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Autore: sfioramileclavicole    08/08/2013    3 recensioni
“Ci sarai?”, quella volta era stata Kristal a sussurrare.
Il ‘per sempre’ era l’ultima cosa in cui credeva, e quel ‘sempre’ finale che avrebbe voluto aggiungere se lo tenne per sé in modo istintivo.
“Ci sono” aveva replicato Harry, e Kristal si sentiva sollevata da quella risposta.
Perché per loro è il presente che conta, loro due sono di quelli che siamo io te insieme, qui, adesso, e in questo momento non c’è nessun altro posto in cui preferirei essere.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gocce di pioggia







 
 
 
 
Il ticchettio di un orologio, il rumore della pioggia scrosciante, le gocce che scivolano sul vetro, gli alberi che si muovono, una canzone che rimbomba nella testa, intervallata ogni tanto da quelle parole che a Kristal erano rimaste così impresse.

"Vattene, allora!" aveva detto, con le lacrime che minacciavano di uscire.

A Kristal non piace piangere, lo vedi da come i suoi occhi sembrano più belli quando sorride, dalle pieghe che vi si formano sotto, quelle pieghe e quegli occhi che a Harry piacevano tanto.

“Ma sono marroni, come… Come la terra. Che te ne fai di due occhi così banali quando hai i tuoi che sono verdi come l’erba fresca?” aveva chiesto lei, un giorno.
Allora Harry aveva ridacchiato a bocca chiusa, alzandone solo un angolo in quel modo che a Kristal piace tanto, e mettendola in imbarazzo “L’erba non esisterebbe se non ci fosse la terra” aveva replicato.
E Kristal l’aveva abbracciato nascondendo la faccia nel suo petto, perché a lei non piacciono queste frasi smielate, anche se dette da Harry sembravano la cosa più bella del mondo, e a lei non piace mostrare il suo imbarazzo.

A Kristal piacciono quelle poche parole sussurrate all’orecchio dalla voce calda e roca di Harry, la crema di caffè, il cappuccino Starbucks, le braccia di Harry che quando si abbracciavano la avvolgevano come una coperta.
A Kristal piacciono le canzoni sussurrate, quelle che per cantarle non deve sforzare troppo la voce e che la fanno riflettere, un po’ come succede con Harry.
Harry non parla molto, almeno non quanto lo fanno i suoi occhi, ma quel poco che dice, anche se detto di getto, sembra sempre studiato e con lo scopo di rimanere impresso.
E poi, con Harry, Kristal non deve mai alzare la voce, non ce n’è bisogno.
Perché come fai ad arrabbiarti con Harry se lui è il primo a mantenere sempre la calma e a tenerti stretta a sé fin quando il dolore e la tristezza passano e i singhiozzi sono sostituiti da un respiro calmo e cadenzato?
Non puoi, ecco.
Ed è quello che a Kristal servirebbe alle quattro e trentasette del mattino, quando le gocce di pioggia scrosciante scivolano sul vetro davanti al quale è seduta da non sa quante ore.
È quello che a Kristal servirebbe quando pensa che sì, la pioggia le piace e la rilassa, ma in quel momento una sola cosa la calmerebbe davvero.
È quello che a Kristal servirebbe alle quattro e trentanove del mattino, quando si rende conto che più della pioggia e della coperta che la avvolge, per calmarsi avrebbe bisogno di uno degli abbracci di Harry e delle sue parole sussurrate all’orecchio.

“Ci sarai?”, quella volta era stata Kristal a sussurrare.
Il ‘per sempre’ era l’ultima cosa in cui credeva, e quel ‘sempre’ finale che avrebbe voluto aggiungere se lo tenne per sé in modo istintivo.
“Ci sono” aveva replicato Harry, e Kristal si sentiva sollevata da quella risposta.

Perché per loro è il presente che conta, loro due sono di quelli che siamo io  te insieme, qui, adesso, e in questo momento non c’è nessun altro posto in cui preferirei essere.
A loro non piacciono le promesse, hanno paura.
Non gli piace promettere qualcosa di troppo grande per loro, non vogliono deludere e non vogliono essere delusi.
E quel ‘per sempre’ era una promessa decisamente troppo grande per loro.
Come quel ‘ti amo’ che non si dissero mai.
Se lo leggevano a vicenda negli occhi, se lo sussurravano con gli sguardi dopo aver allentato uno di quegli abbracci che a Kristal piacciono tanto, e prima di baciarsi come piaceva fare a loro.
Fronte contro fronte, occhi negli occhi, promesse troppo grandi per loro che cozzavano con la paura di perdersi, il soffio di un sorriso, le mani di uno sui fianchi dell’altra, le braccia di lei strette delicatamente attorno al collo di lui.
Loro non avevano bisogno di dirselo, quel ‘ti amo’, lo sapevano e bastava loro questa dolce consapevolezza.
Non sarebbero comunque riusciti a dirlo mai.
Perché a Kristal le parole sussurrate piacciono, piacciono tanto, ma non le piace che le si sussurrino frasi che sdolcinate delle quali lei non si farà niente, o peggio, delle promesse difficili da mantenere e che implicano tanti ‘se’, ‘ma’, ‘forse’, ‘però’.

Ti amo, sì, ma per sempre?

Ecco, Kristal quella risposta non era sicura di volerla, quindi evitava semplicemente di porre e porsi quella domanda.
Quello che importava a Harry e Kristal era ‘ti amo, adesso, qui, non te lo dico ma lo sai, tu mi ami e lo so, non me lo dici mai neanche tu ma mi va bene’.
Ed è a quello che Kristal pensava alle quattro e quarantatré del mattino, a quelle promesse mai fatte e mai chieste.
Era alle promesse che pensava, e si chiedeva quanto in più avrebbe sofferto se quelle promesse invece se le fossero fatte.
Probabilmente non sarebbe cambiato molto, si rispondeva dopo averci pensato un po’, perché loro semplicemente non lo dicevano, ma sapevano di pensarlo.
Eppure continuava a chiedersi se magari quel ‘ti amo’ se lo fossero detti, se fare una promessa a voce alta li avrebbe aiutati a mantenerla più a lungo.
Perché alla fine, davanti al vetro su cui scorrevano le gocce di pioggia, alle quattro e quarantacinque del mattino, c’era solo lei.
 
 





 
 
 
 
 
 

ciao principessas. *saluta con la mano*
eccomi qui con una os un po’ deprimente. çç
che tra l’altro mi è venuta in mente mentre ero a mare e affogavo nella noia più totale, ma a voi non interessa éè
ed è forse la cosa che ho scritto più velocemente in tutta la mia vita, ma okay ahahah
mi scuso se il banner fa cagare, ma è il primo che faccio e l’ho fatto da sola éwè
anche la storia, cioè, è la prima cosa ‘triste’ che io abbia mai scritto, quindi se fa schifo anche lei, capitemi çç
anche se, stranamente, mi piace. non so perché, ma mi piace.
detto questo, spero che piaccia anche a voi. in questo caso, mi farebbe davvero piacere se lasciaste una recensione, vorrei sapere quello che pensate e cosa posso migliorare nel mio modo di scrivere.
grazie mille anche solo a chi leggerà e basta lol :)
ailoviu peipis. ♡

-Federica.
 

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(scusate ma non ho idea di come si facciano i collegamenti ipetrstuali çç)

  
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