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Autore: Lily3soldi    09/08/2013    0 recensioni
I Giorni Bui. Un periodo tragico per tutti gli abitanti di Panem, che hanno portato solo strazio, disperazione e perdite a tutti. Ma soprattutto alla protagonista, Crystal Seandeen, giovane e bellissima ragazza del Distretto 8 che ha perso in questa guerra tutto: la sua casa, la sua famiglia e tutte le persone che amava. Ma nella sua disperazione, lei riesce ad andare avanti e ricrearsi una vita, fino al momento dei Primi Hunger Games. All'improvviso la sua vita verrà nuovamente sconvolta e tutto verrà messo in gioco. Tra i dolci sentimenti verso un ragazzo appena conosciuto, un giovane amore appena sbocciato e tutte le fatiche Crystal dovrà lottare per non perdere tutto. Una fanfiction piena di colpi di scena, avventure, imprevisti e sentimenti vi accompagnerà per tutta la durata della storia, facendovi immedesimare nei protagonisti e nel loro essere, consentendovi di provare le stesse emozioni e sensazioni. Cosa succederà a Crystal e a tutte le persone rimaste che lei ama? Leggete per scoprirlo! (Per favore commentate così avrete modo di leggere una storia ancora più emozionante lasciandomi le vostre sensazioni e critiche!!)
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 2

La mattina della Mietitura

Vedo Destiny, mi saluta. Sembra felice. La raggiungo e le prendo la mano. La sua piccola mano morida e grassottella, ma appena rovinata dai giochi che si inventa con la terra. La voglio portare alla Cascata, per trascorrere del tempo insieme. Magari potri insegnarle a cacciare qualcosa, ma lei si ferma. I suoi occhi si sono spalancati come in un grido muto. In essi vedo paura, terrore, sbigottimento, orrore. La vedo aprire la bocca come per gridare qualcosa, ma non riesco a sentirla. Il panico mi invade; cerco di strattonarla, di portarla via, ma niente. Si è come impiantata nel terreno, come se avesse messo radici. La tiro con tutta la forza che ho in corpo ma non succede niente, vedo solo lei sconvolta che addita qualcosa. Poi nel cielo, tutto ad un tratto, compaiono degli hovercraft. Ho paura, faccio la prima cosa che mi viene in mente: scappo. Corro via, verso l'unico posto che mi ha fatto sempre sentire libera, me stessa: la Cascata. Mi accorgo che Destiny non si è mossa e così le grido di sbrigarsi, ma invano. Inizia a muovere qualche passo verso di me, come se fosse una bambina che ha appena incominciato a camminare, ma proprio in quell'istante delle bombe vengono scaraventate nel nostro distretto. Fuoco, scoppi assordanti, fumo, cenere, polvere e l'impatto con il terreno mentre sento le mie guance bagnate. Questo è tutto quello che ricordo.

 

Apro gli occhi. È l'alba. Un nuovo giorno sta sorgendo,un giorno terribile: quello della Mietitura. Nessuno sa cosa aspettarsi, ma io, dentro me stessa, sento che sarà un'orribile giornata. Sento che non ci sarà niente di positivo in questra “nuova e incredibile esperienza” che Capitol City ci ha proposto, o meglio imposto. Non c'è da aspettarsi mai niente di buono dalla Capitale, che ci ha sempre disprezzati, soprattutto adesso dopo la nostra rivolta, soprattutto adesso dopo la nostra sconfitta. Con questo pensiero in testa mi alzo dal letto e mi accoccolo sul davanzale della finestra e guardo il panorama di fuori: boschi, fiumi, montagne e anche un tratto di mare. È questo che circonda il Distretto 8. Dopo un anno che vivo qui non mi sono ancora abituata al magnifico paesaggio che posso vedere. Questa era la casa di mia nonna. Un magnifico edificio signorile con ampi portoni decorati molto raffinamente, archi e ghirigori molto all'antica, facciate intere fatte di marmo bianco, il tutto circondato da un giardino enorm ricco di antichi alberi e fontane, sempre pieeno di canti di uccelli che si riposano all'ombra dei freschi rami. Ora ci vivo solo io dato che la mia cara nonna non c'è più. Mi sento molto sola a pensare di essere l'unica abitante di questo magnifico palazzo che un tempo era sempre pieno di persone poiché ospitava una moltitudine di feste e ricevimenti: musica, balli, buffet e tanto divertimento: questo era quello che una volta abitava costantemente fra queste solide mura. Decido di alzarmi e vestirmi per andare a fare un giro alla Cascata, magari faccio anche una nuotata. Per la Mietitura è troppo presto, inizia alle 11.30 nella piazza del Palazzo di Giustizia.

Esco di casa con il mio solito abbigliamento: maglietta, pantaloni comodi, una giacca per mantenere il calore e i miei adorati scarponcini neri, buoni per correre e muoversi in montagna. Mi lego anche i capelli in una semplice coda, in modo da lasciarli un po' liberi. Il sole è appena spuntato da dietro le montagne e io mi avvio verso la piana che segna il confine del Distretto 8. La nebbia si è già ritirata, segno che oggi non sarà una giornata troppo fredda, ma le nuvole in cielo sembrano voler portare tempesta. Sono di un color aranciato che l'alba gli ha conferito. È un paesaggio fantastico, tutto ancora immerso nel sonno con la natura che lo protegge. Solo qualche animale canta lievemente con le loro vocine esili. Scendo lungo il sentiero che arriva ai piedi di una montagna, da me chiamata Rose, poichè è quella dove il sole sorge, provocando un riflesso rosato sulla cima perennemente innevata. Inizio la salita che mi porta al mio luogo preferito. Oggi l'aria è piena di canti di uccelli, soprattutto di Mimi e Ghiandaie. Buon per loro. Non sanno cosa questa mattina porterà a me e a tutti i ragazzi fra i 12 e i 18 anni. Mi avventuro sulla spianata che permette di vedere dall'alto tutta la foresta e il mio distretto. Prendo il sentiero verso sinistra e in meno di 10 minuti raggiungo la Cascata. La Cascata è il luogo in cui ho imparato a sopravvivere, circondata dalla natura che il mio adorato nonno mi ha insegnato ad amare e rispettare. Era tanto che non venivo più qui ed infatti, senza tardare, una tempesta di emozioni mi si scatena dentro: felicità per essere tornata in questo bellissimo luogo, tristezza perchè mi ricorda troppo i bei momenti passati con Sunshine, solitudine perchè la prima volta che vengo qui sola. Per lasciarmi tutti quanti questi pensieri alle spalle mi spoglio, restando in costume che mi ero messa a casa e, senza esitare, mi tuffo nell'acqua. Questa mi lava via tutti i pensieri, tutte le sensazioni che mi perseguitano. Sembra che la corrente del torrente le trasporti via con lei. Immergo la testa sottacqua. Inizialmente tuttoè nero, ma poi vedo i branchi di pesciolini nuotare indisturbati in mezzo alle alghe e mi tranquillizzo. Tutto va bene.

La mattinata trascorre in fretta, troppo in fretta e così sono costretta ad andarmene per prepararmi alla Mietitura. Il presidente ci ha chiesto di vestirci bene per questa occcasione, che deve essere vista come una festa o un onore. Non riesco proprio a pensare razionalmente percò appena entrata in casa vado nella mia camera e apro l'armadio. Cerco il mio unico vestito, ormai rovinato dal tempo, ma che mi ha sempre accompagnato in situazioni eleganti, semore che questa possa essere considerata tale, ma un altro attira la mia attenzione. È bellissimo: azzurrino, con le maniche che cadono libere sui gomiti, con una bellissima gonna in tulle vaporoso che mi copre le ginocchia e con un corsetto semplice ma allo stesso tempo elegante. Non esito un istante: lo indosso e me lo sistemo. È davvero comodo e elegantemente fantastico. Con un passo leggero vado in bagno e mi guado allo specchio: quasi non mi riconosco, quell'abito sembra fatto apposta per me. Non riesco ancora a capacitarmi che la persona che ho appena visto allo specchio sia io. Mi metto delle scarpette bianche con una sfumatura azzurrina e me le allaccio. Tiro indietro i capelli con il fiocchetto preferito di Sunshine. Ecco, penso, sono pronta. Con il cuore a mille esco di casa, alla luce del sole. Proprio sulla cancellata scorgo qualcuno, sembra un ragazzo, ma pare non avermi ancora notata. Io lo ho riconosciuto però. I suoi occhi si alzano e rimangono sorpresi nel vedermi. La sua bocca si apre, emettendo un suono stupito. Sento il suo sguardo su di me, ma non alzo gli occhi, non ancora. Cammino lentamente verso il cancello e ad ogni passo mi sento sempre più imbarazzata. È Derick.

 

ANGOLO AUTRICE
Cari lettori, siamo giunti alla fine del nostro secondo capitolo: ormai si è capito che fra i nostri due protagonisti c'è un pò di affinità, ma forse tutto cambierà, chi lo sa? Spero che la storia vi piaccia e continuiate a leggerla volentieri. Vi prego di recensire o commentare i miei capitolo, così potrò migliorare e voi avrete una storia più entusiasmante. Vorrei davvero sapere cosa ne pensate! Grazie a tutti per l'attenzione!
Baci (vi aspetto al prossimo capitolo!!!!)
E possa la fortuna sempre essere a vostro favore!
Lily3soldi

  
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