Non
andiamo da nessuna parte.
Louis, dieci anni, si vanta sempre di essere il più bravo; Harry, sette anni, sa perfettamente di non poter far goal nemmeno a porta vuota; Niall e Zayn, otto anni ciascuno, sanno che l'unico modo per avere squadre equilibrate (una parola che hanno sentito dal coach agli ultimi allenamenti) è fare una partita con Louis e Harry contro loro due.
“Goal!” strilla Louis, correndo a battere il cinque al suo compagno, e Niall si imbroncia quando Zayn scrolla le spalle come se non fosse colpa sua se adesso sono in svantaggio. Aggrotta le sopracciglia, invece, quando si accorge che Louis e Harry sono abbracciati un po' troppo stretti, vicino alla loro porta.
“Ehi!” grida, correndo verso i due e spintonando il più piccolo per farlo staccare dall'altro. “Louis è mio, Harry, smettila!” continua, e non si sente in colpa quando il bambino alza gli occhi e sono pieni di lacrime.
“Niall, l'hai fatto piangere!” urla Zayn, correndo verso i tre amici ed affrettandosi ad abbracciare Harry. “Perché l'hai fatto piangere? Non stava facendo niente di male!” sbotta, stringendo forte il più piccolo e lanciando un'occhiataccia a Louis quando si mette tra lui e Niall.
“Smettila di urlare, Zayn!” strilla, stringendo una mano dell'amico biondo e tirandoselo un po' contro. Anche Niall adesso ha gli occhi pieni di lacrime, non gli piace quando Zayn è arrabbiato con lui, così nasconde la faccia contro la schiena del più grande.
“Lo stai facendo anche tu!”
“Ma io non ho fatto piangere nessuno!”
“Ma lui ha fatto piangere Harry!”
Louis si morde un labbro, senza sapere cosa rispondere, ma dopo un attimo solleva il mento con aria saccente e, tirandosi dietro Niall, va a prendere la palla.
“Visto che non ci volete più, noi andiamo a giocare per conto nostro,” annuncia
Zayn scrolla le spalle, come se non gli importasse, ma Harry si divincola dal suo abbraccio non appena capisce che Louis sta andando via e gli corre incontro.
“No, non andatevene!” piange, gettandosi contro la schiena del più grande e abbracciandolo forte intorno alla vita. “Per favore, non andatevene, non mi piace quando litighiamo,” singhiozza.
Louis sospira, perché non sa come dire di no a Harry, e dopo aver chiesto il permesso a Niall, con lo sguardo, si volta ad abbracciare il più piccolo.
“Non andiamo da nessuna parte, Haz,” dice, azzardandosi a dare un bacio sulla fronte al bambino. “Non andiamo da nessuna parte.”