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Autore: Sel Dolce    07/08/2013    5 recensioni
[ Raccolta One-Shot | Coppia Tetsuya-Doremì | Capitoli 6 ]
Neve: Un fiocco le cadde sulla punta del piccolo naso all'insù scaturendo una risata dal suo compagno di panchina. Si girò intenzionata a dirgliene quattro, su quanto fosse maleducato di ridere apertamente di lei. Si fermò con la bocca mezza aperta, non poteva credere ai suoi occhi.
Pattinaggio: « Non ridere! » urlò il ragazzo mettendosi a carponi cercando di gattonare fino alla staccionata. I bambini che passavano accanto a lui cercavano di dargli una mano, proponendogli di metterlo in piedi, ma l'orgoglio del ragazzo lo costrinse a rifiutare.
Albero di Natale: Con una bufera di neve fuori, le tende che stavano andando a fuoco – perché lui aveva calcolato che l'albero non bruciasse, non aveva tenuto conto delle tende – e i panini abbandonati a terra si baciarono.
[ Storia momentaneamente sospesa ]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Il cielo grigio e carico di nuvole ricopriva l'intera città di Misora. L'aria era gelida e tutti si affrettavano a raggiungere la propria abitazione il prima possibile. Era pieno Dicembre e le strade erano illuminate da gioiose luci natalizie di tutti i colori con le forme più simpatiche riguardanti il Natale.

Per un stradina, a poca distanza dal liceo di Misora, una ragazza dai capelli rossi camminava lentamente guardando verso le nubi grigiastre che annunciavano bufera. Il forte vento le scompigliava la frangetta mandando qualche ciocca più lunga sugli occhi facendola sorridere un po'.

Era appena finita la giornata scolastica che precedeva le vacanze natalizie, anche se il professore l'aveva caricata di compiti Doremì non si fece scoraggiare e continuò a sorridere canticchiando le canzoni di Natale più conosciute in tutto il mondo.

Le urla dei bambini che si rincorrevano per raggiungere la casa di uno di loro riempivano le strade facendo sorridere i più vecchi che guardandoli ricordavano la loro gioventù ormai così lontana.

Doremì soffiò increspando le labbra screpolate e una piccola nube si creò di fronte a lei, simile al fumo di una sigaretta. Invece di prendere la strada di casa decise di godersi quella giornata – a tutti rovinata per il cattivo tempo – raggiungendo il parco dove giocava sempre da piccola.

La lunga sciarpa rossa le copriva il collo proteggendola dal freddo pungente. La sciarpa era un regalo di Momoko dall'America, le era arrivata questa mattina e non aveva saputo resistere fino al giorno di Natale.

Soffiò svariate volte come faceva da piccola, le mani a coppa intorno alle labbra per indirizzare davani a lei lo sbuffo. I bambini guardando il cielo farsi più scuro erano scappati a casa desiderosi di ritrovarsi davanti a una bella cioccolata calda.

Qualcuno si sedé accanto a lei, ma non gli diede molto peso intenta ad osservare il primo fiocco di neve della stagione cadere sopra la sua mano nuda. Sorrise dolcemente pensando che questo era il periodo dell'anno che preferiva, quello con la neve e con la magia del Natale.

Altri piccoli fiocchi di neve iniziarono a scendere cominciando a ricoprire il terreno facendolo diventare bianco. La panchina stava diventanto veramente fredda ma a nessuno dei due sembrava interessare per quanto erano attirati dalla neve che scendeva lentamente, senza alcuna fretta.

Le guance di Doremì presero ad arrossarsi e i capelli diventavano sempre di più bagnati, peccato che Momoko non le avesse mandato anche un cappello di lana da abbinare alla sciarpa.

Quando erano iniziate le medie finalmente aveva avuto il coraggio da dare una lettera d'amore a un ragazzo che aveva sempre pensato di odiare, ma che alla fine l'aveva sempre aiutata nei momenti peggiori.

Non aveva ancora ricevuto una risposta e lei la aspettava ancora. Quella non era stata una delle sue tante cotte che aveva avuto fin da bambina. Quella era una cosa seria e, se dopo quattro anni, aspettava ancora il suo ritorno da quella stupida scuola fuori città.

La neve. La sua pelle era bianca come la neve ed era soffice come essa. Si maledì, quante volte avrebbe potuto accorgersi dei suoi veri sentimenti, quante volte avrebbe potuto cogliere nel suo sguardo quella scintilla che le faceva battere forte il cuore.

Di lui erano rimaste solo le foto e i ricordi. Ricordi di liti, di parole urlate con cattiveria, delle magie che faceva per aiutarlo, per i talismani che lui prendeva – e guarda caso gli aveva sempre creati lei – belli e brutti ricordi non la facevano dormire la notte, tenendola sveglia con una costante sensazione di disagio verso se stessa. Disagio perchè non poteva capacitarsi che era stata così sciocca e attratta dalla bellezza esteriore che da quella ineteriore.

Un fiocco le cadde sulla punta del piccolo naso all'insù scaturendo una risata dal suo compagno di panchina. Si girò intenzionata a dirgliene quattro, su quanto fosse maleducato di ridere apertamente di lei. Si fermò con la bocca mezza aperta, non poteva credere ai suoi occhi.

Una busta le scivolò sulla gonna blu a pieghe, era siggillata con un adesivo a forma di cuore. Sotto a quella ce n'era un'altra, ma a differenza della prima, l'adesivo era a forma di fiocco di neve.

« Scusami se ci ho messo così tanto tempo per risponderti, ma volevo dartela di persona » si scusò il ragazzo sorridendole, un sorriso che non aveva scordato in questi tre lunghi anni. Era diverso per molti versi, forse era anche maturato, ma lo avrebbe riconosciuto tra mille. Era lui, non c'erano dubbi.

Quante notti aveva passato a scrivere lettere senza mai mandargliele? Troppe. E ora lui era lì, a pochi centimetri da lei che le sorrideva come se non se ne fosse mai andato, come se non l'avesse mai lasciata senza una risposta.

Gli angoli degli occhi divennero umidi, non era mai stata brava a trattenere le sue emozioni. Una piccola lacrima scese lungo la guancia destra fino a cadere sul sofficie strato di neve. Ora ne era sicura, amava la neve quasi quanto amava lui.

« Non preoccuparti, va tutto bene » rispose prendendo tra le fredde dita la seconda lettera, era come in un sogno. Il più bel sogno di sempre.

La magia. Non le serviva quella, l'aveva capito adesso. Avrebbe sempre dovuto usare il coraggio, quello che a lei all'età di dieci anni mancava. Le sue amiche sarebbero state fiere di lei se solo avessero saputo, se solo stessero ancora insieme come un volta.

Aprì la busta con mani tremanti, forse dentro c'era scritto che la rifiutava o peggio. Scosse la testa, non doveva nemmeno pensare a quelle cose sennò avrebbe continuato a ignorarla e non sarebbe tornato lì a Misora solo per darle una lettera di riufiuto.

 

Harukaze,

no, meglio Doremì. Perciò ricomincio.

Doremì,

devo ammettere che la tua lettera mi ha sorpreso, non me lo sarei mai aspettato. Ti ho sempre considerato una ragazza dalla cotta facile e infondo lo eri, il capitano di calcio della nostra scuola per esempio o quell'altro ragazzo dai capelli viola dell'altra scuola.

A scuola non potevamo fare altro che urlarci contro, farci dei dispetti a vicenda ma alla fine ci aiutavamo sempre.

Quando venivo nel negozio dove lavoravi tu con le tue amiche l'unico motivo per cui venivo eri tu. A quei tempi ero ancora un ragazzino e non avevo capito i miei sentimenti, ero proprio sciocco.

Scrivo questa lettera mentre sono in treno, tornando a Misora. Non arrabbiarti perchè ti scrivo solo adesso, posso giurarti che i miei sentimenti sono sempre stati gli stessi, da quel pomeriggio sulla spiaggia prima della mia partenza.

Siamo in inverno, la tua stagione preferita. Spero che nevichi quando ti vedrò, il tuo sorriso sotto i fiocchi di neve è luminoso.

Sperando che tu mi perdoni,

Tetsuya Kotake

 

Doremì chiuse lentamente la lettera, erano poche righe non molto chiare almeno per lei ma quello che contava è che lui era tornato per lei. Che sapeva che amava l'inverno e la neve. Forse era presto per perdonarlo dopo tre anni di attesa.

Una idea le balenò in testa, lo avrebbe messo alla prova.

« Domani ti va di andare a pattinare sul ghiaccio? ».

 

Angolo me:

L'ho fatto, dovevo farlo. So che devo mandare avanti la long ma non potevo resistere, dovevo fare questa raccolta di OS.

Inizio con il dire che questo è il primo di sei capitoli (come se non si fosse capito dalla intro) e il prossimo parlerà di pattinaggio sul ghiacchio.

Ringrazio che ha letto ed è arrivato fino alla fine.

SelDolce

   
 
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