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Autore: DrunkBunny    07/08/2013    4 recensioni
Celeste, una ragazza di 17 anni, si ritroverà ad affrontare ostacoli che la metteranno in brutti rapporti con i famigliari e gli amici, dopo aver commesso il grave “errore” di innamorarsi del suo fratellastro…
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eeeeeeccomi quiiiiii! :') Questa volta non ho fatto tardi hai visto Angel Blue? u.u L'ho fatto per te<3
Comuuuunque....Matt ha baciato Celeste...Lei ha ricambiato il bacio...Billie si è incazzato :\ Come andrà a finire?
Leggete e lo scoprirete ;D
Spero vi piaccia anche questo capitolo :33
Alla prossima<3 (E anche questa volta non sarò la solita ritardataria, lo giuro *si mette una mano sul cuore* xD)
Rage&Love
Whatsername72


CAPITOLO 19: SEI SINCERO?

Quella mattina mi alzai molto presto, tanto che già alle 7.30 ero in cucina a fare colazione. Beh colazione non proprio, stavo solo bevendo un bicchiere di succo d’ananas.
Guardavo oltre la finestra e avevo la testa altrove. Pensavo a Matt, al bacio che ci siamo dati ieri sera. Mi toccai istintivamente le labbra col dito indice e sorrisi.
Improvvisamente qualcuno entrò in cucina aprendo la porta con un tonfo. Era Billie che mi aveva appena riportato alla realtà, interrompendo le mie fantasie.
“Ecco la dolce fanciulla che pensa al suo principe azzurro”
“Ah ma come siamo spiritosi sta mattina”
Aprì il frigo e vi sparì dentro. Ne riemerse poco dopo con la bottiglia di succo in mano. Si sedette di fronte a me e se ne versò un po’ in un bicchiere.
“Perché te ne sei andato ieri?” chiesi improvvisamente.
“Non credo siano affari tuoi!”
Alzai gli occhi al cielo e ricominciai a guardare di nuovo fuori dalla finestra.
“Tu invece, ti sei divertita con il tuo Matt?”
“Molto” gli risposi strafottente.
Billie sbatté il bicchiere così forte sul tavolo, che rischiò di romperlo in mille pezzi. Si alzò e fece per andarsene.
“Che c’è ti da fastidio che Matt mi abbia baciata? Mi sembrava di aver capito che non mi volessi più” lo provocai io.
“Puoi fare quel che cazzo ti pare, a me non interessa niente!” ribatté lui uscendo dalla cucina.
Mi alzai anch’io e lo seguì su per le scale. Quando lo raggiunsi lo fermai per un braccio.
“Che vuoi ancora?” mi fece lui annoiato.
“Voglio che mi spieghi perché cazzo prima fai il geloso e poi mi dici che non ti interessa niente di quello che faccio!”
“Io non sono per niente geloso di te! Sono io quello che non capisco come hai fatto a dimenticarmi così facilmente. Prima “Billie ti amo, torniamo insieme, ti voglio” e poi ti fai scopare dal prima che ti ritrovi davanti!”
“Prima di tutto non ci ho scopato con Matt e comunque non sono affari tuoi. Poi scusami se anch’io voglio essere almeno un po’ felice dopo che ho sofferto per un coglione a cui non gliene frega un cazzo di me!”
“Come mi hai chiamato?” sbottò Billie avvicinandosi ancora di più a me.
“Coglione! E non voglio dire altro, non vorrei traumatizzarti perché sai, i bambini rimangono scioccati nel sentire troppe parole non molto gentili”
“Ah e sarei io il bambino?”
“E chi se no, io? Sei tu quello che prima dice di amarmi, poi mi lascia senza nessun motivo, poi fa il geloso ma lo nasconde dicendo che non gli interessa niente di me”
“Parla quella che prima dice di amarmi e poi se ne va con qualcun altro!”
Billie fece un altro passo in avanti e io indietreggiai. Ma inciampai e persi l’equilibrio, cadendo giù dalle scale.
“Cele, no!”
Billie cercò di acchiapparmi ma non ci fu niente da fare. Rotolai giù e alla fine finì per terra, svenuta, sbattendo la testa al pavimento.

***

“Finalmente ti sei svegliata”
Aprì gli occhi e mi ritrovai circondata da Matt, Gaia, Mike, Tré e Billie.
“Cele come stai?” mi chiese Gaia preoccupata.
“Insomma…” mi misi seduta sul letto e mi toccai la testa dove notai di avere un cerotto. “Sono ferita?”
“Hai sbattuto la testa contro il pavimento molto forte, ti sei procurata un taglio abbastanza profondo sulla fronte…” mi rispose Billie. Aveva un’espressione dispiaciuta.
“Ma come sono caduta?”
Billie nel sentire questa domanda abbassò prima lo sguardo, poi uscì dalla mia camera.
“È stata colpa sua!” esclamò Matt irritato. “Io lo ammazzo!”
“No, Matt, per favore!”
Ma era troppo tardi, era già sparito dietro la porta.
“Mike per favore, va da loro…Ho paura che succeda qualcosa” li chiesi gentilmente.
Mike annuì e andò anche lui. Ora vicino al mio letto c’erano sono Tré e Gaia.
“Non ricordi niente?” mi domandò Tré.
“Stavo litigando con Billie su per le scale e poi credo di essere inciampata…”
“Stavate litigando? Ancora?”
“Non è colpa mia se lui è un cretino a tutti gli effetti!” esclamai cominciando ad innervosirmi.
Improvvisamente sentimmo delle urla provenire da fuori.
“Hai visto come l’hai ridotta?!”
“Non sono stato io! È inciampata da sola!”
“Io penso che sia stato tu a buttarla giù dalla scale!”
“Ma che cazzo dici? Io non le farei mai del male!”
“Oh ma per favore, ora non farmi credere che ci tieni a lei”
“Io ci ho sempre tenuto a lei!” ruggì Billie.
“Ok, ora basta!” mi alzai e uscì fuori dalla camera.
“Lei amava me!” continuò Billie.
“Hai detto bene, amava te! Ora non è più così”
“E a te chi lo dice?”
“La volete finire voi due!” gridai. “Sembrate due ragazzini”
Matt e Billie si guardarono per l’ultima volta in cagnesco e poi incrociarono le braccia. Sono proprio due bambini!
“Matt va a casa” dissi poco dopo.
“Ma…”
“Vai, ci sentiamo più tardi”
Si avvicinò a me e mi diede un bacio, poi lanciò un’occhiataccia a Billie e scese giù per le scale.
“Tu levati dalla faccia quello stupido sorriso compiaciuto! Non l’ho mandato via di certo per fare un favore  a te!” esclamai poi rivolta a Billie.
Incominciò a girarmi la testa. Mi poggiai automaticamente una mano sulla fronte. Cercai di mantenermi al muro, ma rischiai di cadere per terra. Per fortuna Tré era proprio dietro di me e riuscì a prendermi in tempo.
Mi prese in braccio e mi portò di nuovo in camera, seguito da tutti gli altri, compreso Billie. Mi stese lentamente sul letto.
“Mi scoppia la testa…” balbettai.
“Vado a prenderti un bicchiere d’acqua” mi disse Tré dandomi una carezza sulla fronte.
Mike fece segno a Gaia di uscire, e così fecero. Rimasi da sola con Billie…
“Mi dispiace…” disse all’improvviso lui.
“Tranquillo Billie, non ti sto dando la colpa di niente…”
Si sedette di fianco a me e mi sfiorò la fronte. Feci una smorfia di dolore quando mi toccò la ferita.
“Scusa…”
Scossi il capo come per dire che non era niente.
“Ti ho sentito prima. Hai detto a Matt che tu hai sempre tenuto a me…è vero?”
Ma prima che potesse rispondermi, mio padre, insieme ad Elisa, Tom e Miriam, comparvero sulla soglia della porta di camera mia.
“Mio Dio Cele, che ti è successo?”
“Non è niente papà, sono solo caduta dalle scale”
“Sei solo caduta dalle scale? Ti sembra una cosa da niente?!”
“Ma sto bene, ho solo un piccolo taglio sulla fronte, nient’altro…”
“Fa vedere…”
Elisa si avvicinò e mi tolse dolcemente il cerotto. “È abbastanza profondo. Dovremmo disinfettarlo, che dici?”
Annuì.
“Torno subito allora” Elisa mi accarezzò la guancia con la sua mano liscia e delicata, poi uscì.
“Sicura di stare bene?” mi domandò ancora preoccupata mia sorella.
“Tranquilla, sto bene…”
“Ma come hai fatto a cadere?”
Lanciai uno sguardo a Billie, che subito abbassò il suo.
“Stavo salendo le scale di corsa per venire qui in camera, siccome mi stava squillando il cellulare, e sono inciampata…” mentì. Poi mi girai verso di lui e li sorrisi. “Menomale che c’era Billie…”
Ricambiò il sorriso, un po’ sollevato.
Elisa ritornò in camera con in mano la bottiglia di disinfettante, un po’ di ovatta e un cerotto pulito. Si avvicinò al letto e Billie le lasciò il posto per sedersi. Cominciò a picchiettarmi piano sul taglio con un pezzo di ovatta imbevuto di disinfettante. Sussultai, bruciava…
“Lo so brucia, però così guarirai presto” mi rassicurò Elisa con tono materno.
Finito mi coprì la ferita col cerotto.
“Ti lasciamo sola…” disse mio padre lasciandomi un dolce bacio sulla fronte.
Uscirono tutti…tutti tranne Billie.
“Tu non vai?”
Billie si mise inginocchio vicino al mio letto e mi prese la mano.
“No, rimango qui con te…”
“Devi farti male più spesso, Cele, almeno non litigate come due bambini rompipalle”
Tré era appena rientrato in camera insieme a tutti quanti gli altri.
Io e Billie ci mettemmo a ridere.
“Fammi posto!” esclamò poi tuffandosi sul mio letto, di fianco a me.
“Ma non puoi sederti a terra o su una sedia come tutti gli altri?”
“Ehm…no!”
Alzai gli occhi al cielo e sorrisi.
Passammo tutta la mattinata che restava e il pomeriggio a chiacchierare, ascoltare musica e cantare a squarciagola, a guardare la Tv, ma soprattutto a cercare di fare tacere Tré che non la smetteva di raccontare battute idiote.
“Qual è il colmo per un albero di Natale?”
“Oh no, ci risiamo!” esclamò Mike.
“Essere conciato per le feste!” si rispose da solo Tré ridendo come un cretino.
Nessuno si mise a ridere, tranne lui.
“Oh andiamo, questa era bella”
“Si Tré, certo” dissi io battendoli un’amichevole pacca sulla spalla.
“Smettila, mi fai sembrare un ragazzo andicappato!” fece offeso incrociando le braccia.
“Perché non lo sei?”
Prese un cuscino e cercò di tirarmelo addosso.
“Attento Tré, io sono rotolata giù da una rampa di scale, potrei sentirmi male”
Tré abbassò il cuscino, deluso. Ci mettemmo tutti a ridere.
Erano le 22.30 quando mi girai verso Tré, lo abbracciai e mi addormentai con lui al mio fianco. Ero davvero stanca….
  
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