08/08/2013
2 recensioniWelcome to my world of truth, I don't wanna hide any part of me from you.
-Harry! - Louis rideva, gridando il nome del suo ragazzo tra la folla che invadeva quel grande piazzale nel centro della loro città, Liverpool, dove ogni anno si allestiva quel grande luna park, dove grandi e piccini non potevano fare a meno di andare almeno una volta all'anno.
Rideva ancora, e ancora, mentre lo rincorreva facendosi spazio tra tutte quelle persone felici e stipate l'una addosso all'altra sotto alle bancarelle.
-Harry! Fermati! - Gridava ancora raggiungendolo e cingendogli la vita con le braccia da dietro, appena il ragazzo si fermava.
E rideva anche lui, e Louis avrebbe potuto giurare che quella risata avrebbe potuto tenerlo in vita più che ogni altra cosa, quel suo spirito che lo completava, quelle sue parole, tanto dolci quanto arroganti, alle volte, che avrebbero potuto sconfiggere il mondo, se solo Louis si fosse trovato in pericolo, e quegli occhi così vivi, che con un solo sguardo gli scaldavano il cuore.
-Ce l'hai fatta finalmente. - Le parole di Harry risuonavano ovattate alle orecchie del maggiore, ancora troppo intento a esaminare, per l'ennesima volta, ogni singolo angolo del suo viso.
Annuiva sorridendo al minore, che lo superava in altezza, ma che era ancora il suo piccolo.
Stringeva la sua mano con quella dell'altro che dopo poco l'aveva staccata da quel contatto così dolce, per infilarla nella tasca del giubbino.
Sorrideva, mentre gli occhi gli brillavano.
E aveva porto al suo ragazzo un anellino. Uno di quelli sottili, d'argento forse, e Louis si era emozionato, il che non era troppo strano, per un tipo sensibile come lui.
-Che vuoi fare, Harry? - Aveva chiesto con voce tremante mentre quello mostrava l'intento di infilarglielo sull'anulare sinistro.
-E' la mia promessa, Louis, prometto che sarò sempre al tuo fianco, che sarò qui per sostenerti, per darti il mio supporto. Prometto che sarò solo tuo, che sarai la mia certezza, la mia unica certezza, ti prometto che ti amerò per sempre, e te lo dico nuovamente, Louis, io ti amo. - Aveva spiegato il significato di quell'anello così sicuro di sè stesso, che era ovvio poterci credere.
E Louis si era commosso, di nuovo.
Odiava quando Harry lo vedeva emozionarsi, anche se in cuor suo, sapeva che Harry aveva una miriade di emozioni che lo tormentavano, ma aveva anche la capacità di non mostrargliele.
-Io, io.. ti amo anche io Harry. - Era l'unica cosa che il castano era riuscito a dire, con quelle iridi azzurre ancora lucide dall'emozione.
Il vento scostava i capelli di entrambi facendoli ridere, e ridere sempre di più. Ma forse ciò che li rendeva così allegri era proprio il fatto di essere ancora lì, insieme.
Non sapevano esattamente il motivo del perchè organizzassero questa festa del luna park a tardo autunno, ma quella stagione rendeva il tutto migliore, era bello andare in giro per quelle strade illuminate dalle tante luci dei lampioni, e da quelle che decoravano le case attorno, nel periodo del luna park, per non parlare di quelle delle attrazioni che prendevano i toni del verde e del rosso.
Louis si stringeva ancora nel cappotto quando Harry aveva preso di nuovo la sua mano e ora lo stava trascinando attraverso la gente verso una bancarella alla fine della piazza.
-Dove mi porti, Harry? - Chiedeva il maggiore continuamente.
-So che ti piacerà, amore mio.- Rispondeva l'altro puntualmente.
Ed erano arrivati alla bancarella alla quale il più piccolo puntava, e dopo aver preso una tazza di cioccolata calda erano andati a sedersi su quella panchina sulla quale andavano sempre a sedersi, quando si conoscevano appena, per chiacchierare.
E anche Harry rimaneva incantato, qualche volta a guardare i lineamenti del suo amato, mentre qualche piega si creava sul suo volto ogni volta che accennava un sorriso o stringeva gli occhi per guardare qualcosa lontano da loro.
-Rimmarrà tutto così Harry? Per sempre? - Si era ritrovato a chiedere il più grande voltandosi verso il ragazzo che si sistemava il ciuffo di capelli ricci sulla fronte.
E quello annuiva, e rideva, e annuiva di nuovo, come consapevole che quello era l'amore che cercava da sempre, che finalmente, era arrivato.
Aveva avvicinato il viso a quello del maggiore, appoggiando una mano sul suo ginocchio mentre quello chiudeva gli occhi, avvicinandosi anche lui, a quelle labbra che aveva baciato così tante volte, ma che era disposto a baciare per il resto della sua vita.
Aveva aperto gli occhi bruscamente, e si era messo seduto su quel letto, quando si era accorto che nella sua mano, non stringeva quella di Harry, ma uno stupido lenzuolo beige.
Aveva iniziato a respirare affannosamente e guardando accanto a sè nel letto, non aveva visto la figura di Harry, del suo Harry.
Dalla finestra entrava un venticello fresco, e Louis ricordava di aver appena sognato, di nuovo, quel giorno di parecchi mesi prima al luna park di Liverpool, quel giorno in cui i due si erano giurati amore eterno.
Aveva appoggiato la testa allo schienale in ferro battuto del letto e aveva sospirato.
Harry se n'era andato, due mesi prima, dopo che Louis gli aveva raccontato la verità.
Quando il minore era andato a stare dalla madre, per tre giorni, dopo un loro litigio, Louis aveva commesso l'errore, forse il peggiore, della sua vita.
Aveva tradito il suo ragazzo, quello che amava più di ogni altro al mondo, con un vecchio amico, un certo Zayn.
E aveva deciso di dirglielo, una volta, non voleva nascondergli nulla.
Harry si era arrabbiato così tanto, che era partito, senza salutare, per non farsi più vedere.
E Louis ci stava ancora così male, si chiedeva se Harry avesse gli stessi suoi rimorsi, si chiedeva se gli mancasse, almeno un pochino.
Louis sentiva ancora un vuoto immenso che lo divorava di giorno in giorno.
Spostò lo sguardo sulla sua mano sinistra, sull'anulare della sua mano sinistra, sul quale c'era ancora quel piccolo anello in argento con il quale Harry gli aveva promesso che sarebbe sempre stato accanto a lui.
Una lacrima, l'ennesima da quando il suo ragazzo se n'era andato, percorse la sua guancia, prima che lui potesse deglutire e chiudere gli occhi.
Riusciva ancora a vedere, quando chiudeva gli occhi, il ragazzo dal fisico slanciato steso accanto a lui in quel letto ormai troppo grande solo per lui.
Riusciva ancora a percepire il suo calore, e il senso di protezione che provava ogni volta che lo abbracciava, o lo baciava.
Guardò fuori dalla finestra di quell'appartamento al settimo piano di quel palazzo nel centro di Liverpool, dove Harry aveva insistito per convincere Louis a comprare proprio quello, per farlo diventare la loro casa.
Il cielo iniziava a farsi chiaro e intuì che fosse quasi mattina, quando vide le prime macchine percorrere le strade sottostanti e tornò sdraiato.
La malinconia delle due ore prima era quasi del tutto svanita e il ragazzo si riaddormentò, dopo aver sussurrato un 'Buonanotte Hazza' al nulla, di nuovo da solo, in quel letto che una volta era di entrambi.
Allora, comincio col dire che non so come mi sia uscita questa cosa, fatto sta che l'ho scritta in circa un'ora e mezza tutta oggi.
Mi è venuta voglia e l'ho scritta, ja.
Allora, boh, che dire. A me sinceramente piace (stranamente dato che non mi piace mai niente di quello che scrivo), ma è un po' cortina, boh.
Quindi, se l'avete letta.. mi dite che ne pensate? Plis, plis, plis.
lalalalaaa
ora vado, vado a vedermi qualcosa alla tv.
un bacio,
Laura <3