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Autore: zacra    07/08/2013    2 recensioni
"never enough" letteralmente significa , mai abbastanza, ed è così che si sentono i personaggi principali di questa FF .... mai abbastanza, felici, tristi, arrabbiati.... non raggiungono mai alcun apice....
questo è il mio ultimo lavoro, nato alle 3 di notte della festa di S. Patrizio.... spero possa piacervi
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sei ostaggio di te stesso, delle tue mancanze.”
(M. Mazzantini)
 
Il tour era iniziato, quella era la loro prima serata, erano in Inghilterra per un festival di musica rock, Jared era seduto ad osservare i fonici sistemare le ultime cose sul palco prima che tutto iniziasse, si passò una mano sul viso, dovevano ancora cominciare e lui si sentiva già a pezzi, prese una bottiglietta d’acqua e bevve avidamente, la voce di Emma interruppe il suo vagare nei pensieri, doveva parlargli di alcune cose, si voltò verso di lei e le sorrise, si era spesso chiesto cosa sarebbe stato  di lui nel caso lei fosse venuta  a mancargli per un qualunque motivo, la considerava la sua migliore amica , quasi una sorella anche se sapeva che ad un suo cenno lei sarebbe diventata anche altro.
-          Tutto ok allora ?- disse Emma guardandolo.
-          Certo, va bene come avevamo deciso prima, grazie- le disse prima che lei si allontanasse con uno dei tecnici.
Ariel era seduta a terra accanto al water aveva appena vomitato , non era mai stata tanto nervosa in tutta la sua vita.
-          Tutto bene?- disse Gan bussando alla porta del bagno.
-          Dammi due minuti- gli rispose secca.
Si rialzò lentamente e tornò  verso il lavandino per  sciacquarsi il viso, allungò le mani sotto il getto fresco e se le passò lentamente sul viso.
Jared vide che Gan era ancora in attesa della sorella fuori dal bagno.
-          Che le prende? Dovete salire tra meno di venti minuti- disse avvicinandosi a  lui.
-          Lo so, non sta bene, non l’ho mai vista tanto nervosa- gli rispose sincero.
Jared entrò nel bagno senza troppi complimenti  e si chiuse la porta alle spalle.
-          Devi darti una regolata Ariel, non siamo alla fiera di paese e io non sono qui per dirti che ti capisco, c’è il mondo là fuori e io voglio che tu tiri fuori le palle e esci a testa alta, non ti azzardare a deludermi, ho investito troppo tempo su di voi- le disse serio guardandola negli occhi.
Ariel si raccolse i capelli su un lato e annuì silenziosamente, lui le fece segno di precederlo fuori  ed uscirono.
-          Possiamo andare- disse a Gan una volta fuori.
I tecnici sistemarono  le ultime cose e gli Zodiac si prepararono per il loro ingresso in scena, Gan e Liam furono i primi a salire sul palco seguiti da Max.
Jared raggiunse Ariel prima che salisse a sua volta.
-          C’è un bidone in ogni angolo se ti senti male ragazzina – le disse con distacco la stava trattando come un manager  che vuole solo il suo ritorno economico e sapeva che questo le dava fastidio, voleva che lei reagisse.
Ariel si diresse sicura verso il palco, sapeva quello che Jared stava facendo l’aveva provocata e aveva funzionato, pochi minuti prima nel bagno lo avrebbe preso a pugni , ma gli era anche grata.
Jared restò ad osservarli da dietro le quinte, Ariel aveva ritrovato la sicurezza che l’aveva sempre contraddistinta, si muoveva sul palco sicura, non aveva più l’aria della ragazzina impaurita che lui aveva fatto uscire dal bagno poco prima, ascoltò un paio di canzoni ed andò a finire di prepararsi a sua volta.
Ariel si sentiva tremendamente viva su quel palco, saltava da una parte all’altra e osservava il pubblico sotto di lei , verso la fine si voltò verso il fratello, avevano deciso di fare una delle nuove canzoni, lui le diede il via con la batteria e lei iniziò, quella l’avevano provata sempre da soli , era roba nuova persino per Jared e Shannon.
Ariel buttò su un lato del palco la bottiglietta finita, dovevano fare un ultimo pezzo ma lei doveva bere, si voltò verso il pubblico in cerca di un buon samaritano nelle prime file, una ragazza che doveva avere circa la sua età si sporse con una bottiglietta.
-          Grazie- le disse prendendola.
Bevve un paio di sorsi e la restituì alla biondina prima di riprendere da dove si era interrotta.
Finirono di suonare e tornarono dietro le quinte più eccitati di quando erano saliti sul palco.
-          Bel lavoro- disse Shannon sorridendo.
-          Grazie- rispose Max  felice come non mai.
Ariel si sedette su uno dei divanetti del camerino per riprendere fiato, Jared era poco distante da lei, le fece un cenno con la testa e poi tornò a concentrarsi su sé stesso.
Lei restò ad osservarlo in silenzio, era così concentrato su di sé che se fosse crollato l’intero stadio probabilmente lui non avrebbe fatto una piega, lo vide sistemarsi un ultima volta gli auricolari per poi voltarsi verso di lei.
Si diresse verso la porta e la guardò prima di uscire.
-          Non mi fai gli auguri?- le chiese.
-          Non ne hai bisogno, sei in grado di attirare l’attenzione su di te solo con lo sguardo e lo sai- rispose Ariel legandosi i capelli.
Lui sorrise e uscì.
Ariel restò sola per poco, la raggiunsero il fratello insieme a Liam e Max, erano ancora completamente increduli per quello che avevano provato quella sera.
-          Domani ci aspetta Londra ragazzi, ci pensate?- disse Liam lasciandosi andare sul divano accanto ad Ariel e mettendole un braccio sulle spalle.
-          Emma ha detto che partiremo con tour-bus alla fine del concerto e poi dormiremo in Hotel a Londra aggiunse Gan sorseggiando una birra.
-          Come mai così silenziosa?- chiese Max ad Ariel.
-          Penso di dover ancora realizzare quello che è successo- rispose lei stringendosi nelle spalle, ed era vero , in parte stava ancora metabolizzando tutto ma era ancora persa nei suoi pensieri, si chiedeva se ce l’avrebbero mai davvero fatta, e se in quel caso sarebbe andata bene, o le donne, le litigate e tutta la merda che si nasconde nel mondo della musica li avrebbero divisi.
Sorrise al fratello prima di rubargli la birra e tornare a vestire i panni della stronza sicura di sé.
Stavano aspettando Jared e Tomo fuori dal tour bus, così Ariel ne approfittò per fumarsi una sigaretta ,seduta su un gradino fuori dallo stadio dove avevano appena suonato, sentiva in lontananza le urla dei fan che stavano salutando Jared e Tomo, sul bus ormai dormivano tutti, Shannon era stanco, lo aveva visto salire sul bus e se ne era resa conto subito, non si sarebbe sottratto ai fan se fosse stato bene.
-          Me lo fai un autografo?- chiese la voce di una ragazza a pochi passi da lei.
-          Credo tu abbia sbagliato persona- rispose Ariel prima di alzare lo sguardo e accorgersi che era la ragazza che le aveva dato da bere durante il concerto.
La ragazza fece per allontanarsi delusa dalla risposta di Ariel.
-          Aspetta, scusami non sono abituata a queste attenzioni- le disse prendendole di mano il pennarello.
-          Dove?- aggiunse sorridendole.
-          Non lo so- rispose lei timidamente osservandosi i jeans ormai completamente coperti di scritte.
-          Mi è piaciuta molto la tua canzone  Rising star- aggiunse guardandola timidamente.
-          Suoniamo a Londra domani, se la vuoi risentire, il concerto è in uno stadio all’aperto quindi la senti anche da fuori senza pagare il biglietto- disse Ariel facendole l’occhiolino.
La ragazza bionda sorrise.
Ariel si avvicinò e le scrisse qualcosa sulla maglietta bianca.
-          Come ti chiami?- le chiese.
-          Beth- le rispose.
-          Ecco a te Beth- disse Ariel restituendole il pennarello, sentiva il fratello chiamarla dal bus, dovevano andare.
-          Grazie- disse Beth guardandola allontanarsi senza neppure aver letto quello che le aveva scritto sulla maglietta.
Beth osservò quello che Ariel le aveva scritto subito dopo che il bus ebbe abbandonato il piazzale;
“ don’t try to be mine, i’m a rising star. To Beth with love Ariel”, sorrise leggendolo, era la sua frase preferita dell’intera canzone, decise che sarebbe andata a sentirli anche il giorno seguente nella speranza di poter parlare nuovamente con Ariel fuori dal concerto.
Ariel si sedette accanto al fratello e guardò fuori dal finestrino , Beth era rimasta ferma a guardarli allontanarsi, l’aveva trovata immensamente dolce, tremava mentre le passava il pennarello, lei non ricordava di essere mai stata tanto emozionata ad aver accanto qualcuno in tutta la sua vita, la invidiava profondamente, aveva tutto quello che a lei era sempre mancato, posò la testa sulla spalla del fratello e cercò di riposare.
  
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