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Autore: BELIEBER_G    08/08/2013    1 recensioni
Ciao a tutti! Sono Giulia, e questa è la mia prima FF, buona lettura; spero vi piaccia.
La storia è a capitoli, che poi sono due parti, parla di una ragazza di nome Alessia, con le sue insicurezze ma che grazie ai suoi amici, la faranno distrarre. Come tante, ha un idolo che conosce attraverso la TV, fa la sua promessa: di essergli sempre fedele.
Poi succederanno degli eventi emozionanti, tristi, comici, e ovviamente romantici.
Con questa storia, vi farò sentire veramente le emozioni che ci sono dentro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre pensavamo che cosa fare, si erano fatte le 18:00; ci stavamo annoiando. 
“Allora... Nessuna idea?” Dissi quasi impaziente.  
“Niente di niente.” Disse Vanessa, sbuffando. 
“Allora inventiamo!” Disse Marissa. 
“Cioè?” Dissi. 
“Oppure potremmo andare al reparto vacanze...?” Disse Elena, un po’ incerta. 
“A fare cosa, scusa?” Disse Vanessa.  
“Elena potrebbe aver ragione. Andiamo e vediamo cosa c'è lì... Su avanti! C'è un tale mortorio!” Disse Marissa, un po’ gasata. 
Annuimmo convinti e andammo lì. C'erano delle tende rosse e blu, spaziose. 
“Oh... Bene! Voi ragazzi, andate nella tenda blu e noi ragazze in quella rossa!” Disse Marissa.  
“E cosa facciamo? Non ha senso.” Disse Christian. 
“Parlate un po'... Fate quello che volete, ma a patto che non dovete uscire da lì finché non ci stanchiamo noi ragazze, non disturbateci assolutamente. E' tanto per fare qualcosa, non mi guardate come se fossi matta!” Disse Marissa. 
“Okay, okay... Andiamo, se no si trasforma.” Scherzò Christian. 
“Io posso davvero!” Disse Marissa. 
Risero. E lei fece una smorfia. 
“Lasciali perdere, sono ragazzi.” Disse Vanessa. 
“Loro scherzavano, comunque.” Dissi. 
“Lo so! Li conosco da secoli, e anche voi.” Disse Marissa. 
“Purtroppo non ci ricordiamo molte cose... Eravamo piccoli.” Dissi un po’ dispiaciuta. 
Le sorrise. Entrammo. 
“Allora Elena, chi hai nel tuo cuore?” La stuzzicò Vanessa. 
“Nessuno…” Rispose lei, riservata. 
“Mmmh, tu non mi convinci.” Ribatté Vanessa. 
“Lasciala stare, sarà anche una cosa sua, no?” Dissi, sorridendole. 
Elena ricambiò timida. 
“Vero. Lei non parla mai delle sue cose, tranne che con me. Quindi sono sicura che non le piaccia nessuno.” Disse Marissa. 
Nella tenda blu... 
“Chi ti piace di più tra Alessia e Vanessa?” Disse Christian, sfidando Enrico. 
“Vanessa è simpatica e carina. Alessia è molto dolce…”  Rispose lui, arrossendo un po’. 
“Quindi? Ti avverto che Vanessa l'ho adocchiata io.” 
“Alessia la preferisco di più.” 
“Eh bravo il mio migliore amico.”
Sorrise. 
Nella tenda rossa...
“Ale, ti andrebbe di andare a vedere che cosa stanno facendo i ragazzi?” Disse Vanessa. 
“Ma non li disturbo?” Risposi. 
“Per favore...!” Ribatté. 
“E va bene!”  
Mi avvicinai verso la loro tenda. 
“E così ti piace Alessia…” 
“Sì. Lei è veramente una persona fantastica in tutti i sensi.”
Restai a bocca aperta. Pensai:"Fantastica. Io?" Ora si spiegava perché mi guardava in quel modo. 
Tornai in tenda sconvolta. 
“Allora... Che dicono? Alessia, che succede?” Disse Vanessa. 
“Ho sentito... Una cosa.” Dissi un po’ turbata. 
“Cosa?” Disse Marissa curiosa. 
“Io piaccio ad Enrico.” Dissi secca. 
“E allora? Non è un dramma.” Disse ovvia Vanessa.  
“Solo che... Ha detto che sono fantastica.” 
“E' vero, lo sei.” Disse Vanessa sorridendomi. 
“Per te non è un complimento questo?” Esclamò Marissa. 
“Sì però... Nessun ragazzo non... Io non sono mai piaciuta a nessuno. Non so come comportarmi adesso.” Ammisi. 
“Tu sei davvero una bella persona, credimi. Enrico ci ha visto, stavolta.” Disse Marissa. 
“Adesso devi fare come se non hai sentito niente, okay?” Disse Vanessa assicurandomi. 
“Ci provo. E' imbarazzante.” 
“La fai lunga però! Non ci pensare, su.” Esclamò Vanessa.  
“Va bene, va bene!” 
“Andrà bene, vedrai. Sorvoliamo... Che si fa? Sono appena le 18:45.” Disse Vanessa. 
Proprio in quel momento i ragazzi ci chiamarono. 
“Aspetta un momento! Dovevamo decidere noi quando smettere questa cosa.” 
Marissa uscì dalla tenda agitando un dito, esclamando:"Dovete rispettare le regole!" 
“Se aspettavamo ancora un po', saremmo invecchiati. Siete ragazze, chiacchierate un sacco.” Disse Christian. 
“E allora? Era il patto!”
“Non prenderla sul serio…”
“No certo! Però mi fate innervosire facendo così.” 
“Pare il contrario.”
“Mi stai provocando, Chris. Non ti conviene…”
“Che mi fai, eh?”
“Ti mollo un calcio!”
“Non lo faresti mai…”
“Vuoi vedere?!”
“Okay! Smettetela! State litigando per un motivo stupido.” Subentrò Vanessa. 
“Non è mica colpa mia se è un'acida isterica.” Continuò lui. 
“Che hai detto?!” Disse lei infuriata. 
“Non hai sentito?” 
“Io ci rinuncio.” Disse Vanessa sospirando. 
“Vado io. Volete piantarla? Sembrate dei bambini! Christian, smettila di provocarla e tu Marissa non gli rispondere se pensi che sia stupido.” Mi misi in mezzo io. 
Si azzittirono. 
“Che brava che sei, Ale. Ora perdonatevi a vicenda. Siete amici, ricordate?” Disse Vanessa. 
La ringraziai compiaciuta. 
“Ora però non vantarti eh.” Scherzò. 
“Scusami Marissa, magari senza volerlo ti ho offesa.” Si scusò lui. 
“Infatti. Be' mi scuso pure io.” 
Si abbracciarono. 
“Oh, tutto a posto!” Dissi sollevata. 
“Ma Enrico?” Disse Elena. 
Sbucò esclamando:"Hey! Guardate qui, cosa ho trovato?" 
Aveva preso delle divise da Hockey. 
“E' il costume da Hockey, giusto? E' uno degli sport che piace a Justin! Vi avverto, io non so giocarci, più che altro starei a cadere ogni secondo…” Esclamai. 
“Se vuoi ti prendo per mano, neanche io so giocarci... Ci aiutiamo a vicenda.” Si offrì Elena. 
Annuii e sorrisi. 
“Iniziamo avanti! Vanessa... Ti aiuto?” Le chiese Christian. 
“Oh no, grazie... Faccio da sola.” 
Annuì. 
Corremmo per tutto il centro commerciale, ogni tanto scivolavo. 
“No, no, no! Elena, non lasciarmi così! Oddio!” Esclamai disperata. 
“Non agitarti, dai che ci riesci!” Mi incitò Elena. 
Scivolai dritta, mi sembrava quasi di volare. Qualcuno mi prese in tempo. 
“Stai bene?” Chiese Enrico. 
“Sì... Bene.” Risposi imbarazzata. 
“Che carina che sei.” Pensò ad alta voce Enrico. 
“Be'... Grazie.” 
Mi guardava e sorrideva, non smetteva di fissarmi. 
“Puoi anche... Lasciarmi giù, ora.”
Annuì e mi mise giù. Ero davvero imbarazzata, arrossii come un peperone. 
“Che cosa succede qui?” Chiese Christian. 
“Alessia! Stai bene?” Si preoccupò Vanessa. 
“Non ti sei rotta niente, vero?” Chiese Marissa, anche lei preoccupata. 
“Mi dispiace tanto, Alessia... Non dovevo lasciarti!” Si scusò Elena. 
“Sto benissimo, grazie! Stavo per cadere ma... Enrico mi ha presa in tempo, tutto qui.” 
Si erano fatte le 19:30, sentimmo dei rumori, delle voci... Sfortunatamente erano i guardiani del centro commerciale. 
“Venite, scappiamo per di qua! Muovetevi!” Esclamò Vanessa. 
Ci bloccarono proprio mentre stavamo per uscire dalla porta lasciata aperta. 
Esclamarono:"Fermatevi!" 
Eravamo finiti, me lo sentivo. 
“Che cosa ci facevate qui a quest'ora?” Disse il guardiano. 
“Siamo rimasti dentro e…” Disse Vanessa. 
“Venite con me.” 
Ci fece uscire, e ci portò tutti a casa mia. 
“E' da oggi che le chiamo! Non rispondono.” Esclamò spazientita mia madre.  
Arrivammo a casa e suonammo. 
“Alessia! Ma dove diavolo sei finita?!” Urlò lei.  
“Siamo rimasti dentro al centro commerciale…” Dissi. 
“Per questa volta li lascio perdere, ma che non succeda più.” Disse il guardiano. 
“Certo non si preoccupi, perché mia figlia non uscirà per il resto della sua vita!” Esclamò mia madre super arrabbiata. 
“Mamma!”
Mio padre faceva avanti e indietro per il corridoio, mi dava sui nervi. 
“Papà... Tu non... Sei arrabbiato con me, vero?” Disse speranzosa. 
“Non posso credere che tu abbia fatto una cosa del genere!” Sbottò. 
“Chi sono questi qua, Alessia?” Disse mia madre, ai limiti del suo nervosismo. 
“Nostri amici…”
“Potete andare a casa, per favore?”Disse infine, massaggiandosi la tempia. 
Mi scusai per la maleducazione di mia madre, e li salutai. 
“Tu non ti muovere, Vanessa! Chiamo tua madre.” Disse infine mia madre, andando a prendere il telefono. 
“Siamo nei guai sul serio, adesso.” 
“Lo so. Ma si sistemerà tutto.”
  
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