Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: bic    08/08/2013    0 recensioni
Valar Morghulis.
Due parole che le avevano aperto la strada verso un mondo nuovo, diverso da tutto ciò che fino ad allora aveva conosciuto...
Dove la porterà il viaggio che colei che un tempo era Arya Stark sta compiendo?
Genere: Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Daenerys Targaryen, Gendry Waters, Jon Snow, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Draghi

La regina osservava quella ragazzina con il faccino sporco e le lacrime che scivolavano silenziosamente lungo le guance: non un singhiozzo, non un battito di ciglia.
Come aveva fatto quel fagotto di stracci, poco più che una bambina a compiere un viaggio così lungo? La cosa la incuriosiva, ma era ormai molto cauta nel prendere le sue decisioni, tuttavia la bambina conosceva sicuramente molte cose del mondo occidentale che lei ignorava.

- La decisione è presa: rimarrai al mio servizio per un mese, passato il quale sarai libera di andartene o di restare, durante questo mese, tuttavia farai ciò che ti verrà richiesto.
- Come comandate, maestà.
- Bene, allora per prima cosa un bagno e dei vestiti puliti.
Le sue ancelle si avvicinarono alla ragazzina e la scortarono in una delle stanze degli ospiti.
- Non ho bisogno di aiuto per fare il bagno: non sono una poppante, sono perfettamente in grado di fare da sola! – La fanciulla non tollerava di essere toccata da mani estranee.

Le ancelle tuttavia non si allontanarono dalla stanza, rimasero a vegliarla con discrezione e fecero sparire tutti gli indumenti fatta eccezione per la piccola spada. Cercarono di districarle i nodi che aveva nei capelli che in quegli anni aveva sempre tagliato come meglio poteva con rasoi e coltelli di fortuna: quando erano abbastanza lunghi li raccoglieva in una coda che poi tagliava. Ormai era parecchio che non procedeva con quella operazione, perciò le ancelle spazzolarono le ciocche tutte di lunghezze diverse e cercarono di acconciarli come meglio riuscivano per renderla quantomeno presentabile. Le proposero sontuosi abiti da indossare per recarsi al cospetto della regina, ma lei adocchiò un semplice abbigliamento dothraki: non amava gli abiti eleganti o le stoffe pregiate, non era come Sansa. 
Al cospetto della regina Daenerys fece un inchino degno di un cavaliere, ma non le baciò la mano.

-  Allora, Lady Stark, ora che siamo sole posso finalmente conoscere il tuo nome?
- Maestà, non sono mai stata Lady Stark, mia sorella Sansa, si può fregiare di quel titolo, ma io sono quanto c’è di più distante al mondo da una Lady, per quanto riguarda il mio nome ne ho avuti davvero molti, ma quello che mi è stato dato da mio padre, Eddard Stark, Lord di Grande Inverno è Arya. Se vi piace usate questo nome Maestà, se preferite darmene un altro lo accetterò di buon grado.
- Arya è un bel nome e ti si addice, ma ora vorrei conoscere la tua storia, cosa ti porta così lontano da Grande Inverno?
- Mio padre fu nominato Primo Cavaliere da Re Robert Baratheon, ma quando egli morì suo figlio Jeoffry lo fece decapitare, mia sorella che era stata promessa a Jeoffry fu costretta a sposare il fratello minore della regina Cersei detto folletto perché nano. So che riuscì a fuggire e trovò rifugio presso la sorella di mia madre, ma non ho sue notizie da molto tempo.
Mio fratello Robert e mia madre furono uccisi a tradimento alle nozze di mio zio. Bran e Rickon, i miei fratelli minori furono trucidati dalla mano di Theon Greyjoy quando tentrono di fuggire da Grande Inverno. L’ultimo fratello che mi è rimasto, il mio più caro amico è Jon Snow, figlio di un’altra madre si è votato ai Guardiani della Notte e con i suoi confratelli protegge le terre al di qua della Barriera dalle incursioni dei nemici siano essi Bruti o Estranei.
Io ho vagato alla ricerca della mia vendetta contro coloro che avevano fatto del male alle persone che amavo, alcune di loro sono morte per mano mia, o per mano di altri: Valar Morghulis, ma è una guerra più grande di me e forse non è quella che sono destinata a combattere.
La ragazzina appoggiò Ago sul tavolo: - Come vedete la mia storia non è poi così interessante, ma sono qui per mettere a vostra disposizione la mia spada e la mia vita, sarò al vostro fianco finché non vi vedrò assisa sul Trono di Spade.

Daenerys era stupefatta: quella ragazzina parlava come un cavaliere, e se quello desiderava, quello avrebbe avuto.
La regina aveva numerose incombenze: stava facendo i preparativi per la partenza, aveva intenzione di attraversare il mare e raggiungere i Sette Regni al più presto, aveva impiegato più tempo del previsto a portare la pace nella terra delle Arpie. Il suo più grande desiderio ora era raggiungere Approdo del Re a dorso di drago, aveva iniziato a cavalcare Drogon da pochi giorni e il suo ribelle “figliolo” non sembrava apprezzare particolarmente la novità.

Dopo cena scese nel cortile dove i Draghi generalmente riposavano, non si era ancora rassegnata a tenerli legati perché li amava e non sopportava l’idea di costringerli come li aveva visti nella Casa degli Eterni a Qarth. Arya la seguì, era affascinata dall’idea di vedere i draghi e scoprì che non erano spaventosi come credeva, in effetti Drogon un po’ spaventoso lo era: con una scia di fumo che usciva costantemente dalle sue narici dilatate, Vyserion invece le dava la sensazione di essere un gran pigrone, ma chi la colpì veramente fu Rhaegal.

Era più piccolo rispetto ai fratelli e le sue scaglie verdi riverberavano la luce del tramonto, senza nemmeno rendersi conto di cosa stava facendo, Arya si avvicinò al drago allungando una mano e poggiandola tra le narici. Aveva le dimensioni di un grosso cavallo, ma da come muoveva la coda sembrava un cagnolino, le ricordò improvvisamente Nymeria e desiderò che il suo metalupo le fosse accanto, così, senza sapere come, scivolò nella mente del drago.

Il lucertolone non prese questo intimo contatto come un’intrusione e accolse l’anima lieve della bambina mostrandole cosa vedeva con i suoi occhi.
Arya aveva sempre immaginato i draghi come degli immensi lucertoloni scarsamente intelligenti e molto pericolosi, dovette ricredersi: Rhaegal era molto intelligente, aveva capito che c’erano esseri che non andavano attaccati e che a seguire la Madre non si sbagliava, la ragazzina percepì anche l’amore che il giovane drago provava per colei che li aveva fatti nascere, allevati e cresciuti.

Arya si riscosse sorridendo e si rivolse a Daenerys: - Maestà, sono certa che l’abbiate fatto involontariamente, ma il nome che avete dato a questo bel lucertolone verde non è molto azzeccato.
La regina, ancora sconcertata dal modo in cui il suo piccolo si era lasciato avvicinare e perfino toccare da Arya, ci mise un momento ad elaborare l’informazione.
- E come mai di grazia?
Arya sorrise, e Dany si rese conto che diventava persino graziosa quando assumeva quell’aria sbarazzina abbandonando l’austerità che gli ultimi anni di privazioni le avevano dipinto sul volto.
- Beh perché Rhaegal in realtà è una femmina.
Lo stupore della Khaleesi aumentò ancora:  - Come fai a saperlo? Nessuno è in grado di stabilire il genere di un drago.
- In effetti è parecchio strano, prima d’ora non ero mai riuscita ad entrare in contatto con un altro animale, mi capita a volte di sognare di essere nella pelle del mio metalupo Nymeria, ma non mi era mai accaduto di scivolare sotto la pelle di una altro animale e da sveglia, oltre tutto.
- E quindi è stata lei a dirti di essere una femmina?
- No, più che altro è stata una percezione, come il fatto che lei sia l’unica da cui sia stata attratta, credo che sia un fatto di pelle o se vogliamo parlare il linguaggio dei draghi di scaglie. E c’è anche un’altra cosa, Rhaeg vi ama, vi adora sopra ogni altra cosa vi ama più dei suoi stessi fratelli.
- Rhaeg? – Daenery s ripeté il nomignolo affibbiato al suo drago con un mezzo sorriso poi riprese: - Bene, Arya di casa Stark, a quanto pare sei una fonte inesauribile di sorprese, ma dimmi, ti piacerebbe montare in groppa a Rhaegal?

La ragazzina quasi si mise a saltare dalla gioia e, in men che non si dica, fu in groppa al drago che, pur senza finimenti, sembrava fosse nato per farsi cavalcare.
- Maestà, posso fare un volo?
- Attenta fanciulla, potresti cadere e non credo che il volo per te sarebbe privo di conseguenze.
- Prometto che farò attenzione starò attaccata al collo di Rhaeg e non cadrò! – Arya sembrava tornata bambina: le guance rosse, il sorriso sulle labbra e gli occhi che brillavano.
- Cosa aspetti allora? Monta in groppa e vai!

La sensazione che provava era indescrivibile, aveva trovato un appiglio tra le scaglie nella parte posteriore del collo e il drago si era issato in volo appena lei era riuscita a posizionarsi in modo da non cadere, il paesaggio sottostante era indescrivibile, avrebbe voluto raggiungere la Barriera per mostrare a Jon cosa era in grado di fare, ma un giorno lo avrebbe incontrato di nuovo, di questo era certa.
 Rhaegal planò ed atterrò.

- Allora, come è stato il volo?
- Splendido Maestà, non avevo mai provato niente di simile, è davvero l’esperienza più bella che io abbia mai fatto nella mia vita, vi ringrazio di avermelo permesso.
Daenerys si rese conto di aver trovato un cavaliere per Rhaegal.  
  
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