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Autore: Lucy Tommo    09/08/2013    1 recensioni
La tua mano sta nella mia come se fosse fatta apposta per me. Non dimenticarlo, è così che doveva andare.
[...]
È ora o mai piú, non pensiamoci troppo e lasciamo che accada.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La tua mano sta nella mia Come se fosse fatta apposta per me. Non dimenticarlo, È cosí che doveva andare. Mi mancava. Mi mancava la sua voce. Mi mancavano i suoi occhi dolci che si fissavano nei miei. Mi mancavano le sue mani che mi accarezzavano il viso. Mi mancavano i suoi baci. Tutto di lui mi mancava. Io per la mia strada, lui per la sua. Io qui, lui chissá dove. Dopo quattro anni lo desideravo come la prima volta. Dopo quattro anni ancora sentivo la sua risata limpida. Dopo quattro anni il suo odore mi riempiva le narici. E ancora, come tutti i giorni, i miei sogni dove lui era il protagonista, vennero interrotti dal mio telefono. Uscii solo una mano da sotto il piumone e subito il freddo penetró fin dentro le ossa. Cercai carponi il telefono sul comodino prendendolo un momento prima cadesse: -Pronto?- la mia voce era ovattata . Insomma, erano le 6:00 della mattina, ed era Domenica, quale sano di mente si sarebbe svegliato a quest'ora in questo giorno? L'idiota che mi aveva chiamato: -Gin, una notizia stupenda!- la voce di Michela, la mia migliore amica, era allegra. E sveglia. Ma dove la trovava tutta questa energia: -Quale sarebbe la notizia stupenda che ti ha indotto a svegliarmi alle sei di Domenica?- -So che mi avevi detto di non volerne sapere niente..- -Michy, non m'interessa con chi si è fidanzato Louis questa volta! Voglio solo dor..- -Torna a Doncaster, me l'ha detto Lottie.- Mi bloccó. Lottie era una delle sorelle di Louis. Louis era la persona che tormentava i miei pensieri da quattro anni: -CHE COSA?!- scattai in piedi rovesciando le coperte venendo a contatto con l'aria fredda. Era Novembre ma sembrava Gennaio. E tra pochi giorni sarebbe stato il mio compleanno. Presi al volo il giacchetto dalla sedia vicino la scrivania, infilai le pantofole e sciolsi i capelli per stare piú al caldo: -Ginny sta tornando. Torna a casa sua!- disse felice: -NO! Quando? Oddio Mic non riuscirei a vederlo!- -Hem... Arriva.. Questa sera.- uscii dalla stanza precipitanomi giú per le scale: -Spero tu stia scherzando! Era la serata che dovevamo passare da Lottie!- trovai un biglietto sul tavolo: 'Girone dell'inferno domenicale. Torniamo prima di cena. Mamma, Cris.' Cris era mio fratello maggiore: -Non credo sia un caso!- borbottó. Potevo sentire il ticchettio della testiera del computer. Stava chattando.. Con Lottie, sicuramente: -Passo.- dissi semplicemente. Erano passati quattro anni. Otto fidanzati per provare a dimenticarlo. Otto rotture. Mille sogni su di lui. Tornai rapidamente di sopra e presi la sciarpa. La sciarpa intrisa del suo profumo: -Non puoi. Almeno che tu non sia in fin di vita. L'abbiamo giurato!- -Michela prova a capirmi!- quando usavo i loro nomi completi c'era da preoccuparsi. Seriamente: -Ginny andiamo. Non abbiamo MAI saltato una sera.. non lo faremo per colpa dj Louis. Se proprio vuoi evitarlo fai finta che non ci sia.- -È impossibile. Chiudo gli occhi e lo vedo davanti a me, sento la sua risata ovunque e il suo profumo è continuamente nella mia mente!- -Se magari ti togli la sua sciarpa vedi che non senti piú il profumo. Prov a distrarti!- -Devo forse ricordarti che sono uscita con OTTO ragazzi e nessuno di loro è riuscito a farmelo dimenticare?- -Non puoi mancare. È l'ultima serata che faremo prima dei tuoi diciotto anni ragazzina!- sbuffai: -Se mi venite a prendere vengo. Chiamo mia madre per ricordarle che sono fuori. Se l'era scordato. A dopo.- -Passiamo alle 6:30! Baci- -Se mi svegli un'altra volta a quest'ora ti ritrovi morta okay? Ti adoro!- scoppiai ridere prima di chiudere la chiamata. Era tornato. Era di nuovo qui. Lo sarebbe stato questa sera. Infilai il naso sotto la sciarpa e inspirai profondamente. Andai in cucina e tirai fuori dal forno le tortine che mia madre aveva dolcemente scelto di preparare. Ne addentai una e andai in sala. Ripresi il telefono e mandai un messaggio a mamma: "Serata da Lottie. Passano a prendermi alle sei e mezza, se non ci vediamo ti chiamo quando sono fuori. xx" Accesi la tv e mi accasciai sul divano. Lo avrei rivisto. Avrei rivisto la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti. Pranzai verso l'una e mezza. Preparai il borsone con i vestiti, il pc e la macchina fotografica verso le due. Mancava circa un'ora quando decisi di andarmi a fare una passeggiata nel parco dietro casa. Misi le cuffiette e cominciai a camminare con il vento invernale che mi trafiggeva la faccia come tanti piccoli spilli. Tirai su il cappuccio per coprirmi le orecchie e alzai la sciarpa sopra il naso. Infilai le mani nelle tasche e continuai a camminare. Era incredibile come la gente sopportava il freddo. Una ragazza correva solo con pantaloni fino al ginocchio e un giacchetto leggerissimo. Rabbrividivo solo a vederlo, poi per me che ero una persona talmente freddolosa! Il telefono prese a squillare: -Pronto?- borbottai: -Ginny dove sei finita? É mezzora che stiamo suonando!- -Siete in anticipo! Conoscendovi mi sono fatta un giro. Ora vengo!- infilai velocemente telefono e mani nelle tasche prima di congelarmi e feci dietrofront verso casa. Tirai fuori le chiavi e notai la macchina di Lottie. Corsi su, presi il borsone, lasciai un biglietto a mia madre ed uscii fuori. Erano uscite dalla macchina. E non erano sole. C'era anche lui. Il suo splendido sorriso, i suoi occhi glaciali. Che ci faceva lì? Abbassai lo sguardo e corsi verso loro: -Che ci fa qui?- borbottai passando accanto a Lottie per posare il borsone nel portabagagli: -Siamo andate a prenderlo all'aereoporto prima.- posai le valige e montai davanti. Mal d'auto. Subito Lottie prese posto alla guida, per fortuna lei.. E non Louis: -Allora Lou, com'è andato il viaggio?- chiese Lottie lanciando uno sguardo sullo specchietto retrovisore. Io affondai sempre di piú nel sedile cercando di sfuggire allo sguardo di Louis: -Benissimo. Certo faceva freddo! Non avevo nemmeno una sciarpa.- deglutii a vuoto e nascosi la faccia nella SUA sciarpa: -Così impari a regalarle tutte.- rise Mic. Morsi il labbro diventando fuxia. Che amiche dolci che avevo: -Ti sei ricordata del pc e la macchina fotografica Gin? Ginny?- ero semiaffondata nel sedile e avevo il volto coperto dalla sciarpa. Mi uscii un flebile "si" che si dissolse subito. Ero diventata più o meno dello stesso colore dei miei capelli. Rossi: -Rossa stai schiacciando il sedile. Così mi uccidi!- disse Mic: -Mi spiace Mora... Nah, non è vero!- spinsi ancora di piú il sedile schiacciando le gambe di Mic. Aveva ragione. Se facevo finta che non c'era riuscivo ad essere me stessa. Arrivammo e scesi velocemente. Andai a prendere la valigia... Nello stesso momento in cui Louis prendeva la sua valigia: -Scusa..- mormorai: -Scusa tu.- mi si mozzó il respiro. La sua voce era perfetta da così vicino. Lui era perfetto. Deglutii entrando velocemente dentro casa: -I miei non ci sono, sono fuori con Daisy e Phobe, Fizzy è da una sua amica.- -Oh, grazie. Bella accoglienza al figlio e al fratello!- -Dai Boo, starai con noi!- fantastico. Volendo potevo parlare con Fiz se quelle due se ne andavano, o giocare con le piccole. E invece no. A mio parere avevano organizzato tutto. Lottie prese il mio borsone e quello di Mic e li portó in camera sua mentre Louis portava la sua valigia nella sua. Mi tolsi il giubbone e lo appesi all'attaccapanni. Quella casa era cosí familiare. Mi sentivo realmente a casa mia: -Allora?- la voce di Mic mi riscosse dai miei pensieri: -Che?!- -Com'è rivederlo?- CRAC: -Strano..- -Forse Lot non ti ha detto una cosa.- alzo di nuovo lo sguardo: -C..Cosa?- -Allora ragazze che facciamo?- chiede Lottie scendendo: -Che ti sei dimenticata di dirmi Lottie?- spostai lo sguardo su di lei: -Oh.. Hummm..- in quel momento scese Louis: -Perché in camera mia ci sono due letti?- spostai lo sguardo da Mic a Lottie: -Fizzy ha spostato il suo in camera tua. Si lamenta che non riesce a dormire in camera mia.- tirai un sospiro di sollievo: -Lot ci sono solo due letti in camera tua quindi?- chiesi, incerta: -Si...- spostó lo sguardo da me a Louis: -Bene.. Chi dorme sul divano?- chiedo sfregandomi le mani: -C'è il letto di Fiz che bisogno c'è di dormire sul divano?- chiede Louis. O Dio. O Mio Dio. Gin respira: -Giusto. Chi va?- chiede Mic. Tutti gli sguardi (si, anche quello di Louis) si spostano su di me: -Che?! Nononono!- -Io con mio fratello non ci dormo nemmeno morta!- -Io non ti voglio in camera mia.-ribatte sbuffando: -Dai Gin che sará mai.. Devi solo dormire!- dice Mic: -Appunto, allora perché non ci vai tu?- -Ho da fare un tema al pc, Lottie ha il sonno pesante!- -HEY!- -È vero Lot, non senti nemmeno le cannonate!- ride Louis. Quella risata limpida e perfetta: -Oh e va bene.- sbuffo. Era a questo che volevano arrivare. Mi affacciai: -Nevica! Ragazze sta nevicando!- caccio un gridolino. Amavo la neve: -Si esce?- chiede Mic. mi metto il giacchetto e i guanti: -E anche subito!- risponde Lottie. Usciamo di corsa e lascio la neve cadere sulle guance: -Hem.. Ginny..- mi giro. Trovo Louis, i capelli pieni di neve. Scoppio a ridere. Davanti a lui: -Che succede?- -Hai i capelli pieni di neve.- -Colpa di Lottie. Senti posso dirti una cosa?- annuisco. Lot e Mic erano prese da una lotta a palle di neve: -Senti Gin... Ho fatto una grande cazzata ad andarmene... Io volevo riuscire a dimenticarti. Ma non ci sono riuscito. Ti penso sempre. Ho provato ad uscire con altre, ma il risultato è stato niente. Ora non so se sei fidanzata, innamorata o che altro, ma io ti amo ancora... Come la prima volta.- -Tu... Cosa?!- -Lo sapevo. Dio Louis che idiota che sei!- -Louis..- -Tu magari sei anche fidanzata... E io sono un emerito idiota!- -Louis..- -Sono arrivato tardi. Ti ho persa..- -Louis ascoltami! Tu non mi hai persa. Sono stata fidanzata otto volte in questi quattro anni.. Per dimenticarti. Risultato? Ti sogno ogni notte e... Non ho il coraggio di togliermi questa. La porto sempre con me.- tocco la sciarpa: -Non so che cosa pensavi ma io ti amo ancora.. Non ho mai smesso di farlo!- con un gesto rapido mi prende il viso e mi bacia. Quel bacio che sognavo da tanto. Quel bacio che mi mancava. Quel bacio che volevo sentire. Le sue mano calde sulla mia pelle fredda. Solo noi due, e nessun'altro. È ora o mai più. Non pensiamoci troppo E lasciamo che accada.
  
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