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Autore: S h i n d a    08/08/2013    4 recensioni
[Accenni alla MinaMana] [Spoiler, se non avete visto l'episodio tredici di Galaxy]
L’altro, però, non rispose; nella stanza risuonò un singhiozzo.
«… Minaho?» Chiese con più gentilezza Manabe, preoccupato da quella reazione.
Un altro singhiozzo e un altro ancora.
Genere: Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Manabe Jinichirou, Minaho Kazuto
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Dedicata: ad Arteda e Alessia.♥
Personaggi: Minaho Kazuto, Manabe Jinichiro.
Pairings: possibili accenni alla MinaMana.
Parole: secondo Word, 600.
Note Autrice: In fondo alla pagina. ↓


 





Potevano essere le tre di notte quando la porta della propria camera scattò facendolo svegliare.
Una figura sfocata gli si avvicinava sempre di più e lui, istintivamente, portò la mano al comodino ad una ricerca dei propri occhiali.
Il nuovo arrivato era vicinissimo… che fosse un ladro? No, impossibile, un ladro non sarebbe mai salito nei dormitori, si sarebbe limitato al piano di sotto.
Che volesse ucciderlo? … ma che diamine andava pensando?!
Qualcosa di spesso incontrò la sua mano e afferrando l’oggetto, concepì che quelli fossero i suoi occhiali.
Finalmente poteva vedere di nuovo e capì che l’estraneo, non fosse altro che Minaho.
 
«Mi vuoi dire che ti salta in mente?! Mi hai fatto prendere un infarto!» Guardò la sveglia che indicava l’ora «… e sono le 03:17!»
Oh sì.
Questa volta gliene avrebbe dette quattro, così s’imparava a spaventarlo in quel modo; se era uno scherzo, non era affatto divertente.
L’altro, però, non rispose; nella stanza risuonò un singhiozzo.
«… Minaho?» Chiese con più gentilezza Manabe, preoccupato da quella reazione.
Un altro singhiozzo e un altro ancora.
Il viola si alzò e si fermò ad osservarlo: gli occhi verdi ora arrossati per il pianto, quel volto sempre sorridente bagnato dalle lacrime, i capelli non stavano più nemmeno rivolti verso l’alto.
«Minaho, che ti prende?» Lo abbracciò, stringendolo a sé.
Quella vista gli faceva male, non poteva vederlo in quelle condizioni.
«Io… io non volevo disturbarti, ma è stato più forte… volevo solo un po’ di compagnia, ecco…» farfugliò l’arancione.
«Hai fatto un incubo?» Manabe quasi si stupì del tono dolce e affettuoso che gli era uscito dalle proprie labbra.
«Più che un incubo, un ricordo…» si passò una mano sugli occhi.
«Posso saperlo?» Adesso lo aveva fatto sedere sul proprio letto e gli cingeva una spalla con il proprio braccio.
«Ero a casa mia e mi ero appena svegliato, papà la notte prima non si era ritirato a casa perché doveva svolgere un caso importante e volevo incontrarlo per sapere tutti i dettagli…»
 
 
«Mamma! Mamma!»
Un ragazzino scendeva le scale correndo.
«Mamma! Papà non è in camera, sapresti dirmi dov-»
Il ragazzino si bloccò sulla soglia della porta della cucina, vedendo la propria madre piangere.
«Mamma… cosa ti prende?»
Stava iniziando a capire.
«… mamma… perché papà non è a casa?»
«Kazuto, papà è… papà…» non completò la frase, continuando a piangere.
Nel mentre in televisione qualcuno stava parlando.
«Il famoso detective, Sakyō Minaho è deceduto stanotte dopo aver…»
«Mamma, non è vero quello che stanno dicendo, giusto? È tutto uno scherzo, adesso papà entrerà in casa e…»
No, non sarebbe stato possibile, e lui lo sapeva.
 
 
 
«È terribile» fu l’unica cosa che riuscì a mormorare l’amico.
«È la prima volta che sogno una cosa del genere, volevo parlarne con qualcuno…» il povero Minaho doveva essere ancora scandalizzato, era pallido come un fantasma e tremava.
«Non ti devi preoccupare…» Manabe si morse il labbro, non sapeva se continuare a parlare «se… se vuoi, p-puoi rimanere a dormire con me…» il suo volto era arrossato, per fortuna il buio della notte gli nascondeva il volto.
«Posso… davvero?»
«S-sì… ma solo per questa notte, che non accada più» aveva ripreso quel suo dannato carattere che aveva ogni giorno.
Gli occhi dell’arancione brillarono di felicità e non perse tempo ad accoccolarsi accanto a lui, non senza scoccargli un bacio sulla guancia.
«Buonanotte Manabe-kun.»
«Buonanotte… Minaho-kun» ancora si toccava il punto dove le labbra dell’altro, erano entrate a contatto con la sua pelle.
 
Tanto, Minaho sapeva che ogni qual volta ce ne sarebbe stato bisogno, Manabe lo avrebbe accolto nel suo letto. 











♦♣Angolo Autrice che si è fissata con il grigio♥♠ 

Salve popolo. (?)
Era da un po' che non scrivevo qualcosa e avevo tanto bisogno di una fanfiction che parlasse di un Minaho depresso.
Non ho fatto altro che deprimermi dopo aver visto l'episodio tredici di Galaxy (anche se giò lo sapevo, quello è stato il colpo di grazia) e le fanart mi hanno distrutto... 
Non ho molto da dire, non mi piace molto come l'ho scritta ma l'ho voluta pubblicare lo stesso perché ne avevo bisogno. 
Sì. 
Bene, siccome non ho più nulla da dire, au revoir.


Shindou_Takuto

 
   
 
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