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Autore: Death Lady    08/08/2013    2 recensioni
Prima FF su questa coppia, spero vi piaccia.
Dal testo:
'' Perché mi hai fatto questo? Perché hai deciso di farmi soffrire? Cosa ti ho fatto, eh?
Lo sai cosa è stato vederti a terra? Il sorriso stampato sulle tue labbra, i vestiti scompigliati, i capelli posati delicatamente sul viso, la fronte ampia e gli occhi chiusi. Sembrava che dormissi. No, non dirmi che tu non centri niente, non dirmi che è stata colpa di altri perché tu sapevi di essere importante, tu sapevi che non avresti dovuto fare una cosa del genere, sapevi che non avresti dovuto combattere e, invece, l’hai fatto. Non ti bastava essere divertente, solare, bello, simpatico; no, tu dovevi essere un eroe, dovevi ottenere fama e gloria, dovevi aiutare Harry Potter a sconfiggere lui, quella bestia che ti ha ucciso."
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao Fred …

“ Ciao Fred,
come stai? Stai bene? Ti trattano bene lassù? Com’è vederci da lì? Emozionante?
Io oramai non so più neanche cosa voglia dire questa parola.
E’ da tempo che non vedo più la luce del sole, che non sento più il profumo dei fiori o la carezza del vento. È da tempo che non esco dalla tua camera e dal tuo letto. Ormai il tuo odore è quasi scomparso e sta venendo, lentamente, sostituito dal mio.
L’altro giorno ho creduto che tu fossi vivo, per un attimo ho pensato che tu non fossi morto. La tua voce, così uguale a quella di George, mi è arrivata alle orecchie e, per un attimo, il mio cuore si è fermato assieme alle lacrime. Poi, ho realizzato, dopo aver fatto l’ennesima figura da idiota, che non eri tu, bensì il tuo gemello.
Sai, io ti odio. Ti odio, ti odio, ti odio! Ti odio perché assomigli a George, ti odio perché mi hai fatta innamorare, ti odio perché sei sempre nei miei pensieri.
Perché mi hai fatto questo? Perché hai deciso di farmi soffrire? Cosa ti ho fatto, eh?
Lo sai cosa è stato vederti a terra? Il sorriso stampato sulle tue labbra, i vestiti scompigliati, i capelli posati delicatamente sul viso, la fronte ampia e gli occhi chiusi. Sembrava che dormissi. No, non dirmi che tu non centri niente, non dirmi che è stata colpa di altri perché tu sapevi di essere importante, tu sapevi che non avresti dovuto fare una cosa del genere, sapevi che non avresti dovuto combattere e, invece, l’hai fatto. Non ti bastava essere divertente, solare, bello, simpatico; no, tu dovevi essere un eroe, dovevi ottenere fama e gloria, dovevi aiutare Harry Potter a sconfiggere lui, quella bestia che ti ha ucciso. Ma sai, forse in un certo senso l’hai ottenuta la gloria, ora tutti parlano di te: l’eroe Weasley che è morto per salvare la Regina dei Grifoni. Eh, si. Perché io e te lo sappiamo, vero? Tu non sei morto senza ragione, sono stata io la causa della tua morte. Come dimenticare quando il lampo di luce verde indirizzato a me ti ha colpito …”
 
Smetto di scrivere e alzo lo sguardo offuscato dalle lacrime.
È la prima volta dopo tanto tempo che mi alzo dal tuo letto e arrivo alla tua scrivania. Mi blocco un attimo ad osservare i fogli. Anche lì, in mezzo alle scartoffie, c’è il tuo odore.
Chiudo gli occhi per impedire ad una lacrima di uscire e la tua immagine sorridente affiora nella mia mente.
Me la ricordo benissimo, la tua espressione quando mi hai salvata da morte certa.
 
Sto sulle scale principali di Hogwarts a combattere contro tre Mangiamorte. Ne ho appena immobilizzato uno, quando tu, da dietro, arrivi e schianti il secondo. La maschera gli cadde a terra, era il padre di Goyle: i lineamenti identici a quelli del figlio, la faccia tonda, le labbra piccole e gli occhi stretti.
Ne rimane uno e, insieme, lo mettiamo al tappeto con lo stesso incantesimo. A parte i tre Mangiamorte appena neutralizzati, siamo soli sulle scale. Ci guardiamo e ci sorridiamo. Improvvisamente mi abbracci e poi mi sussurri «Hermione, ti amo.».
Sorrido sulla tua spalla e ti rispondo che anche io ti amo. Ti allontani sorridente. Ti giri di spalle per andartene ma qualcosa ti fa voltare un ultima volta verso di me. Le tue pupille si dilatano dalla paura. Mi afferri il braccio e prendi il mio posto. Inizialmente sono confusa, poi, capisco. Accompagnato dall’eco di una voce, un raggio verde procede verso di te. Non so dire quanto sia durato quel momento: la mia mente registra tutto a rallentatore. Ti guardo un attimo e tu mi sorridi. L’incantesimo ti colpisce e i tuoi occhi diventano vuoti. Cadiamo a terra accompagnati dalla risata malvagia dell’uomo incappucciato. In quel momento non riesco a credere che sia successo veramente e mi rifiuto di piangere. Senza guardare, ti sposto da sopra di me. Punto i miei occhi verso l’uomo che ti ha appena colpito. La bacchetta è ancora nella mia mano e, con furia, pronuncio l’anatema. Non l’avevo mai fatto, non avevo mai pronunciato una simile formula. Lo centra in pieno e il Mangiamorte cade a terra. Non lo guardo cadere a terra, non lo vedo morire con lo stupore sul volto, non me ne accorgo. Ora ci sei solo tu nei miei pensieri …
 
Scuoto la testa con violenza: non ce la faccio ad andare oltre.
Lo sguardo mi cade su un bicchiere.
So perché è lì. L’avevo appellato io, pochi giorni fa, perché volevo raggiungerti. Quel giorno non avevo avuto la forza di farlo.
Guardo una tua fotografia: sei così bello.
Non ho voglia di rimanere da questa parte, voglio raggiungerti.
Un respiro profondo e poi afferro la bacchetta e, con un incantesimo non verbale, riempio il bicchiere di acqua.
La piccola pillola rossa comincia a sciogliersi colorando il liquido.
Porto il bicchiere alle labbra e un sorriso amaro si fa strada sul mio volto: sembra di star bevendo i tuoi capelli.
Mi guardo attorno e osservo con un pizzico di tristezza l’ambiente che mi circonda, poi mando giù tutto il liquido.
Mi brucia la gola, arde, va a fuoco. Il bruciore scende e arriva al petto. Mi blocca il respiro e, malgrado abbia deciso io stessa di farla finita, annaspo in cerca di aria.
La testa batte sulla scrivania, il bicchiere cade a terra e va in frantumi.
Sento dei passi, una porta che si apre, un grido, qualcuno che mi scuote e poi più niente.
“ Sto arrivando Fred … Sto arrivando e non ci separeremo mai più” mi dico.
E’ strano come la mia mente ricordi alla perfezione la tua voce ma non riconosca la mia che, in questo momento, rimbomba nella mia testa.
La luce è accecante e ho paura di aver sbagliato destinazione: forse sono finita da un’altra parte, forse non ti rivedrò nemmeno qui. La speranza di vedere il tuo sorriso viene sostituita dall’angoscia di aver sbagliato.
Chiudo gli occhi.
«Ciao Hermione»
La tua voce emerge dalla luce che risplende attorno a me e io alzo lo sguardo.
Incontro i tuoi occhi e vedo che, in mezzo al bianco, il tuo corpo sta prendendo forma.
Sorrido felice, per la prima volta dopo mesi.
Sei accanto a me, mi hai preso il viso tra le mani. Anche tu piangi, anche tu sorridi.
D’un tratto, come se fosse la cosa più importante del mondo, posi le tue labbra sulle mie e, insieme, scompariamo nella luce diretti nella nostra nuova dimora.
 

 
Okay, prima Fred/Hermione, prima storia triste.
Accetto le critiche.
§Death Lady§
   
 
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