09/08/2013
3 recensioniAvevo trovato una piccola ancora per la mia inutile vita, una persona che per una volta mi tenesse lontana da tutto e da tutti.
Louis Tomlinson, l’unico ragazzo che mi faceva ridere fino alle lacrime, dopo tanti anni di silenzio e solitudine.
L’ombra era la mia unica amica.
Era arrivato lui, era entrato nella mia vita come un uragano e mi aveva strappato alla solita routine noiosa e senza felicità che ormai era diventata la mia vita.
Genitori adottivi, dopo essere stata abbandonata vicino a un cassonetto appena nata, morti in un incidente d’auto, anni di completa depressione insieme alla mia vecchia nonna. Morta anche lei.
I diciotto anni più brutti di sempre.
E poi arrivò per quel maledetto 13 novembre, un nuovo ragazzo appena entrato nella mia scuola. Louis William Tomlinson.
Stupendo di fisico e di carattere.
Mi aveva strappato il cuore e il sorriso a forza di graffi e morsi.
Sapevo da sempre che non lo meritavo e non ero l’unica a pensarlo. Tutti a scuola continuavano a dirmi che io dovevo stare sola, e alla fine ho ceduto.
Ho lasciato Louis per delle stupide voci di corridoio e ora mi ritrovo qui.
Ad arrampicarmi su uno scoglio da sola, quel maledetto scoglio che ci aveva fatto conoscere anni prima.
Mi arrampicai abilmente sullo scoglio. Adoravo quel posto, silenzioso e sperduto. Non era per niente frequentato dato che tutti preferivano la spiaggia agli scogli.
Eppure quello era l’unico posto per me.
Era esattamente di fronte ad un altro scoglio quasi gemello, a circa 10 km di distanza. Entrami affacciati sul mare.
La morte della nonna mi aveva distrutta, di nuovo.
Unì i piedi e spalancai le braccia, allungandomi.
Presi aria nei polmoni e la liberai. Il mio urlo riecheggiò nel silenzio della costa. Un urlo di paura, di solitudine, di rabbia e di tristezza. Quasi di disperazione.
Mi strinsi le braccia alla pancia e mi raggomitolai su me stessa, cadendo con il sedere sulla pietra. Le lacrime scesero libere sulle guance, libere di scorrere dopo tanta attesa.
Stessi in silenzio per interi istanti, poi un altro urlo squarciò l’aria. Alzai la testa sorpresa. Sullo scoglio di fronte una sagoma, forse maschile, aveva le braccia allargate.
L’eco arrivò alle mie orecchie, facendomi sobbalzare.
Forse non ero così sola come credevo di essere, forse era solo una convinzione che pensavo di avere.
I miei muri crollarono quasi subito.
Forse, già forse.
Forse era davvero solo una convinzione. Sospirai mentre altre lacrime scorrevano calde e salate sulle mie guance.
Arrivai sulla cima dello scoglio mentre ormai la mia mente vagava tra i ricordi lasciati impressi nella pelle da quel ragazzo. Sentì perfino la mancanza di quel mondo che avevo vissuto solo per tre anni.
Hello, hello
anybody out there?
'cause I don't hear a sound
alone, alone
I don't really know where the world is but I miss it now
Urlai il mio nome. Non so perché lo feci. Lo urlai ai quattro venti.
Forse lo facevo perché volevo ritrovare quella ragazza che lo rispecchiava. Hope.
Speranza.
Speranza in una vita migliore.
Speranza in un sorriso vero.
Sentivo la mancanza di quella ragazza che aveva sorriso per ben tre anni, dopo altri sedici di lacrime.
Chiusi gli occhi e feci finta di stare bene.
Lo credevo davvero, ma quando li riaprii ero sempre lì, e la mia unica amica era la mia ombra, che anche lei sembrava voler fuggire insieme al sole calante.
Urlai nuovamente il mio nome, con rabbia. Volevo solo che quella maledetta ragazza tornasse.
L’unica risposta che ricevetti fu il mio eco, l’unica risposta che sembrava potessi meritarmi di ricevere.
I'm out on the edge and I'm screaming my name
like a fool at the top of my lungs
sometimes when I close my eyes I pretend I'm alright
but it's never enough
cause my echo, echo
is the only voice coming back
my shadow, shadow
is the only friend that I have
Avrei solo bisogno di dire a Louis che forse mi bastava un suo sussurro.
Un piccolo sussurro, che è l’unica cose che posso meritarmi dopo aver visto quegli occhi che tanto amavo inumidirsi e scappare via.
Forse vorrei di più.
Forse vorrei che venisse a salvarmi.
A salvarmi dalla mia pazzia.
Listen, listen
I would take a whisper if
that's all you have to give
but it isn't, isn't
you could come and save me
try to chase it crazy right out of my head.
Non volevo stare qui in realtà. Volevo venire da te e urlarti in faccia che tutto quello che avevo inventato era un’enorme cazzata.
Forse vorrei solo potermi sentire viva guardando il tuo viso.
Poter vedere quegli occhi di un azzurro così intenso che forse abbandonerei la mia unica amica, l’ombra, per poterla sostituire con essi.
Ma ovviamente qui c’è solo l’eco dei miei pensieri, delle mie inutili urla.
I don't wanna be down and
I just wanna feel alive and
get to see your face again once again
Just my echo, my shadow
youre my only friend
Poi mi chiesi se ci fosse qualcuno là fuori che si sentiva esattamente come me. C’era davvero qualcuno con quel macigno al posto del cuore?
Hello, hello
anybody out there?
Prima che mi liberassi in un altro urlo, qualcuno mi precedette.
Una nuova sagoma, per quanto nuova poteva essere, era in piedi sullo scoglio di fronte al mio.
Urlava il suo nome. Louis.
Allora c’era davvero qualcuno che era come me.
Solo, disperato e pieno di rabbia fin troppo depressa.
Sentire il suo urlo mi fece desiderare solo una cosa: correre lì e baciarlo.
Era strano che mi fossi innamorata di lui, che volessi un suo bacio, ma era quello che la mia testa, e – per una volta – anche il mio cuore, mi suggeriva di fare.
Repressi un urlo, probabilmente l’ultimo che avrei fatto.
Dovevo smetterla di rendere la mia vita un macigno, era ora di volare.
Scesi velocemente dallo scoglio e iniziai a correre tra le vecchie strade disabitate.
Non guardai neanche se lui faceva quello che facevo io, ne avevo la certezza.
Era ora di volare, per davvero.
Le mie gambe si muovevano da sole, sprecando energia più che ben utilizzata. Si muovevano, per una volta dalla mia parte.
Sfrecciai e inciampai più volte, girando troppo velocemente tra le vecchie strade di quella maledetta città.
Quando la strada rimanente era ormai tutta dritta, vidi una sagomava sfuggente avvicinarsi a me sempre di più.
La vedevo avvicinarsi e allontanarsi nella mia mente, esattamente come un eco.
Quando mi ritrovai davanti al moro, ci fermammo entrambi guardandoci quasi felici di aver seguito l’istinto.
<< Voglio che la mia vita smetta di essere un eco. >> dicemmo entrambi, a corto di fiato.
<< Forse non possiamo fermare un eco, perché se ne creerebbe un altro, ma potremmo unirli. Per una volta >> caccia via con forza le parole dalla gola.
Louis non rispose semplicemente decise di agire. Ritrovai le sue labbra sulle mie e non opposi resistenza.
<< C’è un’ultima cosa da fare >> mormorai, quando ci dividemmo, tenendo le fronti in contatto.
Lo tirai per una mano, scendendo velocemente sui piccoli scogli al centro dei grandi leoni, così chiamavo gli scogli su cui Louis ed io creavamo i nostri echi.
Per una volta decidemmo di urlare, non per qualcosa di sensato. Semplicemente per mettere un freno a tutto quell’eco insensato.
Un eco pieno di forse e di mai.
Questo non era un’eco.
Era un urlo.
Un urlo di vera speranza.
Ecco dov’era la vera Hope.
D’ora in poi l’ombra non sarà la sola a essermi amica.
Per una volta non sarò davvero sola.
HOOOOLA!
Quanto cazzo minchia è bella Echo?
Un pò malinconica, ma è tremendamente bella.
Non so da dove è uscita questa.... cosa lol, ma l'ho scritta in un'ora, al buio e praticamente tanto lentamente per non far sentire che stavo scrivendo al computer da mia madre.
L'ho finita praticamente ora.
Spero che non faccia tanto schifo quanto penso e almeno qualcuno l'ha apprezzi lool.
Scusate, scappo a dormire u.u
I avere sognlo, JA?
JA!
#versionetedescamodeon.
#pazzoide notturna.
K. xx
PS: Passate dalle mie One Shot? Le trovate tutte nel mio account, la penultima è sempre sul mio adorato Louis (mi sono leggermente fissata). Mi è uscita dalla viscere del cuore c':
Se passate anche dalla mia Fan Fiction su Zayn mi amerò a vita, si chiama Una Vita per Tornare a Vivere.
PPS: Lasciate un commentino qui e alle altre storie??
K. xx