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Autore: Dareikos    08/08/2013    0 recensioni
La vita scorre tranquilla alla Kame House, Crilin ha ospitato da poco C-18 nella sua umile dimora ma la bella androide è più scontrosa di un equipaggio di una nave mercantile.
E se un cavaliere templare venisse a contatto con il mondo di dragonball?
Genere: Commedia, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Crilin, Nuovo personaggio | Coppie: 18/Crilin
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Acri: 1189 d.C.
Il cavaliere templare Jean De Bayle era appena sbarcato sulle coste della Terra Santa, insieme al suo inseparabile amico di avventure e protettore Esteban Noviembre.
Jean era un giovane di appena vent’anni e abile spadaccino, ma tutti credevano che la pesante spada che portasse: un impugnatura a una mano e mezza, fosse troppo grande per lui, lo vedevano meglio con spada e scudo; abbastanza alto e con fisico slanciato e atletico pieno di cicatrici nonostante la sua età non fosse avanzata, portava la tunica dell’ordine dei Cavalieri Templari con estremo orgoglio e fierezza, la sua armatura comprendeva un elmo integrale che copriva tutto il viso, lasciando solamente lo spazio per gli occhi,una cotta di maglia e una sopravveste.
Al contrario Esteban non era un giovane, bensì un uomo di trentaquattro anni che aveva seguito il ragazzo fin da quando era un tipetto sveglio che correva dietro tutte le ragazze del villaggio di Nucher, dove egli abitava in Francia. Portava fiero anche lui diverse cicatrici ma la maggior parte erano sul viso e non sul corpo, certe volte riflettendo pensava che i suoi nemici volessero mirare al volto come se fosse la cosa più naturale al mondo. Si trovava anche lui nella Crociata poiché aveva fatto una promessa al padre di Jean il quale era troppo vecchio per i campi di battaglia. Esteban viveva stabilmente in Spagna era scapolo e amava la vita da avventuriero, al contrario di Jean che preferiva la famiglia e un posto sicuro all’interno del villaggio, chissà magari un giorno avrebbe avuto un castello tutto suo.
“Coraggio, hombre che ti prende?”. Chiese in tono allegro Esteban.
Jean non capiva come riuscisse ad essere così allegro: la battaglia infuriava, degli arcieri arabi avevano appena scagliato montagne di dardi verso i crociati del loro gruppo, non tutti si erano rialzati; un soldato aveva una freccia conficcata alla base del collo ma continuava ad avanzare impugnando fiero e sprezzante del dolore o del pericolo la sua ascia bipenne affiancato da un ometto piuttosto mingherlino privo di armatura che però portava solo una lancia. Un altro crociato era stato colpito al petto e il sangue usciva a fiumi arrosando la sabbia bianca baciata dal sole della prima mattina araba.
“Nulla Esteban!! Vedi quei lanceri sulla cresta?”. Ringhiò il giovane.
Esteban si limitò ad annuire , ma quel gesto riusciva a esprimere l’insicurezza della loro situazione.
“Stanno per caricare i nostri fanti sul fianco!!! Dobbiamo fermarli!!”. La considerazione di Jean era più che corretta: gli arabi lanciavano invettive per provocare i crociati, tuttavia il primo gruppo era di appena 200 soldati e, tra  morti o feriti, erano dimezzati, lo stesso Jean era stato colpito al braccio sinistro da una freccia , ma il giovane la tolse con noncuranza, fortunatamente non era penetrata troppo in profondità.
“SEGURO!!!VAMONOS!!!”. Esteban, trascinandosi dietro Jean e circa venti crociati armati per lo più di spade e non di armi rozze come mazze o asce, caricò la folta schiera di nemici che non riuscivano a trattenere l’impeto dei Templari.
Un lanciere si avvicinò pericolosamente a Jean e affondò il colpo, il quale con un abile scatto venne schivato dal giovane poi egli lo colpì con violenza dall’alto verso il basso con la sua spada lungo tutta la parte sinistra del corpo, l’arabo crollò a terra senza vita. I crociati combattevano come se non ci fosse un domani, menando fendenti letali verso i loro nemici i quali riuscivano solo timidamente a reagire ai colpi, comunque non fu abbastanza: in poco tempo ventidue uomini venuti da ogni parte d’Europa misero in rotta oltre 150 soldati arabi, che abbandonando le armi avevano voltato le spalle al nemico e fuggevano verso i rinforzi.
Già……i rinforzi, quelli arabi erano già sul posto mentre quelli crociati dovevano ancora sbarcare, le frecce dei nemici colpivano violentemente la fanteria cristiana in corsa verso le mura.
“Joven!! Mira!!!”. Le scale erano arrivate ed erano pronte per essere addossate alla cinta muraria.
Dopo numerosi sforzi, la prima scala era riuscita ad aprirsi un varco, Esteban combatteva con estrema ferocia proteggendo il giovane Jean che aveva appena messo piede sul camminamento , ma anch’egli dava prova di indomito coraggio colpendo e squarciando le carni degli arabi che avevano tentato di opporsi a lui.
Un tratto era libero poiché i nemici erano stati uccisi ma non ancora sconfitti lungo il resto del cancello, approfittando del momento di tranquillità che si era creato Jean ripone la spada e imbraccia l’enorme balestra che aveva sulla schiena scagliando dardi micidiali contro i feroci guerrieri arabi giù in strada.
Aveva una mira formidabile , si era allenato da piccolo con suo padre mentre andavano a caccia di piccoli animali: il poco necessario a mangiare per 3 persone. Gli arabi stavano soffrendo parecchie perdite.
 
 
La battaglia infuriò per tutta la giornata, i crociati avevano preso la città, ma mancava il castello posto all’estremità nord di essa. Quest’ultimo era pesantemente fortificato,con robuste torri di pietra quadrate rinforzate da parapetti in legno che fornivano da copertura ai formidabili arcieri, la porta era costituita da una grata di metallo che impediva l’accesso e da un rinforzo in legno che la rendeva ancor più temibile. Jean era seriamente preoccupato per la riuscita dell’assalto finale, se non fosse riuscito, all’esercito crociato sarebbe servita almeno una settimana per riorganizzarsi e pianificare un altro assalto.
Tuttavia Esteban era fiducioso nella buona riuscita della battaglia, se erano riusciti a conquistare la spiaggia con un centinaio di soldati perché non avrebbero potuto prendere il castello con 6000 uomini?
L’attacco cominciò alle 6.00 del pomeriggio : una scelta tattica ben ponderata se lo scontro fosse volto al peggio il buio avrebbe coperto la ritirata dei cristiani.
Non fu difficile come previsto, poiché gli arabi avevano finito le frecce e dovevano per forza combattere corpo a corpo , ma i crociati in quest’ambito erano di certo migliori.
Esteban e Jean erano nel cortile interno da soli quando ad un tratto….. sei guardie arabe si fecero avanti armate fino ai denti e protette da corazze pesanti. Era il corpo di guardia scelto addestrato dallo stesso Saladino.
I due crociati scattarono in avavanti eliminando velocemente non senza difficoltà le prime due guardie, le lame si incrociarono decine di volte e alla fine per tutte venne il colpo letale….meno che una… il capitano;Jean era in estrema difficoltà.
Riusciva a mala pena a parare i suoi micidiali colpi e ad un tratto sentì una fitta lancinante nella parte destra dello stomaco.
L’arabo l’aveva colpito con la sua scimitarra dalla parte del taglio. Jean cadde a terra ma non era ancora morto, Esteban dopo aver ingaggiato un duello senza esclusione di colpi con l’arabo lo uccise senza pietà, provava odio per ciò che Jean aveva dovuto subire.
Vedendolo in quelle condizioni non riuscì  a parlare , ma gli venne alla mente della croce che suo padre aveva donato a lui quando era ragazzino, diceva che era appartenuta a san Giovanni e che aveva dei poteri curativi, l’appoggiò sulla ferita di Jean , ma quello che successe fu inaspettato. Si creò un vortice di luce bluastra che fece scomparire Jean dalla vista di Esteban.
 
 
 
Si risvegliò sulla spiaggia, ma non era quella di Acri, era quella di una piccola isola rotonda,l’unica costruzione che si trovava su quel piccolo tratto di sabbia era una casetta buffa per i suoi gusti dai colori vivaci…..svenne di nuovo.
 
San Giovanni l’aveva portato in un posto dove potevano curarlo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO A TUTTI!!!! Sono sempre io Dareikos, pronto ad annoiarvi con un nuovo capitolo.
Che ve ne pare? Cosa succederà adesso?
  
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