Film > Un mostro a Parigi
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Autore: Malanova    07/08/2013    2 recensioni
E' passato un mese da quando Francoeur è ritornato all'Oiseau rare ed è diventato a tutti gli effetti il partner cabarettistico di Lucille. Ma una misteriosa ragazza arriva a Parigi insieme al circo Claire de lune e una serie di piccoli eventi vedranno il musicista di nuovo in pericolo. Sperando di riuscire a fare ciò che ho scritto; vi auguro una buona lettura. Attenzione: la storia è stata aggiustata facendo si di aggiungere piccole particine e togliendo qualche incongruenza. Grazie e alla prossima!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francœur, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il prefetto Paté aprì lentamente gli occhi, cercando di ignorare il mal di testa che pulsava su una tempia. Era seduto su del terriccio battuto piuttosto secco mentre i polsi erano legati da una spessa corda. Dimenò le braccia, cercando di sfilarsi i guanti cosicché potesse liberarsi. Ma la corda era così stretta che, dopo un paio di tentativi, dedusse che era tutto inutile. Si guardò attorno. Era rinchiuso in una gabbia dalle sbarre di ferro molto robuste, con quattro ruote da carro e con la vernice rossa che si stava scrostando. Sicuramente doveva essere stata fatta per tenere gli animali pericolosi al suo interno. Non era lì dentro da solo: tutti i suoi agenti erano nelle sue stesse condizioni.

Carlotta, vedendo che Paté si era ripreso, camminò sulle ginocchia e si avvicinò. “Oh, Anton!” esclamò lei, molto sollevata “Per fortuna stai bene, mio caro! Mi sono così preoccupata quando quei buzzurri di artisti ti hanno trascinato qui con la testa che ti sanguinava e privo di sensi …” “Devono avermi colpito quando ho cercato di fermare il signor Cyfer quando stava inseguendo Maynott … Come sospettavo; il Direttore mi stava mentendo sulla sua evasione!”.

Appena ebbe finito di pronunciare queste parole; Paté vide Maynott e il Direttore dirigersi verso il limitare della radura. L’ex prefetto voltò distrattamente la testa e lo vide “Ah, Paté! Guarda com’è piccolo il mondo …” sghignazzò avvicinandosi alla gabbia “Come al solito vedo che non sei riuscito a farti gli affari tuoi … Ti piace la tua sistemazione?” “La gradirei molto di più se al posto mio ci fosse lei!” rispose Paté fissando il suo interlocutore con rabbia. Maynott si mise a ridere “Ah, ah, ah! Vedo che finalmente hai imparato ad avere un po’ di senso dell’umorismo … Molto bene!”. Allungò il braccio e lo prese per il bavero così improvvisamente che il prefetto non fece in tempo a ritrarsi. Si ritrovò con il viso pigiato tra le due sbarre di ferro e a pochi centimetri dal viso dell’altro. Maynott stava per mettergli una mano attorno al collo ma Cyfer lo richiamò “Victor, per il momento lascia stare il capo della polizia … Ci servirà dopo …”. Poi l’uomo puntò i suoi occhi di ghiaccio sulla figura della signora Carlotta “Altrimenti come facciamo a convincere la signora a rivelarci dove è nascosta sua nipote?”. Maynott lasciò andare Paté, un po’ riluttante, ed affrettandosi a raggiungerlo.

La donna posò la testa sulla spalla del prefetto, singhiozzando. L’uomo cercò di consolarla “Andrà tutto bene mia cara … Non disperarti così tanto … Perdonami per averti coinvolto in tutto questo …”. Passarono diversi minuti, nel più assoluto silenzio. La signora Carlotta era ancora abbracciata al suo prefetto fino a che … lui sentì il rumore di una corda rompersi.

Paté si ritrovò improvvisamente con le mani libere. Stupito si girò su sé stesso e vide la signorina Kalima, ancora vestita con il suo costume di scena. In una delle quattro mani stringeva con forza un pugnale dal manico nero. “Fate silenzio … vi porterò via da qui …” sussurrò la ragazza tutto d’un fiato. Dette il pugnale al prefetto e aggiunse “Vado a legare i cavalli alla gabbia … Voi intanto liberate gli altri …”. Stava per allontanarsi quando Carlotta le sussurrò “Dirigeteci verso l’Oiseau Rare: mimetizzata con i mattoni del locale c’e una piccola porta che conduce alla cantina del mio locale. Da lì si può raggiungere l’appartamento di Lucille … Sono sicura che tutti si trovino lì …” “Molto bene” annuì la circense e si rivolse di nuovo a Paté “Quando vi darò il segnale; dite ai vostri uomini di reggersi forte alle sbarre”. Radunò in fretta due magnifici destrieri dal manto castano e li legò insieme. Flora e Fauna la raggiunsero di corsa “Bambine!” le rimproverò Kalima “Che cosa ci fate qui?! Vi ho detto di rimanere insieme a Madame Gould! E’ troppo pericoloso per voi …”. “Noi veniamo con te!” sibilò Flora “Siamo o non siamo le tue apprendiste? Se ci capita qualcosa sarà tutta colpa tua perché sarà segno che non c’hai insegnato bene …” aggiunse Fauna. La ragazza fece un sospiro esasperato ma non poté fare a meno di sorridere a tanta cocciutaggine. Allora mormorò “D’accordo …”. Le prese e le fece sedere sulla panca, poi le raggiunse e sussurrò dietro di sé “Mr. Paté, Madame e voi altri; tenetevi forte!”.

Senza aspettare risposta; prese le briglie dei cavalli e le fece schioccare. La gabbia fece uno strattone improvviso, che fece perdere un po’ l’equilibrio ai prigionieri, e si allontanarono rapidamente. Tra le ombre dei alberi, però, un altro dei fratelli Rui aveva spiato i movimenti della trapezista. E come se non bastasse aveva sentito tutto.

  
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