She loves you (The Beatles)
Titolo:
she loves you
Personaggi: James Potter, Sirius Black
Coppie: James/Lily
Contesto: Malandrini/I guerra magica
Raiting: Verde
Tipologia: Flash-fic
Parole: 276
“Ehi Felpato!” gridò James Potter entrando in casa e salendo precipitosamente le scale, due gradini alla volta. Spalancò la porta della stanza in cui da alcuni anni dormiva il suo amico, dopo essersene andato da Grimmauld Place.
“Sirius! Ma dove…” nella stanza non c’era nessuno. Alcuni vestiti di Sirius erano ordinatamente piegati sopra al letto, mentre altri erano stati gettati a terra alla rinfusa. Un foglio di pergamena srotolato si trovava in bella vista al di sopra della scrivania e James, non resistendo alla curiosità, lesse le prime righe di quella che - no, non era possibile si disse – aveva tutte le sembianze di una lettera d’amore.
“Ehi!” Sirius era in piedi sull’uscio della propria camera, un asciugamano avvolto attorno ai fianchi, i lunghi capelli ancora umidi che ricadevano morbidamente sulle spalle “Quella, se non ti dispiace è personale” concluse appellando a sé la lettera che sfuggi alla presa di James e infilandola nelle pieghe dell’asciugamano.
“Si può sapere perché gridavi tanto?” chiese avvicinandosi all’armadio e prendendo un paio di calzini da uno dei cassetti.
“Gliel’ho chiesto.”
Black sì fermò con i calzini infilati a metà e rivolse all’amico uno sguardo interrogativo, aspettando che continuasse “Beh, allora? Che cosa ti ha risposto?” chiese infine, vedendo che non proseguiva.
Il viso di James si fece cupo, gli occhi bassi e sul volto gli si dipinse un’espressione che non prometteva nulla di buono.
“Oh… James, beh… mi dispiace. Pensavo che lei...che voi…” era sinceramente dispiaciuto.
Il viso di James si contrasse in una smorfia, sembrava trattenere a stento una risata “Sì!” esultò all’improvviso “Ha detto di sì.”
“Ma che bugiardo. E io che già pensavo come avresti fatto.”
“In che senso, scusa?”
“Beh, è una fortuna che una ragazza come Lily abbia scelto un malandrino come te, non sarebbe stato facile trovarti un’altra ragazza”
“Oh…grazie tante eh.”
Sirius si alzò in piedi e andò ad abbracciare l’amico. Se qualcuno li avesse visti in quel momento, con Sirius seminudo, avrebbe potuto farsi strane idee.
“Senti” disse James dopo essersi sciolto dall’abbraccio “Pensavo…vorresti farmi da testimone Sirius?”
Gli occhi grigi dell’amico si inumidirono, diventando, se possibile, ancora più brillanti e magnetici.
“Sarebbe un onore.”
“Ottimo, Lily ne sarà entusiasta. E ora…” disse sfilando la lettera all’amico “…perché non mi racconti della futura signora Black?”
Personaggi: James Potter, Sirius Black
Coppie: James/Lily
Contesto: Malandrini/I guerra magica
Raiting: Verde
Tipologia: Flash-fic
Parole: 276
“Ehi Felpato!” gridò James Potter entrando in casa e salendo precipitosamente le scale, due gradini alla volta. Spalancò la porta della stanza in cui da alcuni anni dormiva il suo amico, dopo essersene andato da Grimmauld Place.
“Sirius! Ma dove…” nella stanza non c’era nessuno. Alcuni vestiti di Sirius erano ordinatamente piegati sopra al letto, mentre altri erano stati gettati a terra alla rinfusa. Un foglio di pergamena srotolato si trovava in bella vista al di sopra della scrivania e James, non resistendo alla curiosità, lesse le prime righe di quella che - no, non era possibile si disse – aveva tutte le sembianze di una lettera d’amore.
“Ehi!” Sirius era in piedi sull’uscio della propria camera, un asciugamano avvolto attorno ai fianchi, i lunghi capelli ancora umidi che ricadevano morbidamente sulle spalle “Quella, se non ti dispiace è personale” concluse appellando a sé la lettera che sfuggi alla presa di James e infilandola nelle pieghe dell’asciugamano.
“Si può sapere perché gridavi tanto?” chiese avvicinandosi all’armadio e prendendo un paio di calzini da uno dei cassetti.
“Gliel’ho chiesto.”
Black sì fermò con i calzini infilati a metà e rivolse all’amico uno sguardo interrogativo, aspettando che continuasse “Beh, allora? Che cosa ti ha risposto?” chiese infine, vedendo che non proseguiva.
Il viso di James si fece cupo, gli occhi bassi e sul volto gli si dipinse un’espressione che non prometteva nulla di buono.
“Oh… James, beh… mi dispiace. Pensavo che lei...che voi…” era sinceramente dispiaciuto.
Il viso di James si contrasse in una smorfia, sembrava trattenere a stento una risata “Sì!” esultò all’improvviso “Ha detto di sì.”
“Ma che bugiardo. E io che già pensavo come avresti fatto.”
“In che senso, scusa?”
“Beh, è una fortuna che una ragazza come Lily abbia scelto un malandrino come te, non sarebbe stato facile trovarti un’altra ragazza”
“Oh…grazie tante eh.”
Sirius si alzò in piedi e andò ad abbracciare l’amico. Se qualcuno li avesse visti in quel momento, con Sirius seminudo, avrebbe potuto farsi strane idee.
“Senti” disse James dopo essersi sciolto dall’abbraccio “Pensavo…vorresti farmi da testimone Sirius?”
Gli occhi grigi dell’amico si inumidirono, diventando, se possibile, ancora più brillanti e magnetici.
“Sarebbe un onore.”
“Ottimo, Lily ne sarà entusiasta. E ora…” disse sfilando la lettera all’amico “…perché non mi racconti della futura signora Black?”