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Autore: thenightsonfire    08/08/2013    14 recensioni
« Zia, abbiamo un problema. »
« Un problema? Che problema? I fiori ci sono? »
« Sì. »
« Il ministro di fede c'è? »
« Aspetta in giardino. »
« Il pianista? »
« Pure. »
« I suoceri? »
« Draco Malfoy sta ponderando se tentare di togliersi la vita gettandosi nel laghetto, ma per ora ci sono entrambi. »
« Che pecca— »
« James... »
« Scusa, mamma. »
Ginny guardò il nipote, confusa. « E allora che problema c'è? »
Hugo Weasley si grattò la nuca, a disagio. « Mancano gli sposi. »
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Missing spouses.

« Mancano gli sposi. »

 

CAPITOLO 1

DI UN LITIGIO E DI UNA PENTOLA

 

 

 

« Zia, abbiamo un problema. »

« Un problema? Che problema? I fiori ci sono? »

« Sì. »

« Il ministro di fede c'è? »

« Aspetta in giardino. »

« Il pianista? »

« Pure. »

« I suoceri? »

« Draco Malfoy sta ponderando se tentare di togliersi la vita gettandosi nel laghetto, ma per ora ci sono entrambi. »

« Che pecca— »

« James... »

« Scusa, mamma. »

Ginny guardò il nipote, confusa. « E allora che problema c'è? »

Hugo Weasley si grattò la nuca, a disagio. « Mancano gli sposi. »

 

*

 

« Malfoy, abbiamo un problema. »

Draco Malfoy, vestito di tutto punto in abito da cerimonia, inarcò un sopracciglio all'indirizzo del suo quasi-consuocero, reprimendo a stento l'istinto di rispondere con un tagliente «mi fa piacere». D'altronde, nemmeno lo Sfregiato sembrava molto contento d'averlo faccia a faccia. « E sarebbe? »

« Lily e tuo fi—gli sposi sono scomparsi. Entrambi » sottolineò l'altro, preoccupato. « Se non li troviamo dovremo annullare la cerimonia. »

Draco spalancò la braccia, improvvisamente euforico. « E questo me lo chiami problema? »

 

*

 

« Il tuo adorabile consuocero che dice? » domandò Ron, lasciandosi cadere su una sedia accanto a Harry.

« Probabilmente sta distribuendo champagne agli invitati » rispose quello, tetro.

Ron gli diede qualche pacca sulla spalla a mo' di conforto, allentandosi il colletto della camicia. « Guarda il lato positivo della situazione » suggerì. « A quest'ora potevate già essere imparentati. »

Harry si passò le mani tra i capelli, scompigliando quelle ciocche che sua moglie era riuscita a domare soltanto con una miriade di incantesimi e molto, molto olio di gomito. L'avesse visto, era probabile che l'avrebbe ucciso. Poco importava: adesso doveva essere impegnata a radere al suolo mezzo Mondo Magico pur di ritrovare sua figlia e il giovane Malfoy. Che, per inciso, erano misteriosamente scomparsi nel nulla il giorno del loro matrimonio. Harry gemette, chiedendosi come fosse possibile che due ragazzi potessero svanire senza lasciare traccia, e come fosse possibile che le damigelle e i testimoni avessero trovato vuote le stanze dei suddetti ragazzi, una a casa Potter e l'altra a Malfoy Manor, quando erano tutti sicuri di averli visti rientrare a casa il pomeriggio prima.

Lanciò un ampio sguardo al giardino di Malfoy Manor, storcendo il naso. Alla fine Malfoy e sua moglie avevano vinto: di celebrare il matrimonio alla Tana, per usare le testuali parole del primo, «non se ne parlava nemmeno».

Era abbastanza certo che Malfoy si fosse trattenuto dall'utilizzare l'epiteto “topaia”, però Astoria si era limitata a impallidire leggermente e a suggerire semplicemente che, forse, i giardini del Manor erano “più spaziosi”.

Quella donna era la regina della cortesia e del politicamente corretto.

E adesso eccoli lì, loro e all'incirca altri trecento invitati, a guardarsi intorno e a chiedersi dove fossero finiti gli sposi. Poteva scorgere zia Muriel che si lamentava a gran voce con quelli che riconobbe come i coniugi Zabini (l'espressione di Blaise sprizzava tedio da tutti i pori, e lasciava intendere che fosse pronto a lanciarle un Avada Kedavra; Harry pregò ardentemente che lo facesse al più presto). Peggio di zia Muriel, però, erano gli invitati dell'altra parte della famiglia: non ce n'era uno che sembrasse felice di essere lì, una strega che non paresse una Banshee in abito da cerimonia e un mago senza un'antipatica espressione arcigna ben stampata in volto. Pure i bambini, per le mutande di Merlino, pure i neonati sembravano mantenere perennemente un'espressione altezzosa: era fisicamente possibile? Harry cominciava a pensare che li partorissero così, col naso arricciato per il disgusto. Bah, Purosangue.

Ma guardateli, pensò; la scomparsa degli sposi aveva addiritura peggiorato il loro umore, anche se non sembrava possibile.

Gemette di nuovo. Dove si era cacciata sua figlia?

« Harry... » fece Ron, cauto. « Posso chiederti cos'hai? Perché il tuo “tu” normale sarebbe già a cercare sua figlia in lungo e in largo assieme a Ginny. »

Lui sospirò. « Ron, se c'è qualcosa che so di Lily » rispose piano « è che quando si nasconde così bene è perché non vuole farsi trovare. Da piccola era un asso a nascondino. »

« Sai, Harry, non vorrei peggiorare il tuo umore » disse l'altro, col tono di chi invece sapeva di stare per peggiorare l'umore di qualcuno, « ma non mi pare un buon segno che non voglia essere trovata il giorno del suo matrimonio. Certo, però » si corresse, « manca anche il piccolo Malfoy. »

Harry aveva smesso di pensarlo come il “piccolo Malfoy” quando una mattina, entrando in camera di Lily senza bussare, aveva intravisto una macchia sfocata color biondo chiaro svanire fuori dalla finestra. Lily persisteva nell'insistere che era si fosse trattato di un riflesso ottico dovuto alla luce del sole.

Quel giorno era nuvoloso, lo ricordava bene.

Riflesso ottico un paio di pluffe.

 

*

 

I vasti giardini del Manor, a mezz'ora di ritardo da quello che avrebbe dovuto essere l'inizio della cerimonia, brulicavano ancora di invitati. Sembravano esserci tutti: ovviamente gli amici e i conoscenti, poi il direttore della Gazzetta del Profeta, del Settimanale delle Streghe, Olivander, i professori di Hogwarts, decine di parenti di entrambi le famiglie, e, com'è di consuetudine nei matrimoni, la maggior parte di loro mai vista prima (e l'immancabile zia Muriel con un tremendo cappellino color vomito), e per finire altrettanti dipendenti del Ministero.

C'erano proprio tutti, sì.

Tranne gli sposi.

Victoire Weasley Lupin, il prominente pancione fasciato da un vestito grigio perla che spiccava sul suo fisico esile e longilineo, forse fiutando odore di disgrazia, forse allarmata dagli occhi spiritati di sua nonna Molly, indisse a questo punto una riunione di famiglia d'urgenza con Partecipazione Straordinaria, Non Richiesta e Assolutamente Superflua (come fu soprannominata da James) dei coniugi Malfoy.

Adesso il gruppo era distribuito in cerchio, il fruscio dei lunghi abiti da cerimonia sull'erba che accompagnava il borbottare e lo sbuffare di molti dei presenti; chi non si lasciava andare all'irritazione sembrava piuttosto in preda all'ansia o ad una viva preoccupazione – Lucy, per esempio, continuava a guardarsi intorno mordendosi il labbro inferiore, temendo lo svenimento di sua nonna o una fattura di sua zia Ginny all'indirizzo di Draco Malfoy. Gesto che avrebbe avuto tutte le ragioni di questo mondo, dato che l'uomo non sembrava intenzionato a celare il suo buonumore.

« Va bene » disse alla fine Ron, dopo aver lanciato un'ultima, dovuta occhiataccia a Malfoy. « Qualcuno ha idea di dove possano essere Lily e Scorpius? »

Nessuno rispose. Solo Draco insinuò, sibillino: « Forse non vogliono essere trovati ».

« Forse, Malfoy » ribatté Ron acidamente, « dovresti solo tapparti quella bocca. »

« Vorrei strapparmi la lingua per quello che sto per dire » borbottò James, incrociando le braccia sul petto, « ma, zio, Malfoy potrebbe avere ragione. Insomma, quale ragazza scappa il giorno del suo matrimonio a meno che non voglia sposarsi? »

« Lily non lo farebbe mai! » esclamò Hugo. « Ho dei dubbi sul coraggio di Malfoy Junior, ma Lily... »

Draco inarcò un sopracciglio. « Ehi. »

« Adesso non venirmi a dire che i Serpeverde brillano per audacia, Malfoy » sbuffò Harry, « perché potrei ricordarti di una nostra gita nella Foresta Proibita al primo anno e del modo in cui hai urlato come una femminuccia. »

« Avevo undici anni... »

« E tredici quando hai inscenato una morte drammatica da primadonna di teatro per la beccata di un Ippogrifo » terminò Harry per lui, lasciandolo a borbottare insulti a mezza voce. « Detto questo, anche io devo concordare con te. Lily sa nascondersi bene, quando non vuole essere trovata. »

« Non è possibile, Harry » replicò Ginny scuotendo la testa. « Era entusiasta del matrimonio. Io, lei e Asteria, certe volte con l'aiuto di mia madre e di Fleur, abbiamo passato mesi ad organizzare questo matrimonio affinché tutto fosse perfetto, e Lily era entusiasta. Non credi che me ne sarei accorta se ci fosse stato qualche problema? Se avesse avuto qualche ripensamento? L'avrei capito, se ci fosse stato qualcosa che non andava. »

« Lily è un asso nel mentire » disse Fred, scrollando le spalle. « Magari non era più sicura di voler sposare il biondastro – e, onestamente, non la biasimo. »

« E mio figlio? » domandò allora Draco. « Perché nascondersi? Sapeva benissimo che se avesse deciso di annullare il matrimonio avrebbe avuto tutta la mia benedizion— »

« Draco! » lo rimbeccò Asteria, lanciandogli un'occhiata ammonitrice.

« Lo so io che è successo » disse allora Lucy in un pigolio.

Tutti si voltarono verso di lei, stupiti.

« Cosa? » fece Ginny, i lunghi capelli ancora rossi che cominciavano a sfuggire alla crocchia in cui li aveva imprigionati. « Che è successo? »

Lucy si umettò le labbra. « Hanno litigato. »

Al sbuffò, alzando gli occhi al cielo. « Lily e Scorpius litigano solo per poter... fare pace. »

L'inappropriato sottinteso sul modo in cui di solito facevano pace rimase ad aleggiare, silenzioso e imbarazzante, tra i presenti. Ron camuffò una risata in un colpo di tosse e si sistemò il colletto della camicia, cercando di non sogghignare di fronte al colorito improvvisamente verdognolo di Harry. Non che immaginasse che Lily fosse ancora vergine a ventidue anni e sette di relazione con Scorpius, ma sentirselo dire in maniera così nuda e cruda era l'equivalente emotivo di un pugno in faccia.

« No, dico... » Lucy tentennò. « Hanno litigato davvero, questa volta. »

 

*

 

Una settimana prima.

 

« Si può sapere che cazzo hai? »

Lily sbatté l'insalatiera col purè di patate sul tavolo, voltandosi a fissare il fidanzato con fare omicida. I capelli rossi erano legati in una coda alta, e stava indossando la solita salopette che metteva solamente per le riunioni di famiglia alla Tana, anche se, a causa del passare degli anni, ormai sgualcita e un po' strappata all'altezza delle ginocchia. Il fatto che l'avesse comprata quando aveva quattordici anni dimostrava che non era cresciuta nemmeno di un centimetro. Era uno di quegli abiti legati a troppi ricordi per poterli gettare via.

« Ah, io che ho? » sbottò, mettendosi le mani sui fianchi. « Tu che hai! Potresti almeno fingerti di divertirti, sai, a stare con la mia famiglia. »

Scorpius alzò gli occhi al soffitto, incrociando le braccia sul petto e alzando gli occhi grigi al cielo. Si appoggiò al piano cucina e gettò un'occhiata fuori, per controllare che nessuno li stesse ascoltando. « Io mi sto divertendo. »

« Be', allora non divertirti troppo » disse acida lei, « potresti addirittura finire col sorridere. »

« E va bene! » esclamò allora Scorpius, esasperato, « va bene, non mi sto divertendo per niente. Dimmi tu come faccio a divertirmi quando la mia fidanzata, che dovrò sposare tra una fottuta settimana, si comporta come se volesse farsi odiare! »

Lily spalancò la bocca, indignata. « Io cosa? »

« Già, principessa, esattamente! » disse Scorpius. Si passò le mani tra i capelli, poi si rimboccò le maniche della camicia bianca e sbuffò. « Che cazzo di caldo che c'è qua dentro. »

« Non cambiare argomento » disse lei, tirandolo per la camicia. Socchiuse le palpebre. « Continua. Continua quello che stavi dicendo su come mi comporto io. »

« Be', da dove cominciare » Scorpius fece finta di pensarci su, picchiettandosi il mento con l'indice. « Ah, giusto: non fai che urlarmi contro per come saluto i tuoi, per come mi rivolgo alla tua famiglia, sei perennemente nervosa, sei odiosa quando si tratta di conoscere i miei parenti, mi rispondi perennemente male, sei ogni fottuto giorno di cattivo umore, non facciamo l'amore da mesi! »

« Ma se l'abbiamo fatto fino a Domenica! » replicò stizzita lei.

« Ah, perché, tu quello lo chiami fare l'amore? » rispose Scorpius con lo stesso tono. « Perché aveva l'equivalente erotico di infilare una chiave in una serratura. Credi che non abbia capito che hai finto l'orgasmo? »

Lily arrossì, ma sostenne il suo sguardo con una fierezza disarmante. « Sai cosa dicono, no? Che è colpa dell'uomo quando— »

« Ah, ma certo! Aggiungiamo pure questa alla lista delle Stronzate-tirate-fuori-solo-per-far-incazzare-Scorpius! » Si premette le dite sulle palpebre chiuse, visibilmente incazzato. « Il giorno in cui io non farò venire una donna, tu sarai bionda. »

« Allora chiamami Marilyn Monroe » borbottò lei. Scaraventò letteralmente l'insalatiera col purè rimasto nel lavabo, cominciando a strofinare senza magia. Doveva mantenere le mani occupate, o l'avrebbe fatto fuori. Gli avrebbe dato un pugno in faccia. L'avrebbe strangolato.

« Come cazzo ti dovrei chiamare?! »

« Oh, lascia perdere! »

« Lascio perdere un cazzo » disse lui in risposta, dando un calcio ad una sedia. « Non ti sopporto più, cristo santo! Si può sapere che diavolo hai da quando sono cominciati i preparativi per il matrimonio?! Sembra quasi che tu non ti voglia più sposare, cazzo! »

Lily girò la manopola del rubinetto, chiudendo l'acqua, e si appoggiò sul mobile facendo dei grandi respiri profondi. Controllo. Doveva avere controllo. Non doveva ucciderlo. « Scorpius, ogni volta che sai di dover venire qui ti comporti come se dovessi andare a morire, non ti sei impegnato per niente nei cazzo di preparativi per il matrimonio, mi hai soltanto smollato una lista infinita di invitati della tua parte della famiglia che onestamente non vorrei conoscere nemmeno se ne andasse della mia stessa vita, cerco di farti sentire parte della famiglia invitandoti alla Tana quando i miei zii ne farebbero volentieri a meno— »

« Figurarsi » mormorò Scorpius tra i denti. « Credi che non lo sappia? Credi che mi faccia piacere venire qui in questa topaia— »

« Non provare nemmeno a dirlo, Scorpius Malfoy! » urlò Lily, livida, puntandogli contro il dito. « Perché mia nonna Molly, che per inciso abita in questa topaia, stamattina ha cucinato per ore per farti trovare un pranzo degno del cazzo principino viziato che sei! » Lo strattonò per un braccio per voltarlo a guardare il piano cucina, dove c'era ancorano ancora pentole sporche – una piena d'acqua, ormai sicuramente fredda. « Ti ha pure cucinato la pasta, lei che non aveva mai cucinato italiano in vita sua, per fare piacere alle tue papille gustative da spocchioso Purosangue viziato! »

« Vedi? Vedi? » sbraitò lui, ignorando una vocina dentro di lui che minacciava di farlo sentire in colpa, « fai così da mesi! Sei così dannatamente e fottutamente acida da essere ritornata la verginella frigida che eri a quindici anni! »

Lily rimase in silenzio. Per un minuto buono. A fissarlo come se fosse trasparente.

Scorpius, che si era aspettato uno scoppio di rabbia terribile, delle urla, persino uno Schiantesimo, finì con l'inarcare un sopracciglio. « Non hai niente da dire? »

« Verginella frigida » ripeté lei piano. Era un calderone in piena ebollizione in forma umana. « Verginella frigida. »

E con tutta la calma del mondo prese la pentola con l'acqua della pasta e la rovesciò addosso a Scorpius.

 

*

 

« E poi ha detto che forse ci stava ripensando, sul matrimonio » concluse Lucy, in un filo di voce. « Io ho – ehm – origliato tutto per sbaglio. Ero nella tromba delle scale. »

« Questo è stato domenica » fece Harry, più come affermazione che come domanda. Stava attraversando una fase di negazione che prevedeva la ripetizione mentale del suo nuovo mantra persona: Lucy non ha appena parlato della vita sessuale di Lily Lucy non ha appena parlato della vita sessuale di Lily Lucy non ha appena parlato della vita sessuale di Lily. « E oggi Lily e Scorpius non si trovano. Perfetto. »

« Già » sussurrò estatico Draco. « Perfetto. »

« Oh, andiamo » esclamò Fred, roteando gli occhi. « Loro litigano sempre, anche peggio di così! Solo io ricordo come si sono resi conto di amarsi? »

Tutte le cugine sospirarono all'unisono. No, decisamente no. Ormai sapevano tutte com'era andata.

 

 

Okay, questa sarà una mini-long. Ogni capitolo prevederà un pezzo sulla ricerca degli sposi (a proposito: dove saranno finiti? Voglio le vostre supposizioni!) e un flashback sull'evoluzione della storia d'amore tra Lily e Scorpius. Non sarà molto lunga – credo, e spero, quattro o cinque capitoli, che verranno pubblicati con la stessa frequenza di Famous Last Words (l'altra mia long), se non addirittura con pause più corte!

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Carme.

 

 

 

 

   
 
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