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Autore: SilverLeaf    07/08/2013    1 recensioni
Quinto anno. Draco è consapevole di diventare, un giorno, un Mangiamorte come suo padre; ansie e paure lo divorano durante la notte e forse, non si sente ancora pronto per il destino che lo attendeva.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Mi trovavo davanti alla tomba dei miei genitori; Lord Voldemort immobile a qualche passo di distanza mi fissava con espressione vuota. Tremavo, continuando a leggere i nomi incisi nella pietra; non osavo guardarlo, non osavo fissare negli occhi l'assassino di mio padre e mia madre, non osavo fissare il mio assassino. Era il destino che mi attendeva; sarei morto per la mia stupidità e incapacità di portare a termine una piccola e semplice missione. Cosa c'era di tanto difficile nel catturare Potter e portarlo da lui? Un sfruscio leggero mi fece capire che l'Oscuro Signore aveva puntato la bacchetta contro di me, non chiusi nemmeno gli occhi. Volevo conservare l'ultimo ricordo dei miei genitori. Un fascio di luce verde e mi risvegliai di colpo sopra il letto a baldacchino della mia camera ad Hogwarts. Avevo la fronte sudata e respiravo a fatica. Mi passai una mano tra i capelli biondi e guardai disperato il soffitto verdastro della camera. Era accaduto ancora una volta. L'ennesimo incubo da quando avevo saputo che l'Oscuro Signore era ritornato. Con mio padre Mangiamorte dovevo esserne felice, fare i salti di gioia come feci appena saputa la notizia e invece mi ritrovavo tutte le notti ad avere incubi. La figura di lui che uccideva tutta la mia famiglia non mi dava tregua e mi faceva sentire uno stolto codardo. Da quando era ricominciata la scuola, poi, non mancava giorno che scrivessi a mia madre o a mio padre. Non ero per niente tranquillo e sentivo perennemente l'ansia premere contro il mio stomaco. A volte mi domandavo se sarei riuscito ancora a sopportare tutto questo. Non avevo raccontato a nessuno delle mie pene e quindi mi ritrovavo da solo senza nessuno accanto che mi potesse dire "Avanti, Draco! Sei nato per diventare un Mangiamorte, ce l'hai nel sangue fin dalla nascita." Quello era il destino a cui non potevo sfuggire, mio padre era stato chiaro: una volta completati gli studi mi sarei unito a lui come e giusto che sia. Quando me lo disse, all'inizio ne ero profondamente fiero. Diamine, sarei diventato un Mangiamorte, avrei potuto dimostrare a tutti il mio talento e ricoprimi della gloria che avevo sempre desiderato. Nessun giovane mago aveva mai avuto questo onore, ne ero contento. Ma da quando gli incubi avevano iniziato a farmi visita erano subentrati anche i dubbi sulle mie capacità da Mangiamorte. Infondo ero soltanto un ragazzo con la passione per le arti oscure, non avevo mai fatto niente di pericoloso, ne ucciso nessuno e di certo non eccellevo di coraggio. Non era questo il mio vero destino, io non ero un assassino e avrei portato la mia famiglia nella vergogna. Mi alzai tremante dal letto, andai nel mio bagno privato e mi osservai allo specchio del lavandino: il mio sguardo era colmo di paura, tutto il mio viso ne era impresso. La paura di non essere completamente all'altezza del mio futuro e per l'inevitabile incarico, la paura di deludere la mia famiglia e la paura di essere ucciso per la mia codardia non mi avrebbero mai più abbandonato. S­arebbero diventate la mie migliore amiche...

  
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