ALLA REGGIA
DI DIDONE
Dopo
il pagamento, per fortuna senza interessi, di Enea, Didone
invitò gli stranieri nella sua reggia nuova di pacca.
“Aaaaaah! Casa dolce casa”
Dopo
questo indispensabile commento, gli
ospiti vennero fatti accomodare mentre veniva servita
la cena.
“Allora
sù Enea…raccontaci un po’ da dove vieni…sono sicura
che sei un famoso eroe, insomma, sembri quasi un dio”
“
(pfui) ” (commento mentale di Anna che vedeva la
sorella provarci spudoratamente con Enea)
“
Troia”
“…”
“Troia”
“ Come-osi-dare-della-Troia-a-me-che-ti-ho-ospitato-?-?-?”
“Ma
cosa hai capito!!! La città da dove vengo si chiama
Troia”
“Ah
che idiota che sono! L’ho sentito al telegiornale che tipo qualche giorno fa
hanno raso al suolo quella città…neanche fossero stati gli americani con la
bomba atomica…mi dispiace tanto”
*
voce fuori campo: “ Mmmm interessante…al tg1,2,3 o 4?? E la bomba è tipo quella di Nagasaki??
Idiota…cosa vuoi saperne di
televisioni e bombe atomiche se non sai neanche costruire un paio di scarpe in
modo decente??! *
“
Ah quante lagne! Ma quando vi decidete a licenziare la * voce fuori campo *…è
una logoratrice di palle ”
“Concordo”
“Concordo”
“Concordo”
Andarono
avanti tutta la sera a chiacchierare del più e del meno: Anchise ci provava
spudoratamente con Anna, che a un certo punto, per scansarselo, dichiarò di
essere un transessuale, anche se non lo era; Didone intervallava il discorso con Enea con piccoli urli
di meraviglia della serie “Aaaaaaah” “Che eroooooooooe” “ Che coraggioooooso”
“Ooooooooh” “Braaaaaavo”;
Enea, che era in astinenza da molto tempo, cercava di togliere mentalmente i
vestiti a Didone, e di immaginarsela in un letto di
un quarto di piazza insieme a lui; Ascanio era nelle mire di un greco che
dichiarava di voler instaurare con lui un rapporto tipo quello privato di Achille e Patroclo o Eurialo
e Niso.
“Enea…io
sono un po’ stanca…vado a dormire” (Messaggio subliminale di Didone: “Ti dispiace venire a letto con me?)
“
Anche io “ ( Messaggio subliminale di Enea: “ Figurati, non c’è problema)
Dal
momento che nessuno li guardava si allontanarono senza salutare, e appena
svoltato l’angolo, Enea piantò le mani sul didietro di Didone,
un po’ come fa ai nostri giorni quel vecchio marpione
di Tom Kaulitz.
“Ecco,
questa è la mia stanza, entra pure a vederla” ( Messaggio subliminale di Didone: “ Entra e chiudi la porta”)
“Oh,
grazie, sono molto curioso” (Messaggio subliminale di Enea: “ Agli ordini
capo!”)
N.B.: Nella stanza c’era un poster di Achille,
ma Enea lo scoprì solo la mattina dopo…
***
Giuro che prima o poi vi
ringrazierò nome per nome…
lepty