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Autore: SkyFullOfStars_    07/08/2013    1 recensioni
Regionali. Nuove Direzioni contro Warblers.
Blaine e Sebastian fanno conoscenza. L'usignolo cerca di sedurlo, ma Blaine è restio. Cosa succederà? Sarà amore o solo uno stuzzicarsi a vicenda?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Nuove Direzioni, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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5. A Long Story







 
 
 
 
Era quasi notte fonda quando Sebastian salì finalmente  in macchina per accompagnare il ragazzo che parlava a vanvera a casa.
Mise in moto e ridacchiò godendosi il sottofondo di tanti mash-up dello Zecchino D’Oro terribilmente stonate; si era davvero divertito quella sera.
A parte il fatto che il riccioluto lo aveva scambiato per un palo di lap dance, era stato davvero bene e si era reso conto che cominciava a provare qualcosa per lui.
Era da tanto tempo che non passava una serata con qualcuno di così sexy, ma allo stesso tempo così frizzante ed interessante; aveva provato piacere nell’accudire il suo moretto preferito, e gli era sembrato che anche lui sentisse qualcosa per lui.
Si stava accorgendo che il suo comportamento ed il suo modo di accalappiare i ragazzi era improvvisamente cambiato: era sempre stato uno di quelli a cui interessava molto l’aspetto fisico (e non a caso aveva scelto Blaine), ma stavolta sospettava che fosse diverso.
Anche se non lo conosceva da tanto tempo, si rendeva conto che era un ragazzo molto forte, ma anche piuttosto fragile.
Conosceva bene quel tipo di persone: sapeva cosa volesse dire crearsi una corazza per difendersi da tutto ciò che potrebbe farti del male, soprattutto se hai già avuto brutte esperienze in passato…
Intendeva come si sentisse Blaine, poiché l’aveva ritrovato in se stesso.
Un po’ di tempo fa, prima che lui facesse coming out, aveva provato quella brutta sensazione quando sua madre gli venne strappata, portatagli via per sempre.

Da quel momento tutta la sua vita era cambiata, di male in peggio: il compagno di sua madre, omofobo, aveva scoperto tutto ed aveva preso a picchiarlo a sangue ogni volta che tornava a casa.
Sebastian non sapeva più cosa fare, ed aveva anche pensato che il suicidio sarebbe stata la cosa migliore.
Ma, ora, era lì, ad accompagnare a casa un ragazzo che era stato vittima di bulli…
Come poteva dimenticare il dolore che il suo corpo aveva sopportato per tutti quegli anni?
Come cancellare le ferite?
Una cosa l’aveva imparata: non si può cancellare il passato.

Bisogna lasciarselo alle spalle.

Ed andare avanti, come aveva fatto lui.

Da quando aveva adottato quel tipo di pensiero, era stato sempre così, anche se per riacquistare la fiducia del suo corpo ridotto male, era arrivato addirittura a perdere se stesso.

Ma adesso era tutto diverso.

Uno strano mugugnare lo fece ritornare alla realtà, e solo allora si ricordò di dover chiedere informazioni su dove abitasse Blaine.
-Ehilà, ti senti meglio?- domandò Sebastian girandosi per pochi secondi verso i sedili posteriori.
Alla vista di quell’ammasso di ricci mezzi scompigliati, il cuore del biondino si strinse, costringendolo a provare un po’ di pena e a pensare che fosse la prima volta che si riducesse in quelle condizioni.
Blaine, tormentato dal mal di testa e di stomaco, farfugliò qualcosa di incomprensibile, posandosi una mano sulla pancia col desiderio di calmarla istantaneamente.
-Ok, ho capito..Non stai a meraviglia…Mi diresti per favore dove abiti? Sempre se ci riesci…-
-Ehm…non..non lo so…io…non mi ricordo…Dio che mal di testa..-si lamentò sistemandosi meglio sul sedile, per stare più comodo.
Sebastian sbuffò.
“Certo che sta messo proprio male…E fortuna che aveva detto che lo reggeva…”- ridacchiò tra sé.
Questo pensiero lo riportò all’entrata in discoteca, quando la guardia del locale aveva chiesto i documenti e quando il bassino si era lamentato dover essere sotto sua “custodia”.
Il modo in cui si arrabbiava lo faceva ridere così tanto che lo portava a stuzzicarlo di continuo.
Subito un altro piccolo pensiero si fece spazio tra gli altri che vagavano senza meta nella mente di Sebastian…
“Se ripenso a quando ballava mentre cantavamo…”- e a questo prese a mordersi il labbro.

Quant’era sexy.

Non riusciva a pensare ad altro se non a questo.
S’immaginò per un attimo di assistere ad uno strip da un Blaine scatenato, in tutti i sensi.
Quel forte desiderio gli fece andare l’intero viso a fuoco, e per poco non sbandò quando chiuse un attimo gli occhi solo per godersi la sensazione di avere proprio davanti quella massa di muscoli scolpiti e di tastarla per bene.
Si fece scivolare quella voglia irrefrenabile di dosso per ritornare in sé e trovare una soluzione al “problemino” di Blaine.
“Vedo una sola ed unica soluzione…Tanto si può fare…- rifletté il biondo mentre accennava un piccolo sorriso più che malizioso.
-Ascolta, mio piccolo cucciolo di suricata, ho deciso, visto che tu ritieni di avere una casa e di essere un vagabondo, di portarti..a casa mia.-
-…Eh? Ma no…potrei disturbare…Mi dispiace ma non ricordo sul serio l’indirizzo di casa mia…- biascicò quasi deliziato da quel bizzarro nomignolo.
-Su, dillo che è solo una scusa per venire a casa mia…- obiettò convinto l’altro ragazzo che intanto imboccava il viale di casa sua.
-Ma sta tranquillo, tanto non c’è nessuno…quindi…-
-Quindi cosa?- si alzò preoccupato il moretto facendo capolino dal sedile del guidatore con il capo, tutto arruffato.
Una risata peggiorò la sua preoccupazione.
“Perché mi fa questa specie di trabocchetti proprio ora che sono ubriaco?!”- disse sbuffando il moro, toccandosi ancora la testa.
Dopo pochi secondi l’auto rosso fiammante di Sebastian accostò in un grande parcheggio con qualche albero intorno.
Tutto era silenzioso, solo i lamenti di Blaine per il suo mal di stomaco facevano eco nell’intera strada desolata.
-Andiamo, Signor “reggo l’alcool”…Entriamo!- dichiarò Sebastian aiutando Blaine a scendere, circondandogli con un braccio l’addome, evitandogli di cadere o di divincolarsi.
-Wow!- esclamò il moro entusiasta della vista della grande casa del suo accompagnatore.
-Auch! Attento a dove metti le mani…- si lamentò Sebastian ricevendo la mano di Blaine in pieno viso.
-Oh scusami!- disse dispiaciuto il ragazzo ubriaco mentre cercava di farsi perdonare tastando il bel viso del suo amico, intraprendendo delle leggere carezze.
Un sorriso da parte del biondo lo rincuorò e lo fece perdere nei suoi dolcissimi occhi, i quali, nello stesso momento, ricambiarono lo sguardo, intrepidi di voler dire qualcosa.
-Ehm..ora entriamo.- continuò Sebastian cercando di cambiare discorso.
Si era reso conto che lo sguardo che gli aveva diretto in quell’istante era strano.
Così, per paura o forse per imbarazzo, lo aveva distolto velocemente. Ma forse non avrebbe dovuto.
Poi prese le chiavi dal taschino della sua giacca che aveva accumulato tutta l’umidità dell’esterno, ed aprì la porta di casa sua.
Blaine intanto aveva deciso di ammazzare il tempo riprendendo a canticchiare soddisfatto qualche strana canzoncina, con la conseguenza di qualche risata soffocata da parte dell’usignolo.
-Ora accomodati un attimo sul divano che io vado un secondo a cambiarmi…Fai come se fossi a casa tua, ma senza essere troppo “rilassato”…Se intendi cosa voglio dire…- lasciò in sospeso il biondino che intanto incominciava a togliersi la giacca e a dirigersi verso la sua camera, portando un ghigno malizioso sulla faccia.
Blaine nel frattempo rimase confuso su quella frase ed impiegò un po’ di tempo per intenderla.
Cominciò ad abbandonare quella riflessione impegnativa (almeno per lui) ed iniziò a concentrasi sull’arredamento della casa di Sebastian.
Ben arredata con un divano sul porpora, che aveva preso ad accarezzare come fosse un cane; un enorme salotto spazioso ed arioso, circondato da una quantità di grandi finestre che si affacciavano su una romantica veduta di un parco, situato lì vicino.
Prese ad osservare le varie camere fino a che non si rese conto che dalla sua postazione poteva vedere il fisico mascolino di Sebastian da un piccolo spazio lasciato dalla porta di camera sua.
Era intento a togliersi la sua camicia, mentre sbottonava bottone per bottone, così lentamente che avrebbe potuto stare lì a godersi quello spettacolo tutta la notte.
Anche se la vista era parecchio annebbiata, si rifiutava di pensare che fosse solo la sua immaginazione.
Anche perché non voleva che fosse così.
Decise di sporgersi ancora di più per ammirare meglio quella massa di muscoli e tutto quel ben di Dio.
Purtroppo non calcolò molto bene lo spazio e la fine del divano su cui era quasi sdraiato, poiché precipitò con un grosso tonfo sul tappeto della stanza.
-Blaine? Tutto a posto?- gli chiese una voce preoccupata proveniente dal fondo del corridoio.
-Si! Tutto bene!- si affrettò a rispondere il moretto, fugace nell’alzarsi da per terra, mentre sistemava bene il tappeto.
“Ahi, che male!”- pensò dolorante, mentre si passava una mano sui reni.
-Cos’ era quel tonfo, Signor Anderson?- curiosò il biondino presentandosi a petto nudo nella stanza, mentre si asciugava i capelli bagnati con un asciugamano.
La mente di Blaine si fermò un attimo: lui non riuscì più a ricordare come si facesse a parlare e rimase fermo sdraiato in modo indecente sul divano.
-Vedo che il divano è di tuo gradimento…E spero che anche qualcos’altro lo sarà stasera…- dichiarò mentre si sedeva accanto a Blaine, diventato ormai rosso dall’imbarazzo.
Poteva sentire il soffice respiro del biondino al suo fianco, per essersi accomodato sullo schienale del sofà.
L’addome si sollevava, dando movimento al suo respiro e facendo quasi impazzire le voglie del riccio, che stava avendo in quel momento.
Sebastian  chiuse gli occhi e tirò un lungo sospiro mentre lasciava andare l’asciugamano sul divano.
Blaine cominciò a sentire una strana sensazione alla bocca dello stomaco, iniziando a sudare e quindi a sentire improvvisamente un gran caldo…
-Scusami se mi presento così, ma ho caldo e non ho potuto non liberare i miei capelli ribelli da tutto quel gel che mi ero messo!- esclamò il biondino ridacchiando, mentre si godeva un’espressione imbarazzata di Blaine.
-Ehm..No,voglio dire…è ok…E poi è casa tua…- cercò di buttare là il bassetto, intento a nascondere il suo terribile rossore.
Sebastian si avvicinò minacciosamente a lui, facendogli perdere il controllo; il suo viso ora era a pochi centimetri di distanza e questo provocò un terribile tremolio da parte del moretto.
I loro petti respiravano all’unisono e Sebastian  poteva giurare di poter sentire qualche incertezza nel respiro di Blaine: temeva che quella vicinanza potesse farlo svenire da un momento all’altro.
Sorrise a questo pensiero, riflettendo che sarebbe stato comunque a suo favore, poiché gli sarebbe sicuramente caduto tra le braccia, andando a poggiare il suo viso sull’addome.
-Contento tu, signorino…- e fece per alzarsi quando Blaine notò qualcosa che lo spaventò.
I suoi pensieri si fermarono così bruscamente che temeva di poter avere un altro mal di testa solo per quello; un fianco di Sebastian era completamente tappezzato da un grosso livido verdastro, tendente al viola scuro.
Quella vista fu la causa di un brivido sulla schiena.
-Sebastian..Cos’hai lì?- chiese indicandone la zona, sperando di non sembrare troppo strafottente e ficcanaso.
Il ragazzo senza maglietta si bloccò per un attimo e sul suo viso calò una cupa espressione.
-…E’ una lunga storia, Blaine. Non mi va di parlarne.- dichiarò serissimo, mentre recuperava l’asciugamano e si rimetteva a sedere con un gran tonfo.
-Non ti va davvero di spiegarmi?- azzardò ancora il brunetto cercando di avvicinarsi di pochi centimetri con il corpo, facendolo scorrere vicino a quello agitato del biondino, che intanto provava a nascondere quelle brutte macchie con le braccia.
Blaine le scansò delicatamente ed il ragazzo lo lasciò fare, così poi da poterle lievemente sfiorare, provocando un leggero balzo da parte dell’usignolo.
Un suo enorme sospiro venne gettato nell’aria freddina che li avvolgeva, facendo ardere la speranza in Blaine, che desiderava ascoltare la storia di quei lividi.
-D’accordo. Ora saprai la verità.-














 

AnGoLo DeLle GiRlsPoWer-------------------------------------------------------------------------------

Salvee! Buon pomeriggio dalla sauna/bat-caverna! Come state? Qui si crepa dal caldo ^.^ Ma nonostante la pozzanghera che lasciamo ovunque andiamo, ci siamo piazzate davanti al computer per creare un altro fantastico ( si spera) capitolo per voi, con dei pensieri poco casti da parte del nostro amatissimo Darren ( cosa che ci è riuscita piuttosto facile... ) comunque... Speriamo vi piaccia. =D 

Alla prossimaaaaaaa. ( Si spera, nonostante quella figura stafantastica di quel granpopò del più grande scemo e dolce e bellissimo ragazzo/hobbit/riccioluto di nome Darren = direttamente dalla pazza e perversa testolina di Sara) Non che io sia meno "casta", ma sono dettagli... U.U

*sclero time*

Baciii
                                                                                                                                                                            -GirlsPower :>

 



P.S: Ragazzi, non ci saremo per un po' di settimane, a causa delle vacanze estive! Ci dispiace aver aggiornato adesso, ma proprio eravamo convinte di averlo già fatto eheheh *figura di ...* Comunque vi auguriamo buone vacanzeeee! (E sognate Darren u.u <3) Vi lowiamo tantissimooooooooooo :3



 
 
 

  
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