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Autore: marthiachan    08/08/2013    1 recensioni
"La mia vecchia vita non esiste più, devo costruirmene una nuova.
Dovrò ricostruirla da capo.
Le mie abitudini e i miei legami precedenti sono stati distrutti.
Detesto doverlo fare. Vorrei solo tornare ad avere quello che avevo tre anni fa. Perché, anche se non l’ho mai ammesso, in un modo assurdo e inspiegabile per tutti ma assolutamente logico per me, ero felice.
Voglio riavere quello che ho perso.
Voglio essere di nuovo felice."
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson , Molly Hooper, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sherlock's Diary'
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Ecco un altro capitolo. Grazie a tutti coloro che stanno leggendo questa long fic e a quelli che l'hanno inserita tra le seguite.
Come vedete non vi faccio attendere molto perché la storia è già conclusa quindi non ho problemi ad aggiornare ogni giorno.
Spero che il "mio" romantico Sherlock vi piaccia.
In questo capitolo, mentre Sherlock deve organizzare all'ultimo minuto l'addio al celibato di John, è perennemente in ansia per Molly.

Buona lettura.



6


Questa mattina mi sono alzato all'alba, di ottimo umore.
Ho fatto una ricca colazione con Mrs. Hudson e poi ci ha raggiunto John. Stavo ancora leggendo il giornale e gustando il mio Earl Grey quando è arrivato.
“Oh, caro! Come va? Sei emozionato?” l'ha accolto con entusiasmo Mrs. Hudson guidandolo verso una sedia e mettendogli in mano una tazza di tè fumante.
“Sì, beh, certo. Non mi sembra vero.” ha balbettato con un sorriso assolutamente stupido.
E poi l'ho osservato. Era vestito semplicemente e aveva portato con sé un borsone, voluminoso ma leggero.
Abiti. Almeno due cambi. Avrebbe passato la notte a Baker Street.
Ho ricordato poi quella stupida tradizione dell'addio al celibato. E ovviamente avrei dovuto occuparmene io, il testimone.
Mentre John era ancora impegnato a farsi vezzeggiare da Mrs. Hudson, tramite il mio cellulare ho fatto una breve ricerca su internet sui luoghi più adatti per questo genere di tradizioni.
“Allora, che progetti abbiamo oggi?” mi ha chiesto con sguardo entusiasta.
“A cosa ti riferisci?”
“Domani mi sposo. Cosa prevede il mio addio al celibato?”
“Stasera andremo in un locale adibito al consumo d'alcol. Pare ci siano anche delle ballerine esotiche. Probabilmente saranno delle semplici spogliarelliste. Ci sarà anche Lestrade.”
“Oh, tutto qui?” ha domandato con tono palesemente deluso.
“Avrei dovuto organizzare qualcos'altro?”
“Beh, speravo che avresti fatto in modo di rendere indimenticabile la mia ultima giornata da scapolo.”
L'ho fissato confuso.
“Non capisco cosa ti aspettassi.”
“Dato che il mio testimone è una persona molto particolare, mi aspettavo qualcosa di originale.
“Mi spiace, ma non sono molto bravo con queste cose.”
“Lo so. Va bene. Faremo una serata tra uomini con birra e spogliarelliste. Sarà divertente. Viene qualcun'altro oltre a Lestrade?”
“No. Chi altro avrei potuto invitare? Non mi pare tu abbia altri amici uomini.”
Ha fatto una smorfia e ha sbuffato.
“Forse avresti potuto domandare... Ti avrei dato una lista di nomi.”
“Non vedo perché. Se fossero stati tuoi amici me li avresti fatti conoscere. Evidentemente non lo sono.”
“Non ne ho avuto l'occasione ma non significa che...”
“Tuttavia, non importa. Credo che un momento di passaggio così importante per te sia da condividere solo con i tuoi veri amici.”
“Quindi, tu e Lestrade. Nessun altro?”
“Volevi che invitassi anche Mycroft? Io te lo sconsiglio vivamente, è noioso.”
Ha sbuffato nuovamente, poi si è alzato e ha preso il suo borsone.
“D'accordo. Porto di sopra le mie cose. Non posso comunque passare la notte con Mary stanotte, è la tradizione.” e così dicendo è sparito salendo le scale.
Quando finalmente sono rimasto solo, Mrs. Hudson stava lavando i piatti, ho afferrato il mio cellulare e ho mandato un messaggio a mio fratello.

Mi serve la lista degli uomini invitati al matrimonio di John. SH

Cosa ti fa pensare che io ce l'abbia? MH

Ti prego, Mycroft. Non offendermi. Attendo il file. SH

Due minuti dopo ho ricevuto un messaggio con un allegato. C'era una lista di nomi, numeri di telefono e persino data di nascita e fedina penale.
Subito dopo è arrivato anche un altro messaggio.

Sono invitato anche io al matrimonio. Significa che posso venire anche all'addio al celibato? MH

Io eviterei se fossi in te. Che ne sarebbe della tua dieta? SH

Mycroft non ha risposto, era ovviamente infastidito, e io ho iniziato a mandare sms di invito per l'addio al nubilato.
Una volta terminato, ho mandato un messaggio a Molly.

A che ora avrai concluso? SH

Non lo so. Lui sarà qui oggi pomeriggio e poi non so quanto mi ci vorrà. Perché? MH

Voglio vederti. SH

Domani. MH

Non voglio aspettare. SH

Non fare il bambino viziato. MH

E se passassi al Barth's? SH

Meglio di no. Ho bisogno di riflettere su come dirglielo. Tu saresti una distrazione. MH

D'accordo. Ma tienimi informato. SH

Certo. Ti avviserò quando sarà finita. MH

Stai attenta. Non mi fido di lui. SH

Stai tranquillo. MH

Non so perché, ma non ero affatto tranquillo. Molly stava per rifiutare un uomo con grossi problemi a controllare la rabbia. Ero davvero preoccupato.
Talmente preoccupato, che ho mandato un messaggio a mio fratello.

Ho bisogno che metti sotto sorveglianza Molly Hooper. Per la sua sicurezza. Oggi stesso. SH

E quale sarebbe la ragione? Oltre al fatto che sei geloso del suo fidanzato, ovviamente. MH

Quell'uomo è un violento. E lei lo sta per lasciare. Assicurati che sia al sicuro e, per ogni evenienza, chiamami. SH

Sarà fatto. Ma voglio venire all'addio al celibato. MH

Fai come vuoi. La tua presenza non verrebbe notata in ogni caso. SH

Ho messo via il cellulare. Per la sicurezza di Molly potevo anche permettere a mio fratello di partecipare a quella stupida tradizione. John avrebbe capito.

L'addio al celibato sembrava essere un successo. Erano venuti tutti, o almeno così sembrava. Non avevo la più pallida idea di chi fosse tutta quella gente, ma John era entusiasta di vederli.
Il locale era estremamente banale. Boccali di birra e donne che mettevano in mostra ogni parte del loro corpo.
Io non me ne interessavo. Continuavo a controllare il cellulare in attesa di un messaggio di Molly. Era tardi e ancora non aveva scritto. Continuavo a guardare mio fratello dall'altra parte del tavolo. Anche lui aveva un'aria annoiata e, ogni volta che lo guardavo, sfruttava l'occasione per allontanarsi a fare una telefonata.
Al suo ennesimo ritorno al tavolo l'ho intercettato.
“Notizie di Molly?”
“Va tutto bene. Stanno ancora parlando.”
“Sono passate ore... Sei sicuro?”
“Sì, il mio uomo li controlla.”
Non ero comunque tranquillo. Sono tornato al mio posto, accanto a John che era completamente ubriaco e che guardava estasiato le ballerine.
“John, dovrei portarti a casa. Domani ti sposi.”
“Ancora un ballo.” ha mormorato incomprensibilmente.
“No. Andiamo.”
L'ho preso di peso e l'ho trascinato in un taxi. Prima di partire ho guardato Mycroft e lui ha annuito. Entro dieci minuti eravamo a Baker Street. C'è voluto più tempo, però, per trascinare John su per le scale e infilarlo a letto.
Quando, finalmente, avevo concluso il mio compito di testimone, ho potuto preoccuparmi d'altro.
Sul cellulare ancora nessun messaggio.
Sono uscito di casa e ho preso il primo taxi. Entro cinque minuti ero di fronte a casa di Molly. La luce alla sua finestra era ancora accesa. Vedevo le loro ombre camminare avanti e indietro. Lui non voleva accettare il rifiuto. Non voleva lasciarla in pace.
Dovevo fare qualcosa per smuovere la situazione.
Sono entrato nel palazzo e ho fatto i tre piani di scale. Mi sono fermato di fronte alla porta. Li sentivo discutere a voce alta.

No, William. È finita. Quanto ancora ne dovremo discutere? Io non ti amo e non sono adatta a te.”
Molly, non puoi lasciarmi, sei troppo importante per me. Ti prego, ti renderò felice...”
Ti ho già detto che non dipende da te... Ora vai via. Ti prego.”
No, non voglio andarmene. Dobbiamo sposarci!”
“Non ci sarà nessun matrimonio.”


La conversazione proseguiva su questo tono da ore, a giudicare dalla nota esasperata nella voce di Molly. Le ho mandato un messaggio.

Se ti sta importunando, lo butto fuori a calci. SH

Ho sentito distintamente la suoneria del messaggio e la pausa durante la quale Molly lo ha letto.

Allora c'è qualcun'altro, vero? È quel Sherlock Holmes?”
Sì, è lui. Ora vai via.” ha confermato lei, ormai al limite.

Poi ho sentito un suono strozzato. La stava aggredendo!
Ho iniziato a prendere a calci la porta. Sempre più forte, sino a che la serratura non ha ceduto. Sono entrato nell'appartamento e ho visto Molly a terra, William stringeva le mani attorno alla sua gola, soffocandola. Il viso di Molly cominciava a diventare livido. Senza perdere tempo, ho dato un calcio all'uomo e appena si è rialzato ho aggiunto un pugno che lo ha fatto cadere a terra. Dopo ciò, mi sono chinato su Molly.
Respirava. Stava bene. Aveva le lacrime agli occhi. Sul collo i lividi lasciati dalle mani di quel bruto.
L'avrebbe pagata. Molto cara.
Mi sono voltato verso di lui e gli ho dato un altro pugno. Dopo ciò l'ho tirato su bloccandogli un braccio dietro la schiena.
“Tu ora vieni con me alla polizia.”
“No, Sherlock, no, ti prego.” mi ha implorato Molly.
“Deve pagare per quello che ti ha fatto.”
“Se lo denunciassi dovrei testimoniare. E non voglio. Mandalo via e basta.”
Ho annuito e l'ho fatto voltare per guardarlo in faccia.
“Se ti avvicini di nuovo a lei, di te non troveranno più nemmeno il DNA. Ora sparisci.” ho concluso buttandolo fuori dall'appartamento.
Lui ha esitato un attimo e poi è scomparso.
Mi sono avvicinato a Molly e l'ho abbracciata. Tremava. Si era davvero spaventata.
“Molly...”
“Lo so. Mi avevi avvisato. Avrei dovuto darti ascolto.”
“Sì, è vero, ma non intendevo dire questo.”
“Allora, cosa?”
“Prepara una valigia con il necessario per la notte e per il matrimonio. Tu vieni a Baker Street con me.”
Mi ha guardato confusa, forse un poco divertita.
“Perché?”
“Perché ho dovuto abbattere la tua porta. Non saresti al sicuro stanotte.”
Lei si è voltata verso la porta come se si rendesse conto solo il quel momento di come ero entrato nel suo appartamento.
“Hai ragione.” ha accettato voltandosi a guardarmi.
E poi ha sorriso. E qualcosa nel mio stomaco ha cominciato a contorcersi.
Le ho circondato il viso con le mani e mi sono chinato su di lei.
Volevo baciarla.
Immensamente.
Poi, però, ho ricordato l'uomo di Mycroft che osservava. E che, per inciso, non aveva fatto nulla per aiutare Molly.
“Andiamo, sii rapida. È piuttosto tardi e tu hai bisogno di una notte di sonno per superare lo shock.” ho detto allontanandomi da lei.
Lei si è messa a ridere e si è diretta in camera da letto esclamando ironicamente “Sissignore!”

CONTINUA
   
 
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