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Autore: Midnight_erin    15/02/2008    3 recensioni
Nell'attesa dell'ispirazione per "Sunrise"ecco una One-shot piccola e senza pretese;è la mia prima storia su Harry Potter,quindi se volete lasciare qualche commento per aiutarmi a migliorare ve ne sarò grata;baci vostra Erin:)
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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one shot Socchiuse gli occhi dischiudendo appena le palpebre,ancora avvolto fra le braccia di Morfeo.Piegò appena la testa di lato e il calore di un raggio ribelle riempì il suo volto filtrando appena attaverso le persiane;assaporò quel dolce contatto a fondo con un lieve sorriso sulle labbra vellutate finchè non sentì dei lievi movimenti al suo fianco.
Si voltò appena per scoprire che al suo fianco,sotto le fini lenzuola di seta dagli arabeschi argentati, giaceva la creatura più bella che avesse mai visto,dal viso abbronzato dai tratti delicati e morbidi capelli color del miele.A quella visione sorrise ripensando a quanto c'era voluto per ottenere un posto nel cuore di quella ragazza all'apparenza perfetta ma che celava in sè mille segreti come piccole schegge di un vetro pregiato dalle mille sfumature.
Hermione Jane Granger era diamentralmente opposta a lui per carattere,opinioni,idee e anche per casa.Lei un Grifone ribelle,lui una Serpe dalle zanne affilate,pronto a ridurre in pezzi la stima e a denigrare il valore altrui, aggiungendo tasselli di arroganza al suo ego chiuso in quella piramide di orgoglio che lo trascinava nelle sue segrete,sempre più lontano dalla luce.Portò una delle mani affusolate al viso di lei scostandole una ciocca dorata dagli occhi chiusi ammirando quella bellezza così semplice e naturale mentre contemplava l'insieme di quel volto angelico.Cominciarono a riaffiorare i ricordi senza ostacoli che ne rallentassero la caduta,fluendo dolcemente a aprendo i cancelli delle sue memorie tormentate.Il primo anno era scivolato via senza che si rivolgessero anche solo una parola;il secondo lo stesso,nessuna necessità da parte dell'uno o dell'altro di scambiarsi occhiate che non esprimessero odio,di costruire conversazioni normali che non comprendessero insulti o prese in giro infantili.Terzo anno,tutto resta immutato tranne che per quello schiaffo;sonoro e diretto,mirato non a far male ma a sfogare la rabbia trattenuta troppo a lungo in quel corpo che iniziava a sbocciare per poter essere trattenuta a parole.Dopo quel gesto Draco si era ritirato nelle sue stanze mandando a quel paese Tiger e Goyle,suoi fedeli leccapiedi fino all'ultimo della loro misera vita;aveva passato la mano sulla guancia facendo scorrere le dita piano,come se inconsciamente non volesse far sparire quel rossore,unica testimonianza viva del loro contatto.Ancora incredulo si accorse che non aveva mai pensato alla Granger come a una persona dalla volontà propria,inserendola automaticamente nel trio di Potter,indegno di qualunque merito e della  considerazione da parte di uno come lui.Si chiese cosa si nascondesse davvero dietro quei modi precisi e la maschera di prima della classe,cosa facesse la Hermione istintiva che seguiva i suoi sensi mentre la sua controparte si chiudeva in biblioteca a scrivere temi e condurre ricerche.
Durante in quarto anno Malfoy era maturato,fisicamente e spiritualmente;un'alone nefasto cominciava ad allungare le mani tentando di ghermire e assorbire la sua esistenza vuota,fatta di prepotenza e silenzi che nessuno poteva colmare.Aveva tentato,persino con una relazione,ma Pansy non era davvero la persona adatta a distruggere quelle barriere di superficialità con pazienza e dedizione..Con lei poteva appagare i suoi desideri,ridere,scherzare e condividere i piaceri a lui destinati in quanto Purosangue,quali feste dai colori vuoti e doni di ogni sorta.Il dolore aumentava sempre più e per questo era tenuto isolato,dietro quel muro solido in attesa di qualcuno che lo raggiungesse e lo aiutasse a smettere di soffrire,nonostante le speranze si affievolissero di giorno in giorno.
Dal 5° anno in poi gli eventi gli erano precipitati addosso senza che potesse trovare uno straccio di riparo o la minima giustificazione;Voldemort,i suoi genitori e quel marchio impresso sul braccio neanche fosse stato un bue da macello e la guerra,si,un'inutile strage di innocenti dettata solo dall'odio e dall'incapacità dell uomo a governare i suoi istinit e la sua sete di potere.Il resto è storia.
Ma quando quel giorno a Diagon Alley,3 mesi dopo dalla caduta dell'Oscuro Signore,si era ritrovato solo per l'ennesima volta rinnegato da una famiglia che di nobile ormai vantava solo le origini avendo infangato il nome dei Malfoy con la serie di atti compiuti da Lucius e da lui stesso,l'aveva vista là;sola e del tutto assorta nei suoi pensieri mentre posava la mano su quello che un tempo era stata la bottega di Olivander,ora ridotta a una baracca dalle assi scricchiolanti in attesa di essere rimessa in sesto come tutti gli altri empori di magia.Le si era avvicinato silenziosamente fermandosi a pochi metri di distanza;lei si era voltata e vedendolo aveva sgranato gli occhi confusa.Di tutte le persone che si aspettava di vedere lui era l'ultima che le sarebbe passata in mente e per alcuni attimi restò ferma a contemplare l'avversario di un tempo con sguardo indecifrabile.Infine si fece coraggio e disse-"Cosa ci fai tu qui?"-
lui la guardò dritta negli occhi e rispose pacato"-Quello che fai anche tu.Cerco di rifarmi una vita."-
Probabilmente la cosa sarebbe finita lì e avrebbero continuato entrambi per la loro strada se lui non avesse avuto il maledetto bisogno di essere ascoltato da qualcuno per dare pace a quella voce che urlava imprecando al cielo dentro di lui perchè lo salvassero dal vuoto della sua prigione,dov'era stata chiusa e repressa per troppi anni.
Per quanto la situazione fosse bizzarra lei non aveva paura di Draco;troppo sangue avevano visto i suoi occhi castani per lasciarsi impressionare dal pallido relitto del prevaricatore di un tempo;un prevaricatore che però si era fatto più bello che mai,con la carnagione chiara e i capelli  color avorio,gli zigomi lisci e ben formati.La invitò a bere qualcosa e per quanto assurdo lei accettò,perchè qualcosa in lui l'aveva colpita dritta al cuore;forse la sua tristezza o semplicemente il suo essere tormentato.Seduti nel locale che un tempo era appartenuto a Florian Fortebraccio avevano parlato,inizialmente nervosi e imbarazzati,poi sempre più sciolti e sinceri fino ad aprirsi del tutto.
Dimentico del suo orgoglio aveva finito per darle un assaggio dl dolore che portava dentro spiegandole parte della sua solitudine,mentre lei era rimasta scossa,toccata nel profondo da tanta sofferenza portata senza l'aiuto di alcuni;senza Harry e Ron lei non sarebbe mai riuscita ad andare avanti quindi per un attimo ammirò perfino la costanza e la forza che avevano fatto andare avanti draco fino a quel giorno senza sfoghi o senza una spalla su cui piangere annegando la vergogna in un mare di lacrime amare come avrebbe reagito lei.Inaspettatamente a quell'uscita ne seguì un'altra e un'altra ancora;Ron era all'estero a casa di Bill e Fleur mentre Harry e Ginny portavano avanti i preparativi per le nozze che si sarebbero svolte a luglio,sotto la luce calda del sole estivo.Al contrario lei e Ron non accennavano a compiere il grande passo sebbene non ce ne fosse motivo e lui lo desiderasse ardentemente,semplicemente lei non si sentiva pronta.
L'incontro con Malfoy in fondo le aveva fatto capire molte cose e era restia a rinunciare alla sua libertà così presto senza assaporarne le gioie e le sfaccettature sempre diverse;di dolore cen'era stato di certo abbastanza ma proprio per questo voleva godersi le gioie della vita senza rimpianti e far capire a Draco che in fondo la felicità non era irraggiungibile,neanche per un'ex Serpe orgogliosa come lui e,superate le pareti delle tante incomprensioni, ben presto avevano iniziato a rivalutare il nemico di un tempo mentre pian piano le barriere dei rispettivi prigionieri silenti e ribelli cominciavano a vacillare perdendo stabilità.
Un anno dopo il loro primo incontro quando i due si sedettero al solito tavolo all'ombra qualcosa era cambiato;i mille discorsi e il semplice stare insieme a demolire in compagnia gli strati che allontanavano lui dal mondo e lei dalla sua vera essenza di donna che iniziava a radicarsi dentro di lei riempiendola e facendola sentire viva.
Ron era tornato ma da qualche tempo i rapporti con l'Hermione che conosceva un tempo erano divenuti freddi e a volte ostili;dov'era la ragazza saccente e ben disposta che non desiderava altro che dividere la vita con uno dei suoi migliori amici?Forse aveva semplicemente scoperto che esistono altri sentimenti rispetto all'amore e all'odio,al bianco e al nero,chiaro e scuro e che anche una persona all'apparenza scostante può trasformarsi in un confidente attento e leale.

io non conosco
quel sorriso
sicuro che hai,
non so chi sei,non so più chi sei
mi fai paura oramai..
Battisti

Il bar dove sedevano ogni settimana i due nel frattempo era stato ricostruito e riadattato all'ambiente di un tempo intorno ai nuovi negozi di creature magiche,libri,divise,accanto al venditore di pozioni da cui proveniva un forte odore di spezie e vicino al negozio di scherzi gestito da George Weasley;tutto era stato riprodotto e messo in ordine dando nell'insieme un impressione di caos ed allegria,se non fosse stato per la targa d'argento in memoria ai caduti che sorgeva all'inizio della strada perennemente adorna di fiori e piccoli doni incantati per le anime dei coraggiosi che avevano dato la vita sereni,sapendo ciò  cui andavano incotro nella battaglia ma combattendo comunque per i loro cari.Luna e Neville lasciavano ogni settimana un mazzo di gigli accanto all'effige e mandavano un saluto rispettoso al cielo per poi incamminarsi alla volta del negozio di fiori e piante esotiche aperto dopo il matrimonio il mese prima;Harry e Ginny,reduci dal tirocinio per diventare auror erano più felice che mai l'uno accanto all'altro benchè non avessero molto lavoro da sbrigare in quel periodo di pace.Mancavano solo loro.Dopo l'ennesimo sguardo significativo e dopo che l'ultimo ostacolo era caduto liberandoli da un peso fin troppo grande si erano alzati sapendo che sarebbe stato un addio o qualcosa di serio;infatti avevano deciso di non vedersi più per aiutare la relazione di Hermione al momento fragile e incerta.
Si strinsero la mano,lui brusco e irrequieto,lei agitata,spostando una ciocca di capelli detro l'orecchio destro;fece per girare l'angolo quando si sentì tirare per un braccio.
Voltò la testa e lui la colse alla sprovvista con un bacio intenso e struggente,dal sapore di mille parole non dette.Presa dal panico lei rimase inerte con i pensieri che vagavano per la sua mente come schegge impazzite;Ron,Harry,la vita,il dolore,l'orrore e la consapevolezza vennero spazzati via da quel bacio.Draco la portò ad un piccolo appartamento in disordine al centro del quartiere e si amarono follemente per una giornata intera,passionali e inarrestabili come non mai,lontano dai pregiudizi e da quella che molti si ostinano a chiamare giustizia.Così,semplicemente volarono via,per una notte,poche ore nell'immenso della vita,un'eternità nei loro cuori beati.
Draco scese dal letto,indossò i boxer e i jeans blu notte e uscì su un piccolo balconcino accendendosi una sigaretta.Pensò a lungo e a molte cose sentendo sulla pelle il calore di quella notte,di lei,dei loro corpi e chiuse gli occhi rabbuiandosi.Tornò nella camera finendo di vestirsi e lasciò un vassoio con caffè,con quei pochi biscotti  che aveva in casa e un biglietto;-"Addio"-una parola,un battito d'ali spezzate,una lacrima su un volto innocente.La guardò dolcemente;i loro mondi erano troppo distanti per far nascere qualcosa,troppo diversi per non farla soffrire.
Prese la giacca e con un gesto elegante uscì all'aria aperta e frizzante del mattino cercando di non badare al fatto che il suo cuore,che aveva scoperto di avere grazie a Lei,era caduto in tanti piccoli pezzi senza un rumore o un piccolo avvertimento.Fece alcuni passi e lo sentì spaccarsi in due;superato Florian i pezzi giacevano inermi sul duro asfalto mentre piccole schegge si tenevano salde martoriandogli il petto.Si asciugò una lacrima solitaria che aveva osato solcare il suo volto perfetto e sussurrò più a sè stesso che ad altri:
-"è meglio così.Ciao Hermione."-





  
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