Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: marinrin    08/08/2013    7 recensioni
[Questa fan fiction partecipa al contest “Attento a quello che sogni” di _Kiiko Kyah e Raven Cullen]
Santo cielo ce l’ho fatta. E eccomi in pistaaaaaa nuovamente!
Questa volta con… Indovinate? Una cosa Angst *gente corra via a gambe levate*
Ok, non me l’aspettavo neanche io una tale ispirazione. Momenti in cui ringrazio di avere due fratellini gemelli .u.
Comunque, ringrazio di cuore Anna e Raven per avermi fatto partecipare a questo contest.
*~~♫~~* (dal testo)
< Te lo giuro Shirou-chan. >
< Ti vogli bene fratellone. >
< Anch’io e ti proteggerò sempre, ricordalo. >
*~~♫~~*
Beh, ci si vede dentro(?)
Spero che la fic vi piaccia
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Autore:  Dark Rose Angel (con l’aiuto della scelta del titolo e l’immagine grazie alla mia sorellah scemah Camomillah e _DNA   <3 xD)
Titolo della storia:  Good Night Little Flower.
Rating:  verde-giallino.
Prompt [il sogno che sarà rivoltato nella fic]: Beh, Atsuya ne ha due, quello di diventare calciatore con il fratello, che non si avvererà (;-;) e quello di vegliare su quest’ultimo anche se è rovesciato visto che è ehm… morto.
Personaggi: Atsuya e Shirou Fubuki (Con accenno alla loro famiglia)
Numero di parole: 2547 secondo Word.
Desclaimer: Questi personaggi non mi appartengono( sennò a questo punto avrei rapito Tenma e.e ) ma tuttavia mi appartiene l'idea e la fantasia. Do not copy please <3
Eventuali note: Beh, come sempre ringrazio la mia Lady Anna e la dolce Raven che mi hanno concesso la prologa. Mi sono ispirata molto ai miei fratellini che hanno il carattere molto simile a questi due. Il primo è identico-spiccicato- ad Atsuya- ed  ha una bella faccia da schiaffi- e il secondo che è dolce come Shirou ma è più mammoletta.  Non ho trovato OOC ma, vi avverto, in una parte, Shirou correggerà Atsuya. Ma questo è normale. Credo che il nostro albino sia diventato così solo perché, diciamocelo, la morte del fratello l’ha scandalizzato. A mio parere, prima Shirou non era così chiuso e penso sorridesse persino di più. Perché da piccoli… Il mondo, agli occhi sembra magnifico. Questo è il mondo dei bambini in cui, spesso, per tutti noi, è difficile accedere. Spero vi piaccia e… Buona lettura! (sotto vi aspetto con una mini nota)
 
 

Good Night Little Flower
 


***
Buonanotte, buonanotte amore mio,
buonanotte tra il telefono e il cielo.
Ti ringrazio per avermi stupito,
per avermi giurato che è vero.
***

 

 
Due bambini identici, uno dai capelli color salmone e l’altro dai capelli color argento, erano sdraiati, placidamente, su un grosso lettone che, all’apparenza, sembrava matrimoniale.
Eppure, avvicinandosi, si poteva scorgere benissimo una sorta di distacco, piuttosto piccolo, che faceva intuire che i letti era disgiunti seppur ora uniti.
La dolce voce, ovattata e grave, della madre giungeva alle orecchie dei gemellini come una melodia soave al pari, almeno per i due, della canzone più bella del mondo che, ad essere precisi, neanche loro sapevano qual’era.
Ma la ninna nanna che lei cantava era meravigliosa.
Atsuya socchiuse gli occhi mugolando leggermente e, con voce flebile, prese a bisbigliare parole senza il minimo senso che solo lui, forse, comprendeva.
Shirou, invece, aveva già la palpebre serrate e, dall’evidente respiro regolare, si capiva benissimo che l’albino era già partito per il mondo dei sogni.
La signora Fubuki  sorrise e, dopo aver rimboccato le coperte ad entrambi i suoi bambini, diede loro un tenero bacio sulla guancia facendo, inevitabilmente, comparire una smorfia dolce sui loro visi.
Ridacchiò leggermente e poi, con fare svelto, si avviò verso l’uscita continuando a fissare i suoi figli come se, stranamente, contemplasse quella loro serenità.
I passi, leggeri ma percettibili, rimbombavano nella quieta stanza come il battito d’ali di un angelo nella notte.
Poco dopo appannò la porta e, silenziosamente, si allontanò mentre, come per magia, un sottile raggio di luce, proveniente dalla lampadina del corridoio, iniziò ad infastidire l’assonnato Atsuya che, in tutta risposta, iniziò a gemere infastidito.
Aprì, tutto ad un tratto, i suoi occhi grigio perla e, dopo aver combattuto contro la sua pigrizia, si alzò.
Infilate le ciabatte iniziò a gironsolare per la camera finché, notata la bellezza del cielo notturno, si avvicinò alla finestra per poter scrutare al meglio le stelle.
Shirou intanto continuava a rigirarsi nel letto sudando. Un incubo probabilmente.
La volta celeste era d’un color nero pece e, illuminato dalle stelle di diverse dimensioni, sembrava trasparire un forte senso di immensità.
La luna, regina del cielo, era, intanto, d’un color giallo piuttosto intenso e, con suoi flebili raggi, riusciva ad illuminare quella coltre oscura, donando luce anche alla terra.
Sottili nubi, appena visibili, presero a coprire quei corpi celesti che, lentamente sparivano dietro di esse.
D’un tratto, come un fulmine, una scia luminosa iniziò a brillare nella notte.
Una stella cadente.
Gli occhi del salmonato sembrarono brillare come se, stranamente, si fossero accesi d’una luce nuova.
Il piccolo Fubuki unì le mani come in preghiera e, serrate le palpebre, espresse un desiderio.
Passarono pochi secondi e, subito, sul viso del bimbo comparve un sorriso compiaciuto.
Proprio un bel desiderio” Pensò tra se per poi, con velocità, tornare a letto sigillando le sue iridi.
 

***
 
Stella ti prego...
Proteggi il mio fratellino Shirou

 
***

 
Nevicava. 
Fiocchi si neve, dalle svariate dimensioni, cadevano incessantemente, con ritmo lento, producendo un leggero e vago suono che, per quaolche ignoto motivo, era simile ad un ticchettio…
Pic, Poc.
Poc, Pic, Poc.
Atsuya sorrise beandosi, finalmente, di quello strano suono ma, purtroppo, nel preciso istante in cui stava per abbandonarsi a quest’ultimo, una palla di neve, dalle medie dimensioni, lo colpì in piena faccia ridestandolo, bruscamente, da quelle sue riflessioni.
Il viso del salmonato sembrava prendere fuoco per quanto era rosso.
E così, pochi secondi dopo, Shirou si ritrovò a correre in cerca di riparo dalla raffica di palle di neve che il fratello, con il suo solito risolino sadico, scagliava come se fosse una macchina.
Una bufera di neve.
Si… “Bufera” era la parola corretta.
Circa un’oretta dopo i due, esausti, si lasciarono cadere all’indietro e, con un tonfo, si ritrovarono sulla morbida neve che, piuttosto alta, sembrava una sorta di materasso bianco.
< Atsuya-chan? > Chiese il grigio sorridendo all’altro.
< Che c’è Shirou-chan? > Domandò Atsuya alzandosi leggermente e iniziando a scavare, con le mani, una buca nella neve.
< Tu cosa vuoi essere da grande? > Continuò Shirou fissando, con occhio attento,  il “lavoretto” del fratello.
< Come mai questa domanda? > Ripeté l’altro perplesso.
< Curiosità, tutto qui. > Esclamò il grigio sorridente.
< Voglio essere il più grande calciatore di tutti i secoli! > Urlò il rosa per poi alzarsi in piedi e, con occhi carichi di energia, mettersi in una strana posa che, secondo lui, era piuttosto “figa”.
< Secoli? > Domandò Shirou  ridendo.
< Perché, non si dice così? > Chiese il salmonato con sguardo perso.
< Si dice “tempi” > Ribattè il fratello iniziando a ridere ancora di più.
Poco dopo, il cortile della casa Fubuki si riempì presto di risate che, con schiettezza, rimbombarono in tutto il quartiere.
Voleva diventare un calciatore famoso e talentuoso... Ma, sicuramente, insieme al fratello.
Ecco il vero sogno di Atsuya Fubuki.
 

***
 
< Atsuya-chan? >
< Dimmi Shirou-chan>
< Ti posso fare una domanda?>
< Certo. >
< Tu hai paura di morire? >
< Shirou... Dove le trovi queste domande strane? >
< Un brutto sogno… >
< …. >
< …. >
< Si… Ovvio che ho paura di morire. >
< …. >
< Ma non dovrei averne…. >
< Non capisco… >
< Vedi Shirou… La morte è un’illusione. >
< In che senso?>
< Shiro-kun… Quando moriamo, svaniamo solo nel corpo… La nostra essenza, i nostri ricordi, rimangono nei cuori delle persone che amiamo… >
< .... >
< In un certo senso è come se continuassimo a vivere. >
< Quindi… Una sorta di seconda vita?>
< Già. >
< Atsu-chan  come hai fatto a dire una cosa così seria? >
< Me l’ha detto la mamma! >
< Sembrava troppo strano per essere vero... >
< Stai insinuando che io non sono capace di fare discorsi del genere? >
< …. >
< …. >
< Atsu-chan, tu credi al paradiso?>
< Si, con tutta l’anima. >
< Mh? >
< Deve essere bello stare lì e poter spiare i propri cari! >
< Chissà perché me l’aspettavo una risposta del genere… >
< Io sono inimitabile. >
< Lo so, lo so… E secondo te com’è il Paradiso?>
< …. >
< Allora? >
< Uhm… Direi che è un posto magico dove le nuvole sono fatte di zucchero filato, il pavimento è composto da Marshmellow, gli alberi sono lecca lecca… >
< Atsuya, dimmi che non hai guardato quel cartone animato da ragazze. >
< …. >

***

 

Il suo sogno era sempre più vicino.
Correva come un razzo sul campo da calcio dell’Hokkaido mentre, con viso sorridente, suo fratello gli copriva le spalle.
Era stato scelto come attaccante mentre Shirou come difensore.
Urlava di gioia trasmettendo a tutti la sua vivacità e, con un‘energia pazzesca, continuava a segnare un gol dopo l’altro.
Il suo gemello gli sorrideva felice da dietro. Si, lo sentiva accanto a se…
Dopotutto si sa… I gemelli sono come uniti da un legame indissolubile.
Con quell’armonia tra i due, non vi era pallone che riuscisse a superare la difesa e non vi era nessuno che riuscisse a parare i tiri di Atsuya.


***



< Tormenta Glaciale! > Urlò a squarcia gola mentre, con fare frettoloso, tirava in porta con il suo magnifico e adorato colpo speciale.
La palla, completamente avvolta da un’aura azzurra, era seguita da piccoli,ma allo stesso tempo spessi e duri, fiocchi di neve e numerose scaglie di ghiaccio.
La porta si congelò all’istante mentre il portiere, per la potenza della mossa, cadde a terra stremato.
Urla di gioia e festa risuonavano dalle varie tribune e, il ragazzo iniziò a pavoneggiarsi per il gol mentre il fratello gemello, entusiasta, gli corse incontro abbracciandolo.
La sua squadra aveva vinto.
 

***
 
< Atsuya… Promettimi che non mi abbandonerai mai >
< Te lo giuro Shirou-chan. >
< Ti vogli bene fratellone. >
< Anch’io e ti proteggerò sempre, ricordalo. >
 
***

 

Il ragazzo dai capelli color salmone ridacchiò rindossando i suoi vestiti di sempre e, con velocità pazzesca, entrò in macchina sedendosi accanto al fratello che lo aspettava da un pezzo.
Già, era piuttosto lento a vestirsi.
Chiuse con scatto veloce lo sportello dell’auto e, con sguardo fugace, iniziò a scrutare l’orizzonte.
C’era qualcosa che non andava.
Lo sentiva nel profondo del cuore.
Non era felice.
Eppure, avrebbe dovuto essere contentissimo per la vittoria e, invece, una sensazione di vuoto e frustrazione sembrava impadronirsi di lui.
Non capiva. Per quanto si sforzasse non riusciva a comprendere cosa potesse essere.
Sorrise leggermente vedendo suo fratello fissarlo in modo perplesso.
Non poteva darlo a vedere.
< Oggi siete stati bravissimi. > Pronunciò la mamma, sorridente, spezzando, fortunatamente, quel clima piuttosto teso.
< Davvero? > Chiese il grigio con occhi pieni di gioia.
<  Se tu e Atsuya unirete le vostre forze diventerete perfetti. >  Aggiunse il padre sorridendo.
Perfetti,
Perfetti.
Perfetti.

Quella parola, quella singola parola, risuonava nella testa di Atsuya come una cantilena.
La perfezione.
Si, loro due dovevano essere perfetti.
Gli occhi color perla del rosato si accesero letteralmente.
< Shirou-chan! Con la mia bravura nell’attacco e la tua nella difesa saremo invicibili! >
Esclamò il ragazzino per poi battere il cinque al fratello ancora più entusiasta di lui.


***
 
Finchè sarebbero stati insieme, niente avrebbe potuto fermarli.
Questo era il pensiero, stranamente condiviso, dei due Fubuki
 
***

 
 
 
Di nuovo quella sensazione.
Un rumore stridente, come di freni, assordò le orecchie di Atsuya mentre il panico si fece strada nella sua mente.
Shirou piangeva.
Gli prese la mano e, staccando la cintura di sicurezza della macchina lo spinse via scaraventandolo fuori.
Questione di secondi.
La valanga travolse l’auto facendola rotolare con una potenza immane mentre spuntoni e rocce la distruggevano a poco poco penetrando con cruenza.
Atsuya sembrava paralizzato. Un senso di vuoto.
Non sentiva più niente, non percepiva i suoni. La vista gli si appannò.
Venne sballottato nell’auto mentre oggetti pesanti gli piombavano in viso.
Non riusciva a emettere suono e la paura scorreva nelle sue vene.
Poi… L’impatto.
La testa contro il finestrino dell’auto. Un dolore atroce ma che il ragazzino sembrò non sentire per quanto, oramai, era confuso.
I pezzi del vetro schizzarono in ogni parte.
L’auto si fermò ed il contatto con la neve fu meraviglioso.
Atsuya uscì dallo sportellone con l’ultimo spiraglio di vita rimasto per poi adagiarsi, dolcemente, sulla soffice neve che, tinta d’uno splendente color bianco, sembra un soffice letto ghiacciato.
Bianco.
Era sempre stato il suo colore preferito.
Un vento freddo iniziò a soffiare e, improvvisamente, si udì un pianto.
Atsuya cercò di alzare lo sguardo… Voleva vedere il cielo.
Il suo corpo però non riusciva a muoversi bene e, nell’istante in cui cercò di rimirare in alto, un dolore atroce alla nuca sembrò levargli il respiro.
La volta celeste era d’un color azzurro intenso, tendente al celeste che, per qualche strano motivo, sembrò dargli un senso di serenità.
Le nubi invece, grigie ma belle al tempo stesso, nascondevano il sole rendendo il tutto scuro ma. Allo stesso modo, piacevole.
Era affannato.
Poco dopo, la neve iniziò a tingersi di rosso….
Ma non un rosso qualsiasi… Era d’un magnifico color cremisi che spiccava con un intensità sorprendente.
Già… Il suo sangue.
D’un tratto il suono del pianto, sentito precedentemente, iniziò a essere più forte.
Le pupille di Atsuya, presero a fissare una sagoma umana avvicinarsi con passo lento.
Sembrava reggersi a mala pena e continuava a singhiozzare.
< Shirou... > Mormorò con voce flebile che, lentamente, si perse nel vento…
< Atsu-chan, te lo prometto, farò il bravo, ma ti prego, ti scongiuro… Non lasciarmi… Ho paura Atsu-chan! > Urlò il fratellino con dolore mentre, tristemente, continue lacrime gli solcavano il viso angelico.
Atsuya sorrise malinconicamente.
< Ti farò uscire da qui, ti salverai, vedrai! > Piagnucolò il piccolo stringendo a se il braccio del rosato.
< Shirou… Lo sai che non credo molto alle favole. > Ripetè l’altro.
Calò un silenzio gelido, come di tomba.
Iniziò a nevicare. Fiocchi, piccoli e apparentemente soffici, iniziarono, lenti, a cadere sull’asfalto e sulle rocce provocando quel ticchettio che ai gemelli Fubuki piaceva tanto.
Volteggiavano leggeri, come se stessero ballando, con grazia ed eleganza al pari delle ballerine più esperte.
 < Ricordi Shirou-chan quando ti ho promesso che ti sarei rimasto sempre accanto? >  Chiese il gemello con voce flebile.
< Certo… > Ripetè tra i singhiozzi il grigio.
< Sai, anche gli angeli lassù ci proteggono... > Aggiunse il rosato.
< Che intendi dire Atsu-chan? > Domando Shirou alzando lo sguardo.
< Da oggi in poi sarò il tuo angelo fratellino. > Continuo Atsuya mentre l’altro, subito, riprese a piangere.
Una leggere sensazione di torpore si impadronì presto del corpo del piccolo Fubuki.
< Shirou… Cantami la ninna nanna… Ho tanto sonno > Farfugliò quest’ultimo al gemello che, con le mani sul viso continuava a piangere.
< Non chiudere gli occhi, ti prego, non chiuderli! > Piagnucolò Shirou scuotendolo.
< Ti prego Shiro-chan, ho tanto sonno. > Ripetè il salmonato con un sorriso malinconico in viso.
Il grigio scoppiò nuovamente in pianto.

 
***

Buonanotte, buonanotte fiorellino,
buonanotte fra le stelle e la stanza,
per sognarti, devo averti vicino,
e vicino non è ancora abbastanza.
Ora un raggio di sole si è fermato
proprio sopra il mio biglietto scaduto.
Tra i tuoi fiocchi di neve, le tue foglie di tè.
Buonanotte, questa notte è per te.

***

 
I singhiozzi si erano fatti più forti e spezzavano la voce tenera di Shirou..
< Ti prego, continua… Fallo per me. > Aggiunse il rosa socchiudendo le palpebre.
Si sentiva debole ed oramai il suo respiro era troppo affannato.
Tremava.
Si, Atsuya Fubuki lo aveva capito.
Non ce l’avrebbe fatta. Lo sapeva.

  ***

Buonanotte, buonanotte monetina,
buonanotte tra il mare e la pioggia,
la tristezza passerà domattina
e l'anello resterà sulla spiaggia,
gli uccellini nel vento non si fanno mai male,
hanno ali più grandi di me
e dall'alba al tramonto sono soli nel sole.
Buonanotte questa notte è per te.

***

 
< Grazie Shirou-chan… Ricordati che ti voglio bene. >
Detto questo un’ultima lacrima, brillante e leggera scese lungo il viso del piccolo Atsuya che, poco dopo chiuse gli occhi beandosi della coperta di neve che, ormai, lo avvolgeva.
Sorrise e poi, dolcemente, serrò le palpebre definitivamente.
Di lui non restava che un freddo corpo che, ora, giaceva sereno sulla neve…
 

Quel giorno, un angelo salì al Paradiso.
 

 

 ***

 

Gli Angeli.
Noi non ce ne accorgiamo, ma sono qui, accanto a noi.
Vegliano e ci rassicurano portando pace e serenità.
Quando cadiamo, spesso sono loro che ci aiutano a rialzarci.
Sono lassù e ci tengono d’occhio con sguardo attento tentando di proteggerci.
Ma la cosa strana è che ci restano accanto sempre…
 Forse sorridono persino insieme a noi.
Ogni volta, ci insegnano che la bontà. la compassione e  la fratellanza sono le forze più potenti che esistano.
Niente può scalfirle, neanche la morte.
Sono come stelle che non si spegneranno mai.
E così, i nostri cari saranno insieme a noi finché non raggiungeremo il Paradiso.
Perché il ricordo non svanisce mai.
 
***
 
 
Image and video hosting by TinyPic

***

"Io e te fratellino... Per sempre uniti..."

 
 
 
 
 
 
 
Atsuya sorrise fissando la Terra dal Paradiso finchè, finalmente, scorse la figura del fratello ormai ventenne.
Già… Quella stella cadente aveva fatto il suo dovere
Anche se gran parte, ne era sicuro, era merito suo.
Doveva proprio smetterla di vantarsi…
Ma lui era Atsuya Fubuki, non sarebbe cambiato mai…
 
 
 
 
 


Angolo Mio.
LOL una piccola mini nota.
Ci sono stati un sacco di casini(?) mentre scrivevo la fic ma, ora, l'ho scritta io ed eccola qui.
Ringrazio di cuore Camomillah e _DNA che, come detto mi hanno aiutato per il titolo e l'immagine.
La fic sarebbe dovuta finire all'untima riga prima del monologo(?) dorato ma avevo i sensi di colpa(?) verso Elly che ho fatto disperare.
Inutile dirvi che ho ottenuto l'eggetto contrario -.-"
LODE ALLA MARITEN(?)
// si sotterra.
Spero che la fic non faccia così schifus(?) e che vi sia piaciuta!
Un kiss
Mary-chan.
PS: SE non è di disturbo mi piacerebbe che lasciaste qualche commentino, ne sarei tanto felice <3

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: marinrin