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Autore: Gloria Bennet    07/08/2013    2 recensioni
Silas inizia a tessere il suo piano diabolico: prima litiga con Damon, poi fa di tutto per allontanare Elena dal maggiore dei Salvatore.
Riuscirà nel suo intento o sarà proprio lui a capitolare?
Silas/Stefan + Delena (in crisi)
[Mini long di 3 capitoli]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Silas | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Run


 

Coloro che sanno vincere sono molto più numerosi di quelli che sanno fare buon uso della vittoria.
[Polibio]

 

 

Più passavano i giorni, più Silas si avvicinava alla vittoria.

Non avevano ancora scoperto la sua vera identità e lui si stava divertendo un mondo a vivere una vita che non era la sua. Una vita in cui avrebbe potuto fare tutto ciò che voleva.

Si sentiva così libero. Certo, ogni cosa era incentrata sul suo “grande piano superiore”, ma il divertimento non mancava.

Era un abile giocatore e le pedine del suo gioco sembravano essere molto più stupide del previsto.

Un po' gli dispiaceva per il suo doppelganger, ma poi pensava alla triste esistenza che aveva condotto e non poteva fare a meno di pensare che stesse meglio chiuso in una cassa nell'oceano piuttosto che in mezzo a quel manicomio di persone incostanti e inaffidabili.

Persone come la cara e dolce Elena.

 

Ormai, non sapeva più cosa fare per evitare i suoi sguardi, sempre più espliciti.

Stava ancora con Damon, ma sentiva che il suo cuore non gli apparteneva più.

Forse non era mai davvero appartenuto al maggiore dei Salvatore.

Elena continuava a trovare scuse per avvicinarlo e, quando non ci riusciva, gli telefonava per sapere come stesse. E' così strana la gente, pensava Silas.

Prima ti ama, poi ti ferisce, ti lascia e dopo aver realizzato di aver commesso un errore, torna da te, come se nulla fosse accaduto. Come se fosse facile cancellare il passato, dando per scontato che ci sia sempre qualcuno disposto a perdonarci.

Lui non aveva un passato con Elena, ma Stefan sì e, per ora, lui era Stefan agli occhi di quelle stupide pedine.

 

Non poteva sapere che, a qualche chilometro di distanza, Damon stava per scoprire la verità...

 

 

Quel giorno Caroline era uscita con Tyler ed Elena sarebbe rimasta sola, se non fosse stato per Silas.

Avrebbe apprezzato un giorno di quiete senza la vampira rompi-scatole, ma Stefan avrebbe permesso che Elena stesse sola, senza la sua protezione?

Ne dubitava.

Perciò doveva sorbirsi la compagnia di quella e, soprattutto, doveva vincere la partita con una mossa inattesa e inaspettata. Una mossa a cui quelle pedine avrebbero sottostato.

 

 

Silas entrò nella camera di Elena, in punta di piedi per non fare rumore.

La vampira si girò non appena lo vide e gli sorrise.
-Ciao, Stefan. Che progetti hai per oggi?- gli chiese.
-Pensavo di riposare un po', tu hai già in mente qualcosa?-
-Magari potremmo passare un po' di tempo insieme..-

Silas sorrise. Non era stupito della sua richiesta.

Ma doveva essere certo che Elena volesse solo ed esclusivamente lui.

Doveva tentarla, doveva ingannarla, doveva testarla.
-Potremmo tornare a Mystic Falls, andare da Damon- le disse.
Elena lo guardò, confusa.
-Ho visto Damon una settimana fa, ricordi? Avrei voglia di passare del tempo solo con te, come ai vecchi tempi.-
-Come quando stavamo insieme, intendi dire?- le chiese Silas, ormai perfettamente a suo agio nella sua parte.
-In un certo senso sì, anche se ora non stiamo più insieme, in quel senso.- disse lei, sorridendogli imbarazzata.
-“Ma tu lo vuoi, vero Elena?” pensava lui, quasi leggendole nella mente.

Quell'espressione così ingenua, così innamorata, così devota. Peccato che non fosse indirizzata all'”uomo” con cui stava.
Non avrebbe ceduto così in fretta, doveva avere la certezza che Elena lo volesse, più di ogni altra cosa al mondo. Più di Damon.
Una piccola vittoria prima di vincere definitivamente la partita era poi così inadeguata?
No, soprattutto se poteva permettersela perché sapeva in che modo ottenerla.

 

-E che senso avrebbe passare del tempo nell'unico senso che io vorrei non avessimo?- le chiese lui, col suo miglior sguardo afflitto.
-In che senso vorresti, Stefan?-

Elena pendeva dalle sue labbra, dai suoi occhi, dal suo cuore.

- Vorrei non essere il solo a sentirmi così, vorrei poter passare del tempo con te perché tu lo vuoi veramente, perché tu mi vuoi veramente. Non Damon, non nessun altro. Ma me, solo me..-

La mora gli pose l'indice sulle labbra.
-Io voglio te, ti voglio Stefan.-
“Bingo” pensava intanto Silas. “Ma non pensare di cavartela con così poco, cara”.
-Mi vuoi come amico, Elena? E questo dovrebbe forse bastarmi?- gridò mentre pronunciava quella domanda.
-Sai che non ti voglio come amico. Sai che non ti ho mai voluto solo come un amico. Sai che sei molto più importante per me!-
“Ci stiamo avvicinando, vai così, Elena” continuava a ripetersi tra sé Silas.
-E che cosa sono allora per te? La seconda scelta dopo Damon?-

Si voltò, dandole le spalle.

Elena lo fermò, trattenendolo, posando le sue mani tremanti sulle sue braccia muscolose.

 

-Sei sempre stata la prima scelta. Ma dovevo stare con Damon. Dovevo capire che cosa provassi per lui per poter capire veramente ciò che provavo per te. Ma lo so che è stata la mia scelta peggiore.-

Silas si girò ancora, sorridendo.

-E che cosa provi per lui ora, Elena?-

-Provo affetto, solo questo.-
-Non più amore?-
-No, niente amore. Solo affetto. Con te, invece, è sempre stato qualcosa di più.-

Silas le sorrise “Questa si chiama vittoria in anticipo” pensò tronfio, pigiando il tasto “stop” dal registratore del cellulare che aveva nella tasca dei pantaloni.
Quel sorriso l'avrebbe sicuramente tradito se Elena non avesse ricevuto la chiamata di Damon, proprio in quel momento. Mentre lei rispondeva, lui mandò la nota vocale al suo caro vecchio fratello Damon.
Aveva tenuto acceso il registratore tutto il tempo durante la confessione di Elena.
Avrebbe tanto voluto vedere l'espressione del suo avversario nel momento in cui avesse sentito le parole della sua amata Elena. Non poté trattenere un ghigno malefico.
Damon avrebbe perso e chissà cosa avrebbe provato, scoprendo che, ancora una volta, Elena aveva detto espressamente che c'era solo Stefan per lei, almeno in senso amoroso.


-Damon, che c'è?- chiese lei, infastidita dall'interruzione.
-Dove sei?-
-Sono con Stefan.-
-Beh, allora corri.-
-E perché mai?-
-Perché quello non è Stefan, Elena. E' Silas.-

 

Elena riagganciò il telefono e guardò in direzione di Stefan, perplessa e terrorizzata insieme.
-Che c'è?- le chiese lui.
-Era Damon. Dice che non sei Stefan, ma Silas.- scoppiò a ridere, mentre pronunciava quelle parole.

Silas, invece, si stupì per un attimo, ma poi capì che era giusto che almeno uno avesse scoperto chi era. Così non avrebbe più dovuto fingere agli occhi di Damon, almeno.
E avrebbe potuto spaccargli la faccia, senza fingere di sentirsi in colpa.

La sua risata si unì a quella di Elena.
-Non sa più che cosa inventarsi per allontarti da te me.- le disse.
Elena gli sorrise.
- Stefan, per te provo amore, lo sai, vero? Ho sempre e solo provato amore, anche quando ho finto non ci fosse più niente tra noi.-

Silas le sorrise e si avvicinò a lei, sfiorandole il naso col suo, accarezzandole le guance con le sue lunghe dita mentre gli occhi di Elena si chiudevano per assaporare il momento.
Schiuse le labbra e attirò a sé quelle di Elena, le sfiorò per un istante, ma quello bastò a far spalancare gli occhi alla vampira, bramosa di lui.

-Ti prego, Stefan.- sussurrò.

La bocca di Stefan era a un respiro dalla sua, se si fosse spinta in avanti, anche solo di poco, avrebbe toccato la sua bocca, trattenuto il suo respiro, facendolo proprio.
E lo fece, si sporse in avanti. Silas la baciò con forza, con foga.
Attirò la sua lingua e la fece danzare intorno alla sua in quella danza famelica che sapeva di possesso, passione, ma soprattutto vittoria.
Perché lui aveva vinto.

Veloce come quel bacio infuocato era iniziato, così terminò, lasciando Elena a bocca aperta.
Silas le era ancora a un respiro di distanza.

-Sai che c'è, Elena? Puoi anche amarmi e ne sono felice perché anche io ti amo. Ma non posso più sopportare le tue indecisioni, i tuoi dubbi, le tue insicurezze. Soprattutto se sono sempre e solo io a rimetterci. Perciò me ne voglio andare.
Via da te, via da tutto. Perché tu non mi meriti, non mi hai mai meritato. E, per inciso, potrai anche esserti resa conto di amarmi, ma è troppo tardi. Non posso stare sempre ad aspettarti. Perché io merito di vivere, con o senza di te.-
-E poi- disse, guardandola negli occhi. -Mi sono divertito tanto in quest ultimo periodo. E' stato così semplice farti capire che eri ancora innamorata di Stefan, il mio doppelganger. E sono contento per lui, perché anche se non si può godere questa meritata vittoria, lo posso fare io al posto suo.-

 

Elena lo guardò sconvolta e addolorata, mentre lacrime di dolore e delusione le rigavano il volto.

Sapeva che le sue parole erano giuste, erano vere, ma quello che più la fece piangere era che quello non era davvero Stefan e l'aveva capito solo in quel momento.

Non era riuscita a riconoscere prima che quello non fosse il suo amore epico, ma solo il perfido Silas.

E, per quanto facesse male, lui aveva ragione.

Non meritava Stefan. Come poteva meritarlo quando non aveva neanche saputo riconoscere il suo alter ego da lui?

E, soprattutto, quando vide Silas voltarsi e uscire dalla sua stanza, correndo via, lo seppe per certo.

Lei aveva perso.

Lui aveva vinto.

Ma, in cuor suo, sapeva che era giusto così.

Perché Stefan era sempre stata la sua scelta migliore ed essere ingannata per mesi dal suo doppelganger forse era stata la giusta punizione per ciò che aveva fatto.

 

 


Silas si richiuse la porta alle spalle, sorridendo trionfante.

Avrebbe festeggiato, si sarebbe goduto la soddisfazione di aver fatto capitolare la bella e perfida Elena e di aver ferito quel bastardo di Damon.

Restava solo da decidere che gole azzannare per festeggiare quella prima, meritata vittoria.

Già avrebbe cominciato a bearsi delle prossime espressioni di Damon ed Elena.
Non avevano idea di quello che aveva in mente.

Per questo, prima di azzannare la prima preda della sua cena, non potè trattenersi dal ridere.

 

 

 

A/N

 

Ultimo capitolo di questa mini-long C:

Si tratta di un cliffhanger e per questo potreste odiarmi... ma volevo lasciare un finale “aperto”, volevo che tutte voi poteste decidere il finale che preferivate, così eccovi giustificata la mia scelta.

E' stato piacevole entrare nella testa del perfido Silas e descrivere la sua vendetta ai danni di Elena e Damon, ma a guadagno di Stefan (ed è questo quello che conta di più).

Spero che per voi sia stato altrettanto piacevole leggerla!

Non ho nessuna intenzione di chiedere perdono alle fan sfegatate di Damon o del Delena perché, come voi, siete libere di scrivere quello che volete così io non ho potuto reprimere quello che volevo scrivere solo per farvi un piacere. La scrittura è libertà.

I punti di vista sono diversi, i personaggi si vedono con occhi diversi, ma non per questo sono OOC o completamente “sbagliati”. Perciò se vi fa schifo ciò che ho scritto e volete commentare, fatelo, ma senza risultare troppo petulanti!

Detto questo, ringrazio Annaterra perché se mi sono lasciata andare è anche merito tuo.

Forse non avrei mai scritto questi altri due capitoli se tu non mi avessi consigliata ;)

 

Un bacio ;*

Gloria

   
 
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