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Autore: Curly_HarHar    08/08/2013    0 recensioni
Penso che i suoi genitori fossero inconsapevoli che la propria bambina divenuta adulta potesse essere cosi simile, dannatamente misteriosa e bella come il nome che gli avevano dato da neonata: ombra-sfumatura.
Genere: Drammatico, Fluff, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ho smesso di cercare i mostri sotto al letto quando

ho capito che si nascondevano dentro alle persone

 

 

 

Il volo per Londra era stato anticipato di 30 minuti e la gente correva fossennata tra valigie e borse. Mi chiedo a cosa servano tanti bagagli. Con me ho solo la mia chitarra e un piccolo trolley.

Stavo tranquillo mentre quella mandria di persone mi spintonava per raggiungere il loro imbarco. Avrei reagito se solo non fossi cosi contento di tornare alla mia amata Irlanda.

Avevo affittato una casa quest'anno, volevo passare questo mio soggiorno tranquillo e volevo trascorrerlo solo. Senza nessuno.

Aspettavo il mio volo e nel mentre sgusciai dalla custodia la mia chitarra e iniziai a suonare qualcosa di improvvisato giusto per placare quella noia insopportabile.

Accumulai spettatori che mi cerchiarono mentre con occhi sognanti mi ascoltavano. Mi piace stare al centro dell'attenzione e avere gli occhi puntati contro pieni di invidia. Alcune ragazze mi avevano posato gli occhi addosso, sapevo che i ragazzi con una chitarra in mano attiravano attenzione quasi come un cucciolo appena nato. Ma io avevo chiuso con le ragazze, come ho detto volevo star solo.

Non continuai più a suonare e le persone che mi circondavano se ne andarono con tristezza ma i ricordi di chi avevo conquistano suonando mi divorarono i pensieri. Avrei rovinato lo scopo del viaggio: dimenticare.

Gli occhi di quelle ragazze mi erano ancora addosso, ma non mi incuriosivano come quelli di una ragazza che mi stava praticamente ignorando: volevo la sua attenzione.

Era cosi magra e dal nero con cui era vestita risaltavano i lunghi capelli biondi di un liscio quasi surreale. Come me aveva solo una valigia. Non riuscii a vederla in viso ma poco mi importava volevo solo i suoi occhi su di me, solo per aggiungerli alla sterminata collezione che mi ero aggiudicato qui all'aereoporto.

Chiamarono il volo per l'Irlanda e fui entusiasta di vederla avanzare verso la mia stessa direzione. Avremmo volato assieme e avrei avuto il tempo necessario per rubargli gli occhi.

La fissai mentre rallentavo il passo per cercare di camminare a tempo insieme a lei visto che faticava a trascinare la sua valigia. Di questo passo avremmo entrambi perso l'aereo, cosi mi avviai in fretta verso di lei. Era ancora intenta a cercare di trascinare la valigia da sola.

<< Ti aiuto io >> affermai senza volere una risposta in cambio. Appoggiai la mia mano sulla maniglia in plastica del suo trolley e senza volerlo le sfiorai la sua piccola mano. Era fredda. Fu li che mi degnò del primo sguardo ma non mi bastava, ne volevo altri più attenti.

Aveva un viso semplice, dolce, angelico. Gli occhi di un verde spento e le labbra di un rosso naturale che venivano messe in risalto dalla sua pelle bianca.

Non si fidò molto di me e non mi lasciò sollevare la sua valigia anzi fece pressione per tenerla a terra accanto e se.

<< Perderemo l'aereo, ti aiuto solo a portarla fino a lì tranquilla. >> le sorrisi con uno di quei sorrisi che avrebbero fatto cadere ai miei piedi tutto il sesso femminile me lei rimase impassibile. Avrei lottato per vederla come le altre, non mi sarei fatto passare innosservato da lei, nessuna mi aveva mai ignorato e di certo non sarebbe stata la prima.

Finalmente mi lasciò la valigia e dopo essermi caricato a tracolla la chitarra presi la mia e la sua valigia e le portai fino al nostro imbarco seguito silenziosamente dalla ragazza che avevo trovato quel giorno cosi misteriosa.

 

La rividi seduta su un sedile rivolta verso il finestrino che osservava l'aereoporto con tanto stupore e meraviglia, appoggiò la sua piccola mano sul vetro, lo interpretai come un addio ma se ci fosse stata una canzone di sottofondo avrei giurato fosse la protagonista di quel video clip.

<< Posso sedermi qui? >> chiesi vedendola sola. Non mi dedicò nemmeno uno sguardo e annui non mostrando interesse per chi le avesse chiesto il permesso di sedersi accanto a lei.

Mi sedetti e sospirai rumorosamente. << Ho riconosciuto la tua voce, ecco perchè ho accettato. >> Mi rispose senza aver ascoltato il mio precedente pensiero.

Tolse per un attimo lo sguardo dal cielo grigio e lo porse su di me analizzandomi con far disinvolto. Era cosi bella ma allo stesso tempo i suoi occhi esprimevano mistero. Sembrava malata, le sue gambe non si toccavano e avevano un spazio di alcuni centimentri nell'attaccatura delle cosce, indossava una maglione nero a maniche lunge che lei tirava e riportava di continuo giù fino a lasciar scoperte solo più le sue lunghe dita, i capelli le scendevano fin sotto il seno, erano meravigliosamente lunghi.

Ci allacciammo contemporaneamente la cintura dopo che l'hostess ci avvisò che l'aereo stava decollando. Iniziammo a muoverci e quando ci staccammo da terra senti una piccola mano fredda aggrapparsi alla mia stringendola forte.

<< Niall, ho paura... >>

Aveva la schiena dritta e schiacciata rigidamente sul sedile, gli occhi chiusi e la mano destra posta sullo stomaco. Le strinsi forte la mano e le avvolsi un braccio dietro la schiena confortandola.

Come sapeva il mio nome!? Non ricordo di essermi mai presentato.

Quando il decollo terminò si tranquillizzò, riaprì gli occhi e io tolsi il mio braccio da dietro il suo corpo, ma nessuno dei due tolse la propria mano dall'altra. Rimanemmo cosi: lei stringeva la mia mano e io stringevo la sua.

<< Ho letto il tuo nome sulla custodia della tua chitarra mentre la trasportavi.. >> si giustificò. Nuovamente mi lesse nel pensiero.

Aveva una voce delicata, soffice, bellissima.. Non avevo mai sentito nulla di simile, avrebbe ipnotizzato chiunque e io ne ero totalmente.

<< E tu come ti chiami? >>

<< Shade >> rispose abbassando lo sguardo.

Tutto in quella ragazza era misterioso, strano, surreale anche il nome: Shade.

Penso che i suoi genitori fossero inconsapevoli che la propria bambina divenuta adulta potesse essere cosi simile, dannatamente misteriosa e bella come il nome che gli avevano dato da neonata: ombra-sfumatura.

<< Bel nome! >> esclamai convinto della mia affermazione. Lei sorrise.

Io sorrisi.

<< E cosa ti porta a viaggiare verso una terra come l'Irlanda, Shade? >>

Mi guardò e abbassò lo sguardo verso il vuoto.

<< Oggi è il mio 18esimo compleanno.. Avevo raccolto un po' di soldi e avevo pensato che l'Irlanda fosse il posto giusto per nascondermi, è freddo.. >> disse con brevi pause.

Rimasi lì a fissare ad ascoltare quella meravigliosa voce pronunciare parole tenute quasi nascoste.. Quella sua misteriosità mi stava incuriosendo, eccitando. Da cosa poteva scappare una ragazza come lei?

<< Da chi ti nascondi? >> sussurai stringendole la piccola mano che ancora giaceva delicata sulla mia.

<< Da me stessa . >>

In quel momento, in quell'attimo tutto si bloccò e la mia mano, nel mentre che stringeva quella di Shade, promise senza accorgersene di salvarla. “Salvarla da se stessa.”

 

Spazio autrice

rieccomi con una nuova fanfiction :) Ho deciso di pubblicare anche questa nonostante “ Long, Dark, Waves “ fosse appena iniziata, ma magari cosi facendo potete conosce leggermente me e il mio modo di scrivere :)

Torniamo al nuovo capitolo: devo dire che tra Nicole ( protagonista della mia prima ff ) e Shade, Shade è quella che più mi rappresenta. Ho cercato nelle ultime righe della storia di lasciarvi mistero proprio come Shade lo sta lasciando a Niall :) Spero di esser riuscita nel mio intento.

Lasciatemi una breve recensione, mi aiutereste molto e se qualcuno è passato anche nell'altra fanfiction spero possiate fare un piccolo paragone, ma come ho detto entrambe le ff sono appena iniziate!

Un bacione, miei lettori ;)

Buon proseguimento delle vacanze

Curly_HarHar

 

 

 

 

 

 

 


 

  
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