Film > Le 5 Leggende
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Autore: RoriStark    07/08/2013    10 recensioni
Una fanfiction ispirata alla storia delle 5 leggende, il personaggio protagonista di questa storia è Pitch Black e... una nuova arrivata..
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pitch, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il cavallo nitriva correndo veloce come il vento verso la radura immutata dove Pitch viveva. Al centro vi era lo scheletro di un letto e sotto di esso una grande buca. Usagi scese da cavallo spostando il letto mentre Onyx vi entrò di corsa. La giovane lo seguì gettandosi  nel buco e spuntando all’interno della grande grotta. Pitch era steso su una grande roccia nera, la mano alla fronte e gli abiti che colavano a terra come catrame. Appena vide Usagi però si alzò in piedi sebbene a fatica, la giovane rimase un attimo ferma a fissare lui, a fissare casa sua. Le lacrime cominciarono a cadere copiose lungo le sue gote, prese a correre verso di lui gridando il suo nome e si gettò tra le sue braccia stringendolo forte.

“sono tornata….”


Pitch rimase fermo un attimo, ma poi la circondò con le grandi braccia stringendola come poteva ed affondando il viso nei capelli bianchi di lei. Sembrava una bambina, si aggrappava a lui piangendo spaventata per tutto quello che aveva passato. La giovane che aveva terrorizzato i guardiani con un singolo attacco, ora sembrava la solita piccola e fragile Dahlia. Il giorno in cui si era sbucciata il ginocchio. Tremava come una foglia e Pitch prese a cullarla per farla calmare.

“hai aspettato tutto questo tempo…e io…io ti ho mandato via…ti ho ferito….Pitch…Pitch scusami ti prego…mi dispiace tanto…ti ho fatto male…”

“shhh…è tutto ok…è passato, adesso sei qui, è quello che conta…sei a casa…”

Sussurrò scostandola appena per baciarle la fronte, le passò una mano tra i capelli bianchi, un tempo la sua mano si confondeva tra i capelli neri di lei, ma ora vi era un contrasto impressionante.

“i tuoi capelli adesso sono del colore della luna…”

“e la luna fa sempre compagnia alla notte vero?”

“già…anche se….non credo di poter restare ancora a lungo, sono felice di essere stato illuminato dalla tua luce per tutto questo tempo..”

Dahlia scosse il capo prendendo il viso di lui tra le piccole mani bianche. No, non poteva morire, non poteva sparire ora che si erano finalmente ritrovati. Ora che aveva trovato di nuovo la sua casa. Non poteva lasciarlo morire così.

“no! No! Noi dobbiamo stare insieme, io ti salverò…te lo prometto!”
Portò le mani di Pitch sulla sua testa e lui prese ad accarezzarle le orecchie come aveva fatto la notte precedente mentre lei si appoggiava di nuovo al suo petto

“Cosa farebbe la luna se perdesse il suo cielo? Io…non perderò il mio…”

Sussurrò aggrappandosi a lui mentre Pitch rise appena stringendola a sé. Sembrava che un briciolo di speranza lo avesse illuminato di nuovo, almeno un poco, perché la sua presa divenne più forte e sicura mentre la sollevò in braccio. Era ancora molto piccola rispetto a lui e sembrava non fare fatica a sollevarla. La posò sul suo letto di sabbia nera. Lui si stese accanto a lei baciandole le labbra. Usagi si aggrappò a lui tirandolo verso di se, di nuovo si era avvinghiata a lui quasi tremando. Lui sorrise  cullandola piano

“sono qui, sono qui Da…Usagi…adesso dormi piccola mia…sei a casa…”

Il giorno seguente Usagi era nel paese in cui aveva incontrato Pitch per la prima volta, sperando che i guardiani non li avessero seguiti per interferire in qualche maniera.  Pitch era dietro di lei, nell’ombra e la seguiva in silenzio

“bene…andiamo al parco, a quest’ora i bambini stanno giocando là!”

“Usagi, loro non possono vedermi né sentirmi..”

“ma vedranno me”

Disse lei prendendolo per mano mentre arrivarono al parco. I bambini stavano giocando come loro solito, scherzando e rincorrendosi tra gli alberi . Usagi si fermò al centro del  grande giardino e con un battito di mani attorno a lei arrivarono come per magia una decina di coniglietti bianchi, materializzati dal nulla  lasciando una scia di brillantini dietro di loro, si affiancarono alla giovane. Sulle spalle avevano dei sacchetti pieni di mochi. Appena lei si schiarì la voce, i bambini si fermarono all’improvviso meravigliati

“il coniglio della luna…”

“ c’è il coniglio della luna!!”

Gridarono tutti felici mentre le correvano incontro per saltarle in braccio o prendere i Mochi dai coniglietti. Quando riuscì ad ottenere l’attenzione di tutti i bambini, li fece mettere in cerchio e lei si sedette in mezzo a loro allegra. Pitch intanto la osservava orgoglioso all’ombra di un albero e ogni tanto si scambiavano sguardi di intesa.

“bambini, voi sapete che io vengo qui dalla luna…”

“sìì!”

“vi piace la luna?”

“sì!!”

“sapete, la luna esce di notte per illuminarla e fargli compagnia..perchè anche nel buio c’è sempre un pò di luce. Io voglio bene alla notte, quando ero piccola mi ha salvata, protetta . Cosa farebbe la luna senza la notte?”

“…sparirebbe??”

Usagi sorrise alla bambina che le aveva risposto ed annuì appena mentre un coniglietto le portava un pezzetto di Mochi

“esatto, la luna sparirebbe. Ma la cosa peggiore, è che la luna perderebbe il suo cielo. Sapete bambini, io sono molto triste. Perché sto davvero perdendo il mio cielo. La mia notte”

Tutti i bambini la guardavano preoccupati, e molti di loro erano già pronti ad aiutarla, Pitch ne rimase quasi intenerito nel vederli tanto motivati.

“voi conoscete Pitch? O come le vostre mamme lo chiamano… l’uomo nero?”

“sì, ma i guardiani ci hanno detto che non esiste! E poi fa paura! E’ cattivo! un mostro!”

“vostra mamma vi fa paura quando vi sgrida?”

“sì! Ma lo fa perché..”

“vi vuole tanto bene…e sarebbe disposta a sembrare un mostro per proteggervi, vero?”

Tutti i bambini cominciarono a parlottare tra di loro, alcuni sembravano confusi, ma altri annuivano  sorpresi da quel ragionamento

“lui esiste, e soffre tanto… lui era la mia famiglia, quando ero piccola come voi, lui mi ha salvata e protetta… ora io, rischio di non vederlo più, perché nessuno crede in lui. Come vostra madre soffre nel rimproverarvi, anche lui sta male nel farvi paura, ma è questo il suo lavoro…”

“ha ragione il coniglio della luna!! Dobbiamo aiutarlo!!”

Disse un bambino alzandosi in piedi. Sorrideva mostrando la sua collezione di denti da latte caduti.

“dov’è ora??”

“è dietro di voi…potete vederlo, dovete solo crederci..”

Tutti si voltarono verso Pitch, ma rimasero fermi come se non vedessero nulla. Scrutavano in cerca dell’uomo nero ma nulla. Ancora non lo vedevano. Pitch allora si alzò mentre Onyx si avvicinò al suo fianco, allungò la mano verso di lui ed il cavallo si avvicinò al bambino che aveva parlato prima e lo prese con il muso portandolo poi in groppa. Il piccolo sembrò spaventato all’inizio, ma poi quando guardò in basso riuscì a vedere il destriero che cavalcava.

“wow è fichissimo!!”

Poi spostò di nuovo lo sguardo verso Pitch, ora anche gli altri bambini sembravano stupiti e meravigliati. Pitch si avvicinò a loro mentre il suo vestito si arricchiva di fasce dorate ed i suoi occhi ripresero vigore. Sorrise  avvicinandosi ad Onyx e sfiorandogli il muso

“è l’uomo nero!! Allora esiste!!”

“che…che figata!!”

Una bambina si avvicinò all’uomo nero tirandogli un lembo della veste. Lui si inginocchiò accanto alla bambina per ascoltare quello che aveva da dire. Aveva i capelli neri e gli occhi celesti, per un attimo gli sembrò di vedere la sua piccola Dahlia la prima volta che l’aveva vista

“signor Pitch!, allora il coniglio della luna è innamorato di te?”

“sì..e io sono innamorato del coniglio della luna, sai, quando era piccola era proprio bella come te”

Disse prendendola in braccio e posandola su un altro destriero, stavolta più piccolo, come quello che cavalcava Dahlia. Usagi stava per avvicinarsi quando sentì un rumore, gli altri non ci avevano fatto caso ma le sue orecchie sì. Dietro alla siepe vide i guardiani in riga ad osservarli, ma stavolta sembravano sorridere. Nord fece un cenno di consenso mentre dopo un po’ scomparvero. Sapeva che li avrebbe rivisti di nuovo, ma per fortuna li avrebbero rivisti di nuovo come amici. Con un sospiro di sollievo si avvicinò a Pitch abbracciandolo da dietro, sorrise mentre una lacrima le rigava il viso. Era felice, davvero felice. Finalmente era a casa, finalmente, la luna aveva ritrovato il suo cielo.

“però non fateci l’abitudine che vi porto sempre a cavalluccio! Se fate i cattivi e non ho almeno tre biscotti di cacao amaro sotto al letto vi toccherà mettervi dei pannolini prima di dormire!”



-- Ed eccoci arrivati alla fine di questa storia. Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta, ma soprattutto che vi abbia fatto riflettere sul mio punto di vista o(>//w//<)0 fatemi sapere la vostra impressione, cosa ne pensate di questa nuova inqquadratura di Pitch? Grazie mille per l'attenzione! un bacione! --   oRoriStarko
  
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