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Autore: down2theshippinghole    09/08/2013    3 recensioni
Quante volte, da quando era su quel pianeta, aveva sognato di dirglielo. Quante volte, si era deciso a farcela. E quante volte, una volta davanti a lei, non era stato in grado di dire niente, troppo imbarazzato e orgoglioso per riuscire minimamente a spiccicare anche una sola parola. Perché di fronte a quel viso, seppur era da esso che traeva forza, si sentiva infinitamente fragile.
Genere: Fluff, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giroro, Natsumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cosa le stava succedendo?
Era confusa, spaventata. Ma perché il suo cuore, da quando aveva ascoltato quelle maledette parole, non aveva smesso un attimo di battere come se non ci fosse un domani?
Aveva bisogno di chiarire i propri dubbi.
Aveva bisogno di farlo ora.
Ma non poteva certo andare fuori, aprire la tenda, e domandarlo a Giroro. Anche se chiederlo a lui, non sarebbe servito a niente, perché lui, non poteva saperlo. Forse ne era la causa, ma non avrebbe potuto spiegarselo.
Uno strano, e inaspettato senso di colpa l’assalì, stritolando in una morsa senza fine il suo cuore, implorante di pietà. Perché era stato proprio lui? Perché non un altro? Perché proprio l’alieno rosso che aveva tentato di farla fuori anche più di una volta, ora le rivelava sentimenti tanto profondi nei suoi confronti?
La sua vista si appannò, l’unica cosa che riusciva a vedere bene, era la sua immagine, seppure lui nemmeno ci fosse. Ma anche se era strano, provava conforto in quella figura rossa, e sorrise in mezzo alle lacrime che le stavano bagnando il viso.
Si distese sul letto, intenta a fissare il soffitto, sempre con quel sorriso dipinto in faccia, e gli occhi lucidi. Chissà perché, ma aveva voglia di patate dolci. E non di patate dolci qualsiasi, voleva quelle cucinate da Giroro.
Che fosse..? No! Ma che diavolo andava a pensare, dopotutto, erano nemici. E se poi avesse sfruttato questa debolezza per assaltare il suo pianeta? E se fosse tutto un piano delle rane invasori per attaccarla di nascosto? Non voleva rischiare, e nemmeno crederci. Sembrava più una specie di autoconvinzione, più che un valido motivo per non cadere in quella che sembrava una trappola dei ranocchi.
In quel momento, mentre stava ancora pensando e ripensando, sentì il rombo di una moto fermarsi davanti casa sua.
-Mamma!- Esclamò mentre le corse incontro, travolgendola in un abbraccio.
-Ciao, Natsumi! Cosa...-
Non le lasciò finire la frase: -Ho bisogno di parlare con te. Ma non qui- Affermò, scorgendo una tenda rossa poco più in là. Trascinò la madre nella propria camera.
-C-cosa succede Natsumi?- Chiese la donna, un po’ spaventata nel vedere il viso cupo di sua figlia.
Lei non rispose, la fissò per un attimo. I suoi occhi parlavano per lei, un misto tra confusione e pietà. Poi le si gettò al collo, singhiozzando, e bagnandole leggermente la camicia di lacrime. Aki la strinse in un abbraccio, e la rassicurò, come solo una madre è capace di fare.
-C-capisci, mamma?!?- urlò in preda al panico -M-Mel’ha detto... i-io l’ho capito... e l-lui...-
-Giroro, non è vero?- La interruppe la donna.
La guardò stupefatta: -C-come lo hai capito?-
-Ha sempre tenuto molto a te, e anche tu ti sei affezionata- spiegò sorridendole -E poi, dopotutto, sono ancora tua madre-
-S-sì... ma il fatto è che i suoi sentimenti verso di me, sono sinceri! I-io lo so che è una pazzia... insomma, lui è un’invasore! U-un alieno! N-non è possibile- Ancora una volta, sembrava giustificarsi a sé stessa, piuttosto che alla madre.
Aki la interruppe nuovamente: -Senti, Natsumi. Non importa se i suoi sentimenti sono sinceri. Qui stiamo parlando di te, non di lui. Ora conta solo il tuo cuore...- vide che la ragazza si apprestava a controbattere, ma la spiazzò prima che potesse iniziare, con una domanda che mai si sarebbe aspettata da sua madre: -Tu lo ami?-
La bocca della ragazza si richiuse, nei suoi occhi vacillava una scintilla di dubbio, il suo cuore si fece pesante, la sua bocca impastata, e la sua testa confusa.
Troppe emozioni nello stesso momento.
Troppi pensieri ondeggiavano nel suo cervello.
E anche se non ne era in piene condizioni, fece l’unica cosa che poté fare in quel momento.
Pensava.
E tra tutte le cose che credeva che Aki le avesse potuto dire, quella era la sola che non si sarebbe mai aspettata.
Finalmente si risvegliò dal suo stato di trans. Guardò la madre, aveva un’espressione amorevole e comprensiva, della serie “Mi andrà bene qualunque cosa deciderai”.
Si sfogò ancora un po’, lasciando cadere altre lacrime sul pavimento.
Prese tutto il coraggio che aveva, si alzò in piedi, prese un lungo respiro, come per urlare al mondo intero qualcosa di estremamente importante. Ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca, fu una flebile e silenziosa parola. Pronunciandola, sconvolse interamente la sua vita, buttando via l’unico grammo di razionalità che aveva conservato gelosamente in questi anni vissuti con i ranocchi.
Era bastata una parola, una sola.
 
-Sì...-


___Angolo_Autrice_____________________________________

Finalmente il secondo capitolo!!! (in super-ritardo, e mi scuso tanto)
Non sapevo nemmeno se continuare o no questa fanfiction, ma mi avete fatto ricredere!
GRAZIE!!! :D

  
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