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Autore: Paddy_Potter    08/08/2013    0 recensioni
Regulus Balck.
Un nome, una condanna.
Ma, questa volta, succederà qualcosa che cambierà il destino di molte vite, a partire da quelle di due fratelli. Questa volta, un uomo aprirà gli occhi e riuscirà a districarsi nella rete di inganni e parole vuote che l'Oscuro Signore si è costruito attorno.
Questa volta, la più bella delle fenici risorgerà dalle sue ceneri, accompagnata da un cane nero.
Vi ho incuriosito con queste drammatiche parole?
Se sì, non vi resta che leggere...
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il lieve fruscio, tipico della materializzazione, accoglie il mio arrivo a Raintown, la piccola cittadina nel nord dell'Inghilterra dove abita Sirius.

La stretta viuzza dal pavimento ciottolato si snoda deserta nell'alba inoltrata, i lampioni che vanno spegnendosi all'arrivo del nuovo giorno.

Esco dal mio nascondiglio dietro al folto gruppetto di querce ormai spoglie e mi avvio verso il cancello della casa, sul lato opposto della strada, sopra al quale un piccolo pettirosso è aggrappato e mi guarda curioso.

Mio fratello abita in un appartamento in un piccolo condominio poco lontano dal centro del paese: le pareti dello stabile sono ricoperte di mattoni faccia vista, che danno alla casa un bel color rosso, facendola spiccare nella luce grigia dell'alba, il tetto in tegole scure è parecchio spiovente e la porta è fatta di un legno color marrone chiaro, forse betulla.

Ci sono quattro appartamenti nella casa: tre abitati da Babbani, uno da mio fratello. Le vetrate sono ampie e nei balconi sottostanti è rimasto impigliato qualche fiocco della spruzzata di neve caduta questa notte.

Varco il piccolo cancello in ferro, lasciando che il pettirosso svolazzi via verso un ramo rinsecchito poco più in là, e mi avvio sul marciapiede che attraversa il piccolo giardino, verso gli scalini che portano all'entrata. Cerco di capire se Sirius è in casa lanciando qualche sguardo attraverso le finestre del suo appartamento, ma non noto nessuno, nonstante ci siano le imposte aperte.

Nel cercare mio fratello, quasi non noto una lastra di ghiaccio chiaro, perfettamente uniformata con il pavimento grigiastro del vilaletto, e rischio di perdere l'equilibrio. Riesco ad evitare di cadere, sciogliendo, però, quell'aria di compostezza che solitamente mi caratterizza, ma forse è un bene. Proseguo verso la porta, adagiata nel suo pallore in cima agli scalini.

Ho come l'impressione che Sirius non mi permetterà di entrare così facilmente, ma credo sia meglio dare l'impressione di non aspettarsi nulla, non vorrei che mi prendesse come una spia.

Salgo il primo gradino e indugio un attimo: tutto normale.

Salgo il secondo e lancio un'occhiata alla finestra: ancora nessuna reazione.

Sto per posare il piede sul terzo, quando la porta si spalanca e compare un'uomo incappucciato.

Nonostante i miei riflessi da cercatore, non riesco neanche a portare la mano alla bacchetta che questi mi ha già rifilato un pugno all'imboccatura dello stomaco, lasciandomi senza fiato.

Non aspetta un secondo e mi disarma, mi spinge dentro e mi blocca le mani dietro la schiena.

"Ora deve chiudere la porta" penso "Posso tentare di liberarmi o almeno di attaccare."

Mentre sento l'uomo allungare una mano verso il pomello, mi volto di scatto e tento di rifiliargli un calcio, ma questi non sembra avere un punto cieco: afferra il mio piede e mi storce la

gamba, facendomi perdere l'equilibrio con un gemito di dolore e lasciandomi cadere di faccia sul pavimento, per poi puntarmi la bacchetta contro e schiantarmi.

Perdo i sensi, un po' per la testata che ho appena mollato alle mattonelle di marmo, un po' per l'incantesimo.

Davvero un bel benvenuto, Sir.

 

*

 

Apro gli occhi lentamente, ma non riesco comunque a mettere a fuoco la stanza: la testa mi fa parecchio male nel punto in cui ha sbattuto contro il pavimento e ho un vago senso di nausea.

Rinvengo a fatica, scoprendomi ammanettato e legato per bene ad una poltrona comodamente piazzata di fronte ad un caminetto, dove un fuoco scoppietta vivace tra pezzi di legno accatastati in perfetto ordine e rametti di pino verdi.

Mi guardo intorno, mettendomi a sedere più comodamente e sgranchiendomi il collo un po' intorpidito: nella stanza ci sono due persone, nessuna delle quali mi aspettavo di trovare qui.

James Potter e Remus Lupin mi fissano in modo non troppo amichevole, un modo che temo non riservino a coloro a cui vogliono offrire la colazione, cosa che il mio stomaco mi ricorda di non aver fatto questa mattina.

"Buongiorno, Regulus." mi saluta il secondo, un tono che conferma, purtroppo, quello che avevo intuto dagli sguardi.

"Salve." riesco a biascicare con la bocca impastata.

"Che ci fai qui?" continua il primo.

"Cerco un rospo di nome Carl, l'hai visto?" rispondo sarcastico.

Forse non dovrei essere così acido, vista la situazione, ma non posso farne a meno.

Io odio Potter. Ma non un odio leggero, come quello che si potrebbe provare verso una persona che proprio non ti sta simpatica, no, io lo odio profondamente. Lui è quello che si è messo tra me e Sirius, lui me l'ha portato via e in questo momento non m'importa affatto se sono io lo scemo che è diventato un Mangiamorte. Nella mia testa c'è solo un ricordo, rimasto ben stampato nella mia mente, che bussa prepotente contro la mia memoria, giusto perchè non mi dava già sui nervi trovarmi quel deficiente occhialuto davanti...

 

 

Era il mio primo anno e l'espresso di Hogwarts di stagliava maestoso davanti a me, una nuvoletta di fumo grigiastro sopra e un macchinista che sbaraitava ai ragazzi di muoversi.

Tanta era la meraviglia a quella vista che non facevo salti di gioia solo perchè altrimenti mio padre mi avrebbe rifilato uno scappellotto: un Black mantiene sempre il contegno.

Salii a bordo poco dopo, perdendo subito di vista mio fratello che era corso via con un ragazzino dai capelli talmente spettinati da far invidia a quelli di Bellatrix la mattina.

Stavo camminando lungo il corridoio in cerca di uno scompartimento libero, visto che il treno era ormai partito, quando vidi la testa dello stesso ragazzino scarmigliato infilarsi in uno poco più avanti.

Mossi qualche passo per curiosità, ben attento ad avvicinarmi abbastanza per sentire, ma in modo da non essere visto.

"Hey, James! Più spettinato che mai!" sentii Sirius e a quelle parole mi sfuggì un sorriso.

"Ma certo, amico! Questa mattina ho evitato la spazzola in tuo onore!" gli rispose l'altro.

Decisi di sporgermi leggermente per osservare la scena, dato che alcuni ragazzi si erano piazzati lì davanti e potevano offrirmi un nascondiglio.

"Allora, pronti per un nuovo anno di malandrinate e punizioni?" chiese Sir con fare solenne. Sorrisi di nuovo: gli veniva bene quella voce da Ministro, la usava anche a casa per sparare stupidate sul coraggio quando sbucava da dietro una porta urlando, facendomi puntualmente sbiancare e urlare come una femminuccia.

"Più pronti che mai, fratello!" disse quello chiamato James, lanciando un braccio attorno alle spalle di Sirius, che sorrise e ricambiò.

"Faremo diventare blu i capelli di Gazza, fratello!" concluse Sir, scoppiarono a ridere insieme agli altri due ragazzi seduti nello scompartimento.

Ero allibito.

Gli era bastato un anno senza di me e si era già trovato un altro fratello per rimpiazzarmi.

No, non era possibile, non il mio Sirius, non il mio fratellone...

Strinsi i pugni con tanta foga da far sbiancare le nocche in un attimo, mentre sul mio volto si dipingeva un'espressione per metà furiosa e per metà tradita.

Mi aveva rimpiazzato.

Ero troppo occupato ad impedire alle lacrime di sbucare dai miei occhi per accorgermi che, il gruppetto di ragazzi che mi nascondeva, si era spostato, lasciandomi totalmente allo scoperto davanti allo sguardo sorpreso di Srius.

Non persi un secondo e corsi via, il più lontano possibile, alla massima velocità consentita dalle mie gambe ancora corte, ignorando la porta che si apriva di scatto e la sua voce che gridava il mio nome.

 

 

"Simpatico come sempre, Black." risponde tagliente.

"Finitela, tutti e due." ci richiama Lupin. "Che sei venuto a fare qui?" aggiunge poi, rivolto verso di me.

"Sto cercando Sirius, ho bisogno di parlargli." gli dico più calmo.

Nenche Lupin mi va proprio a genio, ma tutto sommato era un prefetto come me e ci trovavamo spesso durante le ronde serali in giro per Hogwarts...Mi sta comunque meno antipatico di Potter!

"Perchè lo stai cercando?"

"Devo...scusarmi."

"Bel tempismo." commenta Potter.

Gli lancio un'occhiata assassina, ma Lupin mi blocca prima che possa aggiungere altro.

"Hai fame?" mi chiede, porgendomi un piatto con una brioche e un bicchiere con del succo di zucca.

"Beh...sì. Grazie." rispondo sorpreso: questa non me l'aspettavo. Prima mi tramortiscono, poi mi offrono la colazione? Forse c'è qualcosa nel cibo o nel succo, ci potrebbero aver messo del veleno. No, loro sono Grifondoro, non Serpeverde. Da loro questi giochetti subdoli non me li posso aspettare. Rimane la questione che oggi devo ancora mangiare e il mio stomaco sta brontolando sempre di più, perciò, tanto vale accettare.

Faccio per allungare una mano, quando mi ricordo che sono entrambe legate ai braccioli della poltrona.

"Ehm...come dovrei fare?"

"Oh, sì, scusa." mi sorride Lupin, allungando le catene con un colpo di bacchetta, in modo che io riesca a portarmi il cibo alla bocca da solo.

"Troppo magnanimo." penso, mentre mi dedico alla mia colazione, che a proposito è davvero deliziosa, soprattutto il succo. Ha qualcosa di...Come descriverlo...Diverso. Non sembra normale succo di zucca, è molto più saporito, ma leggero allo stesso tempo.

Finito il veloce pasto, Lupin fa sparire piatto e bicchiere e mi riaccorcia le catene.

"Dunque, Regulus, che cosa sei venuto a fare qui?" mi richiede.

Sto per rispondergli seccato che gliel'ho già detto e che è la verità, ma la mia lingua agisce da sola, ancor prima che riesca ad impedirlo.

"Sono venuto qui a cercare mio fratello. Ho capito di aver sbagliato e che lui aveva ragione su tutto e voglio chiedergli scusa." sputo fuori, contro la mia volontà.

Subito tutto si fa chiaro, a partire dal sapore particolare del succo di zucca.

"Ci avevate messo del Veritaserum?!" chiedo inviperito.

"Sì." mi risponde Potter beato. "Giusto per essere sicuri che non fossi davvero qui in cerca di un rospo di nome Carl, che, a proposito, non ho visto." conclude sorridendo.

"Scusa, ma era necessario. Tu, fino a prova contraria, sei un Mangiamorte. Non potevamo fidarci di te senza fare un piccolo controllo." mi spiega Lupin più gentilmente.

Queste parole non bastano comunque a cancellarmi dalla faccia un'espressione furiosa: qualsiasi cosa mi chiederanno, sarò costretto a dire tutta la verità.

A quanto pare anche i Grifondoro hanno un lato subdolo, cosa di cui mi dovrei essere accorto conoscendo mio fratello e Potter, ma che, forse per la botta in testa, devo essermi scordato.

"Possiamo sapere cosa ti ha fatto cambiare idea?" continua Lupin.

"Come se potessi dirvi di no." rispodo seccato e comincio a raccontargli tutto quello che è successo questa mattina, dal Marchio che bruciava fino all'assassinio di Rabastan. Purtroppo, non riesco ad escludere anche parti parecchio personali, come quanto mi manchi mio fratello.

Finisco il mio resoconto e resto in attesa della risata sarcastica di Potter: gli ho dato abbastanza materiale da prendermi in giro per una settimana e più.

Rimango davvero sorpreso quando, invece, si volta (stava guardando distrattamente fuori dalla finestra) e mi fissa con un'espressione che ho visto di rado sul suo volto: gli occhi trasudano preoccupazione e tristezza insieme e non c'è nessun ghigno ironico ad increspargli le labbra.

Sposto lo sguardo su Lupin e noto che anche lui mi sta guardando con occhi tristi, un triste tendente al disperato che non mi rassicura affatto.

"È tutto quello che sai su Sirius?" mi chiede il primo.

"Sì, perchè?" rispondo io.

Qualcosa non quadra.

Siamo a casa di Sir, ma di lui non c'è traccia e sono più che sicuro che l'interrogatorio me l'avrebbe fatto volentieri. I suoi due migliori amici sono qui e mi hanno appena fatto sputare tutta la verità, tutto quello che so, per sapere per che motivo ero qui. Una vocina nella mia testa, che a proposito ha ripreso a farmi male, mi dice che non avrebbero dato del Veritaserum a qualunque Mangiamorte si fosse presentato sulla porta.

"Dov'è mio fratello?" riesco a sussurrare prima di accorgermi che, per quanto l'abbia detto piano, c'è comunque una nota di panico nella mia voce, panico che non fa che aumentare dopo che Lupin e Potter mi forniscono la peggior risposta che potessi aspettarmi.

"È sparito questa mattina presto, durante lo scontro a Diagon Alley. Non abbiamo idea di dove sia."

 

 

 

 

 

 

 

Angolino autrice...

 

Ed ecco a voi il secondo capitolo.

Insomma, Reg non poteva trovare subito suo fratello, giusto?

Beh, adesso i nostri tre eroi dovranno mettere da parte le divergenze e scoprire dov'è finito il nostro Felpato, ma vi avviso che si vorrà ancora un po'!!:)

Per la foto sotto il titolo, non riesco proprio a non metterla, mi sembra che manchi qualcosa, e non sono riuscita a trovare nulla che riuscisse a collegarsi alla storia. Quando però ho visto quel pettrosso (dato che due di quei bellissimi uccellini soggiornano nel mio giardino ogni inverno) ho pensato che era perfetto, perchè, più o meno, arrivano verso novembre.

Spero vi sia piaciuto questo capitolo,

a presto!

Anna

 

PS: Non so se ho ringraziato tutti quelli che hanno messo in seguite/ricordate/preferite la mia storia, ma se non l'ho fatto lo faccio qui! Grazie a tutti!

Se per caso avete voglia di dirmi giusto due infime paroline sulla storia, sono qui che vi aspetto!!:)

  
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