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Autore: junika    08/08/2013    2 recensioni
"Credi che il mondo sia giusto? Guarda cosa sono dovuto diventare per dare un futuro al calcio"
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ishido Shuuji, Matsukaze Tenma, Silvia/Aki
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Contro chi sto combattendo?”

Ecco la domanda che Matsukaze Tenma si poneva incessantemente da quando aveva incontrato il capo supremo del calcio giovanile, da tutti conosciuto come “Sacro Imperatore”.
Un terribile dubbio lo affliggeva, un pensiero atroce e talmente invasivo che quasi gli impediva di concentrarsi su qualsiasi altra cosa: il ragazzo cominciò a nutrire il sospetto che il peggior nemico della Raimon fosse la stessa persona a cui doveva la propria vita e la sua smisurata passione per il calcio.
Silvia Woods si rese subito conto delle condizioni in cui versava il nipote, tuttavia non poteva nè intervenire né tentare di consolarlo, considerando la spinosa situazione in cui lei stessa era invischiata.
La giovane donna osservò il nipote ritirarsi in camera senza toccare cibo e si sentì morire dentro: una piccola parte delle sofferenze da lui patite derivava da un suo sbaglio.
Ma quest'ultimo non sospettava nulla.
Lo squillare di un telefono la destò improvvisamente dai suoi pensieri.

Pronto?”- chiese lei esitante

Buonasera, dolcezza”

Ishido!”- gridò Silvia al culmine dell'imbarazzo-“ Cosa ti salta in mente di chiamarmi a casa?!?! Cosa succederebbe se Tenma....”

Ti preoccupi troppo”- affermò lapidario lui

Non dovrei?!?! Praticamente sto fraternizzando con nemico alle spalle di mio nipote!”- urlò lei stizzita

Credimi, fai molto più di questo”

Non ne vado fiera, lo sai bene” -gli rispose nervosamente lei avvampando

Il fascino del lato oscuro attira chiunque e il rischio ed esso collegato rende l'esistenza molto più interessante”

Quanto hai ragione”

Allora ammetti che io sia irresistibile”- aggiunse Ishido con voce suadente

No” -disse la giovane donna in maniera decisa - “Ascoltami, ho bisogno di vederti, dobbiamo porre fine alla nostra relazione”

Sono più vicino di quando pensi, dolcezza”

E con quelle parole il Seitei riattaccò la chiamata.
Silvia rimase spiazzata dalla frase enigmatica con cui concluse quella conversazione telefonica, poi istintivamente corse in direzione della porta d'ingresso: dubitava infatti che la persona con cui si era intrattenuta fino a pochi attimi prima si trovasse al di fuori dell'abitazione e che l'avesse contattatata da lì. Appena si affacciò all'uscio di casa, la figura del Sacro Imperatore si stagliò davanti a lei, fissandola intensamente da dietro le lenti scure di un paio di occhiali da sole che si sfilò non appena incrociò lo sguardo della ragazza.
Non ebbe nemmeno il tempo di replicare poiché le fu tappata la bocca con un bacio appassionato e fu fatta rientrare a forza in casa, mentre il Seitei richiuse la porta d'ingresso alle sue spalle.
Venne sospinta fino nel soggiorno, dove stremata da un bacio tanto inatteso e in un evidente stato confusionale, caddé pesantemente su di un divano poco distante.

Tutte le volte la stessa scena....come se non ci fossi abituata”- la schernì Ishido

Ti sembra normale...venire qui....senza preavviso....e ridurmi così?- protestò lei cercando di riprendere fiato

Sei tu che morivi dalla voglia di vedermi”

Io...io....non credo di poter reggere ancora la cosa”- confessò Silvia esitante

Schiava dei sensi di colpa”- affermò con aria di sufficienza lui

Ti pare giusto che non riesca più a guardare in faccia il povero Tenma senza odiarmi?! Dovrei confortarlo, ripetergli di non arrendersi mai e di continuare a combattere per ciò in cui crede. E invece, l'unica che si è arresa sono stata io”

Tu ti sei arresa a me, Silvia”- commentò il Seitei tentando di baciarle il collo

Non posso continuare così”

Credi che il mondo sia giusto? Lo vedi cosa sono diventato per dare un futuro al calcio: la mia anima si sta lentamente oscurando e mi sto abituando ad essere visto come il cattivo di turno, in un certo senso anch'io mi sono arreso. Piuttosto che piangermi addosso come fai tu, io preferisco affrontare le avversità della vita a modo mio”

Proprio non vuoi capire!”- gridò lei arrabbiata

Se c'era qualcosa da capire, non avresti mai dovuto cedere al lato oscuro del calcio. E nemmeno a me”

Tu non sei né Ishido, né il Sacro Imperatore, tu...”

Non ti azzardare a chiamarmi con il mio vero nome, potrei non rispondere più delle mie azioni”- la interruppe Ishido con una velata minaccia dal dubbio significato.

Il passo dalle parole ai fatti fu relativamente breve, molto presto si ritrovarono ad essere l'uno sopra l'altra, tuttavia quella non era di certo la prima volta che avveniva una cosa simile. Trascorsero numerose notti nelle quali i due si amarono follemente, senza il benché minimo rimorso o rimpianto legato alle loro vite.
Ma il presente appariva ben diverso: che razza di zia sarebbe stata se avesse abbandonato il proprio nipote al suo destino?
Il Seitei intuì i pensieri contorti della giovane donna ma non ne parve minimamente interessato.
Entrambi si stavano per inoltrare in luogo dove la lussuria regnava incontrastata, un posto dove non ci sarebbe stato più tempo da dedicare alle amare sorprese che la vita riserva gli uomini.
Cominciò lentamente a spogliare la ragazza togliendole ogni indumento che indossava.
La pratica non gli fu difficile: sebbene la mente di Silvia pensasse al bene di Tenma, il suo corpo, invece, sembrava decisamente più propenso a concedersi all'uomo.
Aprì gli occhi e si vide completamente nuda mentre lui, adagiato su di lei con la camicia slacciata e la giaccia rossa riserva a terra, era intento a leccarle dolcemente il seno.
Un piccolo sorriso malizioso mescolato ad una manciata d' orgoglio si delineò sul suo viso.
Ishido Shuuji, o meglio Axel Blaze, lo stesso calciatore che anni prima veniva idolatrato dalle folle come qualcuno di irraggiungibile, ora si trovava lì ad amoreggiare con lei.
Riflettendo sulla propria condizione attuale, nulla riuscì a dissuaderla dal rendersi conto che l'interesse del ragazzo nei suoi confronti fosse dovuto esclusivamente alla parentela con Tenma, il fautore della rivoluzione contro l'autorità del Sacro Imperatore. Sotto questo punto di vista, Silvia Woods diveniva un semplice strumento per distruggere i nemici del Fifth Sector.

Sono soltanto un oggetto nelle sue mani, nulla di più. Eppure, nonostante io ne sia consapevole, non cerco in alcun modo di reagire. Anche se provo inutilmente a negare l'evidenza, l'assurdità di questa situazione mi piace. Mi piace e non potrei più farne a meno. É proprio vero che il mondo è ingiusto”

In netto contrasto con il suo stato d'animo, la giovane donna accarezzò i capelli del Seitei per poi scompigliargli delicatamente.
La cosa non lo lasciò indifferente e con un colpo di reni si rimise in posizione di supremazia sopra di lei, penetrandola.
Quest'ultima sussultò ed un flebile gemito uscì dalla sua bocca.

Ammettilo, tu adori tu tutto questo....non è vero, dolcezza?”- gli domandò provocatorio il Seitei

Prendimi”-lo implorò la ragazza - “qui, adesso, fammi diventare tua”

Non me lo faccio ripetere”

Si baciarono violentemente, i loro corpi si muovevano all'unisono, quasi come fossero una cosa sola. L'aria cominciò a farsi pesante, respiri affannosi, gemiti e grida di piacere soffocate riempirono la stanza, attirando l'attenzione di qualcuno.
Tenma divenne testimone involontario di tutta una serie di rumori sospetti che gli avevano impedito di prendere sonno e preoccupato per l'incolumità di zia Silvia, si precipitò in direzione del soggiorno pronto a difenderla da ogni pericolo.
Ma lo spettacolo a cui dovette assistere lo pietrificò.
Vide nitidamente l'esile figura della sua adorata parente ripetutamente violata da un uomo che non faticò a riconoscere: il peggior nemico del calcio e la persona a cui doveva la vita erano la stessa.

Ripeti quello che hai detto prima, voglio sentirtelo urlare di nuovo”- le ordinò il Seitei senza accorgersi della presenza di Matsukaze nella stanza

Gloria a te, Sacro Imperatore!”- gridò lei delirando- “l'unico e solo dominatore del calcio che nessuno sconfiggerà mai! Chi prova ad opporsi a te non è altro che un povero illuso!”

Il giovane centrocampista perse un battito, tanto rimase sconvolto dalle parole di Silvia Woods.
Colei che avrebbe dovuto sostenerlo nella sua lotto contro il Fifth Sector, si rivelò essere quella che più di chiunque altro desidereava la morte del vero calcio.
Il mondo gli crollò addosso.
Poi il buoi totale.

Il ragazzo si risvegliò di colpo nel suo letto, la testa gli faceva male, si sentiva spaesato e non ricordava nulla degli avvenimenti antecedenti.
Tutto attorno a lui taceva, fatta eccezione per un lieve ronzio proveniente dal soggiorno ad opera di un televisore.
Probabilmente zia Silvia stava guardando qualche programma interessante.

Si trattava...di un sogno”- pensò fra sé quasi sollevato - “un orribile sogno”

Posò la testa sul cuscino e lentamente chiuse gli occhi, meravigliato da quanto la mente umana fosse capace di giocare brutti scherzi.
Si convinse di aver fatto un incubo.
O meglio, gli fecero credere di aver fatto un incubo.

Il mondo è ingiusto....ma chi sono io per cambiarlo?”- sospirò tristemente Silvia stringendo fra le mani la sciarpa grigia del Seitei.

   
 
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