Dopo la venuta di Silente, nella stanza soltanto due continuavano a combattere, a quel che pareva ignari del nuovo arrivo. Harry vide Sirius schivare il fiotto di luce rossa di Bellatrix e deriderla.
« Avanti, puoi fare di meglio! » le gridò, la voce echeggiante nella vastissima sala.
Il secondo getto luminoso lo colpì in pieno petto.
La risata non gli si era ancora spenta sul viso, ma il colpo gli fece sgranare gli occhi.
Senza rendersene conto, Harry lasciò andare Neville. Saltò ai piedi della gradinata ed estrasse la bacchetta, mentre anche Silente si voltava verso la piattaforma.
Sembrò che la caduta di Sirius durasse un’eternità: il suo corpo si piegò con grazia mentre Harry lanciò una fugace occhiata in direzione di Silente, chiedendosi distrattamente per quale motivo non sollevasse la bacchetta.
Decise che non importava, quando vide il suo padrino così vicino al velo.
« SIRIUS! » gridò forte, con una vena disperata nella voce, il legno di agrifoglio stretto in pugno.
Improvvisamente, l’uomo smise di piegarsi su se stesso. Fu sbalzato da una qualche forza direttamente fra le braccia di Harry, come se il giovane avesse lanciato un Accio.
Il moro cadde all’indietro, schiacciato dal peso di Sirius, e, prima di rallegrarsi per lo sconosciuto pericolo appena scampato, guardò il Preside della sua scuola, che sembrava confuso.
‘Perché lui non ha fatto niente per evitare che Sirius cadesse?’
Rimandò questi pensieri ad un altro momento, quando sentì il padrino ansimargli sulla spalla.
Se lui era salvo… andava tutto bene.
E questa è l'ultima lettrici e lettori!
Ancor più corta della prima.
Questa è pienamente una 'What if?', una piuttosto piacevole, oserei dire...
Fate felice un'autrice in crescita, lasciate una recensione!
Lory