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Autore: Crossbred    08/08/2013    1 recensioni
I comportamenti dei personaggi sono inventati così come la storia, non rappresentano il vero carattere o il comportamento dei protagonisti e non sono da emulare in quanto scorretti.
“Ho letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all'estremità della spina dorsale. Si chiama luz in ebraico, e non si decompone dopo la morte né brucia nel fuoco. Da lì, da quell'ossicino, l'uomo verrà ricreato al momento della resurrezione dei morti. Così per un certo periodo ho fatto un piccolo gioco: cercavo di indovinare quale fosse il luz delle persone che conoscevo. Voglio dire, quale fosse l'ultima cosa che sarebbe rimasta di loro, impossibile da distruggere e dalla quale sarebbero stati ricreati. Ovviamente ho cercato anche il mio, ma nessuna parte soddisfaceva tutte le condizioni. Allora ho smesso di cercarlo. L'ho dichiarato disperso finché l'ho visto nel cortile della scuola. Subito quell'idea si è risvegliata in me e con lei è sorto il pensiero, folle e dolce, che forse il mio luz non si trova dentro di me, bensì in un'altra persona.”
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Luz

“Ho letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all'estremità della spina dorsale. Si chiama luz in ebraico, e non si decompone dopo la morte né brucia nel fuoco. Da lì, da quell'ossicino, l'uomo verrà ricreato al momento della resurrezione dei morti. Così per un certo periodo ho fatto un piccolo gioco: cercavo di indovinare quale fosse il luz delle persone che conoscevo. Voglio dire, quale fosse l'ultima cosa che sarebbe rimasta di loro, impossibile da distruggere e dalla quale sarebbero stati ricreati. Ovviamente ho cercato anche il mio, ma nessuna parte soddisfaceva tutte le condizioni. Allora ho smesso di cercarlo. L'ho dichiarato disperso finché l'ho visto nel cortile della scuola. Subito quell'idea si è risvegliata in me e con lei è sorto il pensiero, folle e dolce, che forse il mio luz non si trova dentro di me, bensì in un'altra persona.”

Eccolo puntuale come ogni giorno, bello come pochi con quel cappellino azzurro che richiama i suoi meravigliosi occhi. Si chiama Louis Tomlinson è del quinto anno, ovviamente non sa della mia esistenza troppo codardo, insomma chi darebbe mai corda ad un ragazzino del terzo anno.
Indossa un maglioncino da cui si riescono ad intravedere i suoi muscoli, oh Harry ma che cavolo stai pensando non puoi permetterti di fare fantasie su di lui. Ormai sono passati già 3 anni da quando l’ho visto la prima volta…
23 Settembre 2010
Era il mio primo giorno in tutto, mi ero da poco trasferito e la scuola era iniziata già da un po’ non conoscevo nessuno. Quel giorno si tenne una conferenza sull’importanza dell’alimentazione, le solite stronzate che ti impongono di seguire a scuola. Lui era lì con una t-shirt a righe e un paio di jeans, era bellissimo sembrava un dio lì davanti a tutti noi studenti, parlava e non potevo fare a meno di guardare il movimento sinuoso delle sue sottili labbra. Ovviamente era inevitabile non pensare a come sarebbe stato baciarle ma non potevo permettermi di pensare a tutto ciò.
Da quel giorno iniziai ad informarmi di lui, lo vedevo ogni giorno tra i corridoi,nel cortile quei meravigliosi 20 mn di pace che ci concedeva la scuola.
Passa il tempo sempre in compagnia di un ragazzo alto moro,mi pare che sia di origini Pakistante e che si chiami Zayn, non so che tipo di rapporto ci sia tra i due ma sembrano complici, pare che dipendano l’uno dall’altro.Driin ecco quell’odiosa campanella che riusciva sempre a interrompere i momenti più belli delle mie giornate, 17 il codice del mio armadietto prendo i libri per la lezione di letteratura e improvvisamente il buio davanti a me e l’ultima cosa che mi ricordo è un
“oh dio scusa piccolo”
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Una sensazionedi completezza mista alle farfalle nello stomaco nasceva dentro di me, per non parlare poi di qualcosa di soffice che si posava sulle mie labbra. Forse stavo sognando ma quando riuscii ad aprire gli occhi vidi la porta della stanza sbattere e notai che la finestra era chiusa.
Cercai di alzarmi ma con difficolta la testa mi girava incredibilmente, stavo per mettermi le scarpe ma subito venni fermato dall’infermiera che a quanto pare si chiamava Jessica Monroe.
Styles, dove crede di andare non è giunta ancora l’ora di alzarsi”“hmm” mugugnai, era alquanto irritabile la sua voce così stridula “sto bene, preferisco seguire la prossima lezione piuttosto che stare qui”“hahaha” ridacchiò “le lezioni sono finite circa 20 mn fa ragazzo, sono andati tutti a casa”“cavolo” esclamai, ma come ci ero finito lì.” Mi scusi infermiera Monroe ma come ci sono finito qui?”“ Oh si, un ragazzo alto con occhi color ghiaccio era così preoccupato per te” sorrise, nemmeno il tempo di dar voce ai miei pensieri che subito mi rispose “ Tomlinson si, Louis Tomlinson è stato lui ad accompagnarti qui, e mi ha anche detto che gli dispiace tanto di aver sbattuto l’anta del suo armadietto sul tuo faccino”Arrossii violentemente al solo pensiero di udire quelle parole uscire dalla sua bocca.Decisi che era ora di andare, indossai il cappotto le cuffiette e accesi la musica,  le strade di Lancaster erano piuttosto fredde e mancavano 2 settimane al natale.Il Natale, da quando mio padre era morto non era più lo stesso a casa Styles se ne era andato dopo nemmeno 1 mese che aveva visto il faccino della sua bambina. Sono passati 2 anni troppo tempo senza di lui ma troppo poco tempo per dimenticare, infilo le chiavi nella toppa e annuncio il mio arrivo ed eccola quella piccola peste con quei ricci che le cadono lunghi sulle spalle nonostante la sua piccola statura.“Harrieeeeeeeeeee” urla mostrandomi le braccia per aggrapparsi a me, le bacio il capo e “ ciao ruthie, com’è andata a scuola?” “oh benissimo, oggi ho fatto un castello con le costruzioni ma Jeremy ha dato un calcio dentro e l’ha rotto” disse con il labbruccio, quel bambino ne combinava una ogni giorno non capivo cosa volesse dalla mia piccola. Sentii la voce di mia madre che mi chiamava dalla cucina, il profumo di una buonissima torta si sentiva sin dall’entrata. “ciao piccolo, com’è andata a scuola?” “Bene mamma, se non fosse che ho salt-“ nemmeno il tempo di finire che venni subito interrotto “ Ah si, ora che ricordo prima è passato un ragazzo piuttoso carino" sorrise "ma sai mi pare che non abbia la tua età” subito sentii un groppo alla gola, “ ha lasciato un bigliettino l’ho messo in camera tua” “ oh occhei vado a prenderlo allora” “oh no Styles ora si pranza penserai dopo al biglietto”
 
 

 
 

                                                           Ciao a tutti!! Il caldo, la noia, unita ai miei soliti film mentali, mi hanno portato a credere di riuscire a scrivere questa FF.
Siate buoni, è la prima che scrivo e sinceramente non sono fermamente convinta che possa piacere.

Continuo a minimo 3 recensioni e scusate per eventuali errori.

Ciao Ciao Nia 

  
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