,voltandosi e guardando verso la finestra della loro stanza,simile ad una cella scomoda.

L'unico occhio visibile blu cobalto,uno sguardo pazzo e determinato. Uno sguardo che colpisce....fatalmente. Capelli dorati, lunghi,che arrivano fino a metà della schiena. Visino ovale,coperto quasi totalmente da una ciocca di capelli che ne copre la parte sinistra. Una fascia che non leva mai. Nè canna di bambù,nè quercia. Un'altra ragazza.

- Sei sicura di voler scappare? A me pare un'idea un po'...-
- Ssst Konan!- la zittì la bionda - Ho detto che la mia è una buona idea,quindi lo sarà.-
- Tu sei troppo sicura...-
- Andremo via da questo schifo di posto e ci comporteremo come due ragazze normali!-
- Non possiamo!-

Non potevano,Konan aveva ragione. Rimaste entrambe orfane,per morte bianca dei genitori,le due vennero "adottate" dagli studiosi che lavoravano in quell'azienda farmaceutica. Visto che le due non furono mai registrate all'anagrafe,agli ex-colleghi dei loro genitori non parve una cattiva idea sperimentare alcuni nuovi farmaci prima sugli animali,poi su di loro. Le povere due subirono la maggior parte degli effetti collaterali più gravi,quali depressione,sbalzi d'umore,crisi da personalità multipla e,nei casi più gravi momenti di instabilità mentale. Non si può certo dire che le due ebbero un'infanzia felice,ed un contatto improvviso con il "mondo esterno" era comuqnue pericoloso.

- Ehi,ti sei addormentata?- Konan scese silenziosamente dal letto per avvicinarsi all'amica,che da più di venti minuti era ferma nella stessa posizione fetale.
- Rispondimi!!- Notò che la ragazza aveva l'unico occhio spalancato. Nonostante le labbra fossero coperte,dalle pieghe della pelle subito sotto gli zigomi si potè apire che la bionda stava sorridendo.
- Argilla...- sussurrò.
- Che cosa hai detto?-
- Userò la mia argilla...-

Possiamo anche dire che quella che subì in modo più violento gli effetti dei test fu la bionda. Almeno esteriormente. Era lei quella che,soprattutto,sostituiva lunghi momenti di stabilità a momenti di estrema fragilità e/o pazzia. L'unico modo che gli "adulti" avevano per calmarla,era farla giocare con un po' di creta o d'argilla modellabile. Ultimamente,di nascosto,iniziava a rendere le sue creazioni esplosive,inserendo dei piccoli petardi nelle statuette.

- Parla,cosa vuoi fare con la tua argilla?!-
- La farò esplodere. Esploderanno sulla faccia di tutti. Tutti moriranno e noi saremo libere.- la bionda fece un sorriso paonazzo,assumendo uno sguardo omicida. Il caso volle che una guardia passasse per di lì,sentendo l'ultima frase della ragazza dall'occhio blu. Di scatto,sfilò un cacciavite dalla tasca,ed aprì la stanza delle due.
- Che cosa hai detto,biondina?!- chiese iracondo l'uomo. Egli s'avvicinò alla ragazza accucciata con passo pesante ed aria infuriata,sollevnadola la ciocca che copriva l'occhio sinistro. Eccolo lì il punto debole della biondina. Il dispositivo.
Il dispositivo era una specie di esperimento per testare la resistenza dell'occhio umano. Questo dispositivo era formato da due lenti,una principale,ed una poco più piccola affiancata a quest'ultima. Ne comparivano anche altre,chiuse da un obiettivo: si arebbero aperte solo su impulso nervoso del paziente. Il vero scopo di questo dispositivo era quello di migliorare il raggio di vista. Consentiva di eseguire uno zoom. Il principale scopo della Casa era, invece, quello di riuscire a crearne soltanto una lente a contatto o una montatura,ma volevano prima testare la capacità del vetro in sè. A quanto pare,la ragazza biona faceva proprio al caso loro. Il dispositivo fu fissato alla pelle della ragazza attraverso delle viti,e stringerle per mezzo di un cacciavite,o a mano,era il miglior sedativo esistente.
- Che cosa hai detto? Su avanti,ripeti...ripeti...vuoi farmi fuori?- iniziò a fare il suo dovere col cacciavite,stringendo smepre di più la vite dello zigomo,quella che la faceva soffrire di più. Stillò qualche goccia di sangue.
- Ti permetti di sanguinare,brutta bast...- l'uomo si staccò bruscamente dall'occhio edlla ragazza,sentendo fischiettare un collega. Uscì e fece come se neinte fosse.
- Konan,Deidara...- fece come un inchino e continuò il suo giro.
La ragazza dai capelli blu si butto sull'amica,abbracciandola.
- No,Deidara tranquilla...ora passa,ora passa...- sussurrò,soffocando i gemiti di dolore dell'amica.
- Mamma...- sussurrò la bionda. Iniziò a dondolarsi.
- Mamma...mamma,mi sono fatta male alla guancia...Mamma,me lo metti un cerotto?-
- Mamma non può...Deidara,mamma non c'è...-
- Si,mamma c'è. E' che è in bagno...mamma? Mamma? Cos'è quel sangue? Mamma...- Deidara lanciò un urlo,che venno bloccato da Konan.Le tappò la bocca con una mano,una mano che Deidara morse. La blu aggrottò la frone,senza fiatare. Fece stendere l'amica e le rimboccò le coperte. Si avvicinò alla porta e chiamò a gran voce degli psicofarmaci,per al calmare Deidara. La guardia di prima si avvicinò e parlò dalla fessura praticata sulla porta.
- Che diavolo vuole quella stronza?-
- Non te. Chiamami l'infermiera.-
- Il mondo è pieno di piccole tr...- l'uoo non riuscì a finire questa frase,poichè venne afferrato dalla blu per un colletto,e gli puntò una penna tra gli occhi.
- O mi chiami l'infermiera,o giuro che uso questa dannatissima bic per avarti quelle due cose che potrebbero definirsi bulbi oculari.- Deidara dal letto lanciò un altro urlo,stavolta implorando che non le fosse impiantato il dispositivo. La guardia,che conosceva bene quelle due, si affrettò ad andare a chiamare un'infermiera,che non tardò ad arrivare. Una donna che so portava dietro un carrelletto entrò timorosa nella stanza,sotto gli occhi attenti e cattivi di Konan,che era attenta ad ogni singolo passo dei presenti nella stanza. Deidara,ormai quasi addormentata, si lasciò iniettare il sedativo tranquillamente, tornando alla normalità per pensare alla loro fuga. La guardia e l'infermiera uscirono di fretta dalla stanza,spaventati.

- Ehi,Deidara...come va?- Konan,seduta sul suo letto,si sporse un po' in avanti per vedere l'espressione della ragazza. Deidara si voltò lentamente,cercando di sorridere chiudendo l'occhio.
- Come vuoi che vada?- ed aggrottò la fronte - fa sempre male...e poi questa crisi non ci voleva proprio...Questi sedativi mi fanno vedere doppio!- A Konan scappò una leggera risata,che fece allargare il sorriso a Deidara.
- Però ne sono ancora convinta. - disse la bionda.
- Di cosa?- chiese di rimando la blu.
- Che prima usciamo di qui meglio è.-
- Convinta tu.-
- Se,sul serio,utilizzassi l'argilla,riusciremmo ad uscire?-
- Dovrai fare entrare qui parecchia gente.-
- No,usciremo noi. Ci andremo a fare un giretto,salutando tutte le guardie...- Konan si fece dubbiosa alle parole di Deidara,e si alzò dal letto per chiamare di nuovo qualcuno.
- Che c'è?- chiese esasperata un'infermiera di turno.
- Vogliamo uscire.- disse la blu.
- Mi sa tanto che non potete.-
- Mi sa tanto che,se riesco a prendere un foglio in fretta,riesco a tagliarti la fronte.- l'infermiera non si spaventò affatto.
- Pensi di andare avanti a minaccie?- Konan prese un foglio e lo passò velocemente sulla fornte della donna,che stillò una piccola goccia di rosso.
- L'ho detto che lo facevo. Fa male?- disse lei,consapevole che le ferite da carta duolevano sempre più delle altre.
- Guarda che se non rispondi il foglio passa alla gola.- Stupida. Pensava che con la carta potesse praticare una ferita grave alla gola della donna?
La mania che la ragazza dai capelli blu aveva per la carta,nacque insieme alla mania che aveva la bionda per l'argilla e gli esplosivi.
Sin da piccola,non potendo uscire mai da quell'edificio,cercava di crearsi un suo mondo con gli origami di carta colorata. Venne subito a sapere che la carta poteva procurare ferite dolorose,e decise di utilizzare quest'informazione a suo favore. Quelle piccole ferite facevano tanto,tanto male,oh sì. E quindi,se non fosse stata una ferita,ma due,tre,molte di più,il fastidio avrebbe portato il ferito a piegarsi alla volontà di chiunque potesse placare quel dolore.
L'infermiera fece uscire le due ragazze alla svelta. Konan prese Deidara per l'indice ed il medio,invitandola ad alzarsi.
Appena fuori,le due iniziarono a chidere quale guardie fossero di turno quella sera.
- C'è anche il brutto ba...ehm,l'uomo che ha stretto la vite?- la signora della reception annuì,e Deidara tirò fuori una piccola quantità di argilla,nella quale era impastato un petardo. Pensò...sarebbe bastato cosa per far esplodere i ragnetti d'argilla che tanto amava? Di certo non poteva contare sulle vie di areazione,visto che l'argilla,inumidita,inizirebbe ad espandere il suo odere di terra bagnata e a mettere in allerta tutti. Un modo per far esplodere quei piccoli gioiellini c'era. Bastava che...no,no,impossibile. Forse,se avrebbe trovato qualcosa che reagisse all'aceto...no,nemmeno. Bisognava optare per gli acidi...un acido che potesse corrodere una miccia,o qualcosa simile...forse poteva utilizzare uno dei dispositivi dei laboratori! Un chip...o anche un semplice meccanismo. Qualcosa che,dopo un breve attimo,innescasse un qualcosa per far partire l'esplosione. Fu così che lasciò Konan per i corridoi del pino terra,per dirigersi nello stanzino di servizio. Entrò silenziosa e si appropriò di qualche striscia di carta abrasiva,staccandola miseramente dalle scatolette inutilizzate di fiammiferi. Si chiuse in camera ed iniziò a pensare sul modo di agire.

Konan preferì lasciare Deidara, e continuare nel suo giretto per il primo piano,passando ai pian i successivi. Vide qualche dottore insieme a due guardie gustarsi un caffè nell'area relax.
- Bon pomeriggio,Konan. - salutò una delle dottoresse. I colleghi la imitarono.
- Buon pomeriggio a voi.- salutò acida lei.
- Qualche problema?- chiese un dottore particolarmente irritato.
- No,nessuno - sorrise - volevo solo fare un giretto. Ultimamente quella stanza mi pare tanto scomoda....- affievolì il sorriso e continuò la sua camminata. Ignorò totalmente i commenti sprezzanti di qualcuno,allentando il passo. Aveva proprio voglia di uscire di lì. Uscire e vedere. Uscire e scoprire. Uscire e volare. La ragazza sospirò, cercando qualcosa nel vuoto. Venne interrotta da un infermiere che le chiese - gentilmente,ma quasi timoroso - di tornare nella stanza,poiché la "signorina Iwa",come la chiamò l'uomo,la "desiderava con impazienza".
- Ho capito...ma che fai,tremi? Sei percaso nuovo?- la blu ricevette come risposta un sussulto spaventato.
- Mica ti ammazzo.- disse con indifferenza,portando le mani incrociate dietro la nuca. A qual putno,l'uomo guardò ancora più preoccupato Konan.
- Che c'è?- chiese.
"Mi sa che sto parlando da sola..." pensò esasperata.
- Desidera...qualcosa?- chiese l'infermiere.
"Quasi quasi lo spavento questo povero disgraziato..." cotniuò a pensare ella divertita.
- In realtà qualcosa che vorrei ci sarebbe...- disse.
- Come posso esserle utile?-
- Portandomi un bel coltello affil...- l'infermiere scappò impaurito,e Konan iniziò a ridere divertita come non mai. Entrò nella stanza,dove un'entusiasta Deidara la attendeva.
- Eh, ehi Konnie! Guarda qua!- Deidara prese in mano una statuetta di argilla e le diede una piccola botta,dopodiché la buttò fuori dalla finestra.
- Beh?-
- Guarda! Tre,due...uno! Bang!- la statuetta esplose, lasciando le due "meravigliosamente allibite".
- Vedi? Siamo fuori!-


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Salve! Carina la ficcy? Fatemelo sapere!! Beh...a dir la verità l'idea di una Konan "pazza" e un Deidara "girl version" e "pazza psicopatica" mi ronzavano in testa da un po'...(l'ora dia rtistica fa miracoli,l'ho semper detto! E anche le passeggiate per la scuola fanno bene Hi hi xD)...
Evaderanno le due?
Come si inseriranno nella società odierna?
(Non lo so nemmeno io che sono l'autrice =.=''')
Vedremo!!


Winry!

  
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