Capitolo 8.
 
“Allison svegliati, è da mezz’ora che cerco di farti aprire gli occhi”
Era sabato mattina, chi poteva svegliarmi? Mi rigirai ignorando chiunque mi stesse chiamando. Poi realizzai chi fosse.
Aprii lentamente gli occhi, ed eccolo davanti a me. In tutta la sua bellezza e con un sorriso dolce stampato in volto.
 
-Sai che è sabato mattina?- mi misi seduta e lo guardai ridere.
-Si lo so, ma tua madre mi ha fatto entrare lo stesso. Volevo vederti- accennò un sorriso.
-Non guardarmi- mi coprii la faccia con le mani, ero appena sveglia e senza trucco non volevo nemmeno immaginare le condizioni della mia faccia.
-Oh, ma smettila. Per me sei sempre bellissima- tolse le mie mani dal mio viso e mi prese per i fianchi spostandomi.
-Risparmiarmi, sono sveglia da poco- risi mentre lui mi trascinò fino al suo fianco.
-Non ti faccio niente di male- rise per poi abbracciarmi. -volevo solo vederti. Ci dobbiamo vedere anche oggi pomeriggio, giusto?- continuò sorridendo.
-Si, sai che oggi è  il compleanno di Lizzie e dobbiamo organizzare la festa. Dobbiamo andare al locale per organizzare tutto- spiegai velocemente.
-Forse è meglio se me ne vado, ci vediamo oggi pomeriggio- sorrise dandomi un bacio sulla fronte.
 
Organizzare una festa a sorpresa per Lizzie non era certo facile. La mia idea era di organizzare una cosa solo tra noi quattro, in un ristorante. Eravamo andati al locale per sistemare tutto al meglio, non ci avevamo impiegato molto tempo.  
 
-Alli toglimi questa cosa dagli occhi- ero riuscita a trascinare Lizzie fino al ristorante con una benda sugli occhi, doveva tutto essere una sorpresa.
-Solo un secondo di pazienza- tolsi la benda dagli occhi di Lizzie.
-Una festa a sorpresa che bello!- Lizzie gridò saltando addosso ad Alex, aveva sempre voluto una festa a sorpresa. –Grazie Alli sei un vero genio- passò ad abbracciare me e poi tornò da Alex.
 
Mi girai solo per una frazione di secondo, ma quella frazione di secondo bastò per rovinarmi la serata. Mio padre era lì. Era con una donna bionda, non volevo nemmeno sapere chi fosse. Il suo sguardo di poggiò su di me, smisi di ragionare lasciando prendere il sopravvento alle mie emozioni. Guardai Austin scherzare con Alex e Lizzie guardarli ridere.
Fu in quel momento che volli uscire dal locale.
-Lizzie esco un secondo- lei mi fissò stranita, Austin ed Alex erano totalmente incuranti.
-Che..- si guardò in giro e vide mio padre. Fu allora che uscii in lacrime.
 
Austin’s pov.
 
Lizzie si limitò nel dire “il padre di Allison” e Allison …?
La vidi solo uscire con Lizzie al seguito. Non aveva detto nulla nemmeno0 a me, volevo solo uscire per vedere come stava. Alex, però, me lo impedii.
 
-Non andare da lei, non adesso. Lasciala da sola con Lizzie, parlale dopo- a me sembrava solo una pessima idea.
-Allora vado a parlare con suo padre. Allison non può stare così, non lo merita- prima che Alex potesse fermarmi ero già andato dal padre di Allison.
 
-Sei il migliore amico di mia figlia?- mi aveva preceduto.
-Sono Austin, il suo ragazzo- era strano doversi presentare al padre in simili circostanze.
-Lei ha un ragazzo..?- il padre ne sembrava quasi sorpreso.
-Ha quasi diciassette anni, credo che sia libera di avere un ragazzo. Almeno io non sparirò dalla sua vita come se nulla fosse. Le starò accanto qualsiasi cosa succeda- non sapevo nemmeno con quale coraggio ero riuscito a dire una cosa simile. Allison non l’avrebbe presa bene, ma sentivo il dovere di difenderla. Era crollata a pezzi nel giro di un minuto, quel suo lato fragile che non avevo mai visto mi aveva fatto capire quanto fosse diventata realmente importante.
Prima che il padre potesse replicare  arrivò Lizzie.
-Austin vuole te- lo sguardo di Lizzie fece subito capire quanto si sentisse a disagio in quel momento.
 -È ancora fuori?- chiesi guardando Lizzie.
-Sì, ti sta aspettando- Lizzie incrociò le braccia per poi andare da Alex. Guardai il padre di Allison qualche secondo, non dissi una parola ed uscii dal locale ritrovandola seduta sugli scalini.
 
-Allison?- mi misi al suo fianco. Teneva lo sguardo fisso di fronte a sé.
-Abbraccio?- sussurrò appena, ma riuscii comunque a sentirla. La strinsi il più forte possibile sentendola rilassarsi.
-Ho parlato con tuo padre, gli ho detto che non ti abbandonerò. Penso che mi odi- feci una mezza risata vedendola sollevare di poco gli angoli della bocca.
-È impossibile odiarti, sei troppo buono. Perfino con me che sono un disastro, fai ancora in tempo a scappare- cercò di staccarsi dall’abbraccio, ma lo impedii.
-Non voglio scappare, voglio restare e amarti come meriti- sgranò gli occhi sorpresa. Le avevo appena detto che l’amavo.
-Tu mi ami?- chiese quasi balbettando.
-Sì, ti amo. Forse non è il momento migliore per dirtelo ma è così-
-Forse non è il momento migliore per dirtelo, ma ti amo anche io- copiò le mie stesse parole mantenendo un sorriso candido e dolce.
-Vuoi rientrare adesso?- chiesi dandole un bacio sulla guancia, era completamente ghiacciata.
-Sì, ho un po’ di freddo- la strinsi più forte, lei per tutta risposta si limitò ad appoggiarsi a me.
-Non voglio parlare di mio padre-
-Non devi preoccuparti, non ti obbliga nessuno a farlo- non doveva stare male.
 
Quando rientrammo al locale, il padre di Allison era letteralmente sparito. Allison tirò un sospiro di sollievo, ma avevo la sensazione che la cosa non sarebbe finita quella sera.
 
 
 
Salve lettori!
Mi scuso per il ritardo, ma essendo estate l’ispirazione e la voglia di scrivere scarseggiano. Inoltre ho avuto qualche problema, comunque sia ecco a voi questo nuovo capitolo.
Vi ringrazio per tutte le visite e le recensione, grazie mille! Fghjkl
Devo anche ringraziare quel gruppo di esaurite aka #teamkingmahone siamo una banda di esaurite, ma vi amo. Grazie di rallegrarmi le giornate, seriously <3
Comunque sia, se volete al più presto il prossimo capitolo recensite questo! Vado avanti ad almeno cinque recensioni.
Twitter: @malikspenguin
Peace and love <3
A.